Castiel Novak |
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| Betsy lasciò soli nella stanza i due angeli e la donna sconosciuta, pessima mossa, pensò Castiel. Non era bravo nella conversazione e si sarebbe sentito di certo più a suo agio se in salotto fosse rimasta anche sua moglie. -Lana, il piacere è tutto mio- rispose col suo tono di voce piatto e quasi apatico. Non intendeva essere scortese con lei, ma quelli erano i suoi modi di fare: bruschi, freddi e distaccati. Come Lana, anche Castiel volse il suo sguardo verso Cahetel che non li stava minimamente badando. Le parole sussurrate dalla ragazza invitarono l'angelo a guardarla nuovamente. E ciò che Castiel lesse nei suoi occhi era tristezza e dolore. E forse anche rabbia. -diciamo che avere un genitore del mio calibro, spesso e volentieri gli causa qualche problema. Però si fa quel che si può- rispose. Castiel non si era mai reputato un buon padre, tanto più che a causa sua la vita di Cal e Betsy era stata messa spesso a repentaglio. Ma non intendeva focalizzare la discussione su di lui. -tu non abiti a Misty Hill- la sua non era una domanda, chiaramente. Era più un invito a far parlare Lana di sè. Doveva sondare la ragazza.
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