Misty Hill GDR

Ultima fermata: Misty Hill.

« Older   Newer »
  Share  
Ethlyn
view post Posted on 1/4/2011, 15:46




Camminava ormai da molto, ma sapeva di essere quasi giunta alla fine del lungo corridoio di pietra e che la sua meta era prossima. Si era ritrovata ad un bivio ma, stranamente, non aveva avuto dubbi su quale via scegliere. Sentiva di conoscere benissimo la strada, nonostante non l’avesse mai percorsa prima.
Fu all’improvviso che vide, finalmente, la piccola sala con la lapide marmorea. L’attraversò lentamente e gettò uno sguardo sul marmo grigio che rivestiva la sepoltura. Era coperta da uno spesso strato di polvere, tanto da non permetterle di leggere il nome di chi vi fosse sepolto. Continuò a camminare, giungendo così in prossimità di alcuni scaffali sui quali erano collocati numerosi libri antichi. Uno, in particolare, attirò la sua attenzione: un libro dalla copertina rossa. Allungò la mano per afferrarlo, ma non appena questa si fu posata sul dorso del libro, ebbe un sussulto: non era più la sua mano quella che vedeva, bensì una mano attraversata da innumerevoli rughe e segnata dal tempo.

Lo stridio dei freni del treno la svegliò all’improvviso. Si era addormentata senza nemmeno accorgersene ed aveva fatto quello strano sogno. Il cuore le batteva ancora forte, così chiuse gli occhi e cercò di calmarsi. Quando li riaprì, però, non poté fare a meno di notare di essere sola nel vagone ed un brivido le corse lungo la schiena non appena ebbe posato lo sguardo sul panorama oltre il finestrino: nebbia.
Cominciò a chiedersi se avesse fatto davvero la scelta giusta, decidendo di recarsi a Misty Hill, ma la verità era che non aveva avuto modo di scegliere: dalla morte di sua zia, avvenuta poco meno di un mese prima, aveva sognato quella città quasi ogni notte, finché non era apparsa l’ombra. Quella sagoma completamente scura che le aveva parlato dicendole di recarsi lì e di dare ascolto ai suoi sogni, perché era di fondamentale importanza. Così, non avendo ormai più nulla a trattenerla lì, aveva deciso di lasciare il Galles per cercare di capirci qualcosa di più. Era da molto tempo che aveva imparato a fidarsi dei suoi sogni e, se continuavano a mostrarle quella città, un motivo doveva pur esserci.
Dopo aver preso il suo bagaglio, scese dal treno, immersa nella nebbia del mattino, e s’incamminò verso l’uscita della stazione, deserta.
Giunta in prossimità del cancello, però, si fermò: c’era una ragazza davanti a lei. Una ragazza che la fissava.

Edited by Ethlyn - 3/7/2011, 12:03
 
Top
Bet Grave
view post Posted on 1/4/2011, 16:31




Aveva ricominciato a fare quei sogni da qualche notte a quella parte, di natura diversa dalle immagini oniriche che ogni essere umano è solito vedere. Betsy sapeva bene che quei sogni erano solo il preludio di una realtà che stava per accadere.
Le immagini erano molto chiare: la stazione di Misty Hill, un treno in arrivo, una ragazza. Alla Southern Maine Railroad non si fermavano molti treni, forse solo un paio al giorno e assai raramente. Nessuno veniva mai a Misty Hill, tranne chi aveva parenti o chi come lei cercava di scoprire quali misteri fossero legati alla città.
E semmai uno straniero fosse giunto lì, che conoscesse o no la storia di Misty, non solo doveva essere spaesato; ma anche e soprattutto terrorizzato. Gli abitanti della città non amavano ricevere i forestieri e facevano di tutto per non farli sentire i benvenuti. Betsy lo sapeva bene, ci era già passata.
E se i suoi sogni si ripetevano da circa tre notti sempre uguali, non potevano essere presi sotto gamba.

Per due giorni consecutivi Betsy aspettò alla stazione un treno che non sarebbe arrivato. Ma la mattina del terzo giorno, ecco che sentì quel rumore inconfondibile di freni sulle rotaie. La ragazza era finalmente arrivata.
Castiel le aveva fatto ovviamente delle storie quando gli riferì che voleva andare da sola a ricevere la "sconosciuta dei sogni". Betsy alla fine riuscì non solo a convincerlo, ma a lasciargli anche Cahetel, il loro piccolo angelo. Questa volta non avrebbe portato con sé il bambino; l'avrebbe solo esposto a inutili rischi.

