Misty Hill GDR

Ri-cercami...

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Samuel Oryan
view post Posted on 4/11/2010, 11:09




Continua da qui.

Doveva aver fatto colpo sulla bibliotecaria, quell'uomo vestito di una camicia bianca con i primi tre bottoni aperti, che si infilava in un paio di lunghi pantaloni neri eleganti che sormontavano un paio di scarpe di vernice nera. Doveva aver fatto colpo di certo, perché non era stato cacciato dalla biblioteca, anzi gli era stato permesso di addentrarsi comodamente, senza scorta, e prendere qualsiasi libro egli desiderasse, come era evidente dalla catasta alla sinistra del ragazzo.

Gli occhi azzurri fissavano la pagina di un enorme libro. Era di certo un tomo vecchio, grosso e pieno di polvere, come Samuel fosse arrivato ad averlo... era quasi un mistero, se si tralascia un bel sorriso affabile e un complimento all'anziana Estelle. Samuel era seduto ad un tavolo, con la mano destra girava le pagine, le dita sfioravano con delicatezza l'angolo superiore destro del libro. Il gomito sinistro era posato sul tavolo, poco distante dal tomo, e come al solito fra le dita girava e rigirava quella moneta all'altezza della tempia.

Samuel stava lì dentro da un pezzo, era evidente perché la sua tazza di caffè, recuperato chissà dove, ormai non fumava più. Era evidente che Estelle l'avesse lasciato entrare e lo avesse fatto accomodare: che fosse un abitante del luogo?

Un sorriso piuttosto strano, e reso un ghigno dalla cicatrice sul labbro superiore, gli si apriva ogni volta che arrivava alla fine della pagina che stava leggendo di quel libro antico. Di tanto in tanto la lingua saettava fuori dalle labbra e le inumidiva, mentre lui sussurrava qualcosa. Era altrettanto evidente che stesse leggendo qualcosa che gli interessava parecchio. Sulla sedia al suo fianco, piegato con cura sulla sommità dello schienale, c'era il suo lungo impermeabile nero. Sapeva di attirare lo sguardo di chiunque con quel suo modo di fare, da bello e tenebroso, e nessuno aveva ancora capito quanto tenebroso fosse in realtà.
 
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Charlie Meester
view post Posted on 4/11/2010, 14:46




*Dopo qualche tentennamento da parte di Bet e Castiel Charlie aveva deciso di tornare a casa sua. Erano ormai due giorni che infastidiva la felice famigliola e non le sembrava più il caso di arrecar loro tanto disturbo. Nonostante Betsy avesse insistito fino allo sfinimento perchè Charlie non tornasse alla sua semi distrutta casa, lei, aveva fatto come sempre di testa sua e vi era tornata - gentilmente scortata da Castiel. Quella mattina lei, Betsy e Castiel avevano appuntamento davanti la bibblioteca di Misty Hill, l'unica del posto, per cercare anche un minimo indizio per capire per quale motivo il sangue di quella povera cacciatrice risultasse così ambito da qualcuno che aveva deciso di restare avvolto nel mistero. Erano le 11 passate e i Bet e Cass nemmeno l'ombra* eppure l'appuntamento era alle 10 e mezza *sospira Charlie tra se e se. Un vento gelido all'improvviso si alza scompigliandole i capelli e così, prima di entrare, manda un messaggio al cellulare di Betsy sperando che lo legga presto Bet, vi aspetto dentroe comincio a fare qualche ricerca per conto mio, a dopo. Posa accuratamente il cellulare nella borsetta rossa ed entra in biblioteca. Un'anziana donna la scruta con occhi severi, come se volesse cacciarla, ma questo non è sufficiente a fermare Charlie, accenna un sorriso alla bibliotecaria e va avanti facendosi spazio tra i vecchi volumi impolverati e la scarsa luce*
 
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Castiel Novak
view post Posted on 5/11/2010, 09:56




