Misty Hill GDR

"La morte ti uccide", 1x03

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Bet Grave
view post Posted on 17/8/2011, 10:01




ColinMorgan


I fratelli Gravestone indagano su una morte misteriosa, e capiranno presto così che non sono solo i demoni e i fantasmi a causare morte e terrore....

(Hotel Comfort Inn, Palo Alto.)
Betsy fece di nuovo quell'incubo. Il cimitero di notte, la tomba della madre, la presenza del giovane voltato di spalle, il ragazzo a terra con il viso insanguinato. Ma questa volta, quando si voltò per vedere meglio il giovane sofferente, non si svegliò. Camminò lentamente verso di lui. Lo sentiva lamentarsi; doveva essere ferito molto gravemente. Si accostò ancora un poco con il cuore in tumulto e il respiro affannato come se avesse corso. Quando fu a pochissima distanza dal ragazzo, fece per accucciarsi. Non riusciva ancora a vederlo in volto, l'oscurità non lo permetteva. Ma un urlo spezzò la quiete, il grido della voce di un altro giovane che strillò:
- Allontanati subito da mio fratello!
Betsy si svegliò urlando. Justin, svegliato a sua volta di soprassalto, per poco non cadde dal letto nel correre da sua sorella. Lei lo abbracciò, tremante. Questa volta non solo aveva visto le immagini nel sogno, ma aveva percepito il dolore del giovane a terra e la disperazione nella voce che aveva urlato alle sue spalle.
- Betsy, devi dire a papà di questi incubi!- le disse Justin accarezzandole la testa- Se non lo farai tu, giuro che ci penserò io.
Betsy annuì e tentò di calmarsi. In quel momento la porta della stanza si aprì ed entrò Sean con un fascio di giornali sotto il braccio e una busta nell'altra. Non appena vide i fratelli abbracciati, capì subito quello che era accaduto.
- Di nuovo quel sogno Bets?- chiese conoscendo tuttavia la risposta.
Betsy si asciugò le lacrime.
- Hai la colazione lì?- domandò notando la busta che portava il fratello- Sto morendo di fame....
- Non cambiare discorso!- la rimproverò Sean senza essere troppo duro- Se sogni la tomba della mamma, deve esserci un motivo. Ci serve l'aiuto di papà...
- A proposito: dov'è adesso?- chiese Justin fiondandosi letteralmente sulle ciambelle che il fratello aveva appena cacciato fuori.
- In giro con Winchester.- rispose Sean in tono seccato- Stanno combinando qualcosa quei due, me lo sento. E ancora una volta papà ci tiene all'oscuro di tutto....
Betsy diede un morso alla ciambella e annuì.
- E quelli?- chiese indicando i giornali- Non mi risulta che tu abbia mai letto un quotidiano.
Sean si accomodò sul letto e mostrò ai fratelli un articolo in particolare.
- Guardate qua, è riportato su tutti i giornali di oggi: Jack Smith, diciassettenne trovato morto nel cimitero di Alta Mesa una settimana fa per cause ancora sconosciute. Mary Smith, la sorella, non si dà pace e chiede chiarezza. L'autopsia parla di un arresto cardiaco, ma Mary continua a sostenere che suo fratello è stato assassinato.....
- Davvero un bel modo per darci il buongiorno!- commentò Justin addentando la seconda ciambella- E dovrebbe interessarci?
Sean lo guardò torvo.
- Penso proprio di si.- disse- In questa città sono passati dei demoni. Avranno lasciato le loro tracce ovunque.
- E credi allora che quel ragazzo sia stato ucciso da uno di loro?- domandò Betsy saltando giù dal letto.
Sean alzò le spalle.
- Forse. Chi può saperlo...
-E non dovremmo allora chiamare papà?- chiese ancora la ragazza mentre recuperava dei vestiti puliti che aveva portato con sé per il viaggio.
- Io credo che questa volta non ce ne sarà bisogno.- disse Sean.