Aspettò la ragazza fuori la stazione, torcendosi le dita per il nervosismo. Che cosa avrebbe inventato per attaccare bottone? Non poteva certo dirle che la stava aspettando perché era da tre notti che la sognava....l'avrebbe presa per pazza. Ma Betsy non ebbe più tempo per pensare a cosa dire o a come comportarsi. La sconosciuta uscì dal cancello della ferrovia e restò ferma a guardarla. Betsy la fissò a sua volta e restò qualche istante immobile e muta. Poi accennò un timido sorriso e le si avvicinò. Era il momento di usare un po' della sua fantasia.
- Ciao!- esordì- Scusami se t'importuno ma...c'era per caso anche un ragazzo sul treno con te? Alto, moro...occhi castani..
Betsy deglutì sperando che la ragazza la bevesse. In che altro modo avrebbe potuto rivolgerle la parola altrimenti?

 
Top
Ethlyn
view post Posted on 1/4/2011, 21:33




Ethlyn si guardò istintivamente alle spalle, credendo che la ragazza avesse rivolto quella domanda ad un’altra persona. Ma non c’era nessun altro.
- Ciao! No… non credo. Nel vagone dal quale sono scesa c’ero solo io e non mi pare di aver visto altre persone scendere qui a Misty Hill. – rispose, con un sorriso.
Non potendo essere d’aiuto alla ragazza, continuò a camminare, trascinando il trolley che aveva con sé.
Si fermò pochi metri più avanti ed estrasse dalla tasca del trench grigio un bigliettino su cui c’era scritto “Eden Hotel”. Era lì che avrebbe alloggiato, ma non sapeva come giungervi e per strada non c’era anima viva. Sospirò.
- Fantastico! E ora come ci arrivo all’Hotel? – pensò alla ragazza di poco prima. Magari lei avrebbe potuto indicarle la strada giusta.
Si voltò e si meravigliò nel vedere che la ragazza era ancora ferma lì dove l’aveva lasciata e che continuava a fissarla. Perché?
Concluse che, molto probabilmente, la sua mente la stesse ingannando. Doveva essere così. Si stava lasciando condizionare dall’atmosfera quasi surreale che regnava in quel posto e dai suoi sogni. Dopotutto, quella che si trovava a pochi metri da lei era solo una semplice ragazza, perché mai avrebbe dovuto temerla?
Decise, quindi, di avvicinarsi nuovamente a lei e di chiederle le indicazioni per arrivare all’Hotel.
- Scusami, sai per caso la strada per… -
Non ebbe, però, il tempo di finire la domanda, che un fischio acuto squarciò il silenzio della stazione.
Per qualche strana ragione, Ethlyn fu scossa da strani brividi. Quel fischio aveva qualcosa di inquietante.
Poi, un altro rumore s’aggiunse al fischio di poco prima, il rumore di un treno che correva sulle rotaie.

 
Top
Bet Grave
view post Posted on 24/4/2011, 18:18




Betsy non era mai stata brava a celare le sue intenzioni, di qualunque cosa si trattasse. E anche quella volta non fece eccezione. Alla risposta della ragazza non aprì bocca e restò ferma lì impalata a seguire i suoi movimenti. Non stava dando una buona impressione di sé, poco ma sicuro. E quasi sobbalzò quando la sconosciuta le fece quella domanda. L'Eden Hotel. Ma certo che sapeva dov'era, quella che era la sua più cara amica lì in città lo teneva in gestione. Colse al volo quell'opportunità e fu entusiasta di aiutare la ragazza. Ecco l'occasione che stava aspettando. Le si avvicinò sorridendo.
- Ma certo...anche se...
E stava per dirle che l'hotel era distante da lì e che a Misty i taxi erano pressoché inesistenti, quando anche alle sue orecchie risuonò quel fischio assordante che la fece rabbrividire.

No, non poteva essere. Non poteva essere quel treno. Si voltò a guardare l'arrivo della locomotiva, arrivo che non avvenne. Eppure quel fischio si ripeté seguito dallo stridere dei freni sulle rotaie. Un rumore fastidioso che quasi la costrinse a portarsi le mani alle orecchie. Lanciò un'occhiata alla ragazza; no, non aveva immaginato quel rumore. Lo lesse nella sua espressione assolutamente meravigliata e confusa. Espressione che avrebbe vista dipinta sulla sua faccia se solo si fosse specchiata.
- Forse meglio allontanarsi da qui...- balbettò.
Troppo tardi. Il fischio si ripeté ancora, quasi come le stesse chiamando a sé...
 
