Misty Hill GDR

L'inferno nell'Eden

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Bet Grave
view post Posted on 19/8/2011, 11:05




Il motivo per cui Ester e Nick avevano preso in gestione l'Eden Hotel di Misty Hill, era da ricollegare a una precisa richiesta, o racconto, di Betsy fatto alla sua amica tanto tempo addietro. Molti cacciatori si stavano radunando in città, quasi come se questa li chiamasse a sé con tono di sfida. Misty Hill attendeva tutti loro per una battaglia forse che sarebbe stata epocale. Tuttavia, cosa molto insolita che forse avrebbe dovuto far scattare un campanello d'allarme nella testa della cacciatrice, quella settimana trascorse tranquilla senza alcun attacco demoniaco e senza faccende bizzarre.
I Mistylliani si erano oramai abituati all'arrivo di tanti stranieri in città, e interpretarono quello come un segno della ripresa turistica. Un'impennata mai vista fino ad allora, fin dai tempi del naufragio della Revenge.
Ester e suo zio si erano presi l'onore di riaprire e far risorgere il vecchio Hotel della città, che rischiava di cadere in malora come tutti gli altri edifici di Misty. La superstizione degli abitanti gravava anche sulle costruzioni della città, una città oramai caduta quasi nel degrado più totale. Ma la famiglia Pullman avrebbe fatto un buon lavoro, Betsy ne era certa. E quel giorno di quiete apparente, come non fare una sorpresa a quelli che considerava membri della sua famiglia per augurare loro buona fortuna per quella loro nuova attività? Betsy varcò il portone d'entrata portando con sé una composizione di azalee e primule confezionate e infiocchettate personalmente. La fioraia della città era rimasta piacevolmente sorpresa da quel suo acquisto; chissà da quanto tempo la gente lì non si regalava dei fiori...
Betsy si lanciò delle occhiate curiose attorno; la hall era spaziosa anche se poco illuminata. Del resto c'era sempre quella coltre di nubi che ricopriva il sole...
S'avvicinò al bancone vuoto e suonò il campanello aspettandosi di veder sopraggiungere Ester o suo zio. Era certa di aver fatto loro una sorpresa gradita...

 
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Ester Colt
view post Posted on 26/8/2011, 09:51




L'hotel sembrava un'enorme campana di vetro infrangibile dentro la quale poter stare al sicuro, lontani dal malessere aleggiava in città, a braccetto con la nebbia perpetua. L'edificio era vasto, forse troppo per la famiglia Pullman composta da soli tre elementi; per questo motivo Ester e Nick avevano preferito stanziarsi nell'ala ovest dell'hotel, comodi al salone da pranzo e alla hall. La maggior parte delle stanze erano chiuse a chiave da un'ininfinità di anni, nonostante ciò gli interni dell'hotel per qualche strano motivo si erano mantenuti straordinariamente bene. Ok, forse la somiglianza con l'hotel di "Shining" era fin troppo inquietante, ma sia Ester che Nick in fin dei conti erano abituati a luoghi ben più spaventosi. E come sarebbe potuto esserlo quell'hotel, se sul retro c'era l'accesso al giardino più bello che Ester avesse mai visto in vita sua? Eden Hotel, il nome era perfetto: lontano dal Maligno e tanto vicino alla Pace dei sensi. Il silenzio che padroneggiava nell'intera struttura non era affatto da ricondurre a qualche evento negativo o sorpannaturale. Era semplicemente un silenzio pacifico, una calma alla quale due cacciatori forse avrebbero faticato ad abituarsi.
Ma Ester lo amava, quel silenzio. E, mentre spolverava i banconi della cucina, sobbalzò reprimendo un grido di spavento, quando quello stesso silenzio venne infranto dal suono squillante di un campanello. Nessuno ancora l'aveva mai suonato, a parte Abigail per gioco. Ma sapeva che lei e Nick erano appena usciti al supermercato, non potevano essere tornati così in fretta. Ester rimase immobile ed in ascolto per qualche secondo. Apparentemente nessun altro rumore, a parte quel trillo. Eppure la prudenza non era mai troppo, perciò portò una mano alla cinta dei pantaloni pronta ad estrarre la pistola. Si avviò a passo spedito e silenzioso verso la hall, immaginando di trovarvi chissà chi. Stranieri, mostri... Hope. E temette di aver avuto una visione quando invece si trovò di fronte la sua migliore amica con un mazzo di fiori tra le mani. Il bancone che separava le due fu un ostacolo solo per una manciata di secondi. Quasi correndo la cacciatrice bionda lo aggirò e si fiondò tra le braccia di Betsy, stando attenta a non rovinare quel regalo colorato e profumato che faticò a credere avesse comperato proprio a Misty Hill.
- Ossigiore, ma ciao! Che sorpresa! - quando sciolse l'abbraccio si rese conto di non essere presentabile. Pantaloni della tuta, maglietta enorme di Nicholas e fazzoletto in testa per raccogliere i lunghi capelli biondi.
- Faccio schifo, scusami... Ho iniziato giusto oggi a far pulizie in cucina, io davvero non mi aspettavo nessuno, tantomeno te!



