Misty Hill GDR

La Revenge

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Bet Grave
view post Posted on 20/11/2010, 17:33




Betsy, durante la sua corsa sapeva esattamente dove il fantasma di Hope la stava facendo dirigere. Lo sentiva nell'aria quell'odore salmastro e pungente, il rumore del mare quieto dal quale era arrivato il Male anni prima. La Stormy Coast s'annunciò con la luce del suo faro che oltrepassò la nebbia e sembrò rischiarare il paesaggio tutt'intorno. Betsy, che teneva ancora Isabella per mano, s'arrestò all'improvviso consapevole di non essere sola. Come quando si risvegliava da uno dei suoi sonni rivelatori, ebbe la sensazione che presto sarebbe accaduto qualcosa.
Si guardò attorno invocando il nome di Charlie. Poi guardò Isabella senza dirle nulla; in fondo come spiegarle che cosa stava avvenendo se non lo sapeva neppure lei?

Tornò a guardare il mare....le parve come se qualcosa dalle onde s'avvicinasse, ma non ne era sicura.
D'altronde da quando era arrivata a Misty Hill, molte delle sue certezze si erano disfatte come pezzi di un puzzle....
 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 20/11/2010, 18:19




*La mano di Bet stringeva quella di Isabella, la tirava con forza in quella folle corsa. . . Sembrava fuggissero da qualcuno, o da qualcosa.

Quando Betsy si arrestò di colpo, Isabella ebbe un fremito gelido lungo la spina dorsale. Non erano sole.

Fissò Bet con gli occhi sgranati.
-Che diavolo succede?-
 
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Ester Colt
view post Posted on 20/11/2010, 21:19




Mentre percorreva la strada che portava fuori città, Ester per la prima volta si rese conto che Misty Hill sarebbe potuta essere una cittadina bellissima ed interessante dal punto di vista non solo culturale, ma anche geografico.
Presentava un paesaggio vario, da una parte una foresta enorme ai piedi delle montagne, dall'altra la costa frastagliata a picco sull'oceano Atlantico.
La nebbia costante purtroppo stendeva una patina di monotonia e spettralità, ma era convinta che non fosse la nebbia a tenere lontani i turisti da quello sperduto paesello del Maine.
Un paradiso Terrestre mancato... In compenso era diventato la Bocca dell'Inferno.

La luce del Faro in lontananza l'avvisò che era quasi giunta a destinazione, così alzò lo sguardo sullo specchietto retrovisore per accertarsi che CJ fosse dietro la Mustang rossa e tolse il piede dall'accelleratore. Da lì, avrebbero dovuto accostare le auto e farsi qualche centinaio di metri a piedi, per raggiungere la scogliera.

Com'è che lo aveva chiamato l'agente? Noah Wood, il vecchio pazzo del faro. Ester ne aveva già sentito parlare, di lui. A Misty Hill correva voce che l'uomo -oltre ad essere stato testimone oculare del naufragio della Revenge- parlasse con gli spiriti.

- Ma fanculo agli spiriti! - borbottò la bionda, mentre con lo sguardo cercava uno spiazzo per parcheggiare l'auto.
Nel frattempo aveva acceso le quattro frecce per far capire a CJ che il loro breve viaggetto era terminato lì.

- Dovresti portare un pò più di rispetto per noi... - la voce acuta e tagliente di una bambina echeggiò nell'abitacolo della Mustang rossa ed Ester per un momento perse il controllo dell'auto, finendo in testacoda.

Quella voce l'aveva sentita per la prima volta all'interno della Holy Martyrs e mai l'avrebbe potuta dimenticare. Hope la stava sorvegliando. E sempre Hope, alla stazione di polizia, le aveva suggerito di andare alla Misty Coast.
Dopo aver sistemato la macchina sul ciglio della strada, Ester uscì in fretta e furia sbattendo lo sportello. Aprì il bagagliaio, scostò un telo scuro che nascondeva il bauletto delle armi e infilò nel borsone a tracolla la sua lupara e quante più munizioni poteva.

