Misty Hill GDR

L'arrivo del cacciatore a Misty Hill.

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Dean Baker-Winchester
view post Posted on 8/1/2011, 18:30




Papà John era scomparso. Aveva lasciato il figlio maggiore, Dean, con pochi indizi. Per cui indagare non era affatto facile. La prima cosa da fare era, sicuramente andare a "prelevare" suo fratello Sam per dare inizio alla caccia. Ma prima, aveva un altro quesito da risolvere.
Un'altra donna, il cui nome era Lisa, aveva avuto contatti con papà. Ed era morta allo stesso modo della mamma, Mary, ovvero uccisa da un demone. Tutto coincideva con quella notte. Compresa la misteriosa scomparsa di una bambina. La figlia di Lisa, e probabilmente di John.
Conclusione: Sam e Dean avevano una sorella illegittima.
Per cui, quest'ultimo doveva assolutamente indagare.
Ovviamente questa, erano solo supposizioni.. Indagando, Dean, aveva scoperto che la ragazza si aggirava nei dintorni di Misty Hill.
Una cittadella non segnata nelle carte stradali, ove girano strane ed inquietanti voci. Perfetto. Oltre alla ricerca della presunta sorella si sarebbe aggiunto anche del lavoro per lui.

A bordo della sua tanto amata Impala, sfreccia per quelle strade cupe e nebbiose.
Sapeva la storia che tormentava quella città, e sapeva anche che il sole, pareva evitare quella zona. L'oscurità regnava sovrana insomma. Eppure, la sorellina, non si sa come si trovava lì. Quindi era suo dovere andare a controllare e fare più luce su tutta la faccenda.

La radio trasmetteva una nota canzone del gruppo hard rock amato da Dean: gli AC/DC.
Ma in alcuni tratti di strada l'apparecchio gracchiava. Segno evidente di una -se non di più- presenza soprannaturale.
Dean alzò li occhi al cielo.
- Perfetto! - Disse con un tono di voce tutt'altro che felice.
Diede un leggero colpo alla radio con la speranza di ristabilirla, ma inutilmente.

Passarono diversi minuti, e finalmente l'Impala superò il cartello: "Welcome to Misty Hill"
Dean assottigliò gli occhi per facilitare la vista, ma nulla. La nebbia era troppo fitta.
Rallenta un poco, giusto per non rischiare di uscire fuori strada. Quando ad un tratto, finalmente, entra in città.
Deserta.. l'atmosfera sarebbe riuscita addirittura a far rabbrividire i migliori cacciatori.
Una volta parcheggiata l'auto, scese e si guardò attorno.
-Bene! Che posto accogliente.. mi chiedo perché non sia segnato sulla mappa.- Scosse la testa e si incamminò verso il luogo, idealmente, più frequentato. La Biblioteca.

- Salve! - Esclamò subito, appena entrato.
Silenzio.
Sgranò gli occhi. Non aveva ricevuto nessuna risposta. Allegria!!
Si infilò le mani in tasca e iniziò a camminare per i lunghi corridoi. Ogni tanto sbirciava qualche titolo di un libro, ma quello che cercava davvero era un indizio.
Come essere sicuro che la piccola Winchester si trovasse all'interno di quella struttura? Bhà, magari aveva preso da Sam.


 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 8/1/2011, 19:17




Isabella quella mattina si era svegliata insolitamente tardi. Gli occhi arrossati, e il viso pallido.

"E' successo di nuovo", pensò, ricordando l'incubo che da notti oramai la tormentava.
Una donna, una ragazza forse; sì, nel sogno sembrava molto giovane, i capelli biondi... sangue, fuoco.

-Com'è accaduto alla mamma- mormorò, al suo pallido riflesso che la squadrava dallo specchio.
Isabella scosse la testa a quel pensiero. Forse era davvero come dicevano i medici...

