Una straniera a casa (parte II)

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Trovare la biblioteca non fu affatto difficile come cercare un parcheggio. Fu come se l'edificio in realtà si fosse messo sulla loro strada di sua spontanea volontà. Betsy per strada aveva chiamato la signora Thompson che felice di affittare un'altra delle sue case le aveva dato un indirizzo e un appuntamento al quale doveva presentarsi CJ due ore più tardi. L'indirizzo, da quanto poteva ricordare Betsy, era vicino a quello di casa sua. Insomma sarebbero diventate vicine di casa....

Risalirono il viale che portava in biblioteca senza parlare. Betsy non disse nulla per non montare altre bugie; sapeva di non essere brava a farlo. L'edificio le accolse silenzioso e composto, quasi fosse un luogo sacro. E forse lo era davvero visto che conservava al suo interno dei libri che potevano rivelarsi importanti per la sua ricerca. Lanciò un'occhiata a CJ e varcò il portone principale.

CJ non era mai stata appassionata di libri, di lettura sì, ma non di libri. Insomma lei preferiva più i supporti multimediali. Aveva letto centinaia di libri sul suo iPad, ma di libri che parlassero di magia, ne aveva trovati ben pochi. Era sicura che in una cittadina come quella, avrebbe trovato qualcosa di più intrigante. Così quando varcò il portone con Betsy si voltò ad osservarla
-Bene, è libera o bisogna fare qualcosa tipo... una tessera o cose del genere?- chiese come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Stava per rispondere a CJ che non lo sapeva quando un'anziana signora andò loro incontro. E Betsy non poté fare a meno di considerare che la percentuale di anziani in quel posto era davvero molo alta.
- Serve aiuto ragazze?- chiese la donna con voce gracchiante.
Betsy lanciò uno sguardo a CJ e rispose che volevano vedere qualche libro da prendere in prestito. La donna rispose loro che potevano guardare liberamente tra gli scaffali; all'uscita avrebbero poi posto una firma sul un libro delle visite. A quanto pareva non c'era bisogno di avere una tessera. Dopodiché l'anziana bibliotecaria se ne tornò al suo posto, dietro una scrivania polverosa e piena di libri lasciando libere le ragazze. Ma quando le due si voltarono, la donna anziana posò due occhi sospettosi sulle straniere...non le piacevano le straniere...

CJ cominciava a credere di essersi sbagliata sul paese, finora aveva trovato solo persone gentili. Si voltò poi verso Betsy
-Dici che si troveranno articoli di giornale di qualche tempo fa? Tutto quel mistero che il mio ragazzo ha lasciato attorno a questo posto... mi incuriosisce!- quindi lanciò un'occhiata alla vecchina e issandosi meglio il suo borsone sulla spalla cominciò a incamminarsi verso alcuni scaffali polverosi -Magari qui ci trovo qualche diario di qualche abitante...- mormorò verso Betsy. Sembrava quasi che CJ fosse un'adolescente emozionata per la prima esperienza sul soprannaturale che nascondeva alla mamma.

Guardò prima il borsone poi la ragazza seguendola per gli scaffali stracolmi di libri.
- Come mai tutto questo interesse per la città?- chiese a voce bassa per non farsi udire dalla vecchia bibliotecaria.
L'interesse e l'eccitazione di CJ la convinsero che qualcosa non quadrava. Anche lei era interessata a fare luce sul mistero della città, ma l'aveva sempre dimostrato. Sembrava ora che la compostezza e la calma della ragazza fossero svanite in quel momento.
- Sai non credo che i vecchi libri della storia si trovino assieme ai libri di narrativa per ragazzi.- concluse.
Posò poi gli occhi su un libro sul ripiano dello scaffale in basso. La copertina nera come la pece attirò la sua attenzione. Si chinò per prenderlo. La magia dietro la fede ne era il titolo. Pensò fosse un libro singolare e lo mostrò a CJ convinta che ne sarebbe stata entusiasta.

-Se devo piantare le tende in questo posto... vorrei conoscerne ogni segreto!- dichiarò CJ convinta, mantenendo un tono comunque basso imitando Betsy. Avrebbe anche aggiunto qualche altra bugia quando tutto crollò con il libro che le mostrava l'altra. Le fece venire letteralmente i brividi. La sua espressione cambiò e per una volta, dopo tanto