- Scusate per la brutta manovra di prima, sono sempre stata negata coi parcheggi. - esordì mentendo una volta ritrovatasi di fronte a CJ e Aryanne, che avevano posteggiato l'auto poco più in là della sua.

Ma che cavolo, le due ragazze l'avevano vista armarsi fino ai denti, forse doveva dare loro un paio di spiegazioni.

- La sapete la storiella della Revenge, no? Insomma, non è un segreto che in questa città si dica vaghino spiriti di ogni tipo, compresa una bambina pestifera di nome Hope, eccetera eccetera... - pronunciò le ultime parole facendo un gesto vago con la mano, poi si rivolse ad Aryanne: - E tu dovresti saperlo meglio di me, credo...

Fece un respiro profondo, riempiendosi i polmoni d'aria di mare, e spostò lo sguardo lontano, verso il faro. Ascoltò per qualche secondo il rumore delle onde che s'infrangevano lungo la costa a strapiombo sul mare, poi riprese a parlare pacatamente.

- Se questo è il nostro giorno fortunato, troveremo un vecchio al Faro. Forse potrebbe darci qualche informazione utile riguardo quel che successe la notte del naufragio... - lasciò la frase sospesa perchè, aguzzando la vista, le sembrò di notare una figura muoversi, in lontananza. O forse era solo uno scherzo della nebbia?

- Sì, direi che è il nostro giorno fortunato! - laggiù c'era senz'altro qualcuno. Subito dopo la luce del faro rivelò la presenza di più d'una persona...
Ma porca puttana, fa' che non sia qualche scherzetto di quella stronzetta.

 
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Catherine_Jane_Scarlet
view post Posted on 21/11/2010, 11:05




CJ dovette fare dei numeri non indifferenti per evitare il testacoda di Ester. Non sapeva perchè si era comportata così, ma era riuscita ad evitarla finendo con le due gomme sinistre fuori strada. L'unica pecca della sua Elise era la guida a Destra che ogni tanto le dava qualche problema con le misure. Aveva sfiorato di pochissimo, col muso della macchina, il tronco di un albero secolare
- Tutto bene? - chiese verso Aryanne guardandola una volta ferme. Aveva le braccia tese in avanti mentre teneva il volante facendo diventare le proprie nocche bianche. Non sembrava essere particolarmente preoccupata per se, ma di certo per Aryanne che invece le aveva annuito rassicurante. - Bene! - sottolineò la Britannica prima di schiacciare un pulsante per aprire il cofano davanti. - Ci siamo... - mormorò scendendo. Anche in quel momento, CJ sembrava più seria ed austera di quello che volesse apparire. Aprì il cofano e si piegò ad afferrare qualcosa che nascondeva lì. Come agente MI-6 aveva avuto dei permessi speciali.

Dal minuscolo portabagagli, CJ estrasse un paio di pistole che si sistemò alla cintura e una serie di pugnali che si sistemò in una strana imbragatura che le permette di averne due incrociati dietro la schiena. Si infilò la giacchetta di una felpa per coprire il tutto e poi chiuse il tutto.

Pochi istanti dopo era vicino ad Ester, la ascoltava silenziosamente mentre elargiva quelle informazioni frammentarie e si girò verso la luce del faro, intercettando a sua volta quel movimento poco distante. Assottigliò lo sguardo cercando di capire chi fosse.
 
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Aryanne Eveline Coral
view post Posted on 26/11/2010, 22:40




Si puntellò con le mani sul cruscotto per non andare a sbattere il capo sul parabrezza quando CJ dovette evitare la collisione con la macchina di Ester, nonostanze avesse avuto la premura di utilizzare le cinture di sicurezza.
I capelli castani le erano scivolati scomposti sul viso, e gli occhi blu come zaffiri erano spalancati dallo spavento.
Inghiottì a vuoto, annuendo alla domanda di CJ.

-Sì...sì tutto a posto..credo....- e sospirando aprì la portiera per scendere dall'auto.

POchi istanti dopo erano accanto ad Ester, eppure la francesina non riusciva a staccare gli occhi da quelle armi che CJ aveva estratto dal portabagagli con tanta nonchalance.