far cambiare idea ad una donna era pressochè impossibile. Una donna cacciatrice poi, e di nome Charlie Meester. Alla fine la ragazza aveva insistito per tornare al suo appartamento. Castiel aveva espresso il suo dissenso ma non aveva fatto più di tante storie, la più preoccupata era Betsy. Sua moglie le aveva provate tutte per far rimanere l'amica, ma suo malgrado cedette al desiderio di Charlie, facendole promettere però che il giorno seguente si sarebbero incontrati tutti alla biblioteca.
L'angelo si offrì per riportare la ragazza a casa.
-è passato un tornado, per caso?- commentò vedendo l'abitazione di Charlie malconcia. A Castiel bastò uno schiocco delle dita perchè tutto tornasse al suo posto. Salutò la cacciatrice ricordandole l'appuntamento all'indomani alle 10:30 in biblioteca.
Ma nè Betsy nè Cass avevano previsto che il giorno seguente qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto. Erano da poco passate le 10:20 e Bet era già pronta per uscire, ma Cahetel stranamente aveva iniziato a fare i capricci. A quanto pare non voleva assolutamente uscire di casa.
-c'è l'uomo nero- continuava a ripetere visibilmente spaventato. solo dopo averlo rassicurato in tutti i modi, la famiglia Novak uscì di casa giungendo a destinazione dopo pochi minuti. Misty hill in fondo era una cittadina non molto grande. Charlie li aveva avvisati, era già dentro in biblioteca a fare ricerche. Quando l'angelo varcò la soglia della piccola biblioteca ebbe un brutto presentimento, lanciò uno sguardo alla sua donna, poi a Cal. Anche il bambino non era per niente calmo, Castiel lo rassicurò con un sorriso a cui non credeva tanto nemmeno lui stesso e richiuse la porta, sbattendola forse troppo forte. La vecchietta seduta al bancone poco più in là alzò il capo da un libro che stava sfogliando e lì guardò tutti e tre con un'aria a dir poco contrariata. L'angelo non ci fece assoluamente caso e senza nemmeno degnare la vecchia di uno sguardo si avviò verso la stanza in cui percepiva chiaramente la presenza di Charlie. La trovarono in piedi, di fronte ad uno scaffale di libri e sembrava non avere idea di dove mettere le mani.
la presenza malvagia, nel frattempo, continuava ad assillare i pensieri di Castiel tanto che l'angelo nemmeno salutò la cacciatrice e continuò a lanciare sguardi qua e là, cercando la fonte di quel suo malessere.
 
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Bet Grave
view post Posted on 5/11/2010, 17:21




Il suo nervosismo era palpabile; un demone era entrato nella sua stanza ed era bruciato vivo davanti a suoi occhi, la vita di Charlie era in pericolo e nessuno ne conosceva ancora il motivo. Aveva fatto di tutto per convincerla a restare ma le sue suppliche non erano valse a molto. Dopotutto era una cacciatrice anche lei, e non poteva poi obbligarla a restare a casa sua per sempre. Al suo posto avrebbe fatto lo stesso, avrebbe sloggiato prima di causare altri guai ai suoi amici. Ma Charlie non sarebbe stata sola in quella ricerca, chi o cosa perseguitava la sua amica avrebbe dovuto fare i conti anche con lei e Cass. Ecco perché si erano date appuntamento in biblioteca; sapeva che a Misty Hill c'erano libri molto antichi e se il demone l'aveva bloccata in quella città voleva dire che forse anche lui stava cercando qualcosa, non solo di uccidere la ragazza.
Cal le fece fare tardi; ripeteva in continuazione qualcosa a proposito dell'uomo nero e questo la rese ancora più nervosa. Il bambino non blaterava mai di queste cose, se frasi di quel tipo uscivano dalla sua bocca significava che davvero c'era qualcosa di pericoloso là fuori, qualcosa che grazie alla sua innocenza riusciva ad avvertire. Quando le arrivò il messaggio di Charlie sul cellulare temette che all'amica fosse accaduto qualcosa. Invece lei la rassicurava dicendole che avrebbe aspettato all'interno della biblioteca. Betsy pensò ingenuamente che dentro l'edificio sarebbe stata più al sicuro che fuori....ma si sbagliava.
Quando vi arrivò con Cal che le stringeva la mano così forte fino quasi a stritolargliela, cercò subito con gli occhi Charlie e ignorò la vecchietta che sedeva muta dietro il bancone; avrebbe iniziato a gridare il nome dell'amica se non l'avesse trovata quasi subito immersa già nelle sue ricerche. La salutò rivolgendole un gran sorriso, e poi Betsy guardò Cass notando che l'angelo era palesemente turbato da qualcosa. Istintivamente afferrò Cal e lo prese in braccio, senza pronunciare una parola.
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 5/11/2010, 17:49




Abalam aveva sentito Charlie entrare e la sentiva, non era poi molto lontana da lui. Lui era seduto sul tavolo sul soppalco della biblioteca, giocava con quella monetina mormorando sottovoce qualcosa in una lingua che solo agli inferi si conosceva. Una vecchia filastrocca o un incantesimo, forse stava semplicemente traducendo a bassa voce quello che stava leggendo, chi poteva saperlo?

