Misty Hill GDR

Don't judge me, please

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-chaos
view post Posted on 3/1/2012, 19:42 by: -chaos
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Un sorrisetto le si dipinse sul volto. Non era mai stata il tipo che ringrazia il suo prossimo se non obbligata da cause di forza maggliore, eppure, quella volta, si era sentita di farlo. Non era proprio da lei. Decisamente quella era una serata fuori dal comune, a partire dal fatto che lei avesse semplicemente parlato con quel ragazzo senza mandarlo a quel paese a priori. Effettivametne quello era un passo avanti per il suo caratteraccio.
« Chiunque, al tuo posto, conoscendomi, mi avrebbe lasciata in quel vicolo a crepare per non avere rogne. »
Concluse per poi chiudere gli occhi e stringere i denti, mentre serrava le mascelle l'unca contro l'altra. Non voleva imprecare, non voleva mostrarsi debole. Continuava a ripetersi che aveva già provato quel dolore, che presto tutto si sarebbe placato, ma quelle erano solamente parole nella sua mente. Pagliativi, a prescindere che essi fossero validi o meno.
Prese la corda che quel ragazzo le passò e la guardò per qualche istante. Heath aveva preferito, anni prima, che lei, piuttosto, offendesse ogni genere di cosa o presenza le passasse per la testa, ma allora era decisamente più giovane. Era cresciuta. Doveva farcela a resistere, ma quando sentii quel liquido percorrere la ferita, piuttosto che urlare o offenedre qualche Santo ad alta voce, si mire in bocca quella corda e la morse con tutta la forza che aveva in corpo, attenta, comunque, a non contorcersi, riprendendo quella sorta di opera di convincimento mentale che comprendeva il farle capire che lei era una persona forte e tutto ciò che tale pensiero concerneva.
« Da sette anni sono ridotta in questo... Stato. Non posso... Lamentarmi. » - si fermò di parlare per qualche istante per trattenere un'imprecazione per nulla femminile e riprendere fiato - « Non sono mai andata all'ospedale... Per questa ferita. » - altra pausa dettata dal dolore per nulla espresso che lei ricacciò serrando le labbra - « Mio fratello mi ha rimesso... In sesto. »
Rispose a quell'ironia espressa da Sam. Non riusciva a parlare granché, ma riusciva a percepire quell'ironia. Almeno riusciva ancora a pensare in modo autonomo senza che il dolore la mandasse totalmente in tilt come era successo sette anni prima.
 
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