"L'evento traumatico ha compromesso i ricordi"; ripensò alle parole dello psichiatra nella stazione della polizia di Hartford. Era scappata da quella città, nessuno le credeva.

-Un uomo con gli occhi gialli... andiamo Isa, chi vuoi che ci creda?- Dissi ancora fissandosi allo specchio. Aveva fatto bene a fuggire da lì, o l'avrebbero di sicuro rinchiusa in qualche camera blindata con le pareti imbottite.

"E fossi davvero pazza?"; questo non lo disse ad alta voce, ma non perché temesse la pazzia. No, Isabella non temeva che la mente fosse compromessa, ciò che temeva di più era la sua sanità mentale.

Se ciò che aveva visto quella notte, fosse stato vero... reale. I mostri, l'orrore, la paura.

Isabella scosse di nuovo la testa. "Basta!"
Afferrò il giubbotto pensante color beige, e corse fuori dalla piccola pensione in cui alloggiava. Sollevò il cappuccio, sui capelli bagnati e si diresse verso l'unico luogo che riusciva a considerare "sano" in quella assurda cittadina nella quale era finita.

La donna al bancone sorrise quando Isabella entrò nel grosso atrio, e le lanciò una brutta occhiata quando il giubbotto gocciolò sul tappeto rosso scuro.
Isabella divampò imbarazzata e fingendo indifferenza, si mise a gironzolare tra gli scaffali impolverati.

Qualcuno entrò gridando un saluto, Isabella si voltò appena a guardare il ragazzo. I capelli biondo scuro, umidi e spettinati sulla fronte, alto e abbastanza robusto; non sembrava il tipo da biblioteca.

-Qui al massimo si bisbiglia- Bofonchiò Isabella, e gli occhi verdi dello strano ragazzo lampeggiarono nei suoi. Forse lo aveva detto a voce troppo alta.
Avvampò in volto, mentre lo sguardo del ragazzo mutò in un espressione accigliata, quasi d'orrore. O era meraviglia?

Isabella si voltò di scatto rossa in viso, col cuore che batteva nel petto.
Come essere così tanto egocentrica? Eppure le parso davvero di vedere una smorfia di puro orrore in quegli occhi. . .

Impossibile, non la conosceva neppure.
 
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Dean Baker-Winchester
view post Posted on 8/1/2011, 20:04




La stanza era deserta. Le uniche persone al suo interno erano la bibliotecaria -che nemmeno aveva risposto al saluto- e una strana ragazza alla fine del corridoio.
Dean, non sapendo nemmeno il perché, pensò subito che potesse essere la sorellina illegittima. Infatti il suo volto assunse un'aria di terrore. La squadrò da capo a piedi mentre lentamente si avvicinava.

"Non può essere lei"; pensò mordicchiandosi il labbro inferiore, mentre con impertinenza fissava gli occhi color nocciola della ragazza.
Si fermò poco distante da lei, e per non destare troppi sospetti, fece finta di niente tornando con lo sguardo su quei vecchi libri impolverati. Intanto cercava disperatamente un'altra ipotesi. Sperava con tutti il cuore non fosse lei. Ma forse, desiderava semplicemente che non esistesse nessuna sorella illegittima, e che John non avesse "sparpagliato" il suo seme in nessun'altra donna.

Tornò a fissarla, e notò che la ragazzina era alquanto imbarazzata. Chissà poi perché.
Dean si sentì sollevato, quando dopo averla osservata meglio non trovò nessuna somiglianza con suo padre.
Sorrise distogliendo nuovamente lo sguardo da lei. Era piuttosto carina, non c'è che dire.

