Misty Hill GDR

Don't judge me, please

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-chaos
view post Posted on 7/1/2012, 03:14 by: -chaos
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Un sorriso quasi sincero - miracolo se si conoscevano gli standard di Alexandra, la quale sorrideva solamente in due modi: o sarcasticamente, o beffardamente - si dipinse sul volto di Alexandra alle parole del ragazzo seduto di fronte a lei. Lei non era il tipo, decisamente, da perbenismi o cose del genere. No, non era una ragazza leggerea e dai facili costumi, ma non era più abituata ad essere carina con il suo prossimo e, di certo, quel ragazzo la stava migliorando, seppur lei non sapesse proprio il motivo di tale cambiamento improvviso dopo anni di personalità chiusa e ribelle al cento per cento.
« Potresti, semplicemente, non fidarti di me in quanto sono stata un valido anti-stress di uno dei torturatori dell'Inferno. »
Ammise come se nulla fosse, mentre il sorriso sincero diveniva, piano piano, amaro. Non sapeva proprio cosa pensare anche perché se raccontava a Sam la sua storia rischiava di farlo rientrare a sua volta in quel gran chaos e lei, di certo, non voleva che ciò accadesse. Non sapeva proprio se cominciare a parlare o meno, seppur una premessa sostanziosa l'avesse fatta eccome qualche istante prima.
« Sono quel che sono da quando avevo circa 16 anni. » - cominciò mentre un sorriso amaro le si delineava sul volto - « In realtà avrei potuto seguire questa strada dalle elementari, quando trovai mia madre in un lago di sangue, ma dovetti diventare una cacciatrice a 16 anche perché mio fratello tentò di farmi fuori. » - la mano sinistra corse alla spalla destra, quasi a voler sfiorare la cicatrice, oramai rimarginata, che Alexandra aveva subito dal suo stesso fratello maggiore posseduto - « Era stato posseduto ed io dovetti arrendermi all'evidenza e diventare una cacciatrice come lui e come mio padre. Nostro padre salvò mio fratello dopo un anno di possessione demoniaca e quello fu l'inizio dello scempio. Uno dei torturatori dell'Inferno mi trovò una sera. Voleva mio fratello per ucciderlo, ma non lo consegnai. Da lì deriva il bel souvenir che hai visto lungo la mia schiena. » - bevve un sorso d'acqua mentre continuava a guardare il vuoto davanti a sé - « Una settimana dopo cominciai a cacciare da sola dichiarando apertamente guerra a quel bastardo. »
Rimase in silenzio per qualche istante, mentre beveva. Non sapeva che altro dire mentre le tornavano in mente gli occhi totalmente neri di suo fratello, sopra di lei che cercava di ucciderla, il dolore del torturatore che le apriva la schiena come se nulla fosse e l'espressione di suo padre mentre la vedeva tornare a casa in braccio al fratello, mentre lei perdeva un'enorme quantità di sangue.
« Presumo, comunque, dalle tue parole, che pure la tua storia non sia delle migliori. »
Concluse obbligandosi a guardarlo in volto. Non voleva forzarlo a parlare, eppure si sentiva quasi come se volesse davvero scoprire la storia effettiva di quel ragazzo. Non era decisamente da lei e la cosa era decisametne fuori completamente dagli standard di lei. Nel mentre si abbottonò qualche bottone della camicia che lui le aveva infilato prima. Stette attenta a non muovere più del dovuto le spalle per non forzare la cicatrice appen ricucita lungo la schiena. Non voleva rendere vani tutti gli sforzi compiuti da quel ragazzo che, fino a quel momento, si era rivelato tanto gentile con lei.
 
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15 replies since 2/1/2012, 23:40   379 views
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