Top
Ethlyn
view post Posted on 10/5/2011, 16:09




Per due volte Ethlyn provò una strana sensazione sulla sua pelle. I brividi che sentiva non erano comuni brividi di freddo, lo sapeva benissimo. Non era la prima volta che le accadeva una cosa del genere.
Per un attimo tornò con la mente agli ultimi anni trascorsi nel Galles ed al giorno del suo sedicesimo compleanno. Al giorno in cui sperimentò quella fredda sensazione per la prima volta e che la terrorizzò.
Guardò la ragazza che, nel frattempo, si era avvicinata di più a lei e vide che non era la sola ad essere confusa in quel momento. Fu per questo che represse la domanda che tanto le premeva farle e cercò, invece, di capire cosa stesse accadendo in quella stazione.
Si guardò intorno. Erano ancora le uniche due persone presenti in quel luogo inquietante ed entrambe sembravano aver percepito qualcosa in quel fischio innaturale che, però, aveva qualcosa di attraente.
Si mosse in direzione dei binari, ma una stretta al polso destro la fece tornare sui suoi passi. Era stata la ragazza a fermarla. Sentì come una scarica elettrica attraversarle il braccio ed in quel momento Ethlyn ebbe la netta sensazione che quella ragazza in realtà sapesse più di quanto non desse a vedere e, se davvero le cose stavano così, l’espressione dipinta sul suo volto non la rassicurava affatto.
Sapeva. E ne aveva paura.
 
Top
Bet Grave
view post Posted on 31/5/2011, 14:09




Betsy era stata del tempo a sufficienza lì a Misty per sapere che non solo tutto era esattamente come sembrava; ma alle volte era anche peggio di quanto ci si aspettasse.
E quella mattina sospettava che qualcosa di terribile sarebbe accaduto. Di nuovo.
Bloccò in tempo la ragazza prima che potesse commettere la sciocchezza di andare a verificare di persona che cosa stesse accadendo sui binari. E quando la toccò fu percorsa da una scarica elettrica, quasi come fosse stata colpita da un fulmine.
Quella sconosciuta...

Sarebbe stato meglio allontanarsi da lì, eppure il treno fischiò di nuovo come se le stesse chiamando con insistenza. Betsy sospirò, rassegnata e allo stesso tempo spaventata. Mai che si potesse trascorrere una giornata tranquilla in quella città...
- Credo che dovremo rimandare le presentazioni ad un altro momento.- disse senza lasciare il suo braccio- Ciò che sto per dirti ti risulterà assurdo, ma credo che ci sia un altro treno in arrivo. E arriva da molto lontano...da troppo lontano.
Il treno fantasma. Una delle leggende di Misty Hill. Ci aveva già avuto a che fare con Castiel tempo addietro, ma qualcosa le suggerì che stavolta sarebbe andata diversamente. Misty Hill ogni volta si presentava in modo diverso, quasi come leggesse l'animo degli stranieri per riflettere poi le loro paure più recondite.
Betsy s'incamminò verso l'entrata della stazione, consapevole che avrebbe visto qualcosa di straordinario e terribile. La ragazza la seguiva senza dire una parola, troppo confusa forse da quegli strani avvenimenti. E quando finalmente entrambe tornarono sulla banchina della stazione ferroviaria, il treno era proprio lì, fermo ad attenderle. Una vecchia locomotiva, silenziosa e deserta. O almeno così sembrava..
Una delle porte si aprì e ne scese un uomo. Era abbigliato in un modo talmente bizzarro che in altre occasioni Betsy ne avrebbe riso. Di uomini di quel genere ne aveva visti solo in alcune foto d'epoca, in qualche pagina di qualche libro di storia al liceo.
- Signorina Grahman la stavamo aspettando!- esordì l'uomo con voce gentile, accennando un inchino.
Betsy sgranò gli occhi e si voltò a guardare la ragazza che teneva ancora per il polso. Accennò poi un sorriso. Chiunque fosse quello spirito non avevano di che temere: era giunto lì per un motivo, lo stesso motivo forse che aveva condotto la ragazza in quella città.