Justin e Betsy lo fissarono.
- Diamogli la caccia da soli.- riprese Sean- Facciamo qualche ricerca e se quello che troviamo è un vicolo cieco, allora avremo solo perso del tempo. E se invece...
- E se invece quello che troviamo sono demoni e mostri?- finì Justin per lui.
Sean restò un attimo in silenzio. Afferrò una ciambella.
- Allora li distruggiamo.- disse- Ci state o no? Ricordate la vostra promessa....
- Un conto è finire nei guai perché i demoni ci braccano; un conto è cercarceli questi guai.- fece Betsy.
- Io voglio imparare a difendermi.- parlò Sean serio in volto- Quando uno di quei bastardi tornerà a colpirci, io vorrò essere preparato. Ma non saprò mai come proteggere me o voi se non scendo per primo in campo.
Justin fu costretto ad annuire. Aveva una fifa tremenda, ma suo fratello non diceva il falso. Prima affrontavano quella realtà, prima imparavano come combattere il Male e meglio sarebbe stato per tutti loro.
- Ok.- disse- Allora penso che per prima cosa dovremmo andare a parlare con questa Mary Smith....
Sean annuì. Quindi guardò Betsy. La ragazza sospirò.
- Sapevo che non saremmo tornati a casa tanto presto!- disse lei prima di chiudersi in bagno per farsi una doccia.

William e John nel frattempo sedevano al tavolino di un bar davanti a due caffè fumanti. Avevano dormito poco e per quasi tutta la notte erano stati alla ricerca di indizi e informazioni, facendo non poche telefonate a cacciatori come loro sparsi in giro per l'America. Dovevano assolutamente sapere se qualcuno si era imbattuto in una presenza demoniaca di livello superiore, e soprattutto se qualcuno avesse notizie di Dean e Sam.
- E' impossibile che siano svaniti nel nulla!- sbottò John riattaccando il telefono dopo l'ennesima chiamata- Qualcuno deve averli visti prima che....
Non completò la frase. Tirare in ballo ancora un ipotetico quarto figlio di William allevato dal Male, avrebbe scatenato di nuovo una lite tra i due amici.
- Sei sicuro che arriverà?- domandò William dando una veloce occhiata al suo orologio.
- Se Bobby dice di aspettarlo qui, sta pur certo che verrà!- rispose John.
- I miei ragazzi si saranno svegliati!- disse poi William- Si staranno chiedendo dove mi trovo.
- Non puoi pensare di proteggerli ventiquattro ore su ventiquattro. Non è così che funziona, Will, lo sai.
- Lo so!- rispose William in malo modo- Non c'è bisogno che ogni volta me lo ricordi!
- Per tutti i demoni della terra!- esordì una voce alle sue spalle- Non siete cambiati affatto ragazzi, sempre a battibeccare voi due!
William si voltò: il viso amichevole e sorridente di Bobby bastò a cancellare la rabbia. Si alzò e lo abbracciò ridendo.
- Bobby! Vecchio diavolo, come stai?
Bobby gli batté una mano su una spalla.
- Per quel diavolo ti perdono, Will, ma per il vecchio....- fece lui scherzosamente.
Poi Bobby notò lo sguardo serio di John e la voglia di scherzare gli passò di colpo.
- Mi spiace, John. Ancora nessuna traccia di loro.- disse grave.
Prese posto con i suoi due vecchi amici; i tre cacciatori finalmente riuniti. L'Inferno ora avrebbe avuto di che preoccuparsi.....
- Nessuno ha notizie di Sam e Dean in Oklahoma.- spiegò Bobby- Sicuro che fossero diretti lì?
- Sicurissimo.- rispose John- Se avessero cambiato destinazione, avrebbero trovato il modo di farmelo sapere.
- Forse non ne hanno avuto il tempo....- azzardò William.
