Misty Hill GDR

La beffa del male

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Bet Grave
view post Posted on 25/10/2010, 20:40




Continua da Quiete prima della tempesta

Betsy allacciò Cal al seggiolino e salì in macchina senza dire una parola. Non le veniva in mente nessuna frase confortante delle sue, né un pensiero che non la inquietasse. Ma che stava facendo? Portando Cal nel bel mezzo di un caso che sarebbe stato difficile da risolvere con una visitina alla chiesa della città? Guardò nello specchietto retrovisore il suo bambino che la fissava di rimando. I suoi occhi blu e profondi le stavano dicendo qualcosa che non capiva, ma il bimbo non disse una sillaba. Come se sapesse ma tacesse. Betsy aspettò che Ester e Lana salissero e quindi partì alla volta della chiesa. Perché non riusciva a sentire la voce della madre in quel momento? Di solito lei era lì a confortarla, o a fermarla nel caso stesse per fare qualcosa di pericoloso. Tesa, con le mani sul volante e la schiena rigida guidò la macchina fino al luogo che le avrebbe trascinate all'inferno. Si fermò poco distante con il motore acceso, pronta a scappare via. Guardò ancora suo figlio, anche se questa volta il bambino stava osservando con sguardo impassibili la chiesa. Betsy aguzzò la vista e notò una bambina ferma sul sagrato, di spalle. Il cuore le fece un balzo, ma poi s'accorse che la bambina in questione era fatta di carne e ossa. E piangeva. O almeno così sembrava. Non fece in tempo a vederla in faccia perché questa rientrò subito in chiesa, luogo che sembrava affollato visto che si sentivano chiaramente voci concitate e addirittura un coro di sottofondo. Una messa? Davvero insolito a quell'ora. Guardò prima Ester poi Lana. Che cosa dovevano fare?
- C'è gente comunque....lì dentro....
E con questo voleva dire che se decidevano di dare un'occhiata all'interno comunque non sarebbero state sole. Errore di valutazione che poteva costarle caro...

Edited by Bet Grave - 25/10/2010, 21:50
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 25/10/2010, 20:42




< Per tutto il tragitto rimanemmo in silenzio, ognuna presa dai propri pensieri e soprattutto dalla paura che qualcosa di catastrofico potesse avvenire.
Dopo pochi minuti in lontananza riuscii a vedere la chiesa di Misty Hill, un tempo doveva essere stata bellissima, visto lo stile classico, ma adesso, o meglio dall'arrivo di Hope era a dir poco lugubre ed inquietante.
Notai lo sguardo di Cahetel spostarsi verso il sagrato e fu allora che vidi una bambina in lacrime che subito corse dentro la chiesa, che a quanto sembrava era piena di gente.
Ma niente è come sembra e ben preso ne avremmo pagato le conseguenze.
Sospirai ed uscii dalla macchina seguita dalle due cacciatrici e dai rispettivi bambini. Insieme arrivammo davanti alla porta che permetteva di entrare in chiesa.
Il cuore iniziò a martellarmi velocemente nel petto, cercai di tranquillizzarmi in fin dei conti si trattava solo di una perlustrazione.
Non l'avessi mai detto: di colpo un urlo di una bambina, quella stessa bambina che avevamo visto pochi attimi prima, mi fece rabbrividire. Doveva esserle successo qualcosa >
Io vado dentro!!! < Corsi immediatamente dentro la chiesa preoccupata seguita da Ester e Betsy e appena entrata mi bloccai...la chiesa era completamente deserta.
Mi voltai verso il portone che si chiuse alle nostre spalle, eravamo intrappolate >
 
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Ester Colt
view post Posted on 26/10/2010, 12:03




Ester non aveva ancora visto la chiesa della città da quando era giunta a Misty Hill con Nick ed Abi. E quando fu davanti ai suoi occhi, non potè fare a meno di rabbrividire e stringersi al petto la sua patatina pelata. Così come quella di Betsy e Lana, anche la sua attenzione venne catturata immediatamente da una bambina talmente reale che forse non era un fantasma. Non può essere Hope, si convinse fissandola con gli occhi sgranati.

Scese dall'auto subito dopo Lana e, nell'aria umida e fredda del pomeriggio, udì provenire dall'interno di quella chiesa gotica ed imponente delle voci e il suono armonioso di un organo. Betsy aveva ragione, c'era gente là dentro. Quindi non avrebbero corso alcun rischio, se fossero entrate. Forse.