 
Top
Ethlyn
view post Posted on 31/5/2011, 17:22




Ethlyn, intanto, dopo le parole dello spirito, aveva chiuso gli occhi. Ma non perché ne avesse timore. Aveva capito subito che quell’uomo era in realtà uno spirito, ormai aveva imparato bene a distinguere quelle entità per l’evanescenza che li caratterizzava. Ogni volta, però, che si trovava davanti ad un evento sovrannaturale sentiva chiaramente il suo cuore accelerare i battiti e lei, ogni volta, tentava di calmarlo concentrandosi sulle parole che suo padre era solito dirle da piccola: Noi non abbiamo niente da temere dall’aldilà.
Non sapeva se suo padre le avesse davvero pronunciate quelle parole, dopotutto lui e sua madre erano morti quando lei era molto piccola, quindi era probabile che fossero semplicemente frutto della sua immaginazione.
Eppure, per qualche strana ragione, riusciva a dare una voce a quelle parole, una voce che sapeva con certezza appartenere a suo padre e che la rassicurava in momenti come quello che stava vivendo.
Deglutì prima di riaprire gli occhi. Lo spirito era ancora lì, immobile di fronte alla vecchia locomotiva, in attesa di una sua reazione.
La ragazza non sapeva come comportarsi. Non solo perché, come sempre accadeva, non era affatto preparata per quel genere di incontri, ma soprattutto perché questa volta era tutto completamente diverso: le altre volte erano gli spiriti a parlarle, senza troppi preamboli, mentre lei si limitava ad ascoltare quanto avevano da dirle; inoltre, cosa più importante, le altre volte non c’era nessun altro oltre loro due.
Perché Ethlyn se n’era accorta: aveva capito che anche la ragazza alla sua destra poteva vedere quello spirito e, sebbene sembrasse meravigliata per quella presenza, non ne era affatto intimorita. Anzi, a giudicare dal sorriso che era appena apparso sulle sue labbra, non doveva essere nemmeno la prima volta che ne vedeva uno.
- Mi…stavate aspettando? – chiese lei. Le sembrò subito una reazione stupida, ma non capiva! Non capiva cosa stesse accadendo, non capiva perché il sovrannaturale continuasse a seguirla ovunque andasse e, in quel momento, non capiva più nemmeno come avrebbe trovato le risposte che cercava in quella cittadina fuori dal mondo.
Osservò attentamente lo spirito: non c’era malvagità nei suoi occhi e questo la tranquillizzò un po’.
Scoprì di non essere in grado di aggiungere altro, così decise di attendere che il suo interlocutore, dopo aver annuito, parlasse di nuovo.
 
Top
Bet Grave
view post Posted on 5/6/2011, 10:12




Betsy iniziava a capire. Misty Hill era una città che riservava moltissimi interrogativi, tantissimi enigmi; ma d'altra parte alle volte era in grado di fornire anche delle risposte.
Era una culla soprannaturale e c'era chi sopraggiungeva in quel posto per risolvere alcune faccende personali. Ora capiva perché aveva sognato quell'incontro. Lei, che aveva abbracciato l'occulto tempo prima per cause che preferiva non ricordare, aveva il compito adesso di aiutare quella sconosciuta a fare lo stesso.
Ricordava benissimo quella espressione dipinta ora sul volto della ragazza: incredulità e paura. Quando aveva scoperto dell'esistenza dei demoni dei fantasmi e di quelle forze del Male che l'uomo neppure sospetta, non aveva più chiuso occhio per settimane intere. Era quasi impazzita e quindi poteva capire benissimo come la ragazza doveva sentirsi in quell'istante.
Ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, quello spettro venuto da chissà dove, le invitò a salire sulla locomotiva. Betsy esitò; aveva già avuto a che fare con quel treno e non voleva ripetere quella esperienza per nulla al mondo. L'uomo, che sembrava davvero un “essere vivente” a tutti gli effetti, parve leggerle sul volto quella preoccupazione e le sorrise per tranquillizzarla.
- Oh non temete.- disse- Non andremo da nessuna parte. E' solo per stare più comodi, e lontani da sguardi indiscreti.
E forse lo spettro doveva riferirsi a quelle altre creature che abitavano Misty, per nulla pacifiche. Dopo non molti ripensamenti Betsy fece cenno alla ragazza di salire.
- Tranquilla, andrà tutto bene.
Certo, spingere una persona a salire su un treno fantasma era una cosa del tutto comune! Per i folli forse!
Eppure per Betsy quelli erano fatti di ordinaria amministrazione...
E per farle capire che non correvano alcun pericolo, salì lei per prima sulla locomotiva sperando che la ragazza la seguisse.
E poi, se lo cose si fossero messe davvero male, avrebbe ricorso alla sua “magia”. O le sarebbe bastato chiamare in soccorso suo marito...

