Nome: Kelley
Cognome: MecCrow
Stato civile: Fidanzata Ufficialmente con Gerhard Schreiber
Altezza: 170 cm
Peso: 58 kg
Capelli: Corvini
Occhi: Cerulei
Segni particolari: Tatuaggio a forma di piuma fra le scapole
Abilità: Possiede tutte le capacità che ha un angelo
Biografia:Non ho mai chiesto molto alla vita, devo esser sincera. Mi sono sempre accontentata di ciò che avevo, delle mie ali, del suo amore, del suo tocco delicato sulla mia pelle, delle sue labbra sulle mie, dei suoi occhi fissi dentro i miei.
Mi è sempre bastato poco per sorridere, per essere serena, felice.
Ma adesso tutto è diverso.
Si, il sole sorge e tramonta ancora, gli uccelli continua a cinguettare e a deporre uova, mia madre continua a proteggermi da lassù, senza farsi notare più di tanto, il ciclo vitale è inalterato, come da secoli ormai.. Lo scorrere delle vite altrui è quello di sempre, ma il mio no.
Sono io quella diversa, la macchiolina rosa in mezzo a tante grigie, quella che rompe il ritmo di una noiosa monotonia.
Ma sono anche quella sbagliata.
Sono sbagliata in tutto.
Non dovrei esistere, non dovrei essere qui, non più. Il mio tempo è scaduto da tanto, eppure sono ancora qui. Uno stupido errore di calcolo ha fatto si che tutta la mia vita si sconvolgesse.
Ero un angelo una volta. Si, un magnifico ed etereo angelo. Ero perfetta con le mie ali grandi e bianche. Potevo volare, volare lontano, verso mondi sconosciuti, verso la gioia, verso la libertà, verso l’amore.
Ma quando scesi sulla terra.. be’ è lì che è avuto inizio tutto. E’ lì che io ho perso le mie splendide ali, è lì che ho commesso il mio peccato.
Amarlo è stata la mia colpa, la mia condanna, la mia morte. Non potevo, ma volevo e visto che non ho mai saputo tener testa ai miei istinti l’ho amato.
Ho amato un figlio delle tenebre, il più bel vampiro che i miei occhi avessero mai visto dall’alto. Mi colpì il suo modo di fare diverso da quelli che conoscevo. Lui era tutto ciò che avevo mai potuto solo lontanamente sognare e quando scesi per vederlo più da vicino e i nostri sguardi si incontrarono capii di amarlo. Capii che dopo tutto quel tempo passato ad osservarlo mi ero innamorata di lui, lo desideravo con tutta me stessa.
Tutto poi successe velocemente.
Mi vennero negate le mie lucenti ali e la possibilità di essere felice. Mi fu proibito di rivederlo, di continuarlo ad amare.
Il mondo mi crollò addosso senza pietà, schiacciandomi, annullando tutto quello in cui credevo. I miei desideri vennero gettati in balia del vento come granelli di sabbia. Ero vuota e sola in un mondo che non mi apparteneva, che non conoscevo più, ma sapevo di dover continuare a vivere, sapevo che quella non sarebbe stata la fine, ma bensì l’inizio di qualcosa, forse di una vita.
Vita. Cos’era la vita per me? Era diventato Lui la mia vita, la mia ragione di aprire gli occhi e guardare al futuro.
Ma Lui non ci sarebbe mai più stato a guardarmi, ad abbracciarmi, a sussurrarmi parole d’amore. Quella vita era finita, che mi piacesse o no.
Avevo sbagliato, avevo amato la persona sbagliata, avevo amato un vampiro, il mio nemico. Ma per quanto la sua natura fosse diversa dalla mia io non potevo non amarlo. Era naturale, come naturale è lo scorrer placido di un ruscello, così era naturale il nostro sentimento.
Non bevve mai da me, non si nutrì mai con il mio sangue, ma non perchè io non glielo permettessi, ma perché mi rispettava.
Ricordo ancora quando spiegai le ali davanti a lui. I suoi occhi erano colmi di sensazioni, di emozioni pure, dolci, non certo comuni in una creatura della notte come lui. Mi guardava come se fossi speciale, preziosa, da proteggere.
Lui con me era diverso, non era quel vampiro sanguinario e arrogante che se ne andava in giro a mietere vite ingiustamente. Ma rimaneva sempre un vampiro.
Ma adesso, sempre più spesso, mi domando se ne sia valsa davvero la pena.
Le mie ali..
Sulla schiena ho un tatuaggio. Una piuma i cui frammenti si mutano in uccelli che volano lontano..
Le mie ali voleranno di nuovo, si spiegheranno ancora contro il vento, me lo sento. Le riavrò prima o poi, troverò un modo per ricongiungermi alla mia natura, per scontare la mia condanna. Prima o poi lo rivedrò, si lo rivedrò. Devo rivederlo.
Troverò il modo per riportare tutto alla normalità. So che ci vorrà tempo e che forse è un’impresa impossibile, ma qui è in gioco la mia vita, il mio amore, una parte di me, forse la più bella.
Se non si lotta per le cose a cui teniamo di più, per cosa lo si fa?