- Ma che cosa li braccava?- chiese Bobby- Siamo stati così impegnati a cercarli che non ci siamo chiesti che cosa li stava inseguendo!
- Io un'ipotesi ce l'ho....- iniziò John guardando William.
Quest'ultimo si agitò sulla sedia, sbuffando.
- Andiamo John, adesso basta. Ancora con la storia.....con la storia di mio figlio?
- Quale figlio?- s'informò Bobby- Quello che Ally aveva in grembo quando l'hanno uccisa?
- Ritengo che quel bambino sia stato allevato dai demoni e che abbia catturato Dean e Sam.- spiegò John con noncuranza.
William tentò di mantenere la calma. Bobby preferì non commentare quella notizia.
- Ammettiamo che sia come dici tu, John.- disse alla fine William- Perché questo demonio avrebbe catturato i tuoi figli?
- Perché sapeva che io sarei venuto da te, e che insieme gli avremmo dato la caccia.
- Si, ma perché?- insistette William- Non credi che sia tutto assurdo?
- La parabola del figliol prodigo.- s'intromise Bobby- Il figlio che dopo tanto tempo torna a casa dal padre. Solo c'è da chiedersi: questa volta il padre accetterà di riavere il figlio con sé?
William fece per rispondere ma si zittì quando notò Sean, Betsy e Justin dirigersi verso di loro. Presentò a Bobby la sua famiglia, e avrebbe omesso di dire che l'uomo era un cacciatore se Sean non lo avesse espressamente chiesto.
- Si ragazzi, do anch'io la caccia a quei mascalzoni!- disse Bobby sorridendo- Una volta io e vostro padre abbiamo esorcizzato una spogliarellista.....fu un grande esorcismo quello.....
I fratelli Gravestone si scambiarono un'occhiata divertita. John trattenne una risata e William afferrò con una mano la spalla di Bobby e strinse quasi a fargli male.
- Allora ragazzi.....spero per voi che abbiate fatto colazione!- disse William- Non vorrete per caso restare qui in compagnia di questi tre vecchi cacciatori...
- No papà.- rispose Sean- In effetti siamo venuti a dirti che andiamo a farci un giro turistico per la città. Se non ti spiace darmi le chiave della tua macchina....
- Si si, papà- gli fece eco Justin- Ma non ci metteremo nei guai, no, no....
Betsy diede una gomitata al fratello minore.
- Ci vediamo a pranzo papà.- disse- Se hai bisogno di noi fai uno squillo al cellulare!
- Va bene, ma state attenti!- si raccomandò William consegnando a Sean le chiavi della sua Ford grigia.
I tre ragazzi salutarono Bobby e John; quindi si allontanarono frettolosamente prima che qualcuno di loro potesse fare qualche altra domanda.
- Betsy è la copia identica di Ally.- commentò Bobby- Dean e Sam ne andrebbero matti!
- Allora sbrighiamoci a trovarli!- rispose John.

Non fu difficile scoprire dove Mary Smith abitava. In città non si faceva altro che parlare della morte misteriosa del fratello, e la ragazza era divenuta suo malgrado una sorta di celebrità. Quando suonarono alla sua porta, ancora non avevano trovato una scusa plausibile per parlarle.
- Lasciate fare a me.- disse Sean.
La porta si aprì dopo qualche minuto e Sean si ritrovò davanti una delle più belle ragazze che avesse mai visto. Non riuscì così a spiccicare una parola.
- Si?- fece la ragazza- Chi siete voi?
- Ciao, mi chiamo Betsy Gravestone e lavoro per uno dei giornali locali!- esordì Betsy facendosi avanti e scostando il fratello da un lato.
Mary si fece subito seria.
- Ancora giornalisti?- sbottò- Credo di avervi raccontato già tutto, non voglio un altro articolo che mi faccia sembrare pazza...
Fece per chiudere la porta ma Sean, tornato in sé, la bloccò:
- No, no...noi siamo qui perché invece le crediamo. Crediamo che suo fratello non sia morto per un arresto cardiaco.
