Misty Hill GDR

Cerchi un lavoro, e trovi due cacciatrici

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EloiseAddams
view post Posted on 7/3/2011, 18:42




Lily era a Misty Hill da quella mattina. Era una città da film dell'orrore, quindi una forza!
Il fatto che fosse persa nel nulla, non era nemmeno un problema: essendo lei priva tanto di cellulare quanto di computer, la connessione a internet era di fatto l'ultimo dei suoi pensieri.
Soprattutto, nessuno avrebbe mai pensato di cercarla lì.
La mattinata era andata alla grande. Il tempo di incontrare la donna che aveva contattato a Saint Louis per l'appartamento, sistemarsi in quella specie di soffitta con un lettino di inizio Novecento, ed eccola in giro in cerca di un lavoro.
Con pessimi risultati. Sembrava che la crisi fosse arrivata anche in quel posto dimenticato da Dio, e che nessuno avesse bisogno di una commessa.
Il giornale che teneva tra le mani sembrava avere la varicella a forza di segni rossi nel campo degli annunci. Restava ben poca roba da vedere.
Un'insegna catturò lo sguardo della ragazza, distraendola finalmente dai suoi pensieri. Misty Tavern.
Si fermò di colpo. Perché non concedersi una pausa? Il suo stomaco si lamentò come un animale ferito, ordinandole categoricamente di portare il culo dentro. Era arrivata a Misty Hill con mille dollari, e doveva farseli bastare per un po', ma quanto poteva costarle un panino?
Aprì la porta inciampando, come da programma, evitando di finire in ginocchio per puro miracolo. Ecco, fantastico. Giusto per non farsi notare.
Sospirò, tornando eretta, passandosi le mani tra i capelli con somma nonchalance. Sì, bene, come se non fosse successo niente.
 
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Ester Colt
view post Posted on 8/3/2011, 15:06




- No. Dio ti prego, no. Merda! - E appunto di quella si trattava.
Ad Ester bastò vedere l'espressione di Abigail per intuire che sua figlia aveva appena riempito il pannolino. Poi giunse alle narici quel profumino inconfondibile. Quindi si voltò verso Betsy, supplichevole.
- Ma dai, l'aveva fatta poco prima di uscire... - Abi, sgambettando sul passeggino, sorrideva placida alla propria mamma. Un sorrisino che sembrava voler dire: "Ah, te l'ho fatta sotto gli occhi, stronza!"

Betsy, Ester e rispettivi figli, che quel giorno si stavano dirigendo a piedi verso la biblioteca di Misty Hill per un pomeriggio dedicato alla lettura e al relax, furono costrette a cambiare rotta. La bionda aveva bisogno di un bagno, assolutamente, e l'unico posto a portata di mano era la Taverna, dall'altra parte della strada.
Uno sguardo d'intesa bastò alle due ragazze che, senza aggiungere altro, attraversarono sulle strisce pedonali quasi inesistenti ed entrarono nel locale. Come al solito era praticamente vuoto, a parte i soliti tre tizi... al solito tavolino, che squadravano dall'alto al basso ogni persona che varcava la porta.

Ester tirò un sospiro di sollievo quando il barista panzuto le diede il via libera per usare il bagno, non prima d'aver ordinato qualcosa da bere per Betsy e Cal (da non credere, in quel postaccio esistevano i succhi di frutta?).
E mentre si dirigeva verso la porta del bagno, udì gli ubriaconi al tavolino fare un paio di battutacce. Credendo fossero rivolte a lei o a Betsy, si voltò di scatto pronta a... Lanciare il pannolino. Ma notò che l'attenzione degli uomini era totalmente rivolta dall'altra parte della taverna.