Edited by Ester Colt - 2/10/2011, 15:15
 
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Bet Grave
view post Posted on 19/9/2011, 14:20




Betsy sorrise tra sé notando Ester così indaffarata come non l'aveva mai vista in vista sua. Forse aveva sbagliato momento, ma il desiderio di incontrare una persona amica era stato troppo forte e non aveva resistito.
- Sorpresa!-esordì semplicemente consegnandole la pianta che aveva acquistato- Vedo che ti sei data da fare eh? Come vanno le cose da queste parti?
L'Heden Hotel. Forse il posto più tranquillo della città...forse. Betsy si guardò attorno alla ricerca di suo zio che però non comparve. Quindi alzò lo sguardo verso la scala che doveva portare ai piani superiori e rabbrividì. Ogni posto nuovo a Misty le faceva quell'effetto; non sapeva mai cosa aspettarsi da quegli edifici.
- Allora? Che mi racconti? Ti sei ambientata in città?
Betsy le raccontò di come i Mistylliani si comportassero con indifferenza e diffidenza nei suoi confronti, quasi senza mai rivolgerle la parola o il saluto quando lei cercava di integrarsi. Il posto più strano della terra...
- Dimmi quante stanze sono state occupate? Ti serve una mano? Non esitare a chiedere sai..
Al momento Betsy era libera; stava ancora trattando per l'acquisto dell'Arcane Emporium e aveva quasi tutte le giornate a disposizione. Se Ester avesse avuto bisogno di qualcosa lei sarebbe stata disposta ad aiutarla in qualunque modo. Era lì anche per quello...

 
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Ester Colt
view post Posted on 2/10/2011, 14:29




- Ambientata, a Misty Hill? Solo un pazzo potrebbe riuscirci! Però questo Hotel è davvero meraviglioso, qui sì mi ci sono ambientata subito.
Ester poggiò la composizione di fiori sul bancone, lì stava d'incanto. Avrebbe rallegrato chiunque varcasse la soglia dell'Hotel... Sempre se qualcuno avesse avuto il fegato di farlo. A tal proposito Ester scosse la testa sospirando.
- Le stanze sono tutte vuote, tranne un paio. E' ancora troppo presto per poter pensare che questo posto possa venire seriamente preso in considerazione.
Per lo meno la famiglia Pullman aveva un tetto sopra la testa e pasti abbondanti. Il resto sarebbe arrivato col tempo e tanta pazienza. Forse.
- Scommetto che muori dalla voglia di visitare i piani superiori! - Ester ridacchiò divertita nel pronunciare quella frase; era chiaro che Betsy, invece, fosse intimorita da quella rampa di scale che portava verso l'ingnoto. Tuttavia l'afferrò gentilmente sottobraccio e si diresse verso la scalinata canticchiando a bassa voce un motivetto stupido, giusto per mettere Betsy a suo agio.
- Nick è uscito con Abi a far spese, oggi ci siamo invertiti i ruoli. Scommetto che hai fatto la stessa cosa anche tu col penn... Castiel!