Quelle parole fecero mutare atteggiamento alla ragazza, che alla fine si decise a far entrare i tre giornalisti in casa.
- Tutti credono che mio fratello sia morto accidentalmente, ma in realtà è stato ucciso.- iniziò la giovane mentre i fratelli Gravestone si accomodavano sul divano.
- Ucciso da chi?- domandò Justin recuperando dalla tasca un taccuino che aveva portato con sé.
Quello l'avrebbe fatto entrare meglio nella parte di giornalista. O cacciatore....
- Dalla banda degli Scheletri.- rispose Mary in tono naturale- La banda che frequentava mio fratello.
- Che genere di...banda?- proseguì Justin.
- La classica banda di ragazzi che s'interessa d'occultismo, ascolta musica metal e si veste di lutto tutto i giorni.- rispose Mary- Io glielo avevo detto che....
La ragazza trattenne un singhiozzo. Sean fece alzarsi e andare a consolarla, ma Betsy lo guardò torva.
- I suoi genitori la pensano come lei?- domandò Betsy.
- Mio padre non vuol sentire nemmeno nominare quei ragazzi, ma non credo che li ritenga responsabili.- rispose Mary- Mia madre invece è morta tre anni fa. Ma credevo che questo lo sapeste, tutti i giornali....
- Ma certo...- si affrettò a dire Betsy per giustificarsi- Intendevo dire se suo padre la pensava come lei....
- E in che modo questa banda avrebbe ucciso suo fratello al cimitero?- chiese Sean.
- Loro avevano uno stupidissimo rito di passaggio....andare al cimitero di Alta Mesa di notte, completamente da soli e partecipare a una sorta di caccia alla tomba organizzata dal branco. Mio fratello doveva farlo, oppure l'avrebbero cacciato dal gruppo.
- La parola caccia ricorre un po' troppo spesso da queste parti....- commentò Sean sarcastico.
- Dove possiamo trovare gli Scheletri?- domandò Justin- Vorrei intervistare anche uno di loro se possibile.
Sean e Betsy guardarono il fratello con aria interrogativa.
- Quello che chiamano capo banda è un tipo davvero poco raccomandabile.- rispose Mary-Io starei lontana da lui se fossi in voi.
- Il suo nome?- continuò Justin mentre scribacchiava sul suo taccuino.
- Clive Foster.- disse Mary- E' un energumeno senza cervello. Ma non vorrete per caso andare a fargli un'intervista, vero?
- Stia tranquilla!- rispose Justin con aria saccente- Conosciamo bene i rischi del nostro mestiere. Vero ragazzi?
Per reggergli il gioco, Sean e Betsy furono costretti ad annuire. Mary poi spiegò dove avrebbero potuto trovare Clive. Quindi i tre si congedarono prima che la ragazza potesse smascherarli, visto che iniziava ad avere già qualche dubbio sulla veridicità della loro identità.
- Conosciamo bene i rischi del nostro mestiere!- lo scimmiottò Sean una volta fuori- Ma che cavolo andavi dicendo?
- Dico che m'intrufolo nella banda e partecipo a quel rito.- annunciò Justin mentre risalivano in macchina.
- Ma ti sei bevuto il cervello?- lo rimproverò Sean che mise in moto.
- Dobbiamo scoprire che cosa è veramente accaduto a quel ragazzo in quel cimitero!- insistette Justin.
- Forse è stato veramente un malore.- disse Betsy- Da solo in un cimitero al buio. Magari ha visto un'ombra e si è spaventato letteralmente a morte. E questa...l'ha ucciso.
- E se non avesse visto solo un'ombra?- proseguì Justin- Se avesse visto un demone?
- Adesso per piacere cerchiamo di non vedere demoni ovunque, ok?- si raccomandò Sean con voce dura.
- Ma se sei stato tu Sean a ipotizzare che in questo caso c'entravano i demoni?