Prese il primo libro che aveva davanti.
- Adoro questo libro!- esclamò sicuro avvicinandosi di più alla ragazza che intanto lo guardava sempre più stranita.
Subito dopo lesse il titolo "Il conte di Montecristo"
Sgranò gli occhi e deglutì.
- Merda..- mormorò senza farsi sentire da lei. Odiava quel genere di romanzi. Sopratutto se erano mattoni come quello.. Bravo Dean. Ottimo inizio per attaccare bottone!; pensò infine.
 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 9/1/2011, 16:06




Isabella rimase a fissare gli scaffali impolverati, fingendosi interessata a qualche libro...
In realtà i suoi occhi non mettevano a fuoco null'altro che la polvere sottile posata sulle mensole in noce scuro della biblioteca. Le sembrava di poter sentire l'odore di vecchio, pagine ingiallite e stanche chissà da quanto riposavano immobili sugli scaffali.

Un'odore di pelle acre, e di pioggia la invase da dietro; unito ad una nota leggera di dopobarba al muschio bianco.
Isabella rabbrividì a quell'odore. Non aveva mai sentito prima... eppure;

"E' così familiare" pensò socchiudendo gli occhi, poi scosse la testa e si diede della stupida.

Una voce roca, bassa e profonda parlò sui suoi pensieri distorti. Il ragazzo biondo, le stava accanto e teneva fra le mani un grosso libro.

Isabella notò la giacca di pelle bagnata, e scosse di nuovo la testa al pensiero.

Si costrinse a spostare gli occhi sul libro che il ragazzo teneva saldamente fra le mani, di cui ne aveva letto esaltato il titolo... La ragazza soffocò una risata bassa.

-Oh, sì... beh, a tratti può essere interessante! Anche se tra i romanzi di Alexandre Dumas, ti consiglierei i "Tre moschettieri", lo vedrei più adatto ad uno come... -

Notò l'espressione accigliata e al quanto confusa del ragazzo, e scosse la testa.

-Forse e meglio che chiuda la bocca- Mormorò.
 
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Dean Baker-Winchester
view post Posted on 9/1/2011, 19:18




Dean risposò il libro sullo scaffale, e guardandola sempre meno convinto annuiva senza sapere di cosa la ragazza stesse parlando. Veramente, non l'ascoltava nemmeno. Era perso nei suoi pensieri. Era arrivato in quella cittadella con la speranza di trovare un'altro membro della sua famiglia. Invece se ne stava in biblioteca a parlare di libri con una sconosciuta.

- Ok..- disse con voce incerta dopo averla lasciata parlare.
"Meglio assecondarla" pensò.

La bibliotecaria se e stava all'ingresso, seduta dietro il suo bancone a guardarli male. Come se i loro discorsi in qualche modo la disturbassero. Dean le lanciò qualche occhiata interrogativa. Voleva andarsene da quella struttura, ci era entrato per niente. E non si trovava affatto a suo agio. Sarebbe stato sicuramente meglio alla taverna. Almeno poteva rifocillarsi.
..e poi, la vecchietta incuteva un certo terrore.

Scosse la testa cercando di allontanare quei pensieri dalla sua mente. E tornò a guardare gli occhi profondi della ragazza. Che nel frattempo pronunciò amare parole: "Forse e meglio che chiuda la bocca".

Istintivamente Dean si sentì di risponderle dolcemente, ovviamente non era da lui.
- No, perché? Ero interessato. - Finse un sorriso per rassicurarla.
 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 10/1/2011, 15:54




Isabella rimase con gli occhi puntati sugli scaffali. Imbarazzata... Ma che le era preso? Di solito lei non dava confidenza agli estranei.

"Non fidarti mai di nessun'uomo... soprattutto di quelli con bel faccino e il culetto sodo" ricordò le parole di Lisa, e scosse la testa arrossendo.

Sua madre non era mai stata la classica figura
"genitoriale". Di certo non aveva trasmesso alla figlia i classici "ideali"...

A Isabella mancava sua madre, così tenera, sventata, imprevedibile; alla fine l'aveva lasciata sola, sperduta, spaventata, senza più nessuno al mondo su cui contare.