Fu soltanto il nome di Hope e l'accenno agli spiriti a farle tornare l'attenzione sulla Cacciatrice.
Storse il naso, stringendosi nelle spalle esili.
-Sì beh...i fantasmi sono ovunque...ma tanti come qui..non ne avevo mai visti, in effetti.- Ammise suo malgrado, mentre gli occhi scivolavano sul panorama e su quelle sagome che si scorgevano in lontananza tra la nebbia.

-Dici che quello è il guardiano? - disse, puntando il dito nella direzione di quell'ombra. Ma poi ne vide altre, senza ancora riconoscere nessuno.

-Se lo è...non è da solo.
 
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Charlie Meester
view post Posted on 27/11/2010, 10:36




La frenetica corsa non era ancora terminata. Charlie, che non era mai stata una sportiva, faceva fatica a correre per tutto quel tempo, e soprattutto su quel tragitto poco asfaltato. Dove le stava conducendo Hope era ormai chiaro. La Stormy Coast. La luce del farò riempì i suoi occhi per qualche istante, e si dovette per farmare, altrimenti sarebbe andata a sbattere contro le ragazze, o peggio, sarebbe cascata in mare. Si guardò attorno. Dov'erano Betsy e Isabella?
-Betsy??
Poi le ritrovò, anche Betsy Betsy la stava cercando. Si riunì al gruppo di partenza e cercò di riprendere fiato. Non riusciva nemmeno a parlare. Non sapeva per quanto aveva corso, ma sicuramente era la prima volta che aveva retto ad un ritmo così frenetico. Guardò le due ragazze davanti a sè.
-Cosa ci facciamo qui?
Chiese ancora con il fiatone. Poi, udì delle voci in lontananza. Aveva paura che si trattasse ancora una volta di Hope, ma le voci erano troppe. Demoni? Si chiese.
-Avete sentito?
Si mise sulle punte dei piedi per cercare di scorgere qualcosa, per cercare di capire da dove provenissero quelle voci. Infine li vide, 2 gruppi d persone, giungevano da due parti diverse. Il primo gruppo sembrava composto da 3 persone, il secondo da 2. Le stavano circondando? Era l'ennesima trappola di quella malefica bambina che spargeva terrore su Misy Hill?
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 27/11/2010, 13:51




Arrivata alla scogliera, Lana cominciò a guardarsi intorno cercando di scorgere qualcosa.
Il pennuto aveva detto a Lana e a Kelley di andare alla scogliera visto che Hope era stata avvistata da quelle parti, ma di lei nemmeno una traccia.
La Guardian osservò il cielo che si stava ricoprendo di fitte nubi cercando in tutti i modi di ritrovare la calma che aveva perso quando Azael aveva portato via Kelley.
Si era maledetta visto che non aveva avuto il coraggio di rivelare in tempo a Kelley il segreto che aveva celato per tutto questo tempo: quello di essere diventata, o meglio tornata ad essere una vampira di sangue puro.
Il suo pensiero poi andò ad Endymion.
- Chissà in questo momento cosa starà facendo - Si chiese. Forse era stata una pessima idea andare in quel luogo da sola, e se Hope le avesse fatto qualcosa?
- Lana non dire assurdità, sei una Sangue Puro, sei una McDonald, non ti puoi lasciar spaventare dallo spirito di una bambina - Parlò a se stessa togliendosi le lenti a contatto colorate e guardando oltre la coltre di nebbia con i suoi veri occhi, del colore dell'ametista.
Proprio in quel momento i suoi sensi sviluppati avvertirono dei movimenti intorno a loro.
Non era sola
Lana continuò a guardarsi intorno fino a quando non percepì alcune presenze familiari proprio vicino a loro.
- Betsy? Charlie? - Sussurrò.

Edited by Lana Drown McDonald - 1/1/2011, 11:42
 
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Bet Grave
view post Posted on 30/11/2010, 13:57




Charlie le raggiunse quasi subito. Betsy si voltò a guardare di sfuggita l'amica, ma tornò subito a fissare gli occhi al mare come se le onde fossero una calamita che l'attiravano senza una spiegazione logica. Lasciò la mano di Isabella e chiese a Charlie, senza guardarla, se stava bene.