- Ho cambiato idea, va bene?
- Ma...
Justin si zittì; sarebbe stato tutto inutile discutere. Nella Ford scese il silenzio. Quindi Sean aggiunse:
- Se qualcuno deve infiltrarsi nella banda allora lo farò io.
- Tu sei troppo vecchio per unirti a certi gruppi.- ribatté Justin.
- E tu sei troppo giovane per dare la caccia ai demoni.- rispose secco Sean.
- Credo che per questo non ci sia età, ragazzi.- disse Betsy seccata dalla stupida lite dei fratelli.
Trovarono quasi subito il posto dove Mary aveva detto che la banda si riuniva. Era niente di meno che un piccolo garage. Fuori c'erano tre ragazzi che fumavano e parlottavano tra di loro. Avevano sedici o diciassette anni. Il loro stile era a dir poco casual.
- Dubito che quei monelli sappiano evocare un demone.- commentò Sean- Avranno da poco imparato ad allacciarsi le scarpe da soli.
I Gravestone fecero per scendere dalla macchina, quando dal garage uscì correndo un ragazzo. Piangeva. Un giovane più adulto, dalla statura fuori dal normale visto che poteva essere scambiato tranquillamente per un lottatore di sumo, lo seguì sul marciapiede e gli urlò dietro prima di scoppiare in una odiosa risata:
- Lo sapevo che eri un fifone, torna da mammina!
Anche gli altri ragazzi risero. Poi l'energumeno si girò verso Sean, e si fece d'un tratto serio. Chiese in tono minaccioso brandendo un pugno:
- Che avete da guadare voi, eh?
Sean, Betsy e Justin, si scambiarono un'occhiata preoccupata.
- Ma si fratellone!- gli sussurrò Justin- Infiltrati pure tu nel gruppo, stai pur certo che non ti ostacolerò più! Va', va' pure!
- Non credo che ce ne sarà bisogno!- rispose Sean- Andiamo!
Presero quindi a inseguire il ragazzo scacciato in malo modo. Aveva rallentato la sua corsa e si era poi fermato sedendosi su una panchina sul ciglio della strada.
- Ehi!- lo chiamò Sean.
Il ragazzo si voltò e spaventato fece per scappare di nuovo.
- Aspetta, siamo giornalisti, vogliamo farti solo qualche domanda!- parlò Justin cercando di tranquillizzarlo.
- Che cosa volete?- domandò il giovane.- Non lo farò, non entrerò in quel cimitero stanotte....
Era a dir poco sconvolto e terrorizzato, ma se non altro aveva smesso di piangere.
- Quale cimitero?- chiese Sean fingendo di non capire.
- Vogliono che faccia il rito!- disse il ragazzo- Ma quelli sono matti! Jack è morto in quel cimitero, l'hanno ucciso i fantasmi.....io non ci vado.....
Sean e Justin capirono subito che non c'era più bisogno che uno di loro s'intrufolasse nella banda. Avevano appena trovato la loro spia.

Il ragazzo si chiamava Christopher ed era da pochi mesi entrato a far parte degli Scheletri. C'era anche lui la notte in cui Jack morì, tutta la banda lo aspettava fuori del cimitero. Nessuno si sarebbe mai immaginato che invece il ragazzo non ne sarebbe uscito vivo.
- Che cosa intendevi prima quando hai detto che lì ci sono i fantasmi?- domandò Betsy.
Avevano convinto Christopher di essere tre giornalisti che stavano scrivendo un articolo sulle gang giovanili e sulle loro “usanze”.
- In occasione del rito di passaggio, con il quale si entra a far parte ufficialmente della banda, il gruppo fa una sorta di seduta spiritica per evocare il nome di un morto preso a caso tra le tombe del cimitero. Colui che compie il rito deve poi ritrovare la tomba del defunto e rispedirlo nel regno dei morti.
- Si può fare davvero?- domandò interessato Justin- Perché se è così potremmo richiamare Jim Morrison e verificare se è morto davvero!