Non si alzò subito da quella sedia, chiuse con cura il libro e attese con interminabile pazienza che anche qualcun altro giungesse, era impossibile che Charlie venisse da sola
- Sono qui... - mormorò appena quando avvertì le altre presenze, tra l'altro aveva soggiogato la povera Estelle e in ogni caso aveva visto attraverso i suoi occhi chi era entrato. Un sorriso storto gli increspò le labbra e spostò appena il viso verso destra a fissare la balaustra del soppalco. Gli piaceva giocare al gatto col topo, ancora di più se poteva tormentare il topo con un piccolo giochino. Si concentrò e cominciò ad indirizzare qualche sussurro verso il piccolo Cal. La voce roca e bassa mentre gli sussurrava - Ehi, mezzo sangue... - la sua voce era lontana e proveniva dal bel mezzo dell'inferno, difficile capire se fosse una voce maschile o femminile - Hai portato mamma e papà per proteggere quella ragazzina? Prenderò prima la tua mamma... Mio fratello sarà felice di conoscerla... - non si mosse di un millimetro. Vedeva tutto attraverso gli occhi di Estelle che ora stava in piedi, ad osservare il gruppetto, dal fondo del corridoio. Niente di tanto diverso dal solito insomma, lo sappiamo tutti com'è fatta la nostra bibliotecaria, anche se ora era più una marionetta che una persona.

La monetina continuava a muoversi avanti ed indietro sopra le dita del Principe degli inferi. Non si sarebbe fatto avanti subito, voleva prima torturare il gruppetto di amici, sapeva che in una città come quella aveva campo libero. Nemmeno Hope, probabilmente, si sarebbe messa in mezzo, se non per stargli a fianco
- Non mi troverai mai... fra questi vecchi libri ammuffiti... - mormorò poi mescolandosi fra i pensieri di Charlie di modo che lo sentisse solo lei
- Presto dovrai scegliere... - mormorò invece in direzione di Castiel trovando la sua mente sgombra di qualsiasi pensiero all'infuori della ricerca di un demone
- Potrei scegliere te... - sussurrò nella mente di Betsy.

I suoi sussurri melensi, echi del suo regno infernale, erano solo sussurri privi di inclinazione, privi di accento, privi di sesso. Erano solo voci, mescolate ai pensieri dei diretti interessati.
 
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Charlie Meester
view post Posted on 5/11/2010, 18:51




Charlie tirò un sospiro di sollivo alla vista degli amici. L'interno della biblioteca non era certamente più accogliente della città. Qualcosa oltretutto la metteva profondamente a disagio. Aveva come l'impressione di essere guardata. Non sapeva chi, o cosa, la stesse osservando, ma qualcuno lo stava facendo. Guardò Castiel passarle avanti come se non l'avesse nemmeno notata e lo riproverò scherzando.
- Non salutare eh, che non sia mai che tu mi rivolga la parola se non per sgridarmi i prendermi in giro.
Castiel continuava a non degnarla di uno sguardo, così sbuffando Charlie rinunciò a provarlo a farlo sentire in colpa. Si avvicinò a Betsy con l'indice che in mezzo ad un libro rilegato in pelle rossa e lo mostrò all'amica. Il libro non riportava nello specifico il suo nome, ma una specie di precedente.
-Betsy, guarda.
Aprì il libro alla pagina interessata e le mostrò un'immagine, sotto vi era una storia, una legenda.
-Qui c'è scritto qualcosa forse... non so se è il mio caso... ma...
Charlie stava per continuare quando qualcosa le si insinuò in testa. Voci, non una, non due, non tre, era impossibile capire quante fossero o se fosse un uomo o una donna a parlare, di chiunque fosse quella voce non era sicuramente d iCharlie. Non mi troverai mai... fra questi vecchi libri ammuffiti... una frase continuava a fare eco nella sua testa.
-Avete sentito?
Chiese a Bet e Cass. Ma nessuno dei due sembrava capire a cosa si riferisse. Quei sussurri erano solo per lei. Lui, chiunque egli fosse, eri lì e la stava braccando. Charlie si allontanò di qualche passo dal gruppo di amici e si sporse in avanti come alla ricerca di qualcuno. Poi tornò indietro, si strinse nelle spalle e si voltò a guardare Castiel, Betsy e il piccolo Cal.
-E' qui..
Sussurrò. Sebbene non avesse visto nessuno e non sapesse da dove provenissero le voci sapeva che quel qualcuno che la stava cercando per darle la cacia era lì, e stava giocando con la sua testa.
 