 
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Bet Grave
view post Posted on 14/10/2011, 13:36




Betsy rise a quella parole e la sua risata riecheggiò nel luogo da parete in parete.
- Già...a lui non dispiace stare con Cal. Lo mette sempre di buon' umore.
E mentre parlava lanciò delle occhiate insicure e timorose alle scale. Strinse il braccio di Ester e si concentrò nell'attesa di captare qualcosa che non andasse nell'aria. In genere erano i suoi sensi che la mettevano in allerta se c'era un pericolo imminente.
Ma tutto nella sua testa taceva.
- Ho letto qualcosa di questo hotel ma so molto poco. Non ti è mai capitato di assistere o sentire cose strane qui? E sai bene cosa intendo..
Era impensabile che a Misty potesse esserci un luogo tranquillo e sicuro. In quella città tutto sapeva di disperazione e degrado che le era impossibile capire come invece quel posto sembrasse appartenente quasi a un'altra dimensione.
- Che impressione ti fa questo posto?- domandò ancora.
Arrivate in cima alla scalinata si fermò. Una serie di porte partivano sia dalla sua sinistra che dalla sua destra, chiuse probabilmente a chiave.
- Le hai esplorate tutte?- chiese- Sai cosa c'è all'interno di ogni stanza?
Betsy si sorprese a voler fare un giro più approfondito delle camere, quasi come se stesse cercandovi all'interno qualcosa.

 
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Ester Colt
view post Posted on 17/10/2011, 18:27




Betsy sembrava suo figlio! Una bimba piccola e curiosa che sparava domande a raffica.
-Non ho mai assistito a strani fenomeni qui, all'hotel. Strano, vero? Sembra quasi essere un universo parallelo, che non ha nulla a che fare con Misty Hill. Persino la nebbia qui è meno fitta, a volte spunta anche il sole, sai?
Mentre salivano le scale, anche Ester, istintivamente si concentrò e socchiuse gli occhi per assicurarsi che tutto fosse tranquillo. Il suo sesto senso sembrava in catalessi quando era dentro quelle quattro mura.
- Però lo ammetto: non le ho visitate tutte, le stanze. Anzi, all'ultimo piano manco ci sono stata, i vecchi proprietari hanno farfugliato cazzate a riguardo. Ho proibito a Nicholas di andarci da solo. E lui mi ha presa in giro, dice che sono una bambina paurosa! - ridacchiò fermandosi sull'ultimo gradino della rampa e svoltò a destra, dove un lungo corridoio le aspettava.
- E chi potrebbe darmi torto... Guarda che roba. - aggiunse a bassa voce indicando con un cenno del capo l'ambiente circostante.
- Dai, vieni! Ti mostro qualche stanza! - e sfilò l'enorme mazzo di chiavi che teneva agganciato alla cintura dei pantaloni. Diamine, pesava quasi più di lei.

 
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Bet Grave
view post Posted on 19/10/2011, 13:45