 
Top
Ethlyn
view post Posted on 10/6/2011, 22:49




Ethlyn non era affatto entusiasta di assecondare quello spirito, eppure non le veniva data altra scelta. O meglio, poteva anche scegliere di non salire, ma cosa avrebbe fatto da sola sulla banchina?
Si fece coraggio e seguì la ragazza.
Non appena ebbe posato il piede sullo scalino, la testa le girò vorticosamente per qualche secondo, per poi lasciare il posto ad un forte senso di disorientamento. Tuttavia, non se ne preoccupò più di tanto: cominciava ad intuire quale fosse la vera natura di quel treno e di chi si trovava al suo interno, e quella sensazione doveva essere stata causata dal fatto che stava squarciando il velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti.
Una volta a bordo, si guardò intorno. L’interno del vagone confermava esattamente le sue ipotesi: quel treno non apparteneva a quel mondo e nemmeno a quel tempo. L’interno, infatti, come anche l’esterno, sembrava appartenere ad un’antica locomotiva, di quelle che si potevano vedere non più tardi della fine del XIX secolo.
Ethlyn sapeva benissimo che tutto ciò che vedeva non era reale, eppure faceva fatica a crederlo.
- Prego, da questa parte. –
Anche lo spettro sembrava appartenere a quell’epoca, a giudicare dal suo abbigliamento.
Guidò le due ragazze ad un’estremità del vagone, in un angolo arredato con un tavolo fissato alla parete e due divanetti. Ethlyn capì subito perché le fosse così difficile credere che niente fosse reale: tutto in quel vagone era perfettamente tangibile e non una mera illusione creata dallo spirito che, dopo averle fatte accomodare, si sedette sul divanetto all’altro capo del tavolo.
Un cameriere, anch’egli con addosso abiti d’epoca e circondato dalla stessa aura evanescente dello spirito, si avvicinò al tavolo.
- Gradite del tè, mie care? – chiese loro lo spirito.
Le due scossero timidamente la testa e lui congedò il cameriere. Una volta che questi fu scomparso oltre la porta del vagone, volse nuovamente la sua attenzione sulle due ragazze che, nel frattempo, si guardavano a vicenda con aria interrogativa.
- Come ho già avuto modo di dirle, signorina Graham, la stavamo aspettando. E sono felice che anche lei sia presente, signorina Gravestone, ciò che sto per dire interessa anche lei. O forse dovrei chiamarla signora Novak? – fissò per qualche interminabile istante i suoi stanchi occhi azzurri in quelli della giovane che gli era seduta di fronte, prima di proseguire. – purtroppo non abbiamo molto tempo a disposizione: un solo giorno ci è concesso e credo che là fuori stia ormai volgendo al termine. –
Nonostante fosse giorno quando erano salite sul treno, adesso Ethlyn vedeva chiaramente, dal finestrino del vagone, il sole, ormai, quasi del tutto tramontato.
Dopo una breve pausa, lo spirito parlò di nuovo.
- Quanto sto per dirvi è della massima importanza e ho bisogno che voi mi ascoltiate attentamente e crediate alle mie parole, altrimenti sarà tutto inutile. -
 
Top
Bet Grave
view post Posted on 15/6/2011, 11:37




Betsy s'accorse del disagio che stava provando la ragazza e allungò un braccio per sostenerla, quasi avesse paura che svenisse, o peggio, scappasse. Ma sembrò accettare la situazione prima del previsto e prima di quanto lei si sarebbe aspettata. In fin dei conti appartenevano entrambe allo stesso universo e quell'incontro non era affatto casuale. Nulla nella vita di Betsy accadeva per semplice coincidenza, a tutto c'era una spiegazione e ci sarebbe stata anche per quell'incontro insolito con quelle anime che un tempo dovevano aver trascorso almeno parte della loro vita nella città nebbiosa. Ubbidì all'invito dello spirito e si accomodò su uno dei divanetti lanciandosi attorno delle occhiate curiose. Era spaesata come del resto lo sarebbe stato chiunque in una situazione simile, ma si abituò presto a quell'atmosfera incantata, magica eppure così reale. Ma quando lo spirito iniziò a parlare Betsy capì che quella questione, qualunque l'avesse condotta fino alla sconosciuta e poi lì seduta su quell'antico vagone, riguardava anche lei e forse la sua famiglia visto che lo spirito menzionò Castiel. Ma non se ne sorprese, in fondo le anime di Misty dovevano conoscere segreti che i vivi non immaginavano neanche.
- Non ci saranno lotte o scontri qui oggi.- riprese a parlare lo spirito con voce placida e rassicurante- Ma è bene che entrambe sappiate quanto sia importante per voi conoscere fino in fondo da dove giunge la fonte del vostro potere. Voi possedete un dono inesplicabile che in molti agognano strapparvi via per farlo proprio. E questo sarebbe la fine non solo per voi ma anche per noi spiriti che tanto abbiamo bisogno di essere protetti e salvaguardati...
Betsy non aveva mai sentito di fantasmi in pericolo. Cosa poteva minacciare quelle anime senza pace? Aspettò che lo spirito finisse di parlare prima di intervenire. Si accomodò meglio sul divano e si schiarì la voce, accorgendosi di trovarsi in difficoltà.
- C'è qualcosa che vi perseguita?- chiese quasi timidamente.
Lo spirito scosse la testa con estrema lentezza.
- Qualcosa perseguita voi e noi.- la corresse lo spirito- E la signorina Graham sa di cosa sto parlando.
Quindi puntò gli occhi su di lei.
- L'uomo-ombra le ha già fatto visita non è vero?
Anche Betsy si voltò a guardare la ragazza. Uomo- ombra? In tutta la sua esperienza da cacciatrice di demoni e fantasmi non ne aveva mai sentito parlare...O se aveva letto qualcosa sull'argomento non lo approfondì come invece avrebbe dovuto fare. Attese una risposta; da quella forse si sarebbe fatta chiarezza su ciò che stava accadendo ad entrambe...