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Castiel Novak
view post Posted on 7/11/2010, 11:12




Certo che aveva sentito le frecciatine di Charlie, ma in quel momento era troppo preoccupato per darle retta. Ma quando la cacciatrice chiese loro se avessero sentito qualcosa Cass scosse la testa troppo presto, perchè si accorse subito dopo che Cahetel tremava a vista d'occhio tra le braccia di sua madre e teneva la testa nascosta tra i capelli di Bet.
Il Male presente in quel luogo chiuso era talmente intenso che sembrava aver preso forma. E vagava indisturbato nei menadri della biblioteca, fino a sfiorare i pensieri dei presenti trasmettendo loro frasi apparentemente senza senso ma terribili da sentirsi.
"presto dovrai scegliere", queste le parole velenose che si insinuarono nella mente di Castiel. "figlio di puttana" fu invece ciò che avrebbe voluto rispondere l'angelo a chi si stava divertendo a torturarli psicologicamente in quel modo. Cercò con una mano quella di Betsy per rassicurarla e annuì alle parole di Charlie.
Sì era lì. Ma chi?
 
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Bet Grave
view post Posted on 7/11/2010, 14:20




Non appena Charlie le mostrò il libro vi diede un'occhiata senza parlare. Lesse molto velocemente quella leggenda anche se non ne capì una parola; in realtà non gli stava prestando attenzione, il suo istinto le diceva che qualcosa non stava andando per il verso giusto. E questa sensazione fu confermata da Cal che prese a tremare e le parve che fosse diventato più piccolo tra le sue braccia. Delle grosse lacrime gli scesero già dagli occhi, poteva sentirle mentre le bagnavano la sua guancia poiché il bambino teneva la testa nascosta tra i suoi capelli. Betsy terrorizzata prese ad accarezzargli la testolina e fece per chiedergli che cosa avesse, quando le si bloccò il respiro e involontariamente sgranò gli occhi come se avesse visto la porta dell'inferno spalancarlesi di fronte.
Potrei scegliere te...
Nella sua testa quelle parole esplosero come una bomba e il suo eco continuò all'infinito. Strinse le braccia attorno al corpicino tremante di suo figlio e si guardò attorno con gli occhi per vedere chi o cosa avesse parlato. Ma era tutto nella sua testa....lo sapeva. Quando poi Cass le afferrò una mano quasi sobbalzò e lo guardò con occhi incredibilmente impauriti.
Tutti avevano udito quella voce.....l'atteggiamento di Castiel Charlie e di suo figlio, non la smentiva....
Dannato, come osava intrufolarsi nella testolina di Cal?
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 8/11/2010, 00:34




Samuel vedeva attraverso gli occhi di Estelle, sorrise beffardo, come la bibliotecaria. La situazione lo stava divertendo, torturare gli esseri umani era il miglior passatempo quando decideva di calpestare la terra

- Yanıklar sinekler ölüm ve umutsuzluk! - la voce di Estelle si propagò lungo il corridoio, aveva alzato una mano in direzione del gruppo di amici, come non avevano fatto a notarla? La voce che usciva dalle labbra dell'anziana signora, sembrava la stessa che riecheggiava ancora nella testa di ogni presente.

La monetina continuava a correre sulle dita di Samuel. Il capo rivolto a malapena verso destra, verso la balaustra, sotto la quale sapeva esserci il gruppo di amici. Si leccò le labbra, inspirò a fondo.

Un secondo dopo, i libri attorno alla famigliola cominciarono a sollevarsi. Si aprirono, una mano invisibile sembrava stracciare le pagine e gettarle per aria, mentre Estelle continuava a recitare quella formula. Era evidente, in apparenza, che fosse Estelle a muovere gli oggetti, la sua voce insisteva in quella formula e la mano era ancora protesa verso di loro. La voce del demone invece riechieggiava nelle menti di tutte all'unisono
- le pascolerà con bastone di ferro e le frantumerà come vasi di terracotta - recitò un verso dell'Apocalisse e poi aggiunse suadente - e tutto il sangue che il vostro Dio verserà in nome del perdono, nutrirà la mia terra... e di lì la mia orda di schiavi, verranno per invadere il paradiso... e i cancelli verranno abbattuti... - disse con una vena di sadismo - ... e i miei figli, si nutriranno dei vostri... - aggiunse ridendo poi.