Per un momento Ester si concesse di rilassare i muscoli, ma fu giusto soltanto un attimo: un grido acuto sovrastò ogni altro rumore. Subito dopo il silenzio più totale. La bionda non si mosse di un millimetro, combattuta dall'istinto di cacciatrice di correre dentro... E quello di madre di ritornare immediatamente alla macchina. Ma senza rendersene conto scattò quasi subito in avanti assieme a Betsy ed entrambe seguirono Lana all'interno della chiesa. Chiesa che con immenso stupore si accorse essere vuota... Non una persona, non una bambina. Nessuno.

Dannazione! Quei fantasmi del cazzo mi hanno fregata di nuovo! In quell'istante Ester si ricordò di ciò che era accaduto nella foresta assieme a Lana: allucinazioni. E quasi non sentì il tonfo del portone richiudersi dietro di loro, perchè la sua attenzione era rivolta completamente verso l'altare. La stessa bambina che le tre cacciatrici avevano visto fuori ora era lì, muta e di spalle.
La bionda istintivamente coprì il volto di Abigail, come per proteggerla inutilmente da qualcosa, poi si voltò e allungò un braccio verso la maniglia del portone. Quando si accorse che al posto della maniglia vi era solamente un foro per la serratura, si lasciò scappare un'imprecazione che in altre occasioni mai avrebbe proferito in un luogo sacro come quello.

In quel preciso istante una risata malvagia echeggiò attraverso le navate della chiesa.
Hope era pronta per giocare.

 
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Bet Grave
view post Posted on 26/10/2010, 12:45




Scese per ultima dalla macchina, slacciò Cal dal seggiolino e tenendolo per mano si avviò verso la chiesa assieme alle sue amiche. Mamma perché non mi parli? Pensò tra sé. Quanto avrebbe voluto un consiglio, un ammonimento da quella voce che si era quasi abituata a sentire. Invece nulla; nella sua testa non riecheggiava altro se non pensieri che l'avrebbero trascinata lontana da lì se non fosse stato per quel grido acuto proveniente all'interno della chiesa. Prese Cal in braccio e corse a passo svelto dietro Lana e Ester, risalendo le scalette il sagrato della chiesa per entrare poi nell'enorme costruzione. Vuota. All'interno non c'era nessuno. Ad illuminare il posto solo le candele ai lati delle navate. Il cuore le fece un balzo: dritte nella trappola, come topi. Strinse a sé Cal e fece per voltarsi e scappare via quando gli occhi le caddero su quella bambina voltata di spalle. Era lei, Hope, la bambina che aveva spaventato le notti di suo figlio. Fece per urlare a Lana e Ester di fuggire via quando la risata della bambina le ghiacciò il sangue nelle vene.
E l'istante dopo Betsy si ritrovò sola. Si guardò attorno alla disperata ricerca di Ester e Lana ma non vide nessuno. E soprattutto cercò con gli occhi Cahetel, il suo piccolo angelo. Un istante prima era tra le sue braccia, mentre ora il bambino sembrava essersi dissolto nel nulla come le sue amiche.
- CAL!- gridò con quanto fiato aveva in gola.
Neppure la bambina si trovava più sull'altare. Betsy era completamente sola in quel posto....sembravano essere svaniti tutti. Continuò a chiamare a gran voce suo figlio, disperata all'idea che Hope potesse fargli del male. Il cuore le batteva all'impazzata e il respiro le si era fatto irregolare. Panico....paura....dov'erano andati tutti, dov'era suo figlio?
- CAL! CASS!
Poi qualcuno la chiamò e lei fu costretta a voltarsi: a pochi metri di distanza c'era sua madre. Ma la stava guardando con gli occhi che ricordava, ma con sguardo duro, quasi malvagio.
- Sei rimasta sola, Bet. Tuo padre mi ha fatta morire, questo è quello che meriti anche tu così anche tuo figlio crescerà da solo.
Betsy non fece in tempo a urlare che qualcosa la scaraventò all'indietro e batté la testa addosso allo spigolo di una delle panche. Perse immediatamente i sensi....
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 26/10/2010, 13:29




