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Un respiro profondo, come se all'improvviso entrasse aria nei polmoni per la prima volta. Il marmo liscio sotto i polpastrelli. Piume candide le si erano intrecciate con i capelli color ebano. CJ non si era mai sentita così... se stessa, prima d'ora. Aprì gli occhi e diede qualche colpo di tosse. Era quasi buio nella chiesa, sentiva chiaramente la pioggia infrangersi sui vetri delle enormi finestre da cui non filtrava un raggio di sole da anni. Cercò di alzarsi in piedi
- Betsy? - chiamò in un lieve sussurro. Non aveva idea di dove fosse, ma era un luogo che non conosceva. Si accontentò di alzarsi in ginocchio, la schiena verso il portone di ingresso, e si trovò a guardare l'altare della chiesa. Fu allora che capì dove si trovasse, ma non come ci fosse arrivata, ne perchè. Sentiva l'odore di cera bruciata di una candela che ardeva sull'altare, l'odore forte e acre dell'incenso che aleggiava nell'aria. Non era mai stata in una chiesa di sua iniziativa prima di allora, ma stranamente si sentiva a suo agio. Alzò lo sguardo sulla statua del Cristo in croce al centro dell'Abside e sentì che qualcosa, dentro di lei, era cambiata. Lo poteva avvertire sotto pelle, poteva avvertire quella sensazione di benessere osservando l'abside della chiesa, eppure... avvertiva anche dolore, frustrazione, paura, rabbia... e del rimorso. C'era del rimorso che aleggiava e danzava nell'aria, più forte di ogni altra cosa, lì... qualcuno sapeva che cosa era davvero successo, lì qualcuno aveva una colpa grossa come un macigno che gli stava pesando sul cuore. Prima o poi, la verità sarebbe tornata a galla, lo sentiva, qualcuno l'aveva già scoperta in passato, ma non sapendola caprire l'aveva rigettata nelle acque dell'oceano, giù dalla scogliera. Inclinò appena il capino verso destra, fissando ancora il crocifisso, per un attimo aveva dimenticato Bet e la sua famiglia, si sentiva vicina come non mai a un punto di svolta e doveva solo fare ancora un piccolo innoquo passo - Perchè non mi guardi? - chiese a quella statua, lo sentiva che, nonostante tutto, lassù esistesse davvero anche se fino ad allora non ci aveva mai creduto. - Ti prego... ho bisogno che mi guardi... - disse con gli occhi gonfi di lacrime. Sentiva di tendere la mano verso Dio e non riuscire a raggiungerlo, qualcosa continuava a tenerla a terra. - Ti ho forse deluso, Padre? - chiese lasciando che le parole riecheggiassero nella navata della chiesa - Ti chiedo perdono, qualsiasi errore io abbia commesso... ti prego, perdonami... - inconsciamente sapeva a chi si riferiva, ma la sua mente razionale e umana, non capiva. Era in atto una sorta di guerra civile fra il lato umano di CJ e la sua vera natura. - Ho scontato qui la mi penitenza, su questa terra... guardami... - mormorò chinando la testa in avanti. Non riceva alcuna risposta, nella sua mente il silenzio più assoluto.
Ora sapeva di non essere semplicemente CJ, ma si sentiva in trappola in una sorta di limbo, non era umana, non era angelo.