Betsy gli diede uno schiaffo dietro la nuca.
- E nel caso di Jack chi venne evocato?- chiese poi.
- La madre, morta anni fa.
Seguì un breve silenzio.
- Christopher devi fare quel rito.- disse Sean- Solo così potremo fermare quei folli. Forse riescono veramente a contattare qualcosa.
Il ragazzo si rifiutò categoricamente. Era troppa la paura che aveva.
- Verremo anche noi con te.- proseguì Sean cercando di convincerlo- Saremo già al cimitero quando arriverai. Ti aiuteremo noi a superare la prova.
- Non vuoi prenderti una rivincita su quell'energumeno?- gli chiese Betsy- Non vuoi vendicare la morte di Jack?
Christopher a quelle parole si lasciò convincere e alla fine accettò. Si apriva così ufficialmente la stagione di caccia dei fratelli Gravestone.

- Dobbiamo dirlo a papà!- insistette Betsy mentre parcheggiata l'auto si avviavano all'albergo- Che cosa gli raccontiamo? Che andiamo a fare i turisti anche la notte?
- Non ci lascerà andare da soli, lo capite?- si oppose Sean.
- La sua esperienza ci sarebbe d'aiuto però...- disse Justin.
- Lui ci ha tenute nascoste tantissime cose, e lo fa ancora.- sbottò Sean- Perché noi dovremmo dirgli tutto?
- Allora è questo il tuo problema- lo rimproverò Betsy- ce l'hai con lui perché ci ha tenuto segreto il suo passato?
- Ce l'ho con lui perché ci ha detto che la mamma è morta d'infarto.- ammise Sean- E invece l'ha ammazzata un demone.
Bobby svoltò l'angolo della strada proprio in quel momento.
- Salve ragazzi. Qualche problema?- domandò.
Sean e Justin si scambiarono un'occhiata.
- Voi cacciatori siete abili a mentire.- disse Sean- Le dispiacerebbe allora dire una piccola bugia a nostro padre?

Il prezzo per aver chiesto a Bobby di dire a William che i suoi ragazzi avrebbero trascorso una serata a chiacchierare con quel cacciatore ancora sconosciuto, fu portarsi dietro Bobby e rivelargli in realtà la loro missione.
- E volevate davvero fare tutto da soli?- li rimproverò in tono paterno l'uomo- E ditemi: una volta incontrato uno spettro che cosa pensavate di fare?
- Credo che la nostra controffensiva sarebbe stata quella di....darcela a gambe!- rispose Justin.
Si era fatto da poco buio. I quattro aspettavano Chistopher sotto il tronco di un grandissimo albero nel cimitero di Alta Mesa, circondati dalle tombe. Speravano che quella storia finisse presto, poiché quell'atmosfera lugubre non piaceva a nessuno di loro.
- Se vostro padre sa che vi sto aiutando, mi uccide.- disse Bobby.
- Com'è la storia di quella spogliarellista posseduta?- gli domandò Sean.
Betsy gli schiaffeggiò un braccio.
- Ma ti pare il momento, Sean?- lo rimproverò.
- Somigli moltissimo a tua madre.- disse poi Bobby fissando la ragazza.
- Lei c'era quando venne uccisa?- domandò Justin.
- Non darmi del lei, ragazzo; mi fa sentire vecchio. E poi no, non c'ero. In quel periodo io e vostro padre seguivamo casi diversi.
- Quindi non sa chi l'ha uccisa e perché?- chiese Sean.
- Non tormentatevi con queste domande, ragazzi.- li consigliò Bobby- Vi farete solo del male. Pensate piuttosto a imparare a difendervi, o non vivrete tanto a lungo da trovare le risposte. Possibile che William non vi abbia insegnato nulla?
Si udirono dei fievoli passi sull'erba: Christopher avanzava terrorizzato come se avesse già visto un fantasma. Quando Sean lo chiamò, per poco non svenne dalla paura.
