| Nome: Audrey
Cognome: White
Data di nascita: 23 Giugno 1978
Stato civile: Single
Professione: Barista
Altezza: 1.63
Peso: 59
Capelli: Biondi
Occhi: Verdi
Segni particolari: La vendetta.
Abilità: La psiche si materializza.
Biografia
Audrey nasce in Pennsylvania nel Giugno del 1978. Una giornata calda, le raccontò sua madre. La sua vita era sempre andata bene, sin dall'inizio. Visse l'infanzia alla grande. Naturalmente ebbe le sue piccole e complicate storielle. Le prime cotte non erano mai semplici, i soliti problemi adolescenziali insomma. Quando il ragazzo la lasciò ne fece una vera e propria tragedia, tant'è che non mangiava neanche più. I suoi genitori la presero e con le buone le fecero capire che non era la fine del mondo, che quello era solo l'inizio. Dopo quel discorso, Audrey, capì che la vita non finiva a quindici anni solo perchè un ragazzo ti lasciava. Andiamo, a quell'età infondo non si sa neanche cosa sia l'amore, o comunque non nel vero senso della parola. Nonostante la tenera età, dopo aver passato un anno ad inseguire le sue passioni riguardante la danza, Audrey era una ragazzina perspicace, intelligente e soprattutto responsabile. Si sa che i ragazzini pensano solo a divertirsi, a combinare guai, ma lei era già fin troppo responsabile. Gli anni passarono in fretta e la maggiore età arrivò anche per lei. Finalmente, non vedeva l'ora. Era entusiasta e felice. Il suo livello di maturità si sviluppò ancor di più, ma non era una buona cosa. Aveva soltanto diciotto anni e ragionava come una ragazza di venticinque, se non di più. L'essere matura non era una brutta cosa, ma talvolta, l'esserlo troppo, era un ostacolo per lei. Quindi, perchè non recuperare gli anni "persi"? Nel frattempo, aveva lasciato il liceo: non faceva proprio per lei. La testa era altrove e l'unica cosa che voleva fare era lavorare per guadagnarsi, sudando, qualche soldo e poter andare via. La sua passione era scoprire posti nuovi, andare di città in città, ed era questo il motivo per cui si mise a lavorare in un pub. Turno di notte, fino alle mattinate. Purtroppo in quel locale ne aveva viste di cotte e di crude. Ubriaconi, drogati, gente che spacciava. Non un posto tranquillo, in poche parole. E fu così che, una mattina, intorno alle cinque, Audrey uscì dal pub chiudendo la saracinesca e si ritrovò un uomo sulla cinquantina davanti agli occhi che non la lasciava passare. Non era una persona negativa, per questo non pensò che potesse succedere chissà cosa. In un vicolo, dietro al pub, quell'uomo tentò di violentarla ma non ci riuscì. Qualsiasi cosa fosse era invisibile ed incredibilmente forte. Pensava di essere pazza. Cos'erano effetti speciali quelli? Sbatteva in continuazione le sopracciglia, non poteva credere ai suoi occhi. Quell'uomo era appeso al muro, alzato di poco da terra. Audrey aveva lo sguardo fisso su di lui. Sembrava che il suo volere si fosse materializzato. Possibile che quel tipo di potere potesse esistere? Esisteva la magia? Quindi di conseguenza anche le streghe, i demoni e quant'altro? Non aveva mai creduto a queste cose. D'altronde, chi sano di mente ci avrebbe creduto? Eppure adesso avrebbe dovuto ricredersi. Lo stesso giorno, un anno dopo, mentre leggeva appunto libri sulle altre, presunte, dimensioni ricevette una telefonata. Aveva perso i genitori in un brutale incidente stradale. Non ci mise molto. Vide i genitori, a terra, senza vita e ricoperti di sangue. Uno strano liquido nero però la colpì istantaneamente. C'era la polizia ovunque, ma di soppiatto si avvicinò ai corpi per osservare il liquido che poco dopo sparì sul volto dei suoi genitori. Cosa accidenti poteva essere? Scappò via, non poteva rimanere un secondo di più. Ne aveva viste di cose strane in quell'ultimo anno, ma di questo tipo mai. Audrey alla fine, scoprì di avere alcuni poteri psichici che associò presto alla stregoneria. Lei che non aveva mai creduto a quelle cose, adesso, si ritrovava a fare qualche piccolo incantesimo e ad avere la casa piena di erbe, candele e cose di questo genere. Sarebbe diventata una strega a tutti gli effetti? Può darsi, e se da una parte la cosa la eccitava, dall'altra la spaventava.
Edited by Audrey White - 29/5/2011, 23:48
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