''oh dei!''

Christian e sempre stato un ragazzo narcisista e scontroso cresciuto con il padre dopo la scomparsa della madre,un giorno scopre che la madre e la leggendaria Dea Venere dal quale ha ereditato i poteri divini che lo aiutano ad arrivare da lei
ma la reazione della dea e tutt altro che materna infatti essa pur di non compromettere la sua posizione lo spedisce in un posto dove non potrà piu tornare da lei

E l' alba e a Misty hill il cielo e ricoperto di nuvole grigie l aria e umida e nella silver forest la nebbia e fitta e lascia intravedere ben poco si sentono solo i versi di molti corvi sparsi trà gli alberi.All improvviso dal cielo scuro si vede una sfera luminosa simile ad una meteora diretta proprio in quel luogo..giusto un paio di minuti ed essa si schianta nel bel mezzo della foresta lasciando un enorme voragine ed al suo interno il corpo di Christian che pian piano inizia a riprendere conoscenza...
-Dove mi trovo...ahi che mal di testa...altro che madre amorevole quella e una s@$%£za ma questa me la paga
il giovane Dio si concentra con tutto se stesso per tornare da lei o almeno a casa
ma ben presto scopre che tutto inutile che e stato intrappolato lì,il posto non gli ispira niente di buono fuoriesce dalla buca e si incammina all interno del bosco alla ricerca di qualcuno o qualcosa

Camminava, camminava e camminava, Odino, era stato lui, il suo adorabile padre, ad esiliara in quel posto disperso nel mondo, era avvolta nel cappoto nero di lana, aveva dei pantaloni aderenti e hai piedi portava inzacchetari stivali militari.
Aveva visto qualcosa di luccicante cadere dal cielo, senzaltro opera di qualche divinità.
Corse a perdifiato verso il punto dove era caduta la cosa luccicante, aveva lasciato una voragine
-Bello-
Commentò lei sarcastica ed ironica. La nuvola di capelli era libera sulle sue spalle e qualche ciocca le ricadeva sul viso.
Notò dei passi lasciati sul terreno soffice vicino alla voragine. Seguì le tracce che la portarono da un ragazzo ben vestito, che vagava confuso e frastornato nella foresta, non volle farsi vedere, almeno non voleva essere lei a fare il primo passo, allora si nascose dietro ad un albero, pur rimanendo visibile all'occhio del ragazzo.

mentre il ragazzo vagava senza meta in quel posto dimenticato da dio udì dei passi che si avvicinavano ma la nebbia non gli lasciava vedere con chiarezza e le sue capacità paranormali non ancora in grado di essergli d aiuto ma riuscì ad intravedere una sagoma nascosta trà gli alberi
-chi cè?forza fatti avanti non costringermi a venire lì
disse cercando di sembrare il più minaccioso possibile ma la verità e che non faceva paura neanche a se stesso

Rise di gusto alla minaccia del ragazzo e con un sorriso sulle labbra uscì dal suo finto nascondiglio e dissolse la nebbia quel tanto che bastava per rendersi visibile al ragazzo per pochi attimi, sembrava uscito da un cocktail party.
La nebbia ritornò fitta e nel bosco si sentiva soltanto il riecheggiare della sua risata cristallina, stava giocando con quel ragazzo, lo stava prendendo in giro.
Poi però si ravvide, dopo aver ricordato come si era sentita lei appena era giunta a Misty Hill.
SI avvicinò al ragazzo, sempre con il sorriso e gli disse:
-Kadlin...-
Semplicemente, il suo nome, quello che era. Non era nemmeno più tra la stirpe del Asgarorg, era semplicemente Kadlin, l'essere perfetto esiliato in un buco disperso.
-Sei nuovo vero?-
Decise di aggiungere per conforatre il giovane.

il cuore batteva all impazzata anche Kadlin non era umana aveva diradato per un pò la nebbia con molta facilità il ragazzo non sapeva cosa fare se scappare o se restare ma alla fine prese la sua decisione
-Ch.....christian cioè io sono Christian piacere di conoscerti
disse con voce tremolante non sapeva se colei che aveva di fronte era qualcuno mandato da sua madre per sbarazzarsi di lui o altro le gambe gli tremavano continuava a ripetersi nella testa che doveva restare fuori da questo mondo continuare la sua vita da ragazzo ricco e snob invece NO doveva cercare la madre immischiarsi in cose piu grandi di lui,alla fine le sue gambe cedettero e si inginocchio di fronte alla ragazza dai lunghi capelli rossi
-Ti prego lasciami andare voglio solo tornare a casa
ormai privo di pudore supplicava Kadlin non rendendosi conto che dal suo corpo emise feromoni con l effetto di terrorizzare

Per chi l'aveva presa? Non lo sapeva nemmeno lei, ma quel ragazzo le metteva tenerezza.
-Vorrei poterti aiutare a tornare a casa, ma non so come fare, mi dispiace... Sai anche io vorrei tornare a casa... MA siamo tutti incastrati qui, chi entra a Misty Hill, non ne esce mai!-
Disse lei dolcemente, accovacciandosi per terra, per mettersi allo stesso livello del ragazzo.
Christian iniziò ad emettere delle sostanze che avrebbero dovuto terrorizzarla, ma con lei non funzionavano, tralatro molto probabilmente il ragazzo non lo stava nemmeno facendo apposta.
-Tranquillo, non ti voglio fare niente...-
GLi disse lei cercando di tranquillizzarlo, gli faceva tenerezza, davvero.
Sperando che fosse un po' più tranquillo si decise a chiedergli qualcosa di più
-Christian, chi o cosa sei? prché sei qui? Chi ti ha mandato? Hai fatto anche te qualche dispiacere ad una divinità?-
Lo chiamò per nome per farlo sentire a proprio agio, di certo una persona persa preferisce essere chiamata per nome piuttosto che ''tu'' o ''ragazzo''