Abalam stava cercando di creare il caos. Sentiva la paura di Cal e sorrideva compiaciuto. Si stava nutrendo di quel sentimento. La rabbia di Castiel era come nettare per il demone, il nervosismo di Beth? Un dolce vino buono... l'odore del sangue di Charlie? Inebriante a dire poco.
 
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Charlie Meester
view post Posted on 8/11/2010, 14:04




Si avvicinò velocemente a Betsy e Castiel ancora più intimorita di prima. Qualcuno si era intrufolato nelle testa di tutti loro. Poi, una voce, prese forma fuori dai loro pensieri. Charlie fece un balzo terrorizzata. Non capiva una parola di ciò che sentiva. Era una lingua che non aveva mai udito. Timorosamente appoggiò le meni su uno scaffale cercando di capire da dove provenisse quella voce. Poi la vide. Ferma al suo posto, quasi statuaria, con una mano alzata la bibliotecaria recitava quell'incantesimo. Improvvisamente i libri vicino al gruppo di amici si alzarono come tenuti in aria da cavi invisibili e le pagine cominciarono a strapparsi, perfino il libro che Charlie aveva in mano prese "vita".
-Cosa facciamo adesso?
Chiese a Bet e Cass mentre guardava il piccolo Cal tremare tra le braccia della madre.
 
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Castiel Novak
view post Posted on 10/11/2010, 17:00




Castiel si voltò, a rallentatore. La rabbia che aveva dentro stava crescendo a dismisura, qualcuno si stava facendo beffe di loro, di lui e questo non lo poteva tollerare. Quando puntò gli occhi sulla vecchia bibliotecaria, questa stava recitando una formula in una lingua che normalmente non avrebbe mai potuto conoscere a meno che.. a meno che non fosse Estrelle a parlare.
-e va bene, calma e sangue freddo- disse a bassa voce attirando a sè Betsy e Cahetel con una mano, Charlie con l'altra.
Cass osservò con la coda dell'occhio i libri prendere vita attorno a loro, che giochetto da quattro soldi. ci voleva ben altro per intimorire un angelo. Certo, dire "è tutto sotto controllo" in quella situazione sarebbe stato davvero patetico da parte sua quindi decise di tenere la bocca chiusa e piuttosto ragionare su ciò che stava avvenendo. Estrelle non era posseduta, l'avrebbe percepito. Qualcuno la stava muovendo come se fosse un burattino, dunque non era lontano.. Nel peggiore dei casi il burattinaio si nascondeva proprio tra quelle quattro mura.
Alzò entrambe le braccia e con un movimento veloce, fece cadere a terra tutti i libri a mezz'aria.
Se quel bastardo voleva giocare pesante, Castiel avrebbe fatto altrettanto. Socchiuse così gli occhi per concentrarsi e portando in avanti una mano sussurrò una frase in una lingua che nè Betsy, nè Charlie conoscevano.
-Manifestati!- gridò quasi infine. A quell'ordine, l'intero edificiò tremò per un'istante e dal soppalco della biblioteca alla loro destra si creò qualcosa di simile ad un turbine di energia che andò a concentrarsi in un punto preciso del soppalco. Eccolo, l'aveva individuato. Eppure non riusciva a capire chi fosse, probabilmente quell'essere era così potente da riuscire ad annullare la propria aura malvagia e muoversi così indisturbatamente sulla Terra. Castiel rimase in quella posizione, col braccio teso verso di lui, l'espressione tesa.
 
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Bet Grave
view post Posted on 10/11/2010, 17:41




Quello che accadde davanti ai suoi occhi la fece urlare dal terrore. Come avveniva sempre in quei casi non temeva per sé, ma per suo figlio. E il piccolo Cal era così spaventato che non aveva smesso un attimo di tremare tra le sue braccia. Mentre i libri sembravano compiere quella danza macabra in aria, con un movimento della mano afferrò il pugnale che aveva nella borsa e lo estrasse fuori, incurante che si trovasse in un luogo pubblico. Con l'altro braccio invece continuava a sostenere Cal, un pulcino impaurito che la stringeva fortissimo. Per quanto ricordava non l'aveva mai visto così terrorizzato. E poi anche lei individuò la causa di quello che stava avvenendo, ma capì che non era la bibliotecaria il vero Male. Lei era solo un povero tramite che probabilmente non avrebbe ricordato nulla di quello che stava facendo e soprattutto di quello che stava dicendo. Castiel l'attirò a sé ma lei non abbassò il braccio che teneva il pugnale, teso in avanti a proteggere suo figlio. Poi l'edificio tremò sotto i suoi piedi e represse un grido per non allarmare ulteriormente Cahetel. Cercò anzi di tranquillizzarlo, ma senza esito. Castiel fece qualcosa, disse qualcosa che non comprese ma capì che forse adesso avrebbero finalmente visto chi o cosa stava inseguendo Charlie. Gliel'avrebbe fatta pagare cara, nessuno poteva toccare suo figlio angelo demone o umano che fosse....nessuno....
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 10/11/2010, 17:53