 
Top
Ethlyn
view post Posted on 2/7/2011, 23:32




Nel momento in cui Ethlyn sentì lo spirito pronunciare il nome dell’uomo-ombra, il suo cuore accelerò i battiti.
- E scommetto che è accaduto anche più di una volta sola, non è così? –
Adesso aveva paura. Si trattava di qualcosa che non aveva mai detto a nessuno, come poteva quello spirito esserne a conoscenza? Annuì piano.
- Ne ho visti di diversi nelle scorse settimane. Ma l’ultima volta, una settimana fa, mi ha anche parlato. Ha detto che era di fondamentale importanza la mia presenza qui, e che devo fidarmi dei miei sogni. Ma non mi ha detto il perché. – era cauta mentre raccontava ciò che le era accaduto. Non riusciva a sostenere lo sguardo dello spirito, che la fissava incessantemente e che sembrava poterle leggere nell’anima, così cercò di concentrarsi su un bicchiere in cristallo che si trovava sul tavolo proprio davanti a sé. Sapeva che anche la ragazza che le era seduta accanto la stava guardando con insistenza, così si voltò. Da come aveva aggrottato la fronte, era evidente che non aveva mai sentito parlare di uomini-ombra. Avrebbe voluto tanto poterle spiegare cosa fossero quelle entità, ma la verità era che nemmeno lei lo sapeva. In nessuno dei libri che aveva consultato, in nessuna delle ricerche che aveva effettuato era spiegata l’origine di quegli esseri. Testimonianze? Tante. Ma da nessuna parte aveva trovato qualcosa per approfondire l’argomento. C’era una cosa, però, che l’era accaduta di recente e che usciva del tutto dagli schemi, stando a quel che aveva potuto leggere. – So che di solito non parlano. Eppure, sembra che una settimana fa abbiano fatto un’eccezione per me. – decise finalmente di tornare a guardare lo spirito che le era seduto di fronte e che annuiva alle sue parole. – anche se non ne ho ancora capita la ragione.-
- Hanno rotto il silenzio perché sanno che il tempo è ormai prossimo, il tempo in cui le forze delle tenebre prenderanno nuovamente d’assalto le fortezze della luce su questa terra. Hanno atteso a lungo, prima di intervenire. – sospirò, mentre guardava prima l’una poi l’altra ragazza. - Gli uomini-ombra sono Custodi. -
- Custodi di cosa? – chiese Ethlyn.
- Custodi dell’equilibrio tra le forze del bene e quelle del male nel mondo che voi definite “sovrannaturale”. Sì, c’è un equilibrio da mantenere, signora Novak. Lei dà la caccia alle creature della notte, eppure non tutte appartengono alle schiere del maligno. E questo è un concetto che vorrei capiste entrambe. –
Ethlyn si fece più attenta. Sentiva che, finalmente, stavano per giungere le prime risposte.

