Tutta la verità...

Continua da NORMALE PASSEGGIATA O QUASI

Edward portò la ragazza in una delle cripte del cimitero. Non abitava lì, certo che no. Lui era abituato a case di lusso a più piani. Piuttosto gli piaceva girovagare nel cimitero perché la pace che c'era lì non c'era in nessun luogo a Misty Hill. Anche lì c'erano fantasmi irrequieti si, ma non c'era ombra di vampiri. Questi ultimi preferivano abitare la foresta e la costa, anche se non ne aveva capito il motivo.
Quella dove ogni tanto si rifugiava era una vecchia cripta buia e stretta, ma a lui bastava come luogo dove poter stare in pace con i suoi pensieri, al buio, senza umani né vampiri tra i piedi.


Non appena vi entrò adagiò la ragazza sul ripiano freddo di marmo e aspettò che si svegliasse.
Quei tre vampiri nella foresta avevano fatto chiaramente riferimento alle cacciatrici e ai vampiri. Quindi sarebbe stato costretto a rivelarle tutto, a meno che non l'avesse uccisa.
In quel modo avrebbe risolto decisamente il problema.

Continua da NORMALE PASSEGGIATA, O QUASI...

Daisy sentiva un forte mal di testa che minacciava di darle il tormento, non capiva come mai provveniva così.
Le venne in mente tutto quello che era sucesso, da quando era uscita da scuola, alla passeggiata nella foresta, all'incontro con quel ragazzo chiamato Edward, l'incontro con quei tre ragazzi strani che parlavano in modo strano, alla fuga fino alla perdita dei sensi.
Era stato tutto un sogno " si è sicuramente così" pensò tra sè sè, aprì gli occhi e appoggiandosi sui gomiti provò a mettersi seduta, in quel momento capì di non essere a casa, in che posto era?.
Mentre si guardava attorno si trovò davanti quel ragazzo chiamato Edward e d'istinto sobbalzò

Edward sorrise sedendosi sul ripiano di marmo della finestra.
- Come ti senti?- domandò- Tranquilla non ti farò del male.
S'affrettò a tranquillizzarla temendo che la ragazza urlasse e richiamasse così l'attenzione di qualche vivo che poteva trovarsi nei paraggi. O peggio, di qualche demone.
- Scusami per averti fatta svenire...- continuò- Ma dubito che non avresti fatto storie se ti avesse confessato che volevo portarti qua. Questo...
E indicò con un gesto della mano la cripta
- ...questo è il posto dove vengo a rifugiarmi per starmene da solo. E' un freddo ma è accogliente, credimi.

Sorrise a quelle sue parole. Come poteva un umano comprenderle in fondo?

Edward si affrettò a tranquillizzarla dicendole che non le avrebbe fatto del male, Daisy anche se subito era molto titubante decise di crederle.
Si mise seduta anche se un pò a fatica e con le mani prese a massaggiarsi le tempie che dolevano in modo alluccinante, era davvero una cosa insopportabile a parer suo,
<< Mmmm si abbastanza bene apparte il mal di testa>> mormrò la risposta alla sua domanda continuando a massaggiarsi le tempie, lui si scusò per averla fatta svenire << fà niente...>>.
Vedendo che il male non cessava ranncchiò le gambe al petto e ci appoggiò il mento era un metodo spesso efficace per farglielo passare, o almeno per lei.
Poi guardò il posto << mmm carino>>

Edwrad scoppiò a ridere.
- Carino?
Poi tornò serio e si sporse un po' verso la ragazza. Le doveva far male la testa ma non era quella la cosa più importante in quel momento.
- Andiamo ragazza, non hai nulla da chiedermi?
Provò di nuovo a leggerle nella mente, ma nulla. Tabula rasa. Per lui quella ragazza era un libro chiuso, serrato.
E la cosa iniziò a infastidirlo.
Fuori intanto si sentì il rumore di un tuono seguito subito dopo da un lampo che rischiarò a giorno la cripta. Musica per le sue orecchie.....

Non rispose appena lui ironicamente ripetè la parola "carino", le dava fastidio quando qualcuno ripeteva quello che lei aveva detto, si sentiva come presa in giro, e non era una bella cosa.
Poi lui le chiese se lei davvero non aveva nulla da chiedergli, non era proprio vero che non aveva nulla da chiedere, ne aveva mille di domande da fargli, a partire subito dall'attacco di quei tre misteriosi ragazzi che si erano rivolti a lei come se fosse un cibo non un essere umano.
Alla fine gli ello chiese << che volevano quei tre ragazzi?>>

Edward fissò Daisy molto intensamente prima di risponderle:
- Volevano te.- rivelò senza mezzi termini.
Scoprì' che era divertente raccontare la verità a quella ragazza che forse nemmeno sospettava l'esistenza dei vampiri e dei demoni. Come avrebbe reagito? Sperava solo non prendesse ad urlare o avrebbe dovuto zittirla nei peggiori dei modi.
- Volevano....mangiarti.- aggiunse con un sorrisetto.- Oh andiamo pensavo avessi capito....
Si fece serio d'un colpo.
- Dillo, lo so che lo stai pensando.....
Anche se non riusciva a leggerle la mente, Edward immaginava che forse Daisy potesse arrivare da sola a capire cosa era effettivamente successo nella foresta.

