Misty Hill GDR

Incontro divino (III)

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Aniel Seraph
view post Posted on 24/8/2011, 17:12 by: Aniel Seraph




Il Serafino ancora non aveva avuto la sfortuna di rientrare nei piani di Hope e a dire il vero sperava che ciò avvenisse il più tardi possibile, in primis per preservare quel corpo in prestito e la vita dell'anziana che le era stata affidata da Kyra stessa. Senza esitare, però, le due donne seguirono la scia lasciata dalla pallida luce. Percorsero al buio il lugubre corridoio sino ad imboccare una stretta scalinata a chiocciola. Durante la loro discesa, Aniel sfiorò coi polpastrelli la parete in pietra umidiccia con la speranza di poter captare qualcosa dal passato, presento o futuro, che potesse venir loro in aiuto. Fu tuttavia costretta a ritirare all'istante le dita; troppo odio, rancore, infinita paura e altre sensazioni tanto indescrivibili quanto terribili. Nessun indizio dunque che riguardasse direttamente il famigerato libro.
- Temo che abbiamo una sola scelta, a questo punto- disse l'angelo, una volta trovatesi faccia a faccia con una piccola porta in legno.
No, non avevano altra scelta se non quella di varcare la soglia sconosciuta e sinistra. Aniel aveva seguito la luce per il solo motivo che, ingenuamente e data la sua natura, aveva codificato come un aiuto piuttosto che una trappola. Tuttavia era pronta ad ogni evenienza. Abituata com'era, essendo un angelo minore, a combattere in prima fila nella sesta legione del Paradiso comandata da Raphael, Aniel scardinò la porta ed entrò per prima, preservando in questo modo la Dea da eventuali ed improvvisi attacchi.
Brigit, in ogni caso, se la sarebbe cavata anche ad occhi chiusi, ma Aniel era un soldato lontano da Casa, privo di una guida. Si sentiva fuori luogo, spaesata: aveva un forte bisogno di trovare un punto di riferimento. Qualcuno da cui dipendere, a cui obbedire e da difendere. La Dea vampira era una presenza vagamente simile a quella di Raphael, questo le bastava.
Come sperava, oltre la porta non stava ad aspettarle nessun essere malintenzionato, nè tantomeno Hope. Aniel si spostò di lato per far passare Brigit e scrutò attentamente la stanza. Di modeste dimensioni, priva di finestre ed apparentemente di altre vie d'uscita, sembrava essere una sorta di studiolo o archivio. I due scaffali alle pareti laterali erano ben forniti di libri e manoscritti antichi, ma ben conservati. Alla parete frontale stava appeso un arazzo raffigurante la Trinità. Aniel, prima d'ogni altra cosa, notò quel particolare ed abbozzo subito una riverenza, quindi tornò a posare lo sguardo indagatore davanti a sè. Quasi a ridosso della parete frontale uno scrittoio anch'esso traboccante di libri e pile di fogli ingialliti era illuminato da una candela.
L'angelo serafino istintivamente si avvicinò allo scrittoio per afferrare il lumino, immaginando già di dover passare in rassegna ogni volume, quando la sua attenzione e quella di Brigit furono attirate da un gemito proveniente proprio dallo scrittoio stesso. Dopo essersi scambiate uno sguardo d'intesa, Aniel si sporse verso il basso ed accostò la fiammella tremante sottò la scrivania. La candela illuminò a sorpresa un uomo minuto, in carne ed ossa, vestito tale e quale agli spiriti trovati fuori dall'edificio, si nascondeva il viso con mani le quali impugnavano ancora un pennino.
- Chi sei? - Aniel proferì l'unica domanda che le venne in mente. La più patetica e allo stesso tempo la più azzeccata.
- Io?! Voi piuttosto chi siete! Vi prego, in nome del buon Dio, abbiate pietà! DiteLe che l'ho quasi terminato. Mancano solo due pagine! - nel proferire tali parole, il piccolo monaco amanuense allungò l'indice sporco d'inchiostro ed invitò le due a guardare sopra lo scrittoio.
- Verificate voi stesse, se lo desiderate, non sto dicendo menzogne! - detto questo, ritirò la mano per andare a stringere con forza il crocifisso che teneva al collo. L'angelo serafino sorrise bonario: quel monaco, oltre a non essere uno spirito come quelli incontrati poco prima, era tutto fuorchè malvagio. Tuttavia possedeva un'aura strana, come se quell'anelito arcano che teneva in vita quelle membra non gli appartenesse più da molti secoli oramai.



Edited by Aniel Seraph - 24/8/2011, 20:02
 
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