 
Top
Bet Grave
view post Posted on 17/7/2011, 16:18




Betsy guardava ora la ragazza ora lo spirito senza aprire bocca. Ascoltava con molta attenzione ciò che i due dicevano, cose che non aveva mai udito né letto in vita sua. Le sue cacce di solito riguardavano demoni sputati dall'inferno o altri mostri che minacciavano la vita degli esseri umani. Quello invece era per lei un campo totalmente nuovo, qualcosa che non aveva immaginato.
Custodi...gli Uomini- Ombra erano custodi, guardiani di due mondi quali erano quello della Luce e delle Tenebre.
Betsy si sforzò di capire dove lo spirito volesse arrivare a parare. Lo vide fare una pausa e osservarle entrambe, con un'espressione distesa e preoccupata assieme dipinta sul viso. Era spaventato da ciò che stava per accadere ma sollevato all'idea che ora Betsy ed Ethlyn fossero lì per aiutarlo sebbene non ne conoscessero ancora il modo.
Prima che una delle due potesse parlare, lo spirito riprese:
- Gli Uomini- Ombra non appartengono al concetto di Bene o Male come è inteso da voi uomini. Essi sono al di là di entrambi perché sono neutrali. Ciò che interessa loro è che l'equilibrio non venga interrotto o per il mondo sarebbe la fine. Ed è per questo che voi siete qui, per impedire che ciò accada.
Lo spirito fece un'altra pausa durante la quale si udì solo il rumore sordo del silenzio ed echi lontani di rumori provenienti dalla città nebbiosa. Nessuna delle due aprì bocca, quindi lo spirito riprese:
- Qualcuno vuole rompere questo equilibrio e schiavizzare gli Uomini- Ombra in modo da controllarli e controllare di rimando la barriera che divide il mondo dei vivi da quello dei morti, nonché quello del Bene da quello del Male. Se ciò avvenisse sarebbe una catastrofe; per tutti noi.
Lo spirito si fermò di nuovo dal parlare. Fissò prima Ethlyn e poi Betsy con occhi indagatori e bonari.
Betsy lo fissò di rimando e trovò finalmente il coraggio di annuire. Iniziava a capire...
- E noi...possiamo evitare tutto questo, dico bene?
E con “noi” intendeva lei e la giovane ragazza giunta a Misty per uno scopo che andava via via sempre di più chiarendosi.
La faccenda era delicata, soprattutto perché Betsy conosceva poco sull'argomento. Ma di una cosa era certa: non si sarebbe tirata indietro, anche se la posta in gioco fosso stata molto alta. C'era la sua famiglia in quella città, e avrebbe fatto di tutto per metterla al sicuro....

 
Top
Ethlyn
view post Posted on 23/7/2011, 16:52




Ethlyn aveva ascoltato tutto con attenzione ed ora cercava di dare un senso alle parole dello spirito, soprattutto perché aveva anche la netta sensazione che le stesse sfuggendo qualcosa d’importante, qualcosa che avrebbe dovuto ricordare e che aveva a che fare con i “Custodi”.
Non era la prima volta che li sentiva nominare, di questo era certa, ma non riusciva a ricordare né quando, né chi gliene avesse parlato. Tutto ciò che la sua mente riusciva ad associare a quella parola era un stanza buia.
Cercò di mettere meglio a fuoco il ricordo.
No, non del tutto buia: c’erano delle figure che si muovevano e che parlavano tra loro in un brusio concitato, figure delle quali, però, non riusciva a scorgere il volto.
Presto avvertì una sensazione di disagio. Lei non doveva trovarsi lì, non era quello il suo posto…ma voleva ascoltare.
Inaspettatamente, una voce, appartenente ad un uomo, sovrastò e zittì tutte le altre:
- Di tutto questo Ethlyn non dovrà mai sapere… -
All’improvviso fu come se qualcuno l’avesse scacciata con prepotenza da quel ricordo. Non si era nemmeno accorta di essersi estraniata da quanto stava accadendo attorno a sé e se ne rese conto solo quando si ritrovò con il fiato corto e con gli occhi piantati sullo spirito, il quale sembrava molto interessato alla sua reazione.
- Perché noi? - gli chiese, tentando in ogni modo di sviare l’attenzione dello spirito. Quello non poté fare a meno di notare che la giovane era spaventata, così come anche Betsy, malgrado cercasse di celare il suo timore agli occhi suoi e della nuova arrivata. Decise che per quel giorno le due ragazze avevano appreso a sufficienza.
- Voi potete contrastare il pericolo che minaccia tutti noi perché in voi giace un potere enorme! Un potere che vi accompagna sin dalla nascita e che è cresciuto con voi senza che ve ne accorgeste. Un potere cui, come ho già detto, molti anelano. –
Ethlyn si voltò verso il finestrino del vagone, per vedere gli ultimi raggi di sole che andavano spegnendosi dietro gli edifici di Misty Hill e capì che, con la luce, era terminato anche il loro tempo a bordo di quell’antica locomotiva divenuta, improvvisamente, nonostante le tante stranezze celate al suo interno, l’unico posto al mondo in cui lei si sentisse davvero al sicuro.
 