Notò con la coda dell'occhio, che il ragazzo le stava sorridendo dolcemente; quasi volesse rassicurarla.

-Oh... beh io- Isabella arrossì di nuovo, e sistemò la ciocca di capelli che ribelle le cadde sulla fronte. Si accorse dell'occhiataccia della donna occhialuta, scosse la testa.

-Che brutta faccia... - mormorò quasi tra sé e sé, poi sollevò gli occhi nocciola verso i ragazzo: -Non è che ci vuole mangiare?-
Isabella rise nervosa a quelle sue stesse parole.

"Che strana sensazione" pensò.
 
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Dean Baker-Winchester
view post Posted on 10/1/2011, 20:53




Si voltò automaticamente verso l'anziana signora. Sì, probabilmente li voleva mangiare. Mancava solo la bava che scendesse dalla sua bocca.

Ma tagliò corto con quei pensieri e tornò a indagare sulla ragazza. Magari una bella chiacchierata con lei gli avrebbe chiarito di più le idee.

- Ti offendi se ti offro una cioccolata calda?- chiese gentilmente.
Aspetta.. e le buone maniere? Prima il nome brutto idiota!
- Ah, e comunque il mio nome è Dean.- sorrise a piene labbra porgendole la mano.

La ragazza mostrava un'aria innocente. La classica ragazzina acqua e sapone. Per lo più era timida.
"Nah, non poteva appartenere alla famiglia Winchester"
E di questo era sempre più convinto.

Nella biblioteca nel frattempo, erano entrati due uomini. Dall'aria cupa. Si dirigevano verso di loro minacciosi, però poi girarono alla prima svolta. Evidentemente quella era la loro espressione di sempre.
Andavano verso la "Sezione Proibita."
Strano..




 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 10/1/2011, 21:25




Ti offendi se ti offro una cioccolata calda? La voce del ragazzo la riportò alla realtà. Isabella scosse la testa, allontanando lo sguardo dalla vecchia occhialuta.

-Che strana tipa... - mormorò ancora, poi scosse la testa. Le aveva appena chiesto come si chiamava o se l'era immaginato?
No, ora il ragazzo biondo stava tendendole la mano... Dean aveva detto di chiamarsi.

Isabella scosse per l'ennesima volta la testa.
"Di qualcosa ora! Si aspetta che tu dica qualcosa di intelligente! Di il tuo nome o crederà che non sei nel pieno delle facoltà mentali!"


-Isa... Isabella-. Alla fine riuscì a proferire, tendendo la mano verso la sua, quasi timorosa di quel "contatto".
Strinse debolmente la mano di Dean -stranamente quel nome nella sua testa suonò familiare-, notò che le irridi del ragazzo che le stava sorridendo amichevole erano di un verde chiaro, che a tratti andava al grigio.

"Smettila di fissarlo!". Ordinò a sé stessa.
Qualcosa catturò poi la sua attenzione, due uomini... stavano vendendo verso di loro.
Isabella s'irrigidì di colpo, con la mano ancora stretta in quella di Dean.
I due tipi loschi però deviarono verso destra, non sembrarono accorgersi di loro due... Isabella non si rilassò lo stesso.

Poi lo vide; uno strano riflesso dorato balenò negli occhi di uno dei due uomini. Il corpo di Isa s'irrigidì di scatto, stringendo la mano di Dean come ad afferrarlo...
Si voltò verso verso lui e lo fissò terrorizzata.
 
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Dean Baker-Winchester
view post Posted on 10/1/2011, 21:46




-Isabella..- Disse piano.. Aveva la mente altrove però.
Non lasciò la sua mano. Veramente nemmeno si era accorto di stringerla ancora. Era troppo impegnato a scrutare quei due tizi che tanto parevano strani. Bhè, le stranezze in quella città erano molte. Ma quei due tipi avevano un atteggiamento famigliare.