< Mi avvicinai al portone con Ester cercando di aprirlo ma niente. Hope era riuscita ad intrappolarci all'interno della chiesa.
Sfoderai la spada e cercai in tutti i modi con i fendenti di abbattere il portone. Inutilmente.
Mi bloccai sentendo quella risata agghiacciante provenire dall'altare maggiore >
Hope... < Appena pronunciai quel nome una raffica di vento gelido sferzò l'aria scaraventandomi contro un muro.
Quando riaprii gli occhi Ester e Besty insieme ad Abigail e Cahetel erano spariti >
Maledizione!! < Urlai, Hope doveva sicuramente averli presi >
Razza di bastarda vieni fuori e lasciali andare! < Da dietro l'altare sentii le loro urla, immediatamente corsi in quella direzione cercando con la mano la spada che non trovai, doveva avermi disarmato.
Arrivata dietro l'altare non trovai né Ester né Betsy ma Endymion.
Istintivamente gli gettai le braccia al collo >
Amore mio! Meno male che sei arrivato! < Dissi tenendolo stretto a me ma notai un particolare, non ricambiava la stretta.
Mi scostai leggermente da lui osservandolo in volto e anche l'espressione era fredda e distaccata >
Amore che succede? < Chiesi preoccupata >
Io non sono il tuo amore, vedi di mettertelo in testa ragazzina < Disse sciogliendo il mio abbraccio e avvicinandosi verso una figura femminile che non conoscevo >
Io non ti ho mai amato Lana, io ti ho solo usata, sei solo una stupida, credevi davvero che uno come me, un Sangue Puro potesse mettersi con un'insulsa e stupida umana? No, a me servivi soltanto come riserva di sangue < Continuò mentre avvicinò le labbra a quella figura femminile baciandola con passione. Il mondo sembrò crollarmi addosso >
NO! Non è vero tu mi ami! < Dissi tra le lacrime correndogli incontro ma questo per tutta risposta si avvicinò a me velocemente ferendomi gravemente al fianco. Rimasi senza parole: mi aveva ferito, Endymion aveva cercato di uccidermi.
Con passi lenti mi allontanai da lui osservandolo mentre si allontanava con quella donna e lentamente caddi a terra in preda al dolore del corpo ma soprattutto del cuore >
 
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Ester Colt
view post Posted on 26/10/2010, 13:47





La risata sadica di Hope la indusse a chiudere gli occhi, come a cercare da qualche parte quell'autocontrollo che in realtà aveva perduto non appena era scesa dall'auto di Betsy.
Ora che era al buio, strinse a sè Abigail ma con immenso stupore e terrore -dopo aver riaperto immediatamente gli occhi- si accorse che tra le braccia non reggeva che una coperta vuota, macchiata di sangue. Inorridita, la lasciò scivolare a terra.

-Abigail!- Gridò con tutta la forza che aveva in corpo, e nessuno rispose. Perchè non c'era più nessuno in quella maledettissima chiesa. Nè Abigail, nè le sue due amiche, nè Hope. Si voltò nuovamente verso il grande portone, ma quell'uscita ormai era bloccata. E anche se non lo fosse stata, non se ne parlava proprio di scappare senza sua figlia e le sue amiche.

Ester tornò a guardare verso l'altare. Dove pochi istanti prima vi era Hope, ora c'erano due persone -un ragazzo ed una donna- sedute sugli scalini, il capo chino. Istintivamente la cacciatrice corse verso di loro e, non appena fu ad una distanza tale da poterli riconoscere, si bloccò e sentì le gambe cederle.

-No... Non può essere. Voi non...- La voce di Ester era rotta dalle lacrime che avevano iniziato improvvisamente a scendere senza sosta, rigando le sue guance rosee. Di fronte a lei stavano sua madre Jaqueline e il ragazzo che un tempo l'aveva amata, Chris. Entrambi, in un giorno lontano che Ester non avrebbe mai dimenticato, furono vittime della furia di un demone.

-Non sei contenta di vederci, piccina?- Chiese la madre con una voce che non era la sua, alzandosi in piedi e mostrandole finalmente il suo viso. Un volto pallido, il volto della Morte. Ester indietreggiò di qualche passo e finì inevitabilmente a terra, poichè a causa dell'immenso terrore non aveva più il controllo delle sue gambe. Anche Chris si alzò in piedi e, prima che la ragazza se ne accorgesse, si materializzò davanti a lei. Non era reale, e lo intuì dal fatto che la sua figura era una specie di ologramma, quasi trasparente. Ma guardarlo in faccia le procurò comunque un dolore indicibile.

-E così mi hai dimenticata in fretta. Avevi detto di amarmi.- Quelle parole le trafissero il cuore come una lama affilata ed Ester prese a scuotere con vigore la testa. Avrebbe voluto dirgli che no, forse non l'aveva mai amato, perchè ancora non sapeva cosa significava amare a quell'età. Ma gli voleva bene, un bene dell'anima. E gli mancava. Così come le mancava sua madre, la quale ora stava in piedi sull'altare senza fare nulla, ma ripetendo incessantemente, con un ghigno disumano e divertito stampato in faccia: -sia tu dannata e sia dannato il cognome che porti-

Sono morta? Si chiese Ester.
Sì, forse ora si trovava all'inferno e stava patendo tutte le pene che probabilmente si meritava di patire.