- Siamo noi!- parlò Sean a voce bassa andandogli incontro- Allora, cosa devi cercare?
- La tomba...la tomba di una certa Ursula Rodriguez.- rispose balbettando il ragazzo.
La ricerca iniziò subito. Si divisero in due gruppi armati di torce pur restando sempre vicini: Sean e Christopher, e Bobby con Justin e Betsy. Setacciarono le tombe circostanti, ma non trovarono quella giusta. Per Betsy fu come vivere nel suo sogno; si aspettò quasi di vedere il ragazzo sanguinante e legato a terra. Poi la sua attenzione fu attirata da Justin, che disse di aver trovato la tomba. Era una piccola targa infilata nel terreno, senza data di nascita né di morte.
- E adesso?- domandò Betsy- Che cosa succede una volta che abbiamo trovata la tomba?
- Succede che Christopher è fuori perché ha barato!- esordì una voce alle loro spalle- Non è permesso portare intrusi durante il rito!
I fratelli Gravestone sobbalzarono: davanti ai loro occhi c'era l'energumeno Clive Foster.
- Che gioco sciocco il vostro.- lo rimproverò Bobby.
- Sciocco?- gli fece eco il ragazzo, strafottente- Certo sarebbe stato più divertente se voi non ci foste stati! Io mi sarei nascosto dietro una tomba e sarei saltato fuori facendo morire di spavento il nostro giovane amico....E' così che funziona.
- E' stato lo stesso con Jack?- domandò Sean.
- Jack era un debole di cuore.- rispose il ragazzo- E non ha resistito alla paura. Non poteva diventare uno Scheletro. Gli Scheletri sono coraggiosi e affrontano il Male.
- Che cosa?- chiese incredula Betsy- Vuol dire che tu l'hai spaventato a morte solo per gioco, e che invece quel poveretto c'è rimasto secco sul serio?
- Non è colpa mia- tentò di giustificarsi Clive senza tuttavia mostrarsi turbato, come se quello che era accaduto fosse perfettamente normale- doveva saperlo quello scemo che non avrebbe retto lo spavento. Non era mai accaduto fino ad ora che uno dei nostri morisse sul serio! Bisogna essere coraggiosi per affrontare certe situazioni! Avrebbe dovuto impararlo!
- Perché non glielo dici tu stesso?- disse Bobby indicando con l'indice una tomba poco più in là.
Tutti si voltarono a guardare: una sagoma scura era in piedi accanto a una lapide. Betsy e Justin gridarono dallo spavento e indietreggiarono. Clive, il ragazzone grosso e grasso parve rimpicciolirsi di botto, e quando la sagoma avanzò di qualche passo si voltò e fuggì urlando come un ossesso. La sagoma continuò ad avanzare sempre più velocemente.
- Che facciamo?- gridò Justin- Signor cacciatore Bobby, faccia qualcosa, prenda una pistola, l'acqua santa....ce l'ha l'acqua santa.....
Sean tappò la bocca di suo fratello con una mano. Quindi puntò la torcia sulla faccia della sagoma: era niente meno che Christopher. Il ragazzo fissò il punto verso il quale il capo banda era scappato e disse solo:
- Questo è per Jack.
Justin scoppiò a ridere quando si accorse di aver fatto la figura dell'idiota.
- Ma allora niente spettri?- chiese portandosi una mano sul petto e massaggiandosi il cuore.
- Avrei fiutato fin da subito un caso di fantasmi se ce ne fosse davvero stato uno.- spiegò Bobby- Questo è solo il caso di un gruppo di ragazzi senza cervello che si divertono a spaventare i più deboli. L'ho capito subito. Ma apprezzo lo stesso ragazzi la vostra tenacia. Credo che la prossima volta sarete in grado di affrontare davvero un caso di fantasmi.
- Io non ne sarei così sicuro....- lo contraddisse Justin ancora spaventato.