Tornò in se e le lasciò la mano abbozzando leggermente un sorriso - Scusa..- scosse la testa per un momento cercando di tornare a loro. Di tornare alla sua missione primaria..
Però la tentazione di andare a controllare era sempre più forte. "Ok, vado! Solo una sbirciatina. Figuriamoci se sono demoni.. non ho tutta questa sfortuna!

- Tu stai qui- le sussurrò piano prima di mettersi a pedinarli.
In quella struttura c'era un tale silenzio che anche la più silenziosa delle zanzare avrebbe fatto baccano con il suo ronzio.
Si allontanò lentamente, costeggiano gli enormi scaffali impolverati che formavano gli ampi corridoi.
Sentì bisbigliare una lingua incomprensibile dietro allo scaffale più mal ridotto di tutti.

~ Sezione Proibita.

Ma che diavolo.. assottigliò gli occhi incredulo.
Quei due uomini avevano effettuato l'accesso al reparto senza troppi problemi, e la vecchietta non sbatteva ciglio. Ma che stava succedendo?

 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 13/1/2011, 13:56




Isabella continuò a fissare gli occhi di Dean, quegli occhi verdi che fissavano altrove però. Quasi le stesse meccanicamente stringendo la mano, mentre la sua testa s'annebbiava in chissà quali tortuosi pensieri.
Sembrava preoccupato.

Isabella si voltò ancora, come a seguire il suo sguardo. Fisso i due uomini; rabbrividì ancora cercando in quegli occhi quel dorato riflesso.

"Oh, andiamo Isa! E' tutta suggestione!" disse a sé stessa. Poco convinta.

Si accorse che Dean aveva sciolto la presa. Lasciò cadere la mano lungo il fianco e tornò a fissarlo spaventata.
Tu sta qui. Le ordinò perentorio.
Isabella si accorse di voler replicare, ma qualcosa nello sguardo autoritario di Dean le arrestò le parole in gola.

C'era troppo silenzio in quella struttura. Era troppo persino per una biblioteca, era un silenzio "tombale"; sapeva di morte.

Isabella poté udire con impressionate perfezione il suo respiro bloccato, quando si voltò a fissare Dean che si allontanava da lei; tra gli scaffali impolverati, troppo distante per udire quel gemito strozzato.

Qualcosa le stava dietro. Isabella rabbrividì, e si voltò appena, lentamente. Sollevò gli occhi verso la donna che ora le era difronte.
Isabella notò parecchie cose contemporaneamente.

La pelle era morbida e rugosa, solcata da piccole increspature che sembravano correre sulla pelle sottile come la buccia di un'albicocca avvizzita, affondando fino alle ossa. Capelli grigi tirati all'indietro, aveva levato gli occhiali che ora pendevano sul petto appesi ad una catenina di cuoio.
Isabella risalì con lo sguardo, e fissò gli occhi grigi della vecchia donna. . .
Come le stessero iniettando inchiostro nero nelle vene, le sue irridi si macchiarono di nero pece.

Isabella sentì il suo corpo mentre trasaliva, e il sangue le si gelava nelle vene.

-Dean!- Cacciò un urlo. Un grido stonato come uno strumento a fiato stato per troppo tempo sott'acqua. Sperò che lui l'avesse sentita.
 
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Dean Baker-Winchester
view post Posted on 14/1/2011, 19:19




Era poco distante dalla sezione proibita. Osservava gli uomini attentamente, studiando ogni loro mossa.
I due individui presero un libro dallo scaffale più alto. Un libro chiuso con catene che parevano d'acciaio. E un lucchetto grosso come il pugno di un adulto.
Il testo che tenevano fra le mani con avidità era spesso circa il palmo di una mano.

"Però.. lettura leggera.." ironizzò stando sempre nascosto e attento a non farsi scoprire.
In caso fossero demoni -come sospettava- era munito di acqua santa. Che, all'interno del suo cappotto non mancava mai. E poi il pugnale "ammazzademoni" del padre. Nascosto dietro alla schiena insieme alla pistola.