Estelle cadde a terra quando quel turbine di energia infastidì il legame che aveva con la bibliotecaria. La donna non avrebbe ricordato quello che era accaduto, ma i presenti, l'avrebbero ricordato eccome.

Il vortice di energia fece balzare via la monetina con cui giocava Abalam:
*ding* cadde sul tavolo
*ding* cadde sul pavimento
*ding* pochi istanti dopo stava precipitando dalla balaustra fino a rotolare ai piedi di Betsy.

Abalam si concentrò di nuovo, un cenno della mano e il vortice di energia gli scemò attorno, quasi poteva essere considerato un'esplosione e l'aria smosse tutta la polvere sulla sommità degli scaffali e ricadde sui presenti. Samuel ghignò. Si alzò con estrema calma. Lasciò indietro il suo impermeabile. Fece qualche passo e si mostrò nella sua forma umana.

Alto già di natura, sembrava essere ancora più imponente da lassù
- Trucchetto interessante... - mormorò con voce calda e suadente. Posò le mani sulla balaustra e si sporse appena - Tu devi essere l'angelo che sta cercando di salvare la mia... preda! - disse spostando lo sguardo su Charlie e leccandosi le labbra. Gli occhi glaciali poi si spostarono su Betsy - La madre del mezzo sangue... e il mezzo sangue... - li conosceva tutti. Una risata sadica gli sfuggì dalle labbra guardando oltre Estelle stesa a terra.

- Un angelo all'inferno... Non mi è nuova come storia, ma... sembra che tu sia recidivo, Castiel... non ti era già bastata una volta? - domandò fissandolo dall'alto verso il basso.
 
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Charlie Meester
view post Posted on 11/11/2010, 11:52




Charlie avanzò verso Cass posizionandosi accanto a lui e Betsy. Si guardò intorno e notò la bibliotecaria accasciarsi contro la scrivania una volta che Cass ebbe pronunciato quelle strane parole in una lingua che Charlie non aveva mai sentito. Ora non restava che vedere il vero volto della persona che agognava il suo sangue. I libri che fluttuavano per la stanza caddero per terra, compreso il libro che precedentemente la cacciatrice stringeva tra le mani. Quando l'edificio cominciò a tremare Charlie sobbalzò riuscendo con difficoltà a restare in piedi. Poi, una volta dissolto il turbine d'aria creato dall'angelo, lo vide. Un uomo, un uomo che avrebbe senza dubbio ritenuto affascinante se non avesse così disperatamente voluto ucciderla. Alto, dagli occhi chiari ed incantatori. Charlie restò per qualche istante pietrificata quando lui la defì la sua preda
-Cosa vuoi da me?
Gli urlò contro senza ragionare attentamente prima di parlare. Avrebbe potuto ucciderla in pochi secondi. Forse aveva appena segnato la sua condanna a morte.
 
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Castiel Novak
view post Posted on 11/11/2010, 18:52




L'angelo bloccò la corsa di quella moneta infernale con un piede. Quando si chinò per prenderla tra le dita sgranò gli occhi, non era possibile.. non poteva essere. Alzò prontamente una mano per far tacere Charlie, ma la cacciatrice già aveva gridato in preda all'isteria del momento. Come biasimarla? Se solo la ragazza avesse saputo chi avevano di fronte..
-Abalam..- disse avanzando di qualche passo.
-dovevo capirlo, non potevi che essere tu. O qualche tuo misero fratello.
Il nome di Abalam era già di per sè portatore di grandi sventure, cosa sarebbe mai accaduto in quella città dimenticata da Dio e ormai preda del Male primordiale?
-perchè ti ostini a volere Charlie?- chiese fingendo di non aver colto la frecciatina che il suo interlocutore gli aveva appena lanciato.
L'angelo poi si rivolse alle due cacciatrici dietro di lui, voltando di poco la testa per tenere sotto controllo il Demone.
-siamo nei guai. Seriamente- mormorò.
 
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28 replies since 4/11/2010, 11:09   361 views
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