Misty Hill GDR

Lontano da Casa (II Parte)

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Castiel Novak
view post Posted on 19/9/2011, 16:20




Continua da qui.


- Fate pure come se foste a casa vostra. - esordì Castiel, dopo che tutti si trovarono riuniti nel salotto di casa Novak.
Ovvio che l'angelo avrebbe preferito tornare lì, non poteva certo lasciare Cahetel da solo! Anche se, quando Cal gli corse incontro, non pareva affatto spaventato, anzi. Non appena il bambino comprese che sua madre non doveva star bene, solo allora Cass potè percepire la sua irrequietezza.
- Sta' buono soldatino, mamma è solo stanca. Si riprenderà presto, tu falle compagnia, va bene?
Con estrema cautela Castiel adagiò Betsy sul divano, e senza staccarle gli occhi di dosso si rivolse a Balthazar.
- Sai di cosa abbiamo bisogno, ora. Stavolta non puoi tirarti indietro, fratello. - Far leva sulla loro parentela e fargli pesare il fatto che lui fosse in possesso di armi che avrebbero potuto salvare loro le loro vite, era forse l'unico modo per mettere Balthazar con le spalle al muro.

 
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Balthazar Angel
view post Posted on 27/9/2011, 17:24




Sorpresa e confusione. Ecco cosa provò Balthazar non appena mise piede in casa Novak. Un'aria insolitamente familiare lo accolse, che lo turbò. Come aveva fatto Castiel a costruirsi tutto quello?
Si stava ancora guardando attorno quando arrivò quel bambino. Il figlio di suo fratello. Un mezzo angelo, che per quanto ne sapeva poteva essere ben più pericoloso di un essere con le ali come lui. Depose finalmente Aniel al suo fianco, tuttavia sorreggendola per le spalle. E lo fece senza staccare gli occhi da quel bimbo così piccolo eppure così potente. I suoi occhi somigliavano incredibilmente a quelli di Castiel....
Balthazar ne fu quasi ipnotizzato. Quel bambino avrebbe fatto gola a molti, demoni e angeli ribelli. A Raphael...
Sai di cosa abbiamo bisogno ora..
Solo quelle parole lo strapparono dai suoi ragionamenti e allontanò finalmente gli occhi dal bambino per fissare suo padre.
- Armi. Sono le armi angeliche che mi stai chiedendo.- rispose- Ma non posso dirti dove le tengo Castiel.
Lanciò un'occhiata ad Aniel per accertarsi che stesse bene. L'angelo serafino quel giorno aveva vinto una battaglia molto importante contro se stessa: quella di ribellarsi al suo “capo” o a colui che credeva tale. Disubbidire, e lui lo sapeva bene, costava uno sforzo non comune a molti soprattutto in quei tempi di incertezza e dubbi.
- Non posso dirti dove sono.- ripeté.
E tornò a guardare suo Fratello. Un Fratello che credeva in realtà perduto un Fratello che aveva scelto di stare in mezzo agli uomini e di unirsi ad una donna piuttosto che tornare in Paradiso.
- Ma posso mostrartele.- aggiunse.
E non bluffava. Solo non era certo quello il momento giusto per farlo. Raphael sarebbe tornato presto e avrebbero rischiato in tal modo di condurlo dritto nel posto dove lui teneva segretamente nascoste le armi sottratte al Paradiso.



Edited by Balthazar Angel - 27/9/2011, 18:39
 
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Aniel Seraph
view post Posted on 17/10/2011, 18:38




"Le voglio vedere anch'io", avrebbe potuto dire Aniel.
Ma non lo fece perchè semplicemente non le passò minimamente per la testa. La sua preoccupazione ora era concentrata tutta sulla nonna di Kyra, che aveva giurato di proteggere. E se Raphael o i suoi scagnozzi si fossero accaniti su di lei? Non era a casa di Castiel che doveva essere l'angelo serafino. Eppure le armi sarebbero servite anche per il suo proposito...
- Questa città ha bisogno d'essere protetta da Raphael. Sono sicura che l'arsenale di cui dispone Balthazar attualmente vi sarà d'aiuto. - disse rivolgendosi ad entrambi gli angeli, poi posò lo sguardo su colui che l'aveva stretta tra le braccia: - Io non pretendo di vedere o usare armi che hai rubato dal Paradiso, ma esigo che la mia protetta, la nonna di Kyra, possa stare al sicuro per il resto dei giorni che le rimangono da vivere. - la sua voce era dolce e calma, ma allo stesso tempo decisa e non ammetteva repliche. Se ne vergognò subito, non era da lei impartire ordini, di solito lei li seguiva soltanto.