Sussurravano parole del libro, incomprensibili.
Dean storse il labbro e proprio quando fu sul punto di uscire allo scoperto, udì un urlo. Un urlo di terrore.

- Che cazz..- si voltò di scatto nella direzione da dove era venuto il grido.
Era la voce di Isabella. Era in pericolo.. doveva tornare indietro.

Si affrettò ad abbandonare la sua postazione e raggiungere la ragazzina.
I due uomini misteriosi lo videro, e lanciando il libro sulla scrivania presero ad inseguirlo.

- Merda! -esclamò estraendo il pugnale. Glie lo puntò contro guardandoli minaccioso.. mentre indietreggiando raggiungeva Isabella.

 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 21/2/2011, 20:59




L'urlo le si arrestò in gola.
Isabella impiegò qualche secondo in più del normale prima di rendersi conto di avere le mani incrociate premute con forza contro il petto, in un illusorio impeto di protezione. Aveva le palpebre completamente spalancate, anche se avrebbe solo desiderato urlare, serrare gli occhi con forza, coprirsi la testa con le mani e fuggire via da quella visione spaventosa.

"No. Non può essere reale! No che non lo è! Tu sei pazza Isabella! Sei impazzita in seguito alla morte di tua madre.. I mostri non esistono! Sono solo favole dannate che si raccontano ai bambini per costringerli ad andare a letto dopo le nove. Non c'è mai stato niente sotto al tuo letto, né nell'armadio.. Come potrebbe essere vero ciò a cui stai assistendo?!
Tu sei pazza Isabella! Magari non sei nemmeno qui.. Lo stai solo immaginando.. "


-..sei in una camera bianca con le pareti imbottite-. Mormorò Isabella, in una risata quasi nervosa.

La vecchia sembrò udire perfettamente le parole della ragazza, increspò un lembo delle labbra rugose e sottili, che le conferirono un aspetto vagamente sadico.

Isabella indietreggiò di scatto, sbattendo contro qualcosa.
Fu tutto fin troppo veloce; la ragazza cacciò un urlo quando voltandosi si scontro contro quello che doveva essere il torso di un uomo.. sollevò gli occhi riconoscendone ad un tratto la voce. Sollevando gli occhi, fu come se il cervello di stesse ricollegando al corpo, intorpidito, rigido, il sangue stesso pareva essersi congelatole nelle vene.

-Dean!- Urlò di nuovo riconoscendolo.
Il ragazzo le teneva le mani pressate sulle braccia, la fissava negli occhi..

Isabella di sentì spostare quasi di peso, indietreggiando verso lo scaffale dei libri alle loro spalle. Dean stringeva qualcosa fra le mani, e lo stava puntando verso le due cose che minacciose si avvicinavano a loro.
Da dietro, dove Dean la teneva come a volerla proteggere ad ogni costo , Isabella notò il bagliore metallico del pugnale.

Si voltò poi di scatto verso la vecchia donna.

-Dov'è finita..?- mormorò.
 
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Dean Baker-Winchester
view post Posted on 8/3/2011, 21:41




Le mani iniziarono a sudare, premeva le dita con forza impugnando il manico del pugnale.
Gli occhi nero-pece dei demoni lo fissavano augurandogli morte e desiderosi di sfiorare la sua anima, per poi poterla torturare a loro piacimento fra le fiamme dell'inferno.

- Ragazzina, stammi vicina. Qualunque cosa accada non allontanarti.-
Disse chinando appena la testa verso di lei, per non urlarlo troppo forte.
Un attimo dopo il demone di corporatura più possente si scagliò verso i due ragazzi con le spalle "al muro".
Dean strinse i denti e con un rapido gesto di gambe si scostò, spinse via Isa lontano dalla traiettoria del mostro e trafisse la carne del corpo del presunto demone a pochi cm da lui.