 
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Bet Grave
view post Posted on 26/10/2010, 14:27




Betsy riaprì gli occhi e le bastò un'occhiata attorno per capire che non era più in chiesa, non era più a Misty Hill, ma a casa sua, a Carson City. Era nella sua stanza. Assurdo...come poteva accadere tutto ciò? Chiamò ancora a gran voce suo figlio e suo marito, Lana Ester, ma nessuno le rispose se non un rumore che proveniva dal piano inferiore. Una sorta di grugnito, come se vi fosse un animale selvatico in casa. Betsy uscì in corridoio a passi incerti, convinta che quello fosse solo un brutto incubo dal quale si sarebbe risvegliata presto.
- Eccola!- parlò una voce alle sue spalle.
Betsy si voltò e vide i suoi fratelli, Sean e Justin. Fu solleva da quella vista all'inizio, ma quando i due ragazzi l'afferrarono per le braccia trascinandola giù per le scale gridò dallo spavento. Ma che stava prendendo a tutti? Perchè ora ce l'avevano con lei? Eppure nonostante volesse chiedere loro queste informazioni, non ci riusciva, era come se avesse perso l'uso della parola. Sean e Justin la trascinarono in cucina dove sua madre era affaccendata attorno ai fornelli, di spalle. Canticchiava un motivetto che Betsy non conosceva. La ragazza poi udì ancora quella specie di ringhio, e capì che accanto a sua madre c'era un cerbero perché la donna disse:
- Buono piccolo ancora no, tra poco...
Betsy sgranò gli occhi dal terrore e guardò prima Sean e poi Justin ma vide che i loro occhi erano spenti, e avevano entrambi l'aria assente. Quando poi Allyson Pullman si voltò Betsy fu costretta a distogliere lo sguardo. Il suo ventre era squarciato, e gli intestini gli ricadevano verso terra come corde insanguinate. Betsy credette di morire...era così che sua madre era stata uccisa, con uno squarcio nel petto per prendere il suo quarto figlio, allevato poi dai demoni.
- Adesso tocca a te.- le disse la donna con voce metallica.
E le indicò la pancia. Betsy abbassò lo sguardo e s'accorse che il suo ventre era gonfio. Era incinta. Gridò per lo stupore.
- Non verrà mai al mondo tua figlia...- continuò Allyson- Attacca, ora!
Il cerbero ringhiò e si avvertì uno spostamento d'aria gelido e Betsy si ritrovò a terra schiacciata dal peso di una bestia invisibile, mentre gridava e sentiva la pelle e il ventre che le veniva tolto via e nonostante il dolore fosse indescrivibile lei restò sveglia e vigile ad assistere allo scempio del suo corpo. Gridò con quanto fiato aveva in gola fino a che non si risvegliò nella chiesa. Continuò a gridare e sentì un pianto accanto a lei. Cahetel piangeva attaccato alle sue gambe, tremando come una foglia. Betsy si passò una mano sul ventre piatto per poi chinarsi su di lui e se lo abbracciò stretto. Quando poi sollevò gli occhi vide Ester e Lana immobili al centro della chiesa. Abigail lanciava qualche lamento, stretta tra le braccia della madre e allora Betsy capì che Hope stava giocando con loro degli orribili scherzetti mentali.
- Ragazze svegliatevi!- gridò ancora scossa dalla visione che aveva avuto poco prima.
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 26/10/2010, 14:50