Ascoltò le parole di Edward sperando di riuscire a capire qualcosa in quella sittuazzione a dir poco assurda.
Edward aveva risposto che quei tre volevano lei, su quello ci era arrivata anche da sola, da come parlavano e la guardavano l'avrebbe capito chiunque non solo lei.
Rimase in silenzio per un quarto d'ora per formulare una sua ipotesi su quei tre e la risposta di Edward poi azzzardò << mangiarmi...ma cosa erano delle specie di cannibali?>> era la prima cosa che le era venuta in mente << oppure....vampiri?>> subito si pentì della seconda, ma cosa cavolo le veniva in mente? i vampiri non esistevano

Edward incrociò le braccia la petto e si sporse ancora di più verso di lei.
- La seconda.- disse soltanto aspettando una sua reazione.
Certo, non avrebbe mai preteso che la ragazza capisse tutto in una sola volta. Per lui l'importante era che mantenesse il segreto. O per lei sarebbe stata morte certa. Il segreto dei vampiri doveva restare tale. Se un essere umano veniva a scoprire di loro, doveva morire. Ma per lei Edward avrebbe fatto un'eccezione. Prima doveva scoprire perché non riusciva a sentire i suoi pensieri.

Quella ragazza nascondeva un segreto e forse lei non lo sapeva neppure....

Appena sentì la risposta di lui Daisy sgranò gli occhi, non era possibile, non poteva assolutamente esserlo, i vampiri non esistevano, Edward sicuramente lo aveva detto per prenderla in giro, si era sicuramente così.
Il mal di testa era passato finalmente, Daisy rimase in quello stato di shock per almeno un quarto d'ora.
Quando più o meno si era ripresa dallo shock iniziale lo guardò negli occhi, forse guardandolo avrebbe capito che stava scherzando, non per niente si diceva che gli occhi fossero lo specchio della verità.
Niente da fare negli occhi di lui non vi era segno di scherzo, allora a quanto pare diceva la verità << oddio cioè....non ci posso credere i vampiri ho sempre creduto fossero le invenzioni di film, libri...>> lungo silenzio << e perchè mi chiamavano cacciatrice?>>

Alla domanda della ragazza, Edward sorrise.
- Questo dovresti dirmelo tu.- rispose.
Edward fissò Daisy sempre più confuso. Erano poche le creature sulla faccia della terra che riuscivano a confonderlo, e quella ragazza era una di queste. Doveva essere una cacciatrice anche se non lo sapeva. Questo spiegava ogni cosa, anche perché non riusciva a leggerle nella mente.
Possedeva qualche potere particolare che gli impediva di leggerle dentro. E questo la rendeva pericolosa.
- Hai paura?- le domandò.
E le rivolse un ghigno, mettendo in bella mostra i canini. Non voleva spaventarla; anche lui voleva conoscere la verità su di lei....

"Questo dovresti dirmelo tu" che cavolo significava?, lei gli chiedeva una cosa e lui? rispondeva con una seconda domanda, tanto per farla sentire ancora più confusa di come già non fosse uff.
<< Ma se sono la prima a non saperlo!>> replicò lei sbuffando per poi passarsi una mano tra i capelli.
Poi lui le chiese se aveva paura.
<< E di....>>
Non riuscì a rispondere che Edward fece un ghigno mettendo in mostra i canini, Daisy si mise una mano sulla bocca per non farsi scappare l'urlo, quando le sembrava di essere lucida rispose.
<< i- io n-no>> balbettò

Edward sorrise ma si ritrasse allontanandosi un poco da lei per non metterla troppo in agitazione. Non voleva spaventarla. E neppure mangiarsela se era questo che la ragazza pensava.

- Urla pure se vuoi. E' normale.- disse poi incrociando le braccia sul petto.- ma può darsi che attireresti i vampiri che volevano sbranarti poco fa nella foresta. Credimi non è per nulla piacevole...
Pensò fosse ora di smetterla con quelle battute e tornò serio. Fissò la giovane negli occhi.
- Sai cosa sono io. Ora voglio sapere cosa sei tu.

Provò a leggerle la mente di nuovo, ma nulla. Anche quel tentativo fallì. La ragazza era un mistero....forse più di quanto poteva esserlo Edward stesso.

<< No grazie non ci tengo proprio a far tornare quei tre>> rispose scuotendo la testa, no non era proprio il caso di farli tornare, per di più le mettevano davvero tanta paura dopo quello che avevano detto e fatto,
E di nuovo sentì quell'affermazione che lui voleva sapere cosa era lei, ormai Daisy aveva capito di essere più di una semplice umana, qualcosa che lei non sapeva e che mai aveva saputo, che non sapeva spiegare.
Manco Edward lo sapeva e infatti insisteva sul volerlo sapere, come se lei sapesse tutto e subito.
<< Ma se ti ho detto che non lo sò cosa devo fare? inventarmi una risposta per te?>> replicò dopodichè tutto il nervosismo, l'agitazione e tutto la fece scoppiare a piangere

Alzò gli occhi al cielo quando la ragazza scoppiò in lacrime. Scosse lievemente la testa.
- Non piangere, per favore.
Voleva continuare a essere gentile con lei, qualcosa lo obbligava a farlo. Forse iniziava a temere quella ragazza della quale ancora non conosceva la natura. I vampiri non potevano sapere tutto; e quando questo avveniva la cosa lo innervosiva. E non poco.
- Sai che oltre ai vampiri ci sono dei cacciatori di vampiri- sorrise a quelle sue stesse parole- O meglio, persone che credono di poterci sconfiggere.
Fissò la ragazza e poi le si avvicinò.
- Sei forse una cacciatrice, piccola Daisy?
Non si aspettava certo che gli rispondesse. Quella ragazza non sapeva nulla, tuttavia Edward era convinto che le sue supposizioni fossero giuste. Alcuni cacciatori aveva poteri particolari, come appunto schermare la mente ai vampiri.