Sul suo volto apparve l'ombra di un ghigno. Un ghigno provocato dalla soddisfazione nel vedere fumo nero dissolversi da dentro il corpo preso dal demone in prestito.

L'ormai cadavere si accasciò sul pavimento seguito da un tonfo.
L'altro suo compagno svanì nel nulla, così come la vecchia bibliotecaria.
Dean raggiunse Isa che nel frattempo era seduta per terra per via della spinta.

- Ehi, scusami per le brutte maniere.- sorrise pronunciando quelle parole, e le porse la mano aiutandola a rimettersi in piedi.

Nella strutta ripiombò nuovamente il silenzio. Fuori, nelle strade nebbiose, si udiva l'ululato del vento che tirava particolarmente forte quel giorno.

 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 10/3/2011, 16:57




Isabella si ritrovò ad annuire con gli occhi sgranati alle parole di Dean. Per qualche strana ragione quasi una voce interna sentiva che di lui poteva fidarsi, non avrebbe lasciato che le facessero del male.

O era solo un tentativo disperato di non farsi prendere dal panico. Che diavolo erano quelle cose che stavano avanzando verso di loro?

Le scene di quella notte le tornarono invadenti nella testa. Occhi gialli.. fuoco, sangue. Demone! Ricordo che sua madre aveva urlato quella parola.

-Io ho già visto una cosa simi.. - Mormorò appena, ma le mani di Dean la spintonarono via. Isabella sentì le spalle deboli sbattere contro qualcosa di duro.
Trattenne un gemito strozzato ritrovandosi contro uno degli scaffali impolverati.

-Uhi.. - Si toccò appena la nuca.
Sollevò di scatto gli occhi mentre udì un urlo, rimase impietrita dinanzi alla scena. Dean aveva appena pugnalato quell'uomo.. Isabella scosse la testa correggendosi.. "Non era affatto un uomo.".

Rimase con gli occhi sbarrati a fissare quel fumo nero che come una folata di fuoco malvagio scappò dalla bocca spalancata di quella cosa; mentre quello che ora pareva un solo un involucro vuoto si accasciò sul pavimento.

Deglutì appena. Ora Dean le era difronte, le stava tendendo la mano amichevolmente come ad aiutarsi a sollevarsi.
Scioccata e senza proferire parola Isabella afferrò la mano del ragazzo, lasciandosi quasi sollevare di peso.

Il silenzio divenne improvvisamente insopportabile. Si voltò verso Dean con la gola secca.

-Grazie.. - Riuscì a sussurrare.
 
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Dean Baker-Winchester
view post Posted on 13/3/2011, 13:36




Il ghigno "malvagio" era del tutto scomparso dalle sue labbra, facendo posto, invece, a un solare sorriso.
Guardò negli occhi Isabella che purtroppo pareva ancora un po' scossa per l'accaduto.
Senza nemmeno sapere cosa era successo esattamente, lo ringraziava.
Oh, che ragazza facile.
A quel punto decise di domandarle una cosa un po' assurda.
- Ma.. scusa, tu hai appena visto un uomo uccidere un altro "uomo" e l'unica cosa che riesci a dire è grazie? Sei fantastica.- scoppiò in una fragorosa risata al termine della frase.

Pulì il pugnale con un lembo della sua giacca, poi lo rimise al suo giusto posto, dietro alla schiena insieme alla sua indispensabile pistola.
Pur volendo spezzare il silenzio che regnava sovrano, non ci riuscì. Più che altro non sapeva cosa dire. E stranamente era rimasto senza parole. Solo.. vicino a quella ragazza si sentiva in qualche modo completo.

- Senti.. non capisco.. ma sei sola in questa città?- domandò quasi balbettando. Sperando di non aver azzardato troppo con quella domanda.
 
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21 replies since 8/1/2011, 18:30   272 views
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