< Il mio sguardo era perso nel vuoto.
Non riuscivo nemmeno a respirare poiché ogni volta mi causava un immenso dolore al petto.
Il mio cuore, che per tutto questo tempo aveva battuto solo ed esclusivamente per Endymion, adesso stava sanguinando, si era spezzato in due nello stesso momento in cui Endymion mi aveva detto quelle parole così dure e fredde.
Sentii una mano sulla mia testa >
Piccola non essere triste andrà tutto bene < Disse una voce a me familiare >
Mamma?! < Alzai lo sguardo ed era proprio lì davanti a me, mia madre, quella che tre anni fa era stata uccisa da un vampiro, che le aveva squarciato la gola >
Mamma!!! < Istintivamente mi alzai guardandola > Tu...come...come è possibile che tu sia viva?! Come?! < La donna davanti a me mi abbracciò e rimasi senza parole, mia madre era qui ed era viva! Tuttavia successe qualcosa di imprevisto. Sentii la lingua di mia madre sul mio collo >
Il sapore della tua pelle è così buono, e l'odore del tuo sangue così appetitoso, ne voglio assaggiare un po' < Sussurrò maligna. Immediatamente raggelai >
Mamma che stai dicendo?! < La scostai da me guardandola negli occhi e fu allora che capii. Mia madre era diventata un livello E. Indietreggiai >
No, no non è possibile! < Urlai >
E' colpa tua Lana se sono diventata così! Loro volevano te ed hanno trovato me! Tu sei un'assassina, tu mi hai ucciso! < Si avvicinò velocemente a me mettendomi contro il muro.
Lacrime di dolore e di rabbia mi rigarono il viso.
Anche io mi davo la colpa della sua morte, se io fossi stata in casa avrebbero preso me e lasciato stare lei. Io ero un'assassina. Mostrai la gola >
Fa quello che vuoi, ormai non ho niente che mi lega al mondo < Dissi, avevo perso Endymion e ormai non mi importava più niente del mondo. Di colpo la voce di Betsy irruppe nella mia mente >
Betsy!? BETSY! < Aprii gli occhi e la ritrovai davanti a me. Era stata tutta un'illusione voluta da Hope >
Giuro che gliela faccio pagare a quella bastarda! < Ringhiai >
 
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Ester Colt
view post Posted on 26/10/2010, 15:31




-Sia tu dannata, e sia dannato il cognome che porti.- Continuava a ripetere sua madre Jaquelline, mentre Chris si era dissolto nel nulla. Al suo posto c'era Daniel. Daniel Colt, il padre di Ester, il quale si tolse la vita dopo qualche mese alla scomparsa della sua donna. L'uomo teneva in mano la Magnum con la quale si era ammazzato cinque anni fa e fissava sua figlia sorridendo dolcemente.

-E' tutta colpa mia, biondina. E' tutta colpa di questo cognome maledetto.- disse con fare pacato, mentre si portava la magnum alla tempia. Quella stessa magnum che Ester portava sempre con sè, come unico ricordo di Daniel.

-No, papà, no... Ti prego! La colpa non è stata tua nè mia, lo sai! Per favore...- Ester era disperata e ormai non riusciva più a distinguere la realtà dall'incubo in cui era stata catapultata. Ma avrebbe giurato che quel dolore che provava al cuore fosse reale.

-Non è come dici, biondina. Dovresti farlo anche tu, dovresti fare anche tu questo.- E mentre la madre ai piedi dell'altare scoppiava in una risata malvagia, Daniel Colt regalò un'ultimo sorriso alla sua piccola per poi premere il grilletto. Ester chiuse istintivamente gli occhi gridando sino a lacerarsi le corde vocali e quando li riaprì, si trovò accasciata a terra con le guance umide di lacrime; tra le braccia Abigail che la osservava con gli occhioni azzurri spalancati. Betsy e Lana erano accanto a lei, in piedi: i loro volti erano più che preoccupati, e rabbiosi.

Fu allora che comprese. Tutto quello che aveva vissuto non era che un'illusione creata da quel fottutissimo spiritello. Hope l'aveva presa per i fondelli per l'ennesima volta e con lei a quanto pare anche Betsy e Lana.

-Brutta stronza, è arrivato il momento di rispedirti all'inferno che ne dici?- Tuonò Ester, più arrabbiata che mai. Ma cosa mai avrebbe potuto fare con sua figlia tra le braccia? E Hope sembrò leggerla nella mente, visto che in un attimo sua figlia si dileguò dalla sua presa e subito dopo la udì piangere sopra l'altare. Hope era lì vicino e osservava la piccolina sorridendo malignamente.

La cacciatrice accecata dalla rabbia si scagliò a mani nude verso l'altare, senza pensare alle conseguenze. Quel maledettissimo mucchietto di ectoplasma in un modo o nell'altro gliel'avrebbe pagata!
Ma la corsa durò pochi secondi, visto che una forza invisibile trascinò violentemente Ester in fondo alla chiesa, fino a farla sbattere contro il portone.