 
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Bet Grave
view post Posted on 8/3/2011, 16:08




Betsy si trattenne dal ridere a quella scena. Abigail che guardava sua madre tutta sorridente mentre l'aveva appena sganciata nel pannolino nonché la disperazione di Ester a quella bella notiziola, era da riprendere con una telecamera e mandare a qualche programma in TV. Persino Cal ridacchiò divertito per poi sventolarsi una manina davanti al naso. Se l'aria di Misty non fosse già appestata di morte e desolazione, ci avrebbe pensato Abi col suo odorino a farlo.
Betsy guardò la strada e se non ricordava male la biblioteca distava da quel punto parecchi metri ancora. Quando poi Ester le indicò la Misty Tavern, il luogo più vicino e accessibile della città, seguì l'amica senza opporsi. In fondo potevano anche concedersela una pausa ogni tanto; i misteri di Misty avevano aspettato anni, quindi potevano attendere altri dieci minuti.

Betsy era stata raramente in quella taverna; con un bimbo a carico e il mondo da salvare quattro giorni su sette non poteva permettersi il lusso di uscire e frequentare bar o locali. Aveva dimenticato oramai il significato della parola “spensieratezza”.
Non appena varcarono la soglia, Ester corse dal barista al quale disse qualcosa per poi scappare verso la toilette portando con sé il passeggino. Betsy non fece nemmeno in tempo a dirle se le servisse una mano che Cal corse ad arrampicarsi su uno degli sgabelli del bancone, fissando il barista panzuto che gli stava servando un succo di frutto alla pesca. Betsy lanciò un'occhiata all'uomo che al contrario non la degnò di uno sguardo, e stava per sedersi accanto a suo figlio quando sentì la porta aprirsi di nuovo. Ne entrò qualcuno, ma Betsy non si voltò. Forse era un abitante del posto che si recava alla taverna per bere e incontrarsi con qualcuno. Ma un vociare e uno strano rumore la convinsero a voltare la testa in direzione della porta. Era appena entrata una ragazza dai lunghi capelli scuri, minuta e dall'aria spaesata.
No, non era del posto; Betsy lo capì subito.
La ragazza inciampò e per poco non cadde a terra. Gli uomini seduti al tavolo schiamazzarono divertiti a quella scenetta, e questo infastidì a tal punto Betsy che li fulminò con lo sguardo per poi avvicinarsi alla sconosciuta.
Gli uomini di quella città facevano tanto i gradassi coi forestieri e poi se la facevano sotto se chiedevi loro qualcosa sulla storia di Misty....
- Tutto bene?- domandò Betsy alla ragazza senza tuttavia staccare gli occhi da Cal che guardava la scena appollaiato sullo sgabello del bancone col suo succo di frutta tra le mani.
Betsy invocò i suoi sensi, che alle volte la mettevano subito in guardia quando avvertivano che qualcosa non andava. Invece la sconosciuta non le provocò particolari sensazioni; era una a posto, il che stava a significare che non era pericolosa. Non era un demone o qualche suo compare demoniaco insomma.
Betsy sorrise alla sconosciuta, in evidente imbarazzo per la sua goffaggine.
- Tranquilla. Io ne combino di peggiori.- le disse.
Ed era vero. Betsy Gravestone poteva sembrare una persona apposto sempre ordinata e dai modi precisi; ma chi la conosceva bene poteva giurare che fosse esattamente il contrario.
 
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EloiseAddams
view post Posted on 8/3/2011, 16:42




Benissimo, era a Misty Hill da, quanto, tre ore? E si è già fatta una figura di quelle che restano.
Nel bel mezzo dell'imbarazzo causato dall'ottima figura di merda appena fatta, Lily non si era nemmeno accorta delle due donne con bimbi al seguito entrate poco prima di lei. Aveva giusto scorto una bionda inseguita da odore di puzzola morta allontanarsi verso il bagno. Poi, soltanto le battutacce. La voglia di rispondere a quelle facce da culo stava montando insieme alla rabbia, e sicuramente sarebbe esplosa, se non ci fossero stati dei bambini.
E se quella donna non le si fosse avvicinata. Per un momento pensò che volesse prenderla in giro, o chiederle qualcosa, invece le rivolse un sorriso gentile. Uno di quei sorrisi capace di mettere a proprio agio la gente. Incredibile! Esistevano ancora persone simili al mondo? Che ci faceva una donna così bella in un posto come Misty Hill? Non era una bellezza da televisione, okay, però... Ma lei non la stava guardando direttamente. Teneva d'occhio qualcun'altro. Un bambino? Oh, ecco cosa ci faceva a Misty Hill.
A quel punto, Lily fu colpita da un'idea. Forse non le era andata così male, dopotutto.
Le sorrise di rimando, quasi tirando un sospiro di sollievo.
-Sto bene, grazie. Ma non stavo cadendo. Volevo prendere a pungi il pavimento -, le rispose, con un cipiglio serio e un ché di infantile. Quanto poteva essere sfacciata, da uno a dieci? Forse anche dodici. - Mi chiamo Lily – si presentò, tendendole la mano. - Sono appena arrivata in città – continuò, imperterrita.
Magari poteva chiederle se avesse bisogno di una mano col bambino. Okay, non era una grande fan di quelle macchinette sparamerda, ma aveva bisogno di soldi, no?
 
