Incontro Divino (II)

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Una volta fuori dal Museo, le due giovani donne si mossero per la città come fossero due semplici mortali, per non destare altri sospetti. La nebbia umida persistente iniziava a dar fastidio all'angelo serafino, le mancavano i caldi raggi di sole... Le mancava casa sua.

Ma ora che era in pista, tanto valeva ballare. Parlare con la nonna di Kyra avrebbe potuto significare acquisire nuove informazioni utili anche alla propria missione. Certo che immaginarsi quella vecchietta di quasi 90 anni spiegar loro come funzionavano le cose lì a Misty Hill, le pareva quasi comico se non impossibile.

Il breve tragitto dal Museo alla casa di Tamara fu silenzioso e nessuna delle due creature si era azzardata ad interromperlo. Ma ogni tanto l'angelo biondo lanciava qualche veloce e timida occhiata a Brigit, come per studiarla. La Dea celtica del fuoco... Per metà vampira! Ancora stentava a crederci.

- Eccoci, ma Vi avviso... - sussurrò Aniel una volta giunte di fronte al portone di casa Manderfield - La donna è anziana, paralizzata e probabilmente non ragiona più lucidamente.
L'angelo percepì la punta di risentimento e paura di Kyra nel sentirla parlare in quel modo di sua nonna e sorrise docilmente. Non era sua intenzione mancare di rispetto alla vecchina la quale, nonostante fosse una Mistylliana doc e un pò "svitata", era tutt'altro che scontrosa e fredda come ogni altro abitante di quella città maledetta.
- Non spaventatela... - aggiunse implorante Kyra, mutando impercettibilmente il tono di voce, che si fece più roca e tremante. Quindi la ragazza si voltò nuovamente verso il portoncino e cacciò una mano nella tasca della giacca. Dopo avere preso un mazzo di chiavi, infilò quella giusta nella toppa e aprì la porta.
- Prego, dopo di Voi. - disse Aniel, non appena varcò la soglia. Una volta entrata la Dea, l'angelo richiuse a chiave e fece strada a Brigit.

La vecchina stava così come l'aveva lasciata Aniel, in soggiorno: avvolta nel suo scialle azzurro di lana pesante, seduta sul divano davanti alla TV. Nonostante l'apparecchio fosse acceso, Tamara aveva un'espressione apatica e fissava il vuoto. Ovvio, Miss Manderfield tra le altre cose, aveva anche perso la vista. E lo si poteva intuire dal velo bianco che andava a coprire le iridi, un tempo azzurre come quelle di Kyra.
- Nonna, c'è una visita per te...
E la risposta che udì provenire dall'anziana sorprese sia Kyra che Aniel.
- Lo so.

La vecchia volse lo sguardo cieco in direzione di Brigit e sorrise, ma non rispose alla domanda della Dea. Si limitò ad alzare una mano per far cenno a Brigit di avvicinarsi e sedersi al suo fianco.

- E' da tanto che nessuno viene a farmi visita, perchè non mi parla un pò di Lei, prima d'interrogarmi? - Tamara aveva tutta l'aria di chi avesse già previsto quando e perchè Kyra e Brigit sarebbero giunte da lei.
Niente di strano, dunque, che fosse a conoscienza della possessione di sua nipote.
Ma fino a quel momento l'anziana non aveva mai dato alcun motivo ad Aniel di preoccuparsi.
- Kyra, mia cara, non restare lì in piedi... - la vecchina invitò anche Aniel a sedersi.
Chissà se davvero sapeva d'essere seduta tra due esseri Divini...

Mentre Brigit raccontava la propria storia a grandi linee, Aniel si sedette lentamente vicino alla vecchina.
E per poco non saltò sul posto quando Tamara pronunciò quelle ultime parole. L'angelo alzò una mano per posarla delicatamente su quelle giunte e raggrinzite della donna.
- Nonna, che stai blaterando? Quante volte te lo dev...- l'anziana alzò entrambe le mani per scacciare malamente quella dell'angelo.
- Per chi mi avete presa? Sarò cieca, inferma.. Tutto quello che volete. Ma non sono stupida. E soprattutto non sono tua nonna.- Quelle parole lasciarono di stucco Aniel, che lanciò una veloce occhiata alla Divinità chiedendole quasi aiuto.
L'anziana donna, restò in silenzio per qualche altro istante, poi fece un respiro profondo e cercò nuovamente la mano della ragazza bionda.
- Kyra è giovane e fragile. Siete stati crudeli a scegliere lei come tramite. Ed è l'unica persona cara che mi sia rimasta.

Aniel provò una strana sensazione, quasi di disagio. Tamara sorrise puntandole gli occhi bianchi addosso: - Quella si chiama colpa. Ti senti in colpa? Mi pare il minimo, figliola. - L'angelo serafino abbassò il capo e si fece da parte, lasciando che Kyra tornasse padrona del suo corpo, almeno temporaneamente.
- Nonna, non ti preoccupare per me. Ora però devi aiutare queste due... Ragazze. Tu sai molte cose sulla storia di Misty Hill. Non è così? - Kyra riprese a parlare lentamente, assumendo quella cadenza che aveva acquisito durante la sua lunga permanenza in Germania.