 
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Bet Grave
view post Posted on 26/10/2010, 15:49




Finalmente anche Ester e Lana si riebbero da quell'incubo a occhi aperti. Betsy stringeva Cal tra le braccia; il pianto del bambino si era calmato un poco ma tremava ancora come una foglia. Le venne in mente di creare uno degli scudi che aveva imparato a materializzare, ma prima che potesse farlo Abigail sfuggì alla presa di Ester e la sua amica venne scaraventata contro il portone. Quello era davvero troppo e Abigail doveva essere salvata. Si voltò verso Lana e le comandò di correre a prendere la piccola non appena glielo avesse comandato.
- Ora te lo mostro io un trucchetto, ragazzina!- disse alzando una mano verso lo spettro.
Socchiuse gli occhi mentre sentì Cal posarle una manina sul braccio; il bambino voleva dargli la sua forza. Neppure quello sarebbe bastato a sconfiggere Hope, lo sapeva bene. Ma avrebbe almeno fatto guadagnare tempo a lei e alle sue amiche. Dovevano uscire di lì. Mamma aiutami! Pensò, e poi prese a recitare "Meu Deus, dissolver o mal aqui em sua casa e dá a mim a força para defender e a sua residência, agora e sempre." Riaprì gli occhi: Hope sembrò svanita nel nulla.
- Ora Lana va a prendere Abi!- gridò.
E mentre guardava la ragazza correre verso l'altare una forza sconosciuta la sospinse all'indietro. Betsy strinse forte Cal e andò a sbattere contro una delle colonne della chiesa. Gridò per il dolore alla colonna vertebrale, ma s'affretto a tranquillizzare subito il bambino. Questa volta le parole in quella lingua che non sapeva neppure di conoscere, non erano servite a molto...Baciò la testolina di Cal e pensò a Cass. Non poteva finire tutto così...non poteva....
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 26/10/2010, 18:37




< Osservai inorridita Abigail sparire dalle braccia di Ester e ricomparire sull'altare maggiore accanto a Hope.
Immediatamente Ester reagì tuttavia il tentativo di riprendersi sua figlia fu inutile poiché venne scaraventata contro il portone della chiesa >
No! Ester! Dannata Hope! < Urlai per poi sentire Betsy pronunciare alcune parole in una lingua a me sconosciuta e subito dopo urlarmi di prendere Abigail.
Velocemente scattai in avanti percorrendo tutta la navata centrale mentre le panche mi stavano venendo contro.
O meglio Hope me le stava facendo venire contro .
Una di queste venne alzata in aria e gettata contro di me in direzione della mia testa: con un movimento fulmineo, movimento fatto con una velocità che non poteva definirsi umana, mi abbassai schivando la panca e avvicinandomi sempre di più ad Abigail.
Arrivata a pochi passi da lei dovetti arrestarmi.
Hope era comparsa davanti ai miei occhi e mi sorrideva maligna.
Tentai di colpirla con un pugno ma questa era fatta di ectoplasma per cui fu come colpire l'aria.
Con un solo sguardo questa mi scaraventò contro l'enorme crocifisso posto sull'altare imprigionandomi su questo e subito mi fu davanti >
Ancora non avete capito piccole stupide cacciatrici ficcanaso? Non potete nulla contro di me, Misty Hill mi appartiene! < Urlò con voce demoniaca. Decisi di tentare il tutto per tutto richiamando a me quegli strani poteri che più volte, nei momenti di pericolo, mi erano tornati utili.
E questo era un momento di ESTREMO PERICOLO.
A poco a poco iniziai a congelare il crocifisso sul quale ero tenuta prigioniera e pochi istanti più tardi questo si frantumò in mille pezzi facendomi cadere a terra.
Immediatamente mi rialzai correndo verso la parte anteriore dell'altare per prendere Abigail ma Hope riuscì ad immobilizzarmi e ad alzarmi da terra.
Sbarrai gli occhi per il terrore quando quando vidi che le panche che si erano ammassate al centro della navata stavano iniziando a prendere fuoco >
Ricordi cosa ti ho detto? Vi riserverò la stessa sorte che venne riservata a me! < Disse ghignando. Guardai Betsy, Ester ed infine Hope e di colpo capii...voleva bruciarci vive >

Edited by Lana Drown McDonald - 26/10/2010, 20:11
 
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Ester Colt
view post Posted on 27/10/2010, 09:49




Dopo che Ester fu sbattuta contro l'imponente portone della chiesa, tutto il resto avvenne nel giro di pochissimi secondi.
Betsy che recitava una formula che non aveva mai sentito in vita sua, Lana che si lanciava con una furia sovrumana verso l'altare per riprendere Abi... Ed infine il fuoco al centro della chiesa.