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Ester Colt
view post Posted on 8/3/2011, 17:04




Ad Ester non sfuggì la figuraccia della ragazza, e avrebbe volentieri lanciato il pannolino di Abigail in faccia a quei tre stronzi. Ma prima doveva pur toglierlo, o davvero avrebbe trasformato la taverna in una camera a gas.
Dopo aver preso sua figlia in braccio, si chiuse quindi in bagno. E dannazione, che razza di buco. Era già tanto se ci si riusciva a sedere sulla tazza del cesso, tanto era stretto.
Ma niente era impossibile alla bionda, anche se sparò sottovoce tante di quelle imprecazioni mentre cambiava sua figlia...
E quando uscì dal bagno sistemando Abi nel passeggino, disse trionfante ad alta voce: - Non vi consiglio di andare al cesso per le prossime tre ore.

 
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Bet Grave
view post Posted on 8/3/2011, 17:51




Betsy aveva visto giusto. Quella ragazza era nuova di quelle parti; ecco perché gli uomini delle taverna non si erano risparmiati risate e schiamazzi. I forestieri in città venivano accusati di recare sfortuna, lei lo sapeva bene visto che era stata vittima della diffidenza dei Mistylliani fin dal suo arrivo. La ragazza si presentò e Betsy fece lo stesso stringendole la mano.
- Molto piacere, io sono Betsy. Lui- e indicò il bambino seduto al bancone- è mio figlio Cal e...
In quel momento Ester uscì dal bagno parlando a voce molto alta e sparando parole che solo lei avrebbe saputo dire.
- E lei è Ester.- aggiunse ridacchiando.
Betsy, come le era già capitato di fare, pensò che non fosse prudente per una ragazza appena arrivata in città starsene da sola. Gli uomini di quel posto forse non avrebbero costituito alcun pericolo per lei, ma c'era altro che s'aggirava là fuori e che si divertiva a banchettare coi nuovi arrivati ignari del passato di Misty.
- Stavamo prendendo qualcosa da bere. Ti unisci a noi?- propose senza pensarci due volte.
A Ester non sarebbe dispiaciuto di certo, e sperò che la ragazza accettasse il suo invito.
 
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EloiseAddams
view post Posted on 8/3/2011, 18:45




Lily salutò il ragazzino facendogli ciao con la mano, per poi voltarsi verso la bionda, inarcando un sopracciglio. Le piacque subito. Così come le piaceva il sorriso della donna che si era presentata come Betsy. Annuì, felice dell'invito. Fantastico, non poteva andare meglio di così.
- Grandioso. Grazie. -
La seguì al tavolo, porgendo poi la mano ad Ester, per presentarsi. - Lily, piacere.
 
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Ester Colt
view post Posted on 9/3/2011, 14:38




- Piacere mio Lily, sono Ester! E questa bomba ad orologeria è Abigail. E...- S'interruppe scrutando il volto di Lily intensamente, quasi volesse leggerle il pensiero.
- E scommetto che sei nuova di qui, vero? Si nota dall'espressione.- La ragazza avrebbe presto capito a cosa si riferiva Ester. Le sarebbe bastata una settimana in quella città, forse anche meno, per farsi un'idea di come la gente viveva e trattava gli sconosciuti.

Il barista, grasso quanto antipatico, posò con poca gentilezza il boccale di birra che aveva ordinato Ester prima d'entrare in bagno e farfugliò qualcosa tipo: - Chi ha pagato è pregato di bersi in fretta la sua roba, le altre signorine possono anche accomodarsi fuori. - la bionda fece una smorfia a quelle parole, Dio, che voglia pazza di usare la pancia di quell'uomo a mò di pungiball!
- Una birra e un'altro succo di frutta, allora. - Il succo era per Betsy, che sapeva essere astemia. La birra invece, per la nuova arrivata. Ester le sorrise per metterla a suo agio. - Oggi ho miracolosamente un paio di dollari in più in tasca. Offro io.

 
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Bet Grave
view post Posted on 9/3/2011, 21:14




Betsy lanciò un'occhiataccia a quel bufalo immondo che serviva dietro al bancone. Come osava rivolgersi a loro con quel linguaggio davanti a suo figlio? Dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non rispondergli male. Si accomodò sullo sgabello accanto a suo figlio e annuì alle parole che Ester rivolse alla ragazza. Imparò a ignorare subito la presenza delle altre persone presenti in quella taverna; se guardavano di traverso lei, allora lei poteva fingere indifferenza con loro.
-Allora...Lily- cominciò per sciogliere il ghiaccio- da dove vieni? Come mai qui a Misty Hill?

Domande di rito; chissà se dietro quell'aria da ragazza maldestra si nascondesse invece una natura di cacciatrice. La città se ne stava popolando da qualche tempo a quella parte, come se tutti si fossero accordati per ritrovarsi lì nel bel mezzo del spaventoso nulla.
 
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EloiseAddams
view post Posted on 10/3/2011, 14:56




Lily alternò lo sguardo tra le due donne, sedendosi al tavolo. Sorrise ai due bambini, un po' a disagio. I bambini le sembravano in grado di leggere la mente, di capire com'erano davvero le persone, e il loro passato. Per questo non le piacevano, come regola generale. Ancora meno, però, le piaceva il barista. Fece per rispondergli di andarsi a infilare la testa nel culo, ma Ester la precedette, ordinando da bere. Birra? Le sorrise, grata, e complice. Mica aveva ventun'anni, lei. Eppure Ester l'aveva capita al volo.
- Sì sono nuova. Appena arrivata - le rispose, scrollando le spalle. - Ma... è la giornate mondiale della maleducazione o sono solo fortunata? - continuò, riferendosi ovviamente ai cafoni del tavolo poco prima e al barista borioso.
Eppure non pensava di avere una faccia così antipatica.
Le domande di Betsy la misero un po' a disagio, facendola quasi chiudere in se stessa, e mettersi un po' sulla difensiva. Quanto poteva dire? Cosa poteva inventarsi?
- Sono di Saint Louis - E sono scappata di casa. No, meglio non dirlo, quello. - E i miei sono morti. Sono venuta qui perché costava poco. - Fece un mezzo sorriso, e rivolse uno sguardo alla bambina/arma di distruzione di massa.
- Anzi. Non è che magari vi serve una babysitter? A me serve un lavoro. -
Ecco, dritta al sodo. No, non ci sapeva proprio fare con le persone.
 
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Ester Colt
view post Posted on 12/3/2011, 14:48




Lily le piaceva già. Semplice e diretta... Forse un pò troppo. Le ricordava molto se stessa quando aveva qualche anno di meno, non che attualmente fosse chissà che donna matura.
Ed era rimasta orfana. Proprio come lei.

Non è che magari vi serve una babysitter? Ester accarezzò il visino tondo di sua figlia, tanto bella quanto pericolosa. Cristo, se mi serve! Ma di certo non avrebbe preso una decisione simile senza prima consultare Nicholas. Suo marito era follemente geloso della sua piccola patata, inoltre -e cosa più importante- non poteva certo affidare Abigail ad una sconosciuta. Perchè, anche se a pelle poteva sembrarle una tipetta a posto e che sapeva il fatto suo, Lily restava comunque una sconosciuta.
La bionda lanciò uno sguardo a Betsy, prima di rispondere. C'avrebbe scommesso qualsiasi cosa, che la sua amica invece non avrebbe mai accettato una simile proposta. Lei non si separava mai da Cahetel, e poi... Quel furfante, beh... Non era un bimbo comune.
Certo, come se Abigail lo fosse.

- Ci potrei fare un pensierino. A dire il vero, non mi dispiacerebbe avere un piccolo aiuto. Solo, capisci che... Non è che affido mia figlia alla prima che me lo chiede. - Ecco, Nicholas avrebbe scatenato il putiferio. Ma perchè non tentare?
- Hai già un posto in cui stare? - Le chiese poi, consapevole che a Misty Hill, o vivi sotto un ponte o te ne vai all'Eden Hotel, che non sta esattamente al centro della città.

Ma la bionda non avrebbe udito la risposta di Lily, perchè in quell'istante un boato mai sentito prima, simile ad una sirena di allarme, squarciò la quiete non solo della taverna, ma di tutto il vicinato.



Ester prese velocemente sua figlia in braccio e con una mano frugò nella borsa a cercare la propria Magnum.
- Che diavolo è questa cosa? - Chiese ad alta voce, una domanda rivolta a tutti quelli presenti nella taverna. E quando Ester si voltò a guardare il barista, sgranò gli occhi e stavolta si lasciò scappare un'imprecazione. L'uomo panciuto se ne stava dietro al bancone con un fucile imbracciato, l'aria distesa, calma. Insomma, come se quella situazione rientrasse nella normalità.
Gli altri tre uomini, invece, erano scattati in piedi a chiudere e sprangare porta e finestre.

- Avete scelto la giornata meno indicata per uscire a fare la vostra passeggiata, signorine. - il barista fece il giro del bancone e si avvicinò alle ragazze. Fregandosene della presenza dei piccoli, tenne il fucile in bella vista. E dal modo in cui lo imbracciava, Ester fu certa che quello stronzo lo sapeva usare da Dio.
Il grassone parlò di nuovo, abbozzando un sorrisetto sprezzante: - A giudicare dai vostri visetti spaventati, sono pronto a scommettere le palle che non avete la benchè minima idea di cosa stia per accadere. Beh, credetemi, meglio così.



Edited by Ester Colt - 13/3/2011, 11:09
 
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Bet Grave
view post Posted on 13/3/2011, 10:38




Lily rispose alle sue domande in maniera diretta e concisa. Niente preamboli, dritta al sodo; in poche parole aveva riassunto quella che poteva essere la sua vita. Anche lei aveva perduto i suoi genitori, ma non era il caso di sottolineare quella cosa. Non poteva darle torto poi quando disse che gli affitti a Misty Hill erano abbordabili per chi non aveva molto da spendere. Era già molto se in città c'erano abitanti “normali”, che non fossero quindi cacciatori o l'esatto opposto.
Quando poi Lily aggiunse di essere lì in cerca di lavoro e si propose direttamente come baby sitter, sorrise. Ester le lanciò un'occhiata e dovette leggerle nel pensiero.
Betsy non lasciava mai Cal con nessuno, ma non perché non volesse farlo. Cal non era un bimbo qualsiasi, e non riusciva ad immaginare la faccia di una presunta babysitter se il bambino le fosse svanito da sotto il naso da un momento all'altro. E la parola “svanito” era da intendersi alla lettera. Come suo padre, il bambino aveva il potere di teletrasportarsi quando e dove voleva. Era un “vizio” che Betsy non sapeva come fargli passare...

E stava quasi per risponderle che per il momento non aveva bisogno d'aiuto, quando s'avvertì il suono lungo e monotono di quell'orribile sirena che le fece venire la pelle d'oca. Cal le saltò subito in braccio mentre lei si tenne pronta a balzare giù dallo sgabello e correre al riparo. Ma prima che lei o Ester o Lily potessero fare o dire qualcosa, i tre uomini nel bar barricarono la porta e le finestre mentre il grassone dietro al bancone si armò di fucile. Davvero Betsy non se lo sarebbe aspettato. Di soliti i Mistylliani quando accadevano cose di quel genere scappavano a nascondersi sotto i tavoli.
Lanciò un'occhiata a Ester che doveva già essersi armata di pistola. Poi guardò Lily; chissà se conosceva la storia di quella città, se credeva nel paranormale. Lì a Misty anche il più scettico tra gli scettici alla fine era costretto a ricredersi.

- E' l'allarme che la nube nera è tornata.- parlò poi uno degli uomini che fino ad allora se n'era stato seduto al tavolo e che ora invece era in piedi, al centro del locale, tremando vistosamente.
Nube nera. Demoni. Betsy sospirò: mai che si potesse uscire di casa tranquilli lì a Misty Hill.

Edited by Bet Grave - 13/3/2011, 11:10
 
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EloiseAddams
view post Posted on 6/4/2011, 10:14




Ecco, avrebbe dovuto immaginarlo. Ma certo, quale madre avrebbe mai lasciato un figlio in mano ad una sconosciuta?
Non ebbe il tempo di rispondere ad Ester che non aveva un curriculum dietro - anche perché cosa mai avrebbe potuto scriverci? - ma che coi bambini ci sapeva fare, e che era volenterosa. No, sarebbe stato troppo bello e semplice se il suo primo giorno si fosse svolto in maniera normale.
Un boato la fece saltare sulla sedia e sgranare gli occhi. Sentì il cuore incastrarsi da qualche parte vicino alle tonsille, e perse completamente le facoltà cognitive nel momento in cui il suo sguardo finì col posarsi sul fucile del barista. Era uno scherzo? Un cazzo di film di serie B?
Rivolse uno sguardo al tizio che aveva appena parlato. "Nube nera". Il logico commento che le uscì dalle labbra fu: - Ma che stracazzo è la nube nera?!
Reagiva sempre così quando aveva paura, no, quando era terrorrizzata come in quel momento. Che cavolo! Quel tizio aveva un fucile! Che lo sapesse usare o no, le probabilità di essere fatta a pezzi se avesse sparato un colpo erano decisamente alte. Invece di stare zitta e sparire, però, il suo cervello le fece usare l'unica difesa che conosceva.
- Poi cosa? Arriva Pyramid Head? - Oh sì. Sembrava di essere finita in un fottuto videogioco. Ma a giudicare da come si muoveva Ester, avrebbe scommesso di essere l'unica non armata della situazione. Bella fregatura.
 
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Ester Colt
view post Posted on 17/4/2011, 16:22




Davvero perfetto. Ci mancava anche la "nube nera". Ma poi, che diamine era? Solo ad una cosa pensò Ester. Demoni, una bella vagonata di demoni pronti ad impossessarsi di qualche povero diavolo in città.
Abigail nel frattempo aveva iniziato a lamentarsi e piagnucolare, brutto segno.
- Porca puttana. - si limitò a commentare, la bionda. - Porca puttana, davvero. Siete dei pazzi se credete che un paio di fucili serviranno a fermare quelle cose. Ma dico, un pizzico di sale oltre che nella zucca non ce lo potreste mettere, eh?
Il barista scoppiò a ridere, seguito subito dopo da un altro, che subito rispose stizzito: - ragazzina, allora te ne intendi! sta' zitta e lascia fare ai grandi.
La cacciatrice fece una smorfia di disapprovazione, ma quel brutto stronzo come si permetteva? Avesse avuto le mani libere gli avrebbe sicuramente fatto passare la voglia di fare il coglione.
L'uomo che stava in piedi al centro del locale si avvicinò alle tre ragazze e con fare quasi gentile spiegò loro che, no, non serviva affatto del misero sale per tenere lontana la nube. Quel locale era, letteralmente, una botte di ferro. Ma certo: come la ferrovia che costruì Samuel Colt per sigillare la città ed impedire che il Male vi penetrasse... O vi uscisse?
A quel pensiero Ester trasalì.
- Un momento, ma se Misty Hill è protetta dalla vecchia strada ferrata, da dove sbucano questi pezzenti?
In quel momento posò lo sguardo su Betsy per cercare risposta, dal momento che nessuno dei presenti sembrava non ascoltarla, o forse semplicemente non volevano o sapevano rispondere a quella domanda. Quando poi spostò l'attenzione sulla nuova ragazza, si chiese se per caso Lily fosse al corrente di ciò che stava accandendo. La sua espressione era tutt'altro che calma.

 
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Bet Grave
view post Posted on 19/4/2011, 17:08




Alle parole dell'uomo Betsy scese dallo sgabello con Cal aggrappato al suo collo e quell'espressione che tante volte gli aveva visto stampata sul volto in situazioni come quelle: “guai in vista forse meglio svanire”. Ma Betsy non poteva lasciare Ester sua figlia e la nuova ragazza lì sole nel bar ad affrontare l'orda di demoni che stava per irrompere nel luogo. No. Anche se stavolta la sua amica cacciatrice sarebbe stata in buona compagnia vista la reazione degli uomini della Misty Tavern. Quasi come s'aspettassero un attacco simile sapevano come muoversi e cosa fare in situazioni come quelle. Ma il sesto senso della cacciatrice le suggerì che quella non era una buona cosa sebbene lo sembrasse. La domanda di Ester poi la spiazzò: già, come avevano fatto quei demoni a eludere la barriera eretta da Samuel Colt tanto tempo addietro? Domanda che non avrebbe trovato subito una risposta visto che dovevano affrontare affari più urgenti. Per prima cosa mettere al sicuro i bambini.

Betsy s'avvicinò a Lily e le disse con tono e fare sicuro:
- Sei assunta. Volevi un lavoro, no? Prendi i bambini e chiuditi in bagno. Poi parleremo del tuo stipendio...
Sempre se fossero uscite vive da lì...Ma non lo disse ad alta voce, per non allarmare nessuno e per convincere se stessa che anche quella volta ce l'avrebbero fatta. Cal scese a terra e afferrò subito la mano di Lily. Sebbene fosse solo un bambino purtroppo sapeva già molto bene come comportarsi in momenti simili. E sapeva soprattutto che se le cose si fossero messe davvero male, allora doveva svanire nel senso fisico del termine e correre a chiamare suo padre portando magari la ragazza e Abi con lui.
Betsy lanciò un'occhiata d'intesa ad Ester e poi si mosse per recuperare la sua borsa e rovistarvi all'interno. Dannata memoria...non riusciva a tenere a mente quella formula che le avrebbe permesso di mettere al sicuro l'intero edificio e chi vi era all'interno. L'uomo grassoccio le chiese cosa stava facendo ma lei non rispose. Recuperò la formula e un gessetto rosso. Quindi disegnò sulla soglia della porta un simbolo mentre recitava queste parole :“Proteja acest loc, Dumnezeu, răul şi persoana care poartă.”
Avrebbe in quel modo messo al sicuro il luogo, giusto per avere il tempo di escogitare un piano migliore. Ma Betsy non poteva sapere ancora che il pericolo non veniva solo da fuori....
- La strega!- parlò uno degli uomini del bar.
- Si sono loro! La strega la cacciatrice e la straniera.- gli fece eco un altro.
- La profezia è vera.- aggiunse il barista grassoccio- Diamole in pasto ai demoni e ci liberemo finalmente di loro.
Betsy guardò quegli uomini come se avessero imprecato. Ma che diamine stavano dicendo? Profezia? Ma di quale profezia stavano parlando? Di una sola cosa era certa: non solo dai demoni avrebbero dovuto guardarsi.
- Via, via! Scappa coi bambini!- gridò a Lily mentre scattò per raggiungere Ester.
Ma uno degli uomini la bloccò afferrandola per la vita. Il gessetto le cadde di mano mentre dall'asterno si sentì un boato, come se qualcosa fosse rimbalzato addosso alla parete del bar: i demoni cercavano di entrare ma il simbolo disegnato sulla soglia glielo impediva. Almeno lei e le altre avrebbero avuto qualche istante per sperare di riuscire a mettersi in salvo. Vide Cal spaventato a morte mentre scappava a nascondersi.

No, anche quella volta doveva spuntarla; per suo figlio.
 
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