Tra le onde...qualcosa s'avvicinava dal mare...

- La vedete anche voi?- chiese poi indicando con l'indice una sagoma dai contorni indefiniti che sembrava giungere dal mare.
Ma la frenata brusca di una macchina la costrinse a voltarsi nella direzione opposta. Non erano sole alla Stormy Coast. Riuscì a distinguere nella nebbia delle figure e riconobbe, o almeno così le sembrò, delle voci familiari.
Tornò a guardare l'oceano: ciò che aveva visto, o credeva di aver visto, era svanito. Betsy sbatté le palpebre e pensò che la permanenza in quel posto le stava giocando davvero dei brutti scherzi.
Le voci intanto diventavano due e poi tre, e così le figure che mano mano riusciva a distinguere oltre la cortina di nebbia.
- Ma che cosa....
Fece cenno a Isabella e Charlie di seguirle e s'avviò verso di loro. La voce nella sua testa, quella che alle volte le suggeriva come comportarsi o che le dava conforto quando si trovava in situazioni disperate, le sussurrò che quell'incontro era stato già prestabilito da tempo.

Hope...non c'era altra spiegazione. Di nuovo l'aveva gabbate, di nuovo le avrebbe coinvolte in uno dei suoi macabri giochetti.
- Ester?- chiamò.
E si stupì quando vide assieme all'amica CJ ed Aryanne, che aveva avuto modo di conoscere già precedentemente.
- Ma che ci fate voi qua?
Voltò appena il capo quando si sentì chiamare: anche Lana si trovava lì con loro.

Anche quella volta la vocetta nella sua testa non sbagliò: se si trovavano tutte lì in quel punto, allo stesso momento, voleva dire una sola cosa....
- Siamo nei guai fino al collo ragazze...- sussurrò lanciandosi delle occhiate sospettose e terrorizzate attorno.
Senza nemmeno accorgersene corse con la mano nella borsa, ad afferrare il suo pugnale.

Edited by Bet Grave - 14/12/2010, 18:02
 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 1/12/2010, 19:14




Isabella si ritrovò a fissare Bet per l'ennesima volta, confusa, spaesata.
Fissò il mare e le onde scure, troppo scure. Si voltò appena verso Charlie quando raggiunse lei e Bet.
Era tutto confuso nella mente della ragazza, strane voci lontana parevano avvicinarsi a loro. Ma Isabella stava fissando qualcosa. . . una figura indefinita, tra la nebbia. Si accorse che Bet fissava nella sua stessa direzione.
La vedeva anche lei, non stava impazzendo. La pazzia sarebbe stata una buona scusante.
Non quella sagoma dai contorni indefiniti, sfuocata agli occhi.
-Oh mio Dio quella che diavo. . . -
Isabella avrebbe terminato l'imprecazione se non si fosse ritrovata nel mezzo di un gruppo di ragazze.
Non le conosceva, non le aveva mai viste prima d'ora. Isabella scrutò nei loro occhi. A quel punto una strana sensazione premette contro il petto come a cercare di farsi strada fra i pensieri. . . "Siamo tutte state condotte qui per lo stesso motivo". Pensò.
 
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Ester Colt
view post Posted on 3/12/2010, 17:23




La Stormy Coast mai era stata così affollata dalla notte funesta della Revenge.
Ma quante ragazze... Benissimo! Hope quel giorno si sarebbe divertita come una pazza e lanciare la palla e fare strike con quel gruppetto di ragazze.
Ester, però, non intendeva finire con le gambe all'aria un'altra volta a causa di quella stronzetta che sembrava uscita dal film The Ring.

Betsy e poi Lana (Diamine, belle lenti a contatto, fu la prima cosa che pensò la Bionda notando i suoi occhi colore Ametista)... Le altre non le aveva mai viste prima d'ora, a parte forse quella ragazza mora dalla carnagione olivastra e dagli occhi chiari come l'acqua, che stava vicina a Betsy.