L'anziana donna nascose il viso tra le mani, in un gesto di disperazione, anche se composto.
E questo bastò ad Aniel per intuire che Tamara sapeva, e di certo non erano buone notizie, quelle che avrebbe udito di lì a poco. L'angelo serafino posò gentilmente una mano sulla spalla della vecchina incitandola a parlare, ma questa sembrava quasi timorosa di aprir nuovamente bocca.
- Per favore, Tamara. E' per il bene della città e dei suoi abitanti...- sussurrò pacatamente.
A quelle parole l'anziana sembrò ridestarsi, dopo aver scostato le mani dal volto, indicò un punto ben ppreciso di fronte a sè. Aniel seguì la traiettoria ed il suo sguardo andò a posarsi sullo scaffale alla parete.
- Che cosa vuole dirmi, Tamara?- niente da fare, quella donna era troppo misteriosa anche per un angelo. Aniel guardò di nuovo Brigit, nella speranza che la Dea potesse aiutarla in quell'impresa. Ma prima che potesse aggiungere altro, Tamara ruppe il suo silenzio: - Kyra sa. Sa qual'è il libro: glielo leggevo sempre quand'era fanciulla.

E Kyra non faticò a riconoscere quel vecchio libro dalla rilegatura in cuoio, tra le decine di altri volumi. Raggiunse la libreria e lo sfilò dallo scaffale. Aniel non capì, a che serviva in quel momento una raccolta di opere di poeti greci?
- A pagina 93, quattordicesima riga. Leggi Kyra, per favore.- la voce di Tamara si era fatta severa, ed Aniel decise che non avrebbe più fatto domande nè obbiettato.

« Ma la donna di sua mano sollevò il grande coperchio dell'orcio
e tutto disperse, procurando agli uomini sciagure luttuose.
Sola lì rimase Speranza nella casa infrangibile, dentro,
al di sotto del bordo dell'orcio, né se ne volò fuori;
ché Pandora prima ricoprì la giara, per volere dell'egioco Zeus, adunatore dei nembi.
E altri mali, infiniti, vanno errando fra gli uomini »

Aniel e Kyra leggevano atterrite quell'antico poema di Esiodo, atterrite proprio perchè non riuscivano a comprendere il nesso con Misty Hill. O vorse non volevano capirlo.
- Pandora?- chiese infine l'angelo. - Vuole farci capire che Misty Hill è come il Vaso di Pandora?-
Tamara annuì e aggiunse quasi gridando: - Guai, guai per l'umanità intera, se Pandora troverà il modo per aprire il vaso!

L'angelo serafino rimase immobile ed in silenzio con il libro tra le mani, cercando di dare una spiegazione logica a tutto ciò.
Ma la domanda di Brigit sembrò risvegliarla, facendola tremare quasi. Quindi volse il proprio sguardo nuovamente verso l'anziana e attese la sua risposta, che temeva già di conoscere.
- Sì. - ammise Tamara, stringendosi nello scialle di lana. Poi aggiunse un dettaglio che sconvolse completamente sia Kyra che Aniel stessa: - Da sempre.
- Ma Hope? Cioè, la bambina? Che significa tutto ciò? - chiese subito l'angelo serafino rivolgendosi sia alla vecchia che a Bri.
- Tu più di ogni altro dovresti saperlo, Aniel. Anche il Caos ha bisogno di un tramite per compiere nefandezze tra gli uomini. - rispose Tamara, fissando il vuoto. Quindi si chiuse nuovamente nel suo castello fatto di oscurità e silenzio, dal quale forse non avrebbe mai fatto più ritorno.

Aniel lasciò che Kyra Schneider accarezzasse il volto sciupato e raggrinzito di sua nonna, prima d'alzare l'indice sulla fronte dell'anziana per addormentarla.
- Il sonno la manterrà in salute finchè non tornerò qui, da lei. - sussurrò l'angelo serafino volgendo lo sguardo verso la dea.
La sua volontà era chiara: avrebbe seguito senza alcun indugio Brigit, nella sua missione... Nella loro missione. Tamara avrebbe vissuto in un limbo protettivo per tutto il tempo in cui sarebbe mancata Kyra da casa.
- Dunque presumo che la nostra prossima tappa sarà la scogliera?
Conosceva più che bene quel luogo. Là, vicino al faro, aveva i suoi incontri con Raphael per aggiornarlo sul suo lavoro. Raphael: colui verso il quale provava una fiducia profonda e che non avrebbe mai tradito; come non avrebbe mai tradito suo Padre. Ma in questo caso sentiva di avere un compito di vitale importanza, che esulava da quelli assegnategli dall'arcangelo.
Ciò che iniziava a chiedersi era il motivo per cui nessuno in paradiso sembrasse ignorare la terribile realtà che si celava a Misty Hill. Aniel, di certo, non l'avrebbe fatto.