Misty Hill GDR

Una straniera a casa (parte IV)

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Catherine_Jane_Scarlet
view post Posted on 20/11/2010, 16:55




CJ era immobilizzata dalla paura. Non sapeva cosa fare, come fare. L'unica cosa che riusciva a fare... era piangere. Possibile che
- M-mio fratello... mi perseguita... mi vuole morta... - mormorò quando sentì la presa degli angeli venire meno. L'avevano lasciata andare, stava pera accanirsi contro uno di loro ed aiutare l'angelo... ma in un attimo si trovò a casa di Betsy. Gli occhi chiari si posarono sulla cacciatrice - Dobbiamo tornare indietro, Amitiele sta tornando... Castiel deve venire via! - disse allarmata, come avesse già visto quello che stava accadendo. La sua grazia, doveva essere lì... da qualche parte.
 
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Castiel Novak
view post Posted on 21/11/2010, 16:54




Castiel attaccò e si difese come potè, ma non riuscì a scansare tutti i colpi che i propri fratelli, anch'essi armati di pugnale. Un fendente andò a lacerargli la camicia lasciandogli un segno rosso lungo tutto il petto. L'angelo strinse i denti per il bruciore, nonostante ciò riuscì a sopravvivere in quella lotta impari e quando sfilò il pugnale dal petto dell'ultimo angelo, si trovò ad ansimare da solo nella chiesa. Istintivamente alzò lo sguardo verso il grande crocifisso portandosi una mano sulla ferita. Non era la prima volta, purtroppo, che Castiel poneva fine alla vita di un proprio fratello. Non ne andava fiero, anzi, ma non era quello il momento giusto per pensarci.

Un battito lento e ritmico di mani echeggiò all'interno della chiesa immensa di Misty Hill.
Amitiele ci aveva impiegato davvero poco a tornare. L'arcangelo cercò con lo sguardo CJ, non trovandola intuì quel che poteva essere accaduto. Quel moccioso mezzosangue sapeva già il fatto suo. E a quanto pare anche l'angelo disobbediente, visto che i suoi scagnozzi giacevano ora tutti senza vita ai piedi di Castiel.
-hai una vaga idea di cosa significhi?- chiese Amitiele allungando entrambe le mani e indicando i corpi a terra.
-hai una vaga idea di ciò che ti aspetterà ora?- continuò senza aspettare risposta dall'angelo. Il suo tono di voce fece tremare le vetrate della chiesa e al tempo stesso spegnere ogni singola candela presente all'interno di quel luogo che da quel giorno, all'insaputa degli abitanti di quella città, non sarebbe stato più così tanto sacro.
Castiel non si scompose, ma strinse nella mano il pugnale insanguinato. Non aveva alcuna chance, lo sapeva. Ma era riuscito a distogliere Amitiele dal suo intento principale; l'angelo sperava che nel frattempo le ragazze e suo figlio stessero cercando un rifugio sicuro. Betsy conosceva a memoria ogni sorta di simbolo, non solo quelli contro i demoni, sapeva che sua moglie avrebbe agito nella maniera più giusta.
-non ho nessuna vaga idea, ma potresti illuminarmi- rispose alzando il pugnale prima di scagliarsi contro l'arcangelo.
Che lo avesse attaccato o meno, Amitiele avrebbe comunque deciso di porre fine alla misera esistenza di quell'angelo impertinente. Suo Padre non c'era, non c'era da molto. Perchè continuare a seguire i Suoi ordini? Tanto più se si trattava di Castiel, l'angelo disobbediente per eccellenza, dopo Anna Milton.
-Dio è stato fin troppo magnanimo con te, Castiel!- tuonò l'arcangelo, che con una sola mossa bloccò l'attacco dell'angelo afferrandogli il polso armato di pugnale.
-un essere come te non è degno di vivere un attimo di più- aggiunse quasi in un sussurro divertito, mentre torceva il braccio di Castiel spezzandoglielo.
L'angelo gridò di dolore, anche se nel suo viso c'era stampato un ghigno divertito.
-fottiti- riuscì a mugugnare soltanto, tra i denti.
Subito dopo si trovò col suo stesso pugnale conficcato al centro del petto.
Amitiele lo osservò attentamente, compiaciuto per quel suo gesto. Infine lasciò la presa facendolo cadere rovinosamente a terra. Non l'avrebbe guardato morire, non gli avrebbe dato quella soddisfazione. Quel rifiuto del paradiso meritava di crepare lentamente, da solo.
-quale sarà la tua destinazione ora, angelo?- chiese beffardo Amitiele, prima di svanire nel nulla. Aveva un compito ben più importante da seguire.

