Misty Hill GDR

Arrivo a Misty Hill

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ericalane
view post Posted on 20/11/2010, 23:32




*Non necessariamente Erica pretendeva sempre hotel a cinque stelle , con un bagno enorme e una vasca idromassaggio, per le sue trasferte lavorative. Ma non si aspettava nulla del genere. La cartina che aveva sotto al volante, appoggiata alle sue gambe, era ancora aperta.Era finalmente arrivata a destinazione.Misty Hill, meta piuttosto insolita e per nulla vacanziera. Erica notò come prima cosa il cartellone che dava il benvenuto "Carino.." Disse in tono ironico , con un'espressione alquanto disgustata, mista ad inquietudine. L'orologio sopra al cruscotto segnava le 13.30 del pomeriggio, ma quel luogo le diede l'impressione come se fosse già il calar della notte. Per non parlare della fitta coltre di nebbia che caratterizzava quei luoghi. La macchina proseguiva lungo la strada principale della piccola cittadina, lentamente. Erica si guardava attorno attonita riguardo alle scene che le si presentavano davanti. Tutto sembrava così assurdamente triste e desolato. Sapeva che lì vivevano delle persone , altrimenti avrebbe dato forfait al suo capo e la lettera di dimissioni, nel caso avesse dovuto raggiungere una città desolata. Si era raccomandata con lui, il giorno prima dicendogli " Mike, per favore dimmi che non mi stai mandando in qualche posto infernale, dove non c'è né luce ,né acqua perchè stavolta ti prendo a calci nel sedere! ".
Arrivata nel cuore della città o quello che sembrava esserlo, Erica parcheggiò la sua Gmc davanti alla biblioteca comunale. Una vecchia costruzione , probabilmente risalente al 1700, a dir la verità la costruzione più bella che avesse visto fino a quel momento in quel luogo.
Entrò con il suo fare sicuro, impeccabile e senza paura e si avviò verso la reception dove la aspettava una signorotta di almeno sessant'anni suonati , che con gli occhialini sul naso sembrava la stesse aspettando come un ospite. Si chiese da quanto tempo era che qualcuno non entrava, visto l'accoglienza. Erica chiese di poter parlare con qualcuno -possibilmente più giovane e attivo cerebralmente - . la signora indicò una ragazza che era ad uno dei lunghi tavoli che si trovavano fra le grandi corsie di libri. Ringraziò e si recò a passo deciso verso di lei, sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori* Salve, Erica Lane , Daily Planet*Allungò la mano verso di lei , senza neanche assicurarsi di non averla disturbata* Sono qui per fare delle domande, le spiace se mi siedo? *Domanda retorica, erica si era già piazzata sulla sedia di fronte alla giovane donna * Allora da dove cominciamo...
 
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Bet Grave
view post Posted on 22/11/2010, 12:44




Misty Hill era per lei sempre più un mistero. Non riusciva a venirne a capo e capire dove fosse la chiave per risolvere i diversi casi paranormali, dei quali era stata suo malgrado anche la protagonista. Era già stata in biblioteca, ma mai da sola. Quella mattina aveva lasciato suo figlio con Castiel; voleva fare delle ricerche da sola e in tutta tranquillità. Ovviamente fu costretta a promettere a suo marito che se fosse successo qualcosa, avrebbe dovuto subito invocarlo in suo aiuto. Betsy lanciò una veloce occhiata alla sua borsa, là dove aveva nascosto all'insaputa di Cass un pugnale. Sempre meglio girare “armate” in quel posto...
Estelle Buckland, la scortese bibliotecaria, quella mattina al contrario l'aveva accolta con un sorriso e con un'insolita cordialità che l'insospettì, le mise a servizio per le sue ricerche tutto il materiale che le aveva richiesto. Betsy si stupì di quel suo atteggiamento ma non fece domande e in meno di quanto si fosse aspettata aveva preso posto su uno dei tavoli della biblioteca con un fascio voluminoso di documenti da esaminare.
Ma con suo enorme disappunto constatò che su quei fogli non c'era altro riportato se non la storia della città dal naufragio della Revenge alla pazzia collettiva che culminò con il rogo della povera Hope, storia che conosceva a memoria. Sbuffò contrariata e fece quasi per alzarsi e tornare da Estelle, quando s'accorse che un'altra ragazza era appena entrata nell'enorme biblioteca. Il suono dei tacchi delle sue scarpe e la sua voce argentina, riecheggiavano fra i libri. Betsy tornò ai documenti che aveva sparso quasi lungo tutto il tavolo, e non si stupì quando la giovane donna le si avvicinò. Sollevò lentamente gli occhi su di lei ascoltando la sua lapidaria e decisa presentazione. La seguì con lo sguardo quando si sedette di fronte a lei e alzò un sopracciglio.

Delle domande? A lei che ne aveva un migliaio alle quali trovare delle risposte?

- Come prego?- rispose Betsy completamente disorientata.
La ragazza era molto avvenente, elegantemente vestita. Lei per la fretta si era dimenticata di togliere un ridicolo mollettone a forme cuore rosso che le teneva disordinatamente alcune ciocche di capelli dietro la nuca.
 
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1 replies since 20/11/2010, 23:32   12 views
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