- Il concorso di bellezza sta dall'altra parte della città. Deduco che non siate venute qui per questo, quindi! - prese la parola Ester finalmente, con una battuta, per smorzare la tensione.

Ma il suo sarcasmo non servì ad un bel niente, perchè Betsy quasi subito fece notare a tutte di essere nella merda. E come darle torto, a quanto pare anche Bet aveva avuto la sua stessa impressione, ovvero che si trovassero tutte lì per volere di Hope. Del resto era stata proprio quella stronza a suggerire ad Ester di recarsi sulla scogliera, quand'era alla Polizia.

-Sì, direi che siamo proprio nella mer... - non finì di dire quella frase che si addiceva davvero poco ad una nanetta bionda e graziosa come lei, che il suo sguardo catturò qualche cosa muoversi tra le onde e la nebbia. Qualche cosa di enorme.

- Ma che roba è? - chiese ad alta voce per attirare l'attenzione delle altre, mentre lei si avvicinava verso lo strapiombo col dito puntato verso il nulla e l'altra mano stretta al borsone delle armi.

La cosa nel frattempo si avvicinava a vista d'occhio, finchè si mostrò per ciò che realmente era alle ragazze attonite. Ester stavolta non imprecò, non fiatò.
Nemmeno una parola.

Quello spettacolo le aveva mozzato il fiato.

 
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Catherine_Jane_Scarlet
view post Posted on 3/12/2010, 22:10




CJ era una statua di sale in quel momento. Quello che albergava in lei era... qualcosa che andava oltre la paura, non era terrore, era qualcosa di forte e di tremendo. In tutta la sua lunga, lunghissima vita sulla terra... non l'aveva mai provata prima.

Quello strano sentimento, le impediva di parlare... fece solo un piccolo cenno, qualcosa su cui non aveva ragionato. Aveva fatto un passo laterale ed aveva allungato la mano destra, cercando quella di Aryanne, come se ci fosse qualcosa di sottile ed invisible che l'aveva spinta a farlo.

Aveva riservato un leggero cenno del capo verso Bet, era qualche giorno ormai che non la vedeva, si stava sforzando per dire altro quando... tutti, estranee incluse si erano voltate verso quell'ombra nera che stava giungendo dal mare
- Non indicarla, è maleducazione! - fu l'unica cosa che le venne da dire a chi stava additando quella presenza fra i flutti. Che cosa idiota da dire, eppure sapeva che indicarla, non avrebbe portato a niente di buono. Anche se già il fatto che fossero tutti lì, le faceva capire che non c'era assolutamente niente di buono in partenza.

Nessuna delle armi che si era messa addosso, ora la faceva sentire protetta.

Dov'era la sua Grazia? Ora sì che ne aveva davvero bisogno!
 
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Aryanne Eveline Coral
view post Posted on 12/12/2010, 20:49




Dopo l'incontro con Abalam le sue percezioni erano aumentate.
Ed anche la sensazione di potere, di energia che le fluiva nel corpo.
Non ne aveva parlato con nessuno e fino a quel momento aveva anche cercato di non dargli peso...ma quando si ritrovò insieme alle altre ragazze, sulla scogliera in cui una voce flebile continuava a insinuarsi nella sua testa...un altro pezzo del puzzle chiamato Aryanne Eveline Coral andò al proprio posto.

Riconobbe Charlie e Betsy, e dedicò loro un sorriso flebile.
Non le vedeva da quel giorno della Taverna. Lo stesso in cui aveva incontrato Abalam.

Non parlò, ma si limitò a sventolare la mano esile in un saluto delicato e quasi timido, più che altro riservato, scivolando poi con gli occhi del color degli zaffiri in favore di Lana.

Comprese, in una frazione d'istante, che quella ragazza dagli occhi di Ametista non era una normale umana.
Una miriade di voci tutte insieme le sussurrarono che non lo era. Il suo profumo non era il caldo sentore dei viventi.


Non ebbe il tempo di perdersi in ulteriori riflessioni, perchè l'attenzione di tuttte fu catturata da qualcosa tra i flutti.