Top
Bet Grave
view post Posted on 30/7/2011, 14:50




Betsy si spaventò quando vide che Ethlyn assunse per qualche istante un comportamento anomalo, come se si stesse per sentire male. Sollevò una mano per posarla sulla sua spalla e soccorrerla ma non disse nulla; capì che la ragazza stava ricordando qualcosa, e che quel qualcosa aveva a che fare con tutta la storia narrata dallo spirito fino ad allora.
Già..un potere immenso. Quante volte aveva sentito rivolgersi quelle parole? Betsy era figlia di cacciatori di demoni, da sua madre aveva ereditato il dono (o la maledizione) dei sogni premonitori e grazie al figlio avuto da suo marito, l'angelo Castiel, gran parte del sangue che scorreva nelle sue vene era “angelico”. Inoltre una volta era stata “costretta” a bere una quantità non troppo ingente del sangue di Castiel poiché era stata in punto di morte. Vecchie vicende quelle che forse avrebbe fatto bene a dimenticare...
Etlhyn forse aveva avuto un passato simile, ovvero caratterizzato da eventi tali da farla arrivare lì, su quel vagone fantasma. Non c'era altra spiegazione. E ciò significava che loro due avevano molto in comune e molto di cui parlare una volta rimaste sole. Lo spirito sembrò dello stesso avviso perché le guardò entrambe e poi svanì senza aggiungere altro. Del resto aveva detto abbastanza.
Betsy fece per dire qualcosa ma neanche s'accorse di essere tornata all'interno della stazione, nella sala d'attesa completamente vuota. Sembrò quasi che la locomotiva fantasma non fosse mai arrivata e quell'episodio mai accaduto. Etlhyn era accanto a lei, confusa e stordita, esattamente come si sentiva Betsy. L'unica certezza datale da quell'incontro era che dovevano far luce su quella faccenda, e avrebbero dovuto farlo assieme.
Betsy rivolse alla ragazza un sorriso di rassicurazione.
- Stai bene? - le chiese.
Dopo un'esperienza simile quella domanda era quasi d'obbligo.
- Vuoi che ti accompagni da qualche parte?- aggiunse.
Il minimo che poteva fare era aiutarla ad ambientarsi in quella città. Si sarebbero riviste molto presto; questo era accertato dai fatti e da quelle forse superiori che lavoravano senza sosta al di sopra degli uomini tessendo i loro destini.

 
Top
Ethlyn
view post Posted on 30/7/2011, 18:58




Aveva appena distolto lo sguardo dal finestrino, quando si rese conto di non essere più sul vagone. Scattò in piedi e si accorse di essere in quella che sembrava in tutto e per tutto una sala d’attesa. Sulla parete alla sua destra, in alto, un cartellone recava la scritta “Misty Hill”.
Si trovavano nella sala d’attesa della stazione, dunque. Per un attimo pensò di essersi appisolata e di aver sognato tutto, ma la presenza di Betsy accanto a sé le bastò per capire che, invece, era stato tutto reale: il trano fantasma, lo spirito…la conversazione che avevano avuto con lui. Quindi, era per quella ragione che si trovava lì, per impedire alle forze delle tenebre di prevalere sulla luce; per impedire al male di prevalere sul bene.
Si massaggiò le tempie con le dita. Sentiva la testa sul punto di scoppiare per via delle troppe domande che si affollavano nella sua mente e le lacrime lottare per venire fuori. Avrebbe voluto piangere e urlare, tanto la situazione era assurda. Ma sapeva anche che né il pianto, né tantomeno le urla avrebbero cambiato qualcosa. Riaprì gli occhi quando sentì la ragazza chiederle come stesse, ma riuscì a malapena ad annuire.
Mai, nonostante i suoi sogni più folli o le apparizioni più spaventose, avrebbe immaginato di ritrovarsi, un giorno, coinvolta in una simile impresa, se così poteva essere definita. Un’impresa che, tuttavia, almeno aveva fornito una risposta ad Ethlyn: non era pazza. Nel corso degli anni era giunta persino a pensare di esserlo, soprattutto per la riluttanza con la quale sua zia affrontava, quelle rarissime volte che decideva di farlo, l’argomento “sovrannaturale” ogni volta che lei l’introduceva. Erano stati anni difficili, in cui Ethlyn aveva imparato a convivere con quel mondo dell’invisibile, della cui esistenza sono in molti a dubitare, senza una guida, con l’aiuto di ricerche, libri ed ancora ricerche.
Nulla sapeva, in quel momento, di Betsy Gravestone o, stando alle parole dello spirito, Betsy Novak, ma di una cosa poteva essere certa: non l’avrebbe presa per pazza, né l’avrebbe giudicata. Perché, a quanto sembrava, si trovavano sulla stessa barca, una barca che sarebbe rimasta a galla solo se si fossero aiutate a vicenda. Inoltre, Ethlyn aveva la netta sensazione che in quella ragazza avrebbe finalmente trovato un’amica che l’avrebbe capita e, forse, persino aiutata a fare chiarezza sul suo destino.
Sorrise quando le chiese se volesse essere accompagnata da qualche parte. Era proprio ciò che aveva cercato di chiederle prima che tutta quella follia avesse inizio. Ed in qualche modo era con quelle parole che si andava concludendo quella bizzarra parentesi alla stazione di Misty Hill.
- Potresti dirmi come raggiungere l’Eden Hotel, per favore? -
 
Top
15 replies since 1/4/2011, 15:46   127 views
  Share