Castiel rimase agonizzante a terra, il pugnale ancora conficcato nel petto. Non provava dolore, non più. Cercò il grande crocifisso con lo sguardo, anche se la sua vista si stava facendo via via sempre più appannata.
-Padre..- sussurrò mentre due lacrime calde gli rigavano il volto. Chi avrebbe protetto la donna che amava? Chi avrebbe cresciuto Cahetel? Quei compiti erano suoi.. spettavano solo, soltanto a lui. E non avrebbe più potuto adempierli.
Stremato per la sconfitta, chiuse gli occhi aspettando quel Distacco che sarebbe giunto di lì a poco.
 
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Bet Grave
view post Posted on 22/11/2010, 13:40




Betsy e Cahetel tornarono indietro, ma non perché lo aveva imposto CJ. Nell'enorme salone della loro casa, Cal gridò la parola papà in tono così allarmante ma allo stesso tempo naturale che Betsy si sentì scorrere un brivido lungo tutta la schiena.
Era accaduto qualcosa a Castiel.
Prima ancora che aprire bocca si era ritrovata di nuovo all'interno della Holy Martyrs. Il teletrasporto, ripetuto così velocemente in pochissimi istanti, le procurò un giramento di testa che la costrinse a chiudere per un attimo le palpebre. Quando le riaprì Betsy posò gli occhi su quello che non avrebbe mai voluto vedere in vita sua. La forza delle braccia le venne meno, e se Cal non fosse sceso di sua spontanea volontà forse sarebbe finito col sedere a terra. Il bambino corse verso il corpo di suo padre e gli si inginocchiò accanto. Betsy osservò quella scena pietosa ancora qualche istante in silenzio, immobile.
- NO!- gridò poi con tutto il fiato che aveva in corpo.
La sua voce riecheggiò per tutta la chiesa, rimbalzando di marmo in marmo e amplificando la sua disperazione. Con gambe pesanti e gli occhi appannati dalle lacrime s'avvicinò al corpo morente di Castiel; non s'accertò neppure se CJ fosse lì con lei o se Amitiele fosse ancora nei paraggi. Non vedeva altro se non Castiel steso a terra con il coltello conficcato nel petto, e il piccolo Cal inginocchiato al suo fianco. Il bambino non piangeva, ed era incredibilmente tranquillo. Le gambe le cedettero proprio a qualche passo da Cass e Betsy si ritrovò a terra. Arrivò carponi sul corpo di suo marito e solo allora scoppiò in un pianto disperato e isterico.

No, non poteva finire così, non dopo tutto quello che avevano passato. Non riuscì a emettere una sillaba, troppo sconquassata dai singhiozzi e dal pianto; trovò solo la forza di alzare una mano e sfiorare il viso di Castiel.
Desiderò morire anche lei in quel preciso istante.....

- Papà svegghiati alzati sciù che pe tella fa fleddo eh...- disse Cal in tono così ingenuo che non fece altro che aumentare la disperazione della madre.
Poi il bambino posò una manina accanto al pugnale, vicino alla ferita. Betsy cercò di calmare i singhiozzi e quasi sobbalzò a quel gesto inaspettato del figlio. Lo vide macchiarsi la mano del sangue del padre ma non lo fermò. Cessò il pianto all'improvviso e deglutì restando a fissare quello che le stava per accadere davanti agli occhi.

Bastò un tocco del bambino per far guarire la ferita del padre.
Due anni.....aveva solo due anni Cal quando salvò la vita di suo padre e lo fece in modo naturale e ingenuo, come solo un bambino sarebbe in grado di fare.

Betsy notò la ferita svanire nonostante il coltello fosse ancora infilato nel petto dell'angelo. Cal sollevò lo sguardo verso il crocefisso e Betsy era pronta a giurare che aveva visto il bambino annuirgli, come se avesse parlato con Lui in un linguaggio segreto.
- Mammà leva quetto coscio no?- disse poi a Betsy come a sgridarla perché non l'aveva ancora fatto.
Betsy non se lo fece ripetere, e con mani tremolanti estrasse con un colpo secco il pugnale dal petto di Castiel.
- Cass...?- chiamò poi con voce bassa e roca.
Tremava ancora e si sentiva le guance bagnate come se le fosse piovuto sul viso.
 