Sgranò gli occhi.
La paura le serpeggiò dentro, stimolando l'istinto di sopravvivenza della Strega in lei.
Il vento e
Così come aveva fatto giorni prima con la porta della Taverna, stese le la mano destra in direzione di quella "cosa", decisa ad utilizzare la telecinesi per fermarla.

Intorno al gruppo, silenziosi, lei poteva vedere molti spiriti, gonfi dell'acqua che avevano bevuto annegando.

-Che cosa diavolo succede in questo posto? Accidenti!!! <sbottò, facendo seguire alcune imprecazioni che è meglio non ripetere>

Inconsciamente, cercò la vicinanza di CJ.
Sentiva per lei la stessa strana e incomprensibile attrazione che aveva provato nei confronti di Abalam.
Si sentì quasi spezzata, confusa.
Ma trovare la sua mano che già cercava la propria le diede un senso di infinito sollievo.
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 13/12/2010, 13:57




Lana ascoltò le parole di Betsy in silenzio per poi voltarsi, il suo udito sopraffino le aveva fatto avvertire la presenza di altre persone insieme a Betsy e a Charlie e quella ragazza insieme a loro, Isabella.

Pochi attimi dopo infatti comparvero Ester e altre due ragazze che Lana non aveva mai visto prima, entrambe estremamente potenti visto che non riusciva a leggere nella loro mente.

Gli occhi color ametista della vampira incontrarono quelli di Aryanne e Lana capì subito che in qualche modo la ragazza aveva avvertito che lei non era umana, per lo meno non più.

Contemporaneamente percepì i pensieri di Ester e senza pensarci troppo sopra rispose con tono malinconico.
- Non sono delle lenti a contatto Ester, sono...sono i miei veri occhi - Terminò la frase voltandosi verso l'oceano.

Qualcosa si stava avvicinando al gruppo di ragazze e, grazie alla sua vista, Lana poté chiaramente definire di che cosa si trattasse.

- E' una nave...ma non sento la vita sopra di essa - Sussurrò con lo sguardo fisso sulla sagoma che si stava avvicinando.
Il vento iniziò a scuotere le chiome delle ragazze in modo violento, come a volerle avvertire del pericolo imminente.

E adesso Hope che cosa avrà in mente? Si chiese pensierosa, ringraziando il fatto che avesse comprato l'occorrente per difendersi, anche se sapeva che questo non sarebbe stato sufficiente per quello che stava per succedere.
 
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Bet Grave
view post Posted on 14/12/2010, 18:45




Di cose Betsy nella sua vita ne aveva viste molte; durante le cacce ai demoni aveva affrontato fantasmi furibondi, persone indemoniate, incantesimi assurdi....ma quella cosa batteva tutto.
Era la Revenge. La nave che si era schiantata contro la Stormy Coast quel lontano 1987. Betsy dovette sbattere le ciglia più di una volta, e non solo poiché il vento che si era alzato le dava fastidio agli occhi; ma soprattutto perché non poteva credere a ciò che stava vedendo. La sua meraviglia fu tale che a principio non riuscì a pronunciare una sola parola come stava avvenendo per le altre.
Stupore sgomento paura incredulità, s'accumulò tutto assieme nella sua mente da bloccarle ogni forma di pensiero.
La nave si stava avvicinando minacciosa e sembrò volesse andare a sbattere di nuovo contro la scogliera. Se fosse davvero avvenuta una cosa simile, l'onda che avrebbe provocato l'urto della nave contro gli scogli sarebbe piombata su di loro spazzandole via e uccidendole.
Indietreggiò di qualche passo calpestando senza averne intenzione un piede di Charlie. Betsy allora sobbalzò e si voltò a guardare l'amica chiedendole con lo sguardo se anche lei vedesse quello che vedeva lei. Quindi con una mossa veloce afferrò Isabella per un braccio trascinandola verso di sé. Dovevano allontanarsi da lì....tutte quante.
E stava quasi per gridare alle altre di allontanarsi quando accadde l'inevitabile: la Revenge, come un mostro marino privo di orientamento, s'infranse sulla scogliera ancora prima di quanto si aspettava. Il boato fu così forte che Betsy temette gli avesse spaccato i timpani. L'acqua s'alzò come un muro pronto a crollare e quando questo ricadde sulla scogliera, proprio dove si trovavano lei e le altre, Betsy lanciò un grido e si parò il viso con le braccia aspettando di sentire l'onda d'urto riversarsi su di lei.