 
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Bet Grave
view post Posted on 23/10/2011, 15:57




La prima cosa che Betsy vide quando riaprì gli occhi fu lo sguardo accigliato di suo figlio, che la fissava attraverso i suoi enormi occhi azzurri.
- Mammà!- strillò il bambino battendo le mani.
Betsy si alzò a sedere sul divano, ancora frastornata ed esausta per quello che era successo. Il suo corpo aveva già sopportato la presenza dello spirito di sua madre, ma quella vissuta pochi istanti prima era stata un'esperienza senza eguali. L'aveva scossa, disorientata, eppure il suo cuore e il suo animo le suggerivano tranquillità e pace.
Cal le saltò in braccio e lei si affrettò a stringerselo al petto. Poi alzò gli occhi su Cass, e gli sorrise. Suo marito non aveva nulla da temere, si sarebbe ripresa presto. Tutto ciò di cui Cass doveva aver paura erano le sue domande; rimasti soli l'avrebbe sommerso di quesiti sugli angeli, sulla “possessione angelica” e su eventuali effetti collaterali che avrebbero potuto avere su di lei.
Ma per il momento preferì tacere e spostò lo sguardo prima su Balthazar, poi su Aniel. L'angelo che aveva ospitato era tornato ora nelle sue “vesti” naturali.
- Che succede?- domandò timidamente senza lasciare suo figlio.- Io non...capisco...
Si: che diamine stava succedendo? Perché quell'angelo l'aveva “presa in prestito?”.

 
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Castiel Novak
view post Posted on 29/10/2011, 17:14




- Nulla di tropp preoccupante, Betsy.
Come altro avrebbe potuto rispondere a quella domanda, Castiel? Non era certo il momento di allarmarla o terrorizzarla raccontandole di come Raphael volesse radere al suolo Misty Hill pur di sbarazzarsi di loro. E avrebbero parlato in separata sede anche del breve episodio di possessione angelica, solo in quel momento bisognava assolutamente occuparsi delle faccende più pericolose.
Un arcangelo parecchio incazzato sarebbe tornato di lì a poco per farli a pezzettini: lui, Balthazar, Aniel e chiunque fosse stato nelle vicinanze. Lanciò un'occhiata a Betsy e Cahetel e giurò sulla propria Grazia che Raphael non li avrebbe mai sfiorati neppure con lo sguardo.
- Mostrami le armi, Balthazar. Ce ne sarà pur qualcuna utile per questa occasione... - così come Aniel, anche Cass aveva qualcuno da proteggere. Forse quell'arsenale sarebbe potuto in parte servire a rendere l'intera città di Misty Hill immune da eventuali attacchi da parte del Paradiso.
- Tu. Resta con la mia famiglia. - aggiunse poi, rivolgendosi al Serafino. Avevano poco tempo, dovevano impiegarlo nella maniera più intelligente possibile.

 
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Balthazar Angel
view post Posted on 30/10/2011, 16:59




Il suo arsenale. Le sue arme angeliche, quelle che aveva sottratto al paradiso impedendo così a Raphael di prenderle. Balthazar guardò prima Aniel, poi Castiel, poi la donna di suo fratello che stringeva quel bambino così pericoloso e potente tra le braccia, e infine tornò a guardare Castiel.
- Sta bene.- disse- Ti porterò dove nascondo le armi.
Lasciò andare il Serafino in modo da permetterle di restare con la donna e col piccolo. Si sarebbero assentati per breve tempo, non correvano pericolo. Ma dovevano fare comunque in fretta; Raphael era scaltro, e quando voleva sapeva essere crudele. Non avrebbe esitato a far fuori quella giovane donna assieme al suo bambino.
Fece cenno a Cass di seguirlo, senza indugiare oltre. Ogni minuto che perdevano erano secondi preziosi che li separavano dalla furia dell'arcangelo.
Svanì e sentì che Castiel l'aveva imitato. Ricomparve poi sul picco più alto della scogliera, davanti a un edificio in decadenza, dove l'uomo non si avventurava più da molto.
Il Sant. Erasmus, il monastero sulla scogliera.
- Ammetto di essere caduto nel banale.- commentò Balthazar.
Poi svanì di nuovo per ritrovarsi all'interno del monastero stesso, davanti alle tombe di alcuni monaci situati nelle segrete del posto. Castiel l'aveva seguito subito dopo.
- Come non affidare le armi divine a uomini che hanno amato nostro Padre? A modo loro...ma l'hanno amato...
E con un gesto della mano scoperchiò la lastra di marmo che ricopriva una delle tombe. Lì, tra le ossa di uno scheletro, si mostrò ai loro occhi una sorta di baule in legno grande quanto un comune comodino da camera.
- Prendile.- continuò Balthazar- Se lo facessi io non sarei forse in grado di consegnartele.
Balthazar era divenuto col tempo geloso di quelle armi. Le aveva fatte sue, e solo perché l'occasione lo ricorreva le aveva cacciate fuori. E non era da escludere che sarebbero tornate in mano sua una volta conclusa quella storia. Se fossero rimasti in vita ovviamente...
- Facciamo in fretta Cass...il tempo sulla Terra è mortale anche per noi immortali..