-NO! Abi!- Ad Ester poco importava se quel fantasma si accaniva su di lei, Abigail però non doveva nemmeno sfiorarla. Cercò di muoversi ma la sua schiena era come inchiodata contro il portone. Iniziò allora a gridare, usando tutte le sue forze per staccarsi da lì, inutilmente.

-Tieniti pure questo schifo di posto, ma tocca mia figlia e ti giuro che troverò il modo di farti passare nuovamente le pene dell'inferno! Stronza!- Ester era furiosa, non poteva finire così. Non potevano crepare per mano di un insulso fantasma incazzato col mondo intero.

Hope stava ai piedi dell'altare con un ghigno malvagio stampato sul suo visino. Non era Abigail che voleva, anzi, sembrava che l'avesse levata dalle braccia della madre proprio per non farle del male. La bambina fantasma alzò entrambe le braccia portandole davanti a sè e con quel gesto immobilizò Lana, sollevandola da terra.

-Su Misty Hill sono calate le Tenebre del Peccato la notte stessa in cui venni arsa viva, proprio in questo luogo sacro. Sono gli abitanti della città ad aver aperto le porte dell'Inferno. E queste non sono che le conseguenze delle loro azioni!- Gridò Hope, mentre i suoi capelli iniziavano ad allungarsi spaventosamente, sino ad arrivare ad Ester e Betsy.

La bionda rimase innoridita di fronte a quella scena: i capelli corvini dello spirito, che sembravano essere dotati di vita propria, si strinsero attorno ai polsi e alle caviglie di Ester alzandola di qualche metro da terra e avvicinandola alle panche che ardevano al centro della chiesa.

-Brutta puttana!- Ester, col volto già sudato a causa del calore, cercò di dimenarsi come poteva, ma non c'era verso di liberarsi da quella presa mortale... Infine chiuse gli occhi colmi di lacrime: aveva fallito miseramente come madre e come cacciatrice.

 
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Bet Grave
view post Posted on 27/10/2010, 14:50




La prima parola che le venne in mente fu un sonoro NO. Non sarebbe morta lì in quel modo, non con Cal stretto al petto. No, quello spirito non poteva farla franca. No, ci doveva essere un altro sistema. Mamma perché non mi parli, pensò ancora mentre si teneva stretto Cal tra le braccia. Il bambino alzò un poco il viso spaventato verso di lui e quando Betsy vide i suoi occhi azzurri e innocenti capì. Quale era la cosa che la mamma le aveva insegnato quando ancora bambina non sapeva dell'esistenza dei demoni ma aveva paura del buio? Betsy baciò la fronte del suo bambino mentre sentiva in sottofondo le grida di Lana di Ester, le parole di quello spirito e sentì infine le fiamme divampare al centro della chiesa. Quando poi quei tentacoli malefici tentarono di avvicinarsi a lei e a Cal, lei cadde a terra in ginocchio mentre il bambino le si era attaccato al collo nascondendo il viso tra i suoi capelli. Betsy iniziò a pregare. Ecco cosa le aveva insegnato la mamma; non era riuscita a spiegarle cosa si nascondeva nelle tenebre, non aveva potuto spiegarle come si distrugge un demone, o come si pratica un esorcismo. Ma le aveva insegnato a pregare. I capelli di Hope davanti a quell'atto sembrarono arrestarsi nell'aria e non sfiorarono né Betsy né suo figlio. Una preghiera da sola non bastava a salvare loro la vita, ma servì a tenere lontana quello schifoso ectoplasma dai due. Il fuoco invece prese a divampare sempre più velocemente; Betsy riusciva a sentire l'odore di fumo e il calore delle fiamme ma non cessò la sua nenia neppure quando delle lacrime amare presero a scenderle già per le guance. Cass pensò....e invocò il nome di Dio, un Dio che non credeva fosse scappato come tutti al contrario dicevano. Dio svanisce solo se sono gli uomini a scacciarlo.
- Papà verrà, Cal..- sussurrò al bambino- Papà verrà.....
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 27/10/2010, 15:37