Betsy annuì alla richiesta di Ester, eccitata come una bambina al luna park. Si, i posti nuovi la incuriosivano decisamente.
Ester disse che non c'era nulla da temere in quel posto, e ciò bastò a far salire l'entusiasmo di Betsy. Finalmente un posto dove poter stare in pace e fare quattro chiacchiere con la sua amica! Le mancava terribilmente; le mancavano quelle giornate trascorse a parlare del più e del meno, dei loro mariti, dei loro figli e di cose più frivole. Sebbene fosse stata costretta a crescere in fretta, a Betsy mancava la spensieratezza degli anni che aveva in realtà. E neppure badò al particolare “stanze dell'ultimo piano mai esplorate”; anche se di lì a poco se ne sarebbe pentita.
Ester quasi litigò con quella vecchia serratura che non voleva aprirsi. Poi quando riuscì a spalancare la porta 114, Betsy seguì la sua amica eccitata come non mai.
La stanza era molto semplice nel suo complesso; un letto un armadio e una scrivania ne riassumevano il mobilio. Ma era graziosa e non inspirava inquietudine come molti altri posti lì a Misty. La stessa casa che avevano preso in affitto era da ritenersi molto più inquietante di quella camera.
- Sai, se riesco a trovare una babysitter per Cal e passare del tempo da sola con Castiel, è qui che lo porterò. Ovviamente per trascorrere delle ore tranquille e in pace...- si affrettò a spiegare mentre arrossiva per quella sua frase pronunciata con forse troppa ingenuità.
Betsy si sedette sul letto e lanciò un'occhiata fuori dalla finestra. Quel posto era magnifico.
E allora perché uno strano senso di disagio la colse così all'improvviso da farla quasi sobbalzare? Staccò gli occhi dal vetro della finestra e guardò il soffitto.
- C'è l'ultimo piano di sopra? O il secondo?- domandò poiché non conosceva molto bene la struttura dell'hotel.

 
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Ester Colt
view post Posted on 22/10/2011, 15:30




- C'è l'ultimo piano, quello di cui ti parlavo. - Ester rabbrividì al solo pensiero e lanciò un'occhiata di complicità a Betsy.
- Dai, andiamo. Sarà la volta buona che esorcizzerò questa paura de "l'ultimo piano"!
Una volta uscite dalla stanza, le due ragazze si diressero verso la seconda rampa di scale. Di ascensori nemmeno l'ombra, l'hotel era stato ristrutturato così com'era originariamente, senza apportare alcuna innovazione. Forse anche per questo motivo ad Ester incuteva una briciola di timore.
- I vecchi proprietari ci hanno raccontato in fretta e furia che di sopra, molti anni fa, vi fu un incendio. Niente di catastrofico: le fiamme erano divampate all'interno di una sola stanza e non si erano propagate.
Mentre salivano all'ultimo piano, Ester sistemò il mucchio di chiavi appena usato e ne sfilò un secondo dalla cintura. Non avrebbe mai immaginato di doverlo usare così presto e senza preavviso. Ma grazie alla presenza di Betsy, sua migliore compagna di caccia, la cosa si stava facendo eccitante.
- Dio santissimo! - sussurrò dopo aver dato uno sguardo al lungo corridoio che si stagliava minaccioso nell'oscurità.

 
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Bet Grave
view post Posted on 23/10/2011, 17:28




- Spero tu abbia una torcia.- parlò Betsy non appena quel corridoio così buio da sembrare infinito le si parò davanti agli occhi.
Cercò a tentoni la parete e l'interruttore. Doveva esserci da qualche parte l'illuminazione anche se lì non ci metteva quasi mai nessuno piede. La fantasia della cacciatrice galoppò di corsa mostrandole artigli e occhi indemoniati sbucare fuori dall'oscurità. Paure infantili delle quali non si sarebbe mai liberata.
Fece qualche passo nell'oscurità fino a che le sue dita non andarono a trovare l'interruttore che premette. E se per un brevissimo istante si era rincuorata nell'averlo trovato, dovette abbandonare presto quella sua sensazione di sollievo. La luce non si accese.
- Da quanto un elettricista non sale qua su? - domandò cercando di nascondere il suo nervosismo.
Poi cercò a tentoni la mano di Ester. Se doveva avventurarsi nel buio, non l'avrebbe fatto di certo da sola.
- Un incendio dici?- chiese poi per sentire la sua voce e mettere a tacere la sua immaginazione- E da cosa è stata causato te l'hanno detto?
Il soprannaturale c'entrava forse qualcosa?
Oh smettila Betsy Gravestone di pensare che ogni cosa sulla terra dipenda dai demoni o dai fantasmi!

