Celtic Knot- Dublin gdr, Gothic-urban fantasy gdr

Corre l’anno 2013, sono passati ormai diversi anni da quando i vampiri, incoraggiati dall’invenzione giapponese del sangue sintetico che permette loro di vivere senza minacciare le vene umane, hanno dichiarato al mondo intero la propria esistenza durante una grande diretta televisiva. Il mondo in quest’epoca vive una delicata fase di assestamento: molti stati americani ed europei hanno riconosciuto diritti civili alle creature sovrannaturali pari agli esseri umani, altri stati, come l’Argentina e la Bosnia e gli stati islamici, si sono rifiutati di accettarle. Pochi anni dopo, incoraggiati dalla risposta del mondo verso gli esseri sovrannaturali, anche Mannari e Mutaforma sono usciti allo scoperto ed hanno cominciato al pari dei vampiri il difficile cammino verso l’integrazione con il mondo umano. La maggior parte delle persone è diffidente e indecisa verso le creature sovrannaturali, ci sono gruppi che intendono di sfruttarle per i propri fini lucrosi, altre che desiderano ardentemente avvicinarsi abbastanza all’ignoto da entrarne a far parte anche solo per un istante, attirate come falene dalla fiamma, ed infine alcuni gruppi pieni di fanatismo religioso che hanno dichiarato una silenziosa guerra santa alle creature nemiche di Dio. Tuttavia, altre creature sovrannaturali hanno preferito conservare il segreto della loro esistenza, diffidenti verso gli esseri umani come hanno imparato ad esserlo nei secoli dei secoli. Così, le fate continuano ad essere soltanto incantevoli favole per bambini e le streghe si muovono ancora nell’ombra, popoli vivi e reali come vampiri, mannari e mutaforma, ma segreti agli occhi del mondo. L’integrazione avviene rapidamente, come tutto avviene nel III millennio, ma non con la facilità che ci si aspetterebbe: le creature magiche possono avere sembianze umane, ma ciascuna razza è legata a uno specifico codice gerarchico e di leggi non scritte che regolano le loro società segrete in maniere tanto ferree da sfuggire agli occhi umani, causando tavolta equivoci e incidenti diplomatici.