< A mezz'aria bloccata dalla volontà di ferro di Hope osservai inorridita i suoi capelli allungarsi e bloccare i movimenti di Ester per poi avvicinarsi a Betsy.
Stranamente però questa non venne imprigionata come noi.
I capelli si erano bloccati non appena Betsy aveva iniziato a piangere e probabilmente a fare altro che ignoravo.
Tuttavia qualunque cosa stesse facendo, non poteva di certo fermare il fuoco che a poco a poco stava divampando.
Il primo pensiero fu che se non trovavamo un modo per arrestarlo saremo davvero bruciate vive.
No, non potevamo morire, non così, non in questo modo.
Non potevo lasciare Endymion, non adesso che lo avevo trovato.
No non potevo.
Poiché non potevo in nessun modo muovermi, cercai di utilizzare di nuovo i poteri del ghiaccio.
Di colpo gli occhi iniziarono a bruciarmi terribilmente, segno che stava funzionando meglio del previsto.
Sentii uno strano formicolio su tutto il corpo e lentamente ritornai a muovere le dita mentre le lingue di fuoco si avvicinarono velocemente ad Ester e a Betsy >
No!!! < Urlai ed immediatamente quelle lingue di fuoco si congelarono.
Hope spostò lo sguardo da Ester e Betsy a me fulminandomi con lo sguardo >
Non credere di poter competere con me patetica Guardian! < Disse stringendo la mano in un pugno.
Sentii l'articolazione del mio braccio destro, quello con cui maneggiavo Venus of the Underworld, rompersi.
Urlai, urlai per il dolore provocato dalla frattura.
§Endymion§ Pensai, ma lui non era qui, e con molta probabilità sarebbe arrivato troppo tardi.
Anche se in cuor mio speravo di sbagliarmi >
 
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Endymion d'Angoulême
view post Posted on 28/10/2010, 09:41




+ Colpito a morte lo Shibito alle spalle del ragazzo biondo armato, e mentre l'angelo si occupava degli ultimi non morti rimasti, portai la mano alla tasca frontale della camicia estraendo un candido fazzolettino di seta e pulendomi il viso dagli schizzi di sangue, per poi piegarlo e riporlo nuovamente nella tasca. Mi diressi in direzione del mio cappotto afferrandolo e voltandomi in direzione di Nicholas ascoltai le sue parole. Mi avvicinai a lui indossandolo, per poi voltarmi verso l'angelo che combatteva ancora. Tornai a guardare quella botola nella quale il ragazzo si era appena gettato e mi lasciai cadere al suo interno atterrando in piedi, era un passaggio buio e umido, probabilmente veniva usato nell'epoca delle conquiste straniere come via di fuga.
Dopo qualche minuto ci raggiunse anche il marito di Betsy, esitai solo un istante, non sapevo dove mi avrebbe portato quello stretto passaggio, in cuor mio speravo conducesse all'esterno del cimitero cosi che potessi tornare a cercare Lana, ma se cosi non fosse stato? alla fine mi decisi, iniziai per primo a percorrerlo noncurante degli altri due alle mie spalle, dopotutto, che scelta avevo?
Percorremmo quel corridoio buio e freddo per circa cento metri, certo per i miei occhi l'oscurità non rappresentava un problema. Dopo qualche minuto fu percettibile a me un profumo familiare, che conoscevo molto bene + Lana..+ sussurrai iniziando a correre a velocità fulminea lungo quel labirinto di cunicoli e stradine, seguendo col fiuto quell'odore che mai come in quel momento fui più felice di percepire. Come un ossesso svoltai a destra, poi a sinistra, ancora a destra e percorsi la strada fino in fondo ritrovandomi davanti ad un vicolo cieco. Com'era possibile? mi guardai in torno e solamente sollevando lo sguardo notai una botola sopra di me e senza esitazione alcuna puntai la mia mano verso di essa facendola saltare con un onda psichica. Annusai l'aria per un istante, fuoco, era odore di legno bruciato. Nella mia mente riecheggiavano le parole di quello zombi e senza indugiare oltre piegai leggermente le ginocchia per darmi lo slancio necessario a raggiungere quell'apertura atterrando in piedi proprio nel centro della chiesa. Spostai il mio sguardo in direzione di Lana precipitandomi verso di lei a velocità fulminea + amore!! amore mi senti? + domandai prendendo il suo viso tra le mani, stava soffrendo molto, era in pessime condizioni fisiche. Le mie mani tremavano, non dalla paura, ma dalla rabbia, mentre delicatamente le accarezzavo i capelli facendole poggiare la testa sul mio petto + ci sono io, è tutto finito amore, è tutto finito + la rincuorai sapendo che non era affatto cosi, la vera battaglia doveva ancora cominciare. Spostai il mio sguardo acceso di rabbia verso lo spettro di quella bambina, l'avrebbe pagata, fosse stata l'ultima cosa che avessi fatto!! +

Edited by Endymion d'Angoulême - 28/10/2010, 11:42
 
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