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Catherine_Jane_Scarlet
view post Posted on 22/11/2010, 14:23




CJ era riapparsa in chiesa. Il sangue di Castiel le pungeva il naso, la sensazione sgradevole della morte di suoi simili... la avvolgeva completamente. Eppure lei era inutile. Non aveva poteri, non aveva memoria, non aveva conoscenza. Fece un passo indietro e andò contro il corpo di uno degli angeli a terra, si chinò e prese quel pugnale. Lo ricordava la sensazione che dava, era qualcosa che conosceva bene.

Sollevò lo sguardo verde su Besty e poi su Cal
- L-L'ho amato... - mormorò stranita. Qualcosa lentamente cominciava a riaffiorare. Il racconto di Amitiele la stava risvegliando, le stava facendo ricordare cose che aveva sepolto in secoli di fuga. Si infilò il pugnale dietro la schiena nei pantaloni. Si avvicinò di corsa a Cal, Betsy e Castiel. Posò la mano sulla spalla del piccoletto e lo guardò dritto negli occhi - Amitiele sta tornando... porta via mamma e papà, io vi raggiungerò appena mi sarà posibile! - disse rassicurante e poi si voltò verso Betsy - Non permetterò che muoia... - le disse accarezzandole il viso e asciugandole le lacrime. Sorrideva. Era tranquilla.

CJ era in piedi e guardava la famiglia mentre il piccolo Cal li portava via. Alzò lo sguardo sul crocifisso e poi inspirò a fondo, si voltò e rimase in attesa di Amitiele, confidando che Betsy non lasciasse la sua famiglia.
 
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Castiel Novak
view post Posted on 24/11/2010, 18:32




La vita di Castiel stava giungendo al termine. Poteva udire distintamente i sussurri degli angeli che sostenevano la causa di Amitiele, come pure quelli dei fratelli che sebbene di nascosto, erano sempre stati schierati dalla parte dell'angelo disobbediente. Non sapeva dove sarebbe andato dopo che avrebbe chiuso per sempre gli occhi e non l'avrebbe mai scoperto. Dopo istanti interminabili, alle voci degli angeli si unirono anche quelle di suo figlio e di Betsy; Castiel non comprese quello che stava accadendo finchè non sentì il tocco che avrebbe conosciuto tra mille. Quello dell'unica donna che avrebbe mai amato.
Riaprì a fatica gli occhi e intravide la sua sagoma, che si faceva via via sempre più chiara. Fu allora che si accorse di non provare più alcun tipo di dolore, il vociferare degli angeli cessò di punto in bianco e Castiel si sentì completamente in forze.
-che cosa..- alzò il capo confuso e notò Cal che lo guardava sorridente, con una manina poggiata sul suo petto.
Il pugnale era ancora conficcato lì nel mezzo, ma non gli provocava alcun effetto, solamente un leggero fastidio quando Betsy glielo sfilò. E nemmeno una goccia del suo sangue uscì dalla ferita che subito si era rimarginata.
Tutte le parole che avrebbe voluto dire in quel momento gli erano morte sulle labbra, si limitò a mettersi a sedere e abbracciare con quanta forza aveva in corpo sua moglie e Cal.
Suo figlio l'aveva salvato da morte certa. Se qualcuno gliel'avesse detto qualche anno prima, l'avrebbe preso per un pazzo.
-grazie- mormorò -grazie...- ripetè baciando prima la fronte a Cal, poi le labbra della sua donna.
Ancora intontito dall'accaduto, Castiel si alzò in piedi e posò il suo sguardo su CJ. Teneva in mano un pugnale, e a giudicare dalla sua espressione, forse ricordava qualcosa.
Amitiele l'avrebbe fiutata, la stava cercando.. e l'avrebbe trovata. Ma a quanto pare lei non aveva nessuna intenzione di scappare da lì, anzi. Intendeva affrontarlo.
-CJ non fare scemenze!- l'angelo avrebbe voluto afferrarla e portarla lontano, con la sua famiglia.
Ma prima che potesse dire o fare altro, Cal seguì il consiglio della ragazza, svanendo in un battito d'ali assieme ai suoi genitori.

Continua qui Una famiglia

Edited by Bet Grave - 26/11/2010, 17:19
 
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