 
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Castiel Novak
view post Posted on 1/11/2011, 17:32




- Le armi non si muoveranno da qui, Baltazhar.
Castiel, che aveva seguito in silenzio il fratello, aveva già le idee chiare sul da farsi. Si avvicinò al baule senza nascondere il proprio stupore e ne sfiorò lentamente la superficie. Là dentro stava la loro salvezza, o la loro stessa fine, se mai fossero cadute nelle mani sbagliate.
- Tu conosci meglio di me quali armi abbiamo a nostra disposizione. L'angelo serafino, per quanto ancora io non mi fidi di lei, ha ragione su un punto: Misty Hill dev'essere protetta da Raphael.
Certo, era uno dei paradossi più assurdi che Cass conoscesse: proteggere una città dal Paradiso e lasciarla in balìa dell'Inferno. Ma in quel momento ciò che intimoriva principalmente l'angelo, più che Hope era Raphael.
- Così com'è circondata dalla ferrovia, per non lasciare che il Male di disperda, allo stesso modo dovrà essere protetta da incursioni esterne.
Castiel puntò gli occhi glaciali sul baule. La risposta alla sua richiesta quasi impossibile forse stava là dentro.

 
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Balthazar Angel
view post Posted on 4/11/2011, 14:41




Qualcosa che proteggesse la città...
Balthazar pensò bene a quelle parole e si chiese piuttosto se non fosse stato giusto far scontrare l'arcangelo Raphael con la bambina demoniaca Hope e permettere che si ammazzassero a vicenda. Avrebbero risolto il problema Misty Hill e il problema “fratello usurpatore” per sempre.
Poi però ripensò agli occhi di quel bambino, il figlio di Castiel e scacciò subito una simile ipotesi. Il bambino andava protetto, ovunque si trovasse, qualunque fosse il luogo.
Annuì con la testa alle parole del fratello e s'avvicinò al baule. Lo sfiorò appena con le dita e la serratura scattò.
- Si apre solo in mia presenza.- spiegò- Non pensavi mica avessi fatto delle chiavi da tenere nascoste sotto il cuscino la notte spero..
Sorrise a quelle sue parole per poi tornare subito serio. Sollevò il coperchio del baule che non produsse il minimo suono. Poi fissò le armi al suo interno.
- Puoi dare un'occhiata se vuoi, non mordono.- disse a Castiel senza staccare gli occhi dalle armi.
Trovò subito quella che gli occorreva e senza perdere altro tempo l'afferrò. Cacciò fuori quello che sembrava un panno abilmente ripiegato e lo mostrò a Castiel. Era certo suo Fratello l'aveva già riconosciuta.
- Vollero dividerla in quattro parti, tirandosela a sorte.- disse soltanto- Senza contare il fatto che questa tunica può scaldare il cuore degli uomini e di tutta la terra se solo essi lo volessero. Da sola può proteggere mille vite se non l'universo intero.
E parlò con venerazione e ammirazione senza staccare gli occhi da quella preziosa reliquia. Balthazar poteva anche essere un ladro, un angelo della peggior specie. Ma mai e poi mai avrebbe rinnegato la sua Fede.

 
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Castiel Novak
view post Posted on 30/12/2011, 19:34




Castiel osservò rapito l'arma potente che Balthazar teneva tra le mani e non dubitò nemmeno per un istante di suo fratello, nè di quel millenario cencio color porpora.
Alzò un braccio per sfiorare coi polpastrelli il manto ed inspirò a fondo; quindi puntò gli occhi glaciali su quelli di Balthazar.
- E sia.

Aniel non osò pronunciare una parola quando i due angeli scomparvero. Il piccolo mezzo angelo la metteva a disagio. Raphael di una cosa aveva ragione: quell'essere sarebbe cresciuto forte e pericoloso almeno quanto una legione d'angeli. Eppure aveva negli occhi una dolcezza e innocenza spropositata, tanto da lasciarla interdetta. Furono pochi i minuti che il Serafino passò in compagnia del piccolo Cahetel e di Betsy, la ragazza dall'animo puro che le aveva dato in prestito il proprio corpo per amore di Castiel. Aniel sapeva che la giovane donna moriva dal desiderio di farle una miriade di domande, ma la presenza del bambino forse suggerì all'umana di tacere.
- Mammà!
L'esclamazione improvvisa di Cahetel squarciò la tensione ed il silenzio e fece sussultare le due donne che d'istinto volsero lo sguardo verso il punto che il piccolo angelo indicava, fuori dalla finestra. Apparentemente la nebbia ricopriva ogni cosa, come al solito. Ma ciò che Cal aveva percepito non era visibile agli occhi umani.
- Qualcosa di starordinario sta avvenendo... - sussurrò in preda all'estasi il biondo Serafino. Castiel e Balthazar avevano mantenuto la parola; Raphael non avrebbe più calpestato il suolo maledetto di Misty Hill.

 
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