- Tutti siamo terrorizzati all'inizio.- disse Bobby passandogli una braccio attorno alle spalle- Ma dalla vostra parte avete uno dei cacciatori più abili che io abbia mai conosciuto.
- Parla di lei?- domandò Justin.
- No, parlo di vostro padre. Non dovete avercela con lui per le cose che non vi ha detto.
E guardò Sean; Bobby doveva aver sentito quello che i tre fratelli si erano detti prima che l'uomo svoltasse l'angolo.
- E ora andiamo prima che esca davvero un fantasma da una tomba....- concluse Bobby.
- Perché esistono davvero i fantasmi?- domandò Christopher che a seguito della sua vendetta si era tranquillizzato un poco e fissava con aria trionfante il punto dove Clive era scappato.
- Certo.- rispose Sean facendogli l'occhiolino- Ma per quelli ci siamo noi....

- Non mi arrabbierò più del dovuto solo perché Bobby era con voi, e non correvate per questo alcun pericolo!
Nella loro camera d'albergo i fratelli Gravestone si beccarono una bella strigliata per loro “bravata”. Ma Sean, seguendo le raccomandazioni di Bobby, non attaccò il padre questa volta con le sue accuse.
- Lasciali stare, Will!- parlò Bobby in loro difesa- Devi essere orgoglioso di loro invece, perché davanti al pericolo hanno dimostrato di avere sangue freddo. Vero Justin?
Justin, ricordandosi della figuraccia fatta al cimitero, annuì. Quindi John si schiarì la voce come ad attirare l'attenzione e guardò William. Quest'ultimo assentì con la testa.
- Ragazzi, io ho deciso di andare con John alla ricerca di Sam e Dean.
- I miei figli sono come scomparsi nel nulla.- spiegò poi John- Erano inseguiti da qualcosa....
- Da cosa?- domandò Betsy.
William e John si scambiarono una veloce occhiata.
- Non lo sappiamo ancora.- riprese John- Ma so che sono vivi e devo ritrovarli. Loro sono la mia famiglia. Ci dirigeremo a est, perché so che erano diretti in Oklahoma.
- Noi papà veniamo con voi, non esiste che ci separiamo.- disse Sean parlando anche per Betsy e Justin.
- Lo so, Sean.- rispose William- E' più prudente restare tutti assieme. Almeno per ora.
Era deciso oramai: sarebbero partiti alla ricerca di Dean e Sam.
Quella notte Betsy sognò di nuovo il cimitero, la tomba della madre, lo sconosciuto di spalle e il ragazzo sofferente a terra con le mani e i piedi legati. Anche questa volta si avvicinò, ma nessuna voce le gridò di stare lontana. Betsy allora si accucciò lentamente sul corpo del giovane. Lui non si mosse; solo il respiro affannato indicava che era ancora vivo. Quindi Betsy allungò una mano verso il viso del giovane, coperto dai capelli e dal sangue rappreso. L'oscurità non le permetteva ancora di vedere i suoi lineamenti.
- Sam Winchester?- si ritrovò a chiedere.
Sentì il giovane trattenere il respiro. Si, doveva essere lui.
- Allontana

ti subito da mio fratello!- gridò la voce maschile alle sue spalle.
A svegliarla questa volta fu lo squillo del telefonino di Sean. Erano da poco passate le tre di notte. Sean rispose solo dopo il quarto squillo.
- Pronto?
Riconobbe subito la voce di Victoria all'altro capo del telefono. Era preoccupata e spaventata. Sean si tirò su a sedere sul letto e ascoltò senza fiatare quello che la sua ex ragazza aveva da dirgli. Quando riattaccò svegliò Justin, che invece dormiva ancora profondamente.
- Che cosa vuoi?- chiese lui con voce assonnata.
- Credo che questa volta ci siamo, ragazzi.- rispose Sean- Abbiamo un vero caso di fantasmi.
 
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