Trattenne il fiato e chiuse gli occhi ma tutto ciò che sentì l'attimo successivo fu un assordante silenzio, come se avessero spento all'improvviso i rumori del mondo. O forse era lei a non sentirci più....
Riaprì lentamente gli occhi e tirò giù le braccia guardandosi attorno. L'onda non le aveva colpite, lo testimoniava il fatto che i suoi abiti erano completamente asciutti. Eppure non era più sulla scogliera ma bensì all'interno della.....
- L'hai fatto di nuovo Hope, bastarda....- sussurrò a denti stretti.

Ecco che iniziava il gioco sadico di quel fantasma...Aveva appena cambiato le carte in tavola portandola all'interno della nave.
Betsy si guardò attorno: c'erano tutte, o quasi....Vide Isabella Charlie Ester...
- Lana! CJ, Ary dove siete?- gridò senza nemmeno accorgersene.
La sua voce echeggiò all'interno delle lamiere vuote e deserte di quella cabina della Revenge. Guardò le sue compagne una a una, spaventata a morte.
Dio, aiutaci....

Edited by Bet Grave - 14/12/2010, 19:01
 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 15/12/2010, 12:09




Isabella fissò una per una le altre ragazze, nonostante sembrassero pacifiche, ebbe un brivido quando fisso gli occhi color ametista si Lana. . . c'era qualcosa in lei, che per un attimo richiamò il ricordo di quella creatura con gli occhi gialli.

-Essere demoniaco- Mormorò Isabella, senza volerlo, e forse senza nemmeno conoscere realmente il significato blasfemo di quel termine.

Eppure la ragazza con gli occhi di cristallo non sembrava essere la minaccia, non era lei a provocare quei brividi continui nel corpo flebile di Isabella. Saliva lungo la spina dorsale, come un brivido che le gelava il sangue nelle vene, fino alla nuca. . . A Isabella parse quasi di sentire con assurda precisione l'attimo in cui il gelo si arrestò dietro la nuca.

"Istinto di sopravvivenza" pensò Isabella, quasi il suo corpo le stesse inviando segnali. Erano in pericolo, tutte loro. Senza eccezioni.

Qualcosa -o meglio qualcuno- sottrasse Isabella dai suoi cupi pensieri. . .

"pensieri folli", avrebbe detto la ragazza.

La mano di Bet si strinse di nuovo contro il suo polso, strattonandola. . . Isabella udì quasi distintamente l'urlo della ragazza. E le sembrò di percepire la sua paura. . .

Sì, poteva sentirla. In quel frangente in cui Bet la toccò, Isabella percepì ogni suo sentimento. La paura, l'angoscia. . . persino la rabbia.

La fissò mentre si parava con le braccia sollevate, come a cercare riparo da un imminente catastrofe. . . Isabella sbarrò gli occhi, mentre il vento le scompigliò i capelli. Non ebbe tempo di guardare le altre ragazze. . .

Qualcosa la stava investendo, come una folata di vento gelido. Chiuse gli occhi d'istinto, e senza accorgersene fu lei stavolta ad afferrare il polso di Bet. . .

Tutto tacque. Era come se i rumori del mondo avessero cessato. Il tempo era fermo. Per un attimo Isabella pensò di essere morta.

"Morta di paura", disse a sé stessa.

Lentamente riaprì gli occhi, timorosa. Fissò Bet, Ester. . . Charlie.

Non ebbe tempo di chiedersi dove fossero le altre ragazze. Isabella si guardò intorno, come si stesse risvegliando da un sogno. . .

Quella che sembrava essere la cabina di una vecchia nave distrutta. . . Isabella allora capì.

No, non si era svegliata da un sogno. Ci era appena finita dentro. Peccato informarmi che si trattava del peggiore degli incubi.
 
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