la ragazza sembrava conoscere il mondo degli dei ma di certo non era lì per uccidere il ragazzo che ormai si sentì rassicurato dalle parole di Kadlin dopo un paio di secondi si rialza
-Sono il figlio di Venere per lei sono solo un sassolino nella scarpa e mi ha spedito quì....ho provato ad andarmene ma cè qualcosa che blocca il percorso da quì all resto del mondo xciò il teletrasporto e inutile i miei feromoni sono deboli e non riesco ad usare il resto delle mie capacità ma riesco con certezza ad avvertire pericolo questo posto e infestato di strane creature così come sono non durerei neanche un giorno....prima ho visto che hai dei poteri puoi dirmi tu invece cosa sei?
ormai il giovane dio parlava senza più problemi cercando nella ragazza uno spiraglio di luce in quel posto che gli sembrava sempre di più una trappola mortale

Si rialzò ed ascoltò attentamente la sua spiegazione.
-Io sono Kadlin, e sono in esilio... sono una specie di dea, diciamo che sono semplicemente l'essere perfetto d'accordo?-
No, non era più la fiera divinità che proteggeva i cacciatori dispersi, era semplicemente la perfezione
-Mio padre è il dio Odino, mia madre la Dea Skaoi, ed io sono la divinità più odiata dell'Asgarorg!-
Disse finendo di presentarsi, poi passò alla questione ''poteri''
-Io non emetto ferormoni e non so come funzioni questa faccenda, ma sappi che nemmeno io riesco a teletrasportarmi all'infuori di Misty Hill, ma io il perchè lo so, è stato mio padre a togliermelo, per il resto, io posso fare tutto, come ho sempre fatto.-
Dissi squadrandolo dalla testa ai piedi, si, era proprio figlio di Venere!
Mossa da compassione decise di aiutarlo, aveva avuto una storia simile alla sua, soltanto che lui non se la meritava o almeno lei non sapeva se si meritava quella punizione.
-Cosa hai fatto per finire qua? Io ho dovuto provare a rubare il martello a Thor e provare ad uccidere mio padre, ma ho falito entrambe le volte...-
Dissi sperando di non traumatizzarlo.

la ragazza diede a Christian tutte le spiegazioni che desiderava ora si sentiva compreso fece un respiro ed alzò gli occhi al cielo
-Venere mi ha scaraventato quì senza motivo forse non gli andava a genio che uno dei suoi figli si fosse fatto avanti ha voluto mettere a tacere della mia esistenza... ma questo e quello che penso io .... ormai quel che e fatto e fatto ora mi trovo qui e in un modo o nell altro devo sopravvivere tu hai detto di essere in grado di fare tutto mostrami l infinità delle nostre capacità
il dio era deciso a saperne di più dei suoi poteri il primo passo era conoscerli e saperli usare ma per far ciò gli serviva l aiuto della dea dai capelli rossi

Doveva veramente farle pietà quel povero ragazzo per acconsentire a trasmettergli le proprie conoscenze.
Lei gli si avvicinò sempre di più a Christian, saltellando delicatamente e gli appogiò una mano sulla fronte, scostandogli qualche ciocca di capelli.
Iniziò una nenia nella sua lingua, una sorta di preghiera, e pian piano una lieve luce dapprima sfocata e soffusa poi sempre più forte e intensa iniziò a promulgarsi dalle sue mani.
Quando ebbe finito era affaticata, non aveva mai trasmesso le proprie conoscenze, e in qualche modo sapeva che da quel momento in poi tra di loro ci sarebbe stato un legame arcaico.
-Allora cosa hai appreso? Riesci a far comparire qualcosa? Dai su, fammi vedere, voglio sapere se ho avuto successo o meno...-
Il giovane dio dagli occhi neri ed espressivi, non doveva deluderla altrimenti, bhe avrebbe fatto anche lei una pessima figura.

alle parole della ragazza l' espressione del dio cambiò ,tutto ad un tratto il suo corpo si frantumò in mille pezzi di vetro che diventarono a loro volta delle splendenti farfalle color lilla finendo per ricomporre il corpo del ragazzo alle spalle della dea
-Kadlin ti sarò per sempre riconoscente era tutto così semplice tutto collegato e io nn me ne sono mai reso conto il mio unico limite e la fantasia...per prima cosa dobbiamo sapere chi sono gli abitanti di questo luogo
così dicendo aprì le braccia si circondò di un aura violacea che sollevò un vento che sapeva di rose e gelsomino che diradò la nebbia
-ecco ora conosco tutti gli abitanti di Misty hill Kadlin fidati di me seguimi abbiamo del lavoro da fare
con un sorrisetto maligno mandò un messaggio telepatico alla dea
ormai la sua anima si era infranta...

Si sentiva cattivo, sadico come non mai, era quelo che le stava facendo capire tramite il messaggio telepatico.
la sua era una rabbia innaturale provocata dall'istinto, non come quella della dea, provocata da anni di rancore e odio che erano cresciuti troppo velocemente in lei.
-Molto teatrale davvero-
disse dopo che lui le ricomparve dietro. e lo seguì senza dire niente, saltellando e correndo per il bosco vome le piaceva fare, mentre lui camminava normalmente. Era contenta, si finalmente un'essere perfido come lei.
Poi gli si avvicinò e gli sussurrò in un orecchio
-Definire è limitare ricordatelo sempre...-
Si trovarono nel folto della foresta e lei mandò una fitta nebbia per coprire la loro destinazione e i loro passi.