 
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Ester Colt
view post Posted on 30/10/2011, 10:41




- No, figurati se quei due vecchiacci hanno avuto il buonsenso di raccontarci per filo e per segno che diavolo è successo qua sopra!
Ester avanzò al buio tenendo stretta la mano dell'amica come se fosse un'ancora o un salvagente. Come quella di Betsy, anche la sua immaginazione galoppava a briglie sciolte; Ester si aspettava quasi che da un momento all'altro una di quelle porte rimaste chiuse per almeno mezzo secolo si spalancasse per liberare chissà quale mostro spaventoso. Cosa che, ovviamente, non avvenne.
- Dicono che questo Hotel sia vecchio quasi quanto la città di Misty Hill. Forse di più. Qualche anno fa è stato restrutturato, ma non capisco perchè sprecare soldi se poi è stato comunque abbandonato a se stesso.
Già, era stato restrutturato, ma solo in parte. I lavori si erano limitati alle facciate esterne ed ai due piani inferiori. Forse per lo stesso arcano motivo per cui i due anziani avevano avuto il terrore di raccontare ad Ester e Nick ciò che lassù era realmente avvenuto.
La bionda afferrò il cellulare per farsi luce con quello, meglio di niente e abbastanza per intuire ciò che stava attorno alle due ragazze, le quali si fermarono di fronte alla porta numero 132. L'ultimo numeretto penzolava in maniera sconcertante, il legno dello stupite ed il muro parevano più scuri del dovuto. Ester alzò il cellulare per sondare l'oscurità ed osservare l'intera parete e ciò che entrambe scoprirono non lasciò ombra di dubbio: era quella, la famosa stanza dell'incendio, avvenuto quissà quanti anni fa.
- Ok, chiave 132... - C'erano davanti, ora non restava che entrare. Cosa mai avrebbero potuto trovare se non polvere e magari un paio di topi? Ester, illuminata dalla luce fioca del proprio cellulare, frugò il mazzo di chiavi più e più volte senza trovare però la chiave. Che fosse solo un caso? E da quando in qua Ester credeva alle coincidenze?
Allungò la mano verso la maniglia e scoprì senza stupirsene che la porta era effettivamente chiusa a chiave. La sensazione che scaturì da quel contatto fu indescrivibile, ma la scacciò all'istante. Meglio non allarmare Bet.
- Abbiamo un piccolo problema, socia. Puoi farlo un piccolo abracadabra tipo apriti sesamo?

 
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Bet Grave
view post Posted on 31/10/2011, 17:48




