| Il vagare per il mondo era ormai divenuto l'hobby preferito di Bastet, anche conosciuta in forma umanoide come Fiona Green, una donna sui 25 il cui corpo era stato preso dalla Dea Egizia subito dopo essere stata liberata dalla sua urna. Già, quella permanenza durata millenni , conseguenza del male che stava facendo alla popolazione delle terre del sud, bramosa di potere insieme al suo consorte Akhed. Tornata sulla terra, la ricerca disperata dell'urna mancante, portò Fiona a girare in lungo e in largo, cercando ad ogni angolo ciò che le apparteneva ormai da migliaia di anni e che doveva ritrovare al più presto. Non aveva ancora idea si cosa sarebbe accaduto una volta tornati insieme. Voleva sì regnare sul mondo e avere vendetta , cercando di distruggere chiunque le sia stato di intralcio verso la sua scalata al potere, ma l'umanità acquisita in questi anni trascorsi sulla terra, e gli incontri fortuiti che aveva fatto sino a quel momento, le avevano fatto conoscere un lato di sé che non conosceva. Quello umano. Ed eccola lì, pronta per entrare in una nuova città,che le sue mani non avevano ancora esplorato e che i suoi piedi non avevano ancora calpestato. Misty Hill, non l'aveva trovata sulle mappe, ma solo in un sogno premonitore. In quel sogno , infatti, aveva visto questa nebbiosa cittadina di provincia come un luogo strano, come un luogo da cui trarre particolari esperienze. Ciò non sembrava affatto positivo, ma la Dea e i suoi poteri erano pronti a tutto e la voglia di scoprire se qualcuno sapesse dell'urna era troppa per potervi rinunciare. Il primo passo in quella terra le fece venire i brividi. Si ritrovò presto, grazie al teletrasporto, su di una costa, che sembrava apparentemente un luogo di pace, anche se la luce sembrava non volesse battervi sopra e le one si infrangevano così potenti sulle rocce da poter uccidere chiunque si fosse sporto più del dovuto. Il freddo e la nebbia caratterizzavano quell'angolo di "paradiso". Fiona respirò profondamente l'aria, facendola rantolare nei suoi polmoni e cercando di visualizzare qualcosa che potesse aiutarla nei suoi intenti. Ma l'unica cosa che vide e senza alcuno sforzo, fu una nave, davanti a sé, che prima non c'era, che prima non era lì, davanti a sé aveva solo quelle onde burrascose. La nave , così come apparse, scomparve con un battito di palpebre e Fiona rimase interdetta per un attimo. Decise di ritirarsi più verso l'interno e di sedersi, a contemplare il mare e a cercare di capire se quella fosse stata un'allucinazione o meno.
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