Doveva aspettarsi che una semplice visita alla sua amica si sarebbe presto trasformata in qualcuna delle loro bizzarre avventure che terminavano sempre con qualche caccia al mostro di turno. O magari no, stavolta l'unica cosa da mettere in fuga erano le loro paure, amplificate da quel corridoio buio e abbandonato. Ester fece un poco di luce col cellulare e Betsy si rimproverò di non averci pensato prima. Sciocca Betsy Gravestone che si fa mettere nel sacco da paure infantili e che permette loro di non farla nemmeno pensare!
L'unico rumore che si avvertiva era quello dei loro passi sulla moquette, o almeno di ciò che ne era rimasto.
Poi Ester si fermò davanti a una porta, quella dalla quale forse dovevano stare lontane. Lo rivelava il fatto che la sua amica fosse sprovvista della chiave. Se tra tutte mancava solo quella un motivo doveva esserci..
Ma da quando una delle due conosceva la prudenza? Quella parola non faceva parte del loro vocabolario. Se quello fosse stato un film dell'orrore Betsy avrebbe di certo gridato al protagonista “ma no scemo che fai, scappa via non aprire quella porta!”
E invece lei alzò una mano e la posò a pochi centimetri della maniglia. Sussurrò poi un paio di parole in latino che bastarono a far scattare la serratura.
- E' una cosa elementare questa, puoi apprenderla anche tu molto facilmente. La uso quando non riesco ad aprire i barattoli di pomodoro in cucina...
Sorrise a quelle sue parole, dettate da un fremito di terrore che la bloccò per qualche istante. Poi però tirò un profondo respiro e aprì la porta lentamente prima che potesse farlo Ester. Buio. Ancora buio anche lì dentro. D'altronde cosa s'aspettava, che si accendessero le luci a festa? E magari anche uno striscione di benvenuto...
Accompagnava il buio un odore così penetrante che Betsy fu costretta a portarsi una mano sulla bocca e sul naso. Aiutata sempre dalla luce del display del telefono di Ester, Betsy poté notare lo stato di degrado e disordine in cui versava quella camera. Un tempo doveva esserci un mobilio, ora completamente scomparso. Al suo posto oggetti sparsi ovunque e fogli, pile di fogli adagiati sul pavimento.
- Credo che siamo le prime a rimettere piede qua dopo l'incendio.- disse.
E non sapeva se essere orgogliosa per questo, o piuttosto il contrario.

 
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Ester Colt
view post Posted on 1/11/2011, 16:59




- Lo credo anch'io... - la strana sensazione che Ester aveva provato nello sfiorare la maniglia della porta tornò più prepotente ora che la soglia era stata varcata. La bionda fu la prima a fare qualche passo all'interno della stanza e dovette muoversi molto adagio, dal momento che il pavimento non sembrava stabile. Il legno sotto i suoi stivali scricchiolava rumorosamente, tanto che Ester credette di finire di sotto da un momento all'altro.
- Proviamo ad aprire la finestra col tuo metodo dei barattoli di pomodoro? - Domanda retorica, stavolta fu Ester a sussurrare le parole in latino che aveva udito formulare poc'anzi da Betsy. Un cigolìo sinistro accompagnò l'apertura delle due imposte in legno che lasciarono entrare finalmente la luce del giorno.
- Grazie a Dio... - commentò Ester senza rendersene conto. E quando si voltò per osservare la stanza rabbrividì nel constatare che davvero lì dentro c'era stato un brutto incendio. Le pareti erano praticamente nere, come pure il soffitto ed il pavimento. Pile di fogli, libri e manoscritti sembravano però essere stati riposti con poca cura lì dentro dopo l'accaduto.
- Bene, presumo che non saremmo perseguite per violazione della privacy se ora ci permetteremo di frugare tra le carte di qualuno che sicuramente è morto tipo 50 anni fa.

 
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Bet Grave
view post Posted on 2/11/2011, 15:50




Osservò divertita mentre Ester apriva la finestra con quella stessa formula pronunciata poco prima da lei. Anche i poteri della sua amica miglioravano, poteri dei quali entrambe sapevano ancora poco ma che all'occorrenza risultavo preziosissimi.
Fu così che entrò un po' di luce a illuminare quell'ambiente abbandonato da anni, lasciato a se stesso e dimenticato ancora per anni se non avessero trovato il coraggio di risalire fin la sù. Betsy osservò i fogli sparsi sul pavimento chinandosi poi ad afferrarne uno a caso. Ingiallito e ricoperto di polvere non riuscì lo stesso a nascondere ciò che c'era scritto in fondo alla pagina.
La mamma cacciatrice restò a fissare quel foglio per un istante che sembrò infinito. Quel nome...che a lei era così familiare oramai. Si alzò in piedi lentamente senza staccare gli occhi da quell'unica parola che tra tutte l'aveva colpita.
- Non ho mai creduto alle coincidenze.- disse richiamando l'attenzione della cacciatrice bionda- E credo che tu e Nick non siate venuti in questo Hotel solo perché cercavate un' occupazione a Misty.
Aspettò che la sua amica le fosse vicino per passarle il foglio.
- Colt.- disse ancora Betsy indicandole il nome in calce- Questo foglio è firmato Colt. Samuel Colt.
D'altronde con la città nebbiosa lui aveva avuto a che fare a suo tempo. E finalmente il destino dei suoi discendenti si sarebbe incrociato con quello del vecchio abile cacciatore.

 
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Ester Colt
view post Posted on 17/11/2011, 18:30




L'espressione di Ester davanti a quella scoperta fu indescrivibile. Stupore, gioia, commozione... Un mix di emozioni la travolsero in una frazione di secondo. Il tempo di pronunciare quel nome: Samuel Colt.
- Non ci posso credere.
I suoi occhi corsero veloci e affamati di sapere lungo le righe fitte di quel foglio che aveva sfidato il tempo e l'incurie pur di cadere nelle giuste mani... O così Ester amava immaginare. E ancora non sapeva quanto le sue fantasie si avvicinassero così pericolosamente alla realtà.
- Ok, sapevo fosse stato da queste parti per la costruzione della ferrovia, ma da qui a trovarmi con un foglio scritto da lui, tra le mie mani...
Ora era Ester ad essere la bambina eccitata della situazione: aveva appena trovato il tesoro. Beh, non lei, avrebbe infatti sempre invidiato Betsy per aver sfiorato per prima quel pezzo d'antiquariato tanto speciale e prezioso ai suoi occhi.
Avvicinò nuovamente il foglio ingiallito dal tempo a Betsy, non restava che capire cosa vi fosse scritto. Cosa pressochè impossibile. Solo la firma era leggibile, il resto doveva essere senz'altro in una lingua che Ester al momento, sebbene ne conoscesse più di un paio, non riusci ad identificare.
- Che ne dici? O il caro nonnino era talmente ignorante da scrivere cose insensate, oppure era un poliglotta e chissà che cavolo di lingua è mai questa.
Lasciò il fragile reperto nelle mani di Betsy per potersi concentrare sul resto di fogli e libri sparsi per la stanza. Dunque erano tutti di Samuel Colt? Al solo pensiero sentì le proprie forze venir meno.
E di nuovo quella sensazione strana che l'aveva colta quando varcò la soglia... Una sensazione di familiarità, che al momento la giustificò col fatto che un suo antenato fosse stato in quello stesso luogo in cui si trovavano ora le due cacciatrici.

 
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Bet Grave
view post Posted on 21/11/2011, 17:33




Betsy osservò quel foglio ingiallito cercando di leggere qualche parola senza riuscirci. Lei conosceva qualche formula in latino e in rumeno, ma quella lingua non era né l'una né l'altra. Si chiese se fosse stato possibile portare con sé quel foglio, almeno per studiarlo con più calma a casa, o meglio farlo vedere a Castiel. Lui era un poliglotta e avrebbe saputo decifrarlo in breve tempo.
- Sai sono mesi che sono qui a Misty, ma non avevo mai considerato seriamente il fatto che Samuel Colt sia stato in questa città.- disse poi Betsy sollevando gli occhi da quel cimelio- E non avevo mai seriamente collegato a lui la tua venuta qui. Deve esserci un nesso....una qualche spiegazione logica. Magari lui sapeva che presto o tardi i suoi discendenti sarebbero arrivati qui.
Con il foglio ancora tra le mani, che teneva con estrema cura quasi fosse un bambino, prese a guardarsi attorno e a cercare a terra altre tracce del passaggio di Colt.
- Ci vorranno ore per setacciare questa stanza.- disse- Sono certa che il tuo avo ha lasciato qualcosa per noi.
Quando tornò a guardare Ester la vide chinata a terra che fissava un punto del pavimento polveroso.
- Cosa c'è?- domandò.
E ci aveva visto giusto la piccola Gravestone. Là in quella stanza c'era davvero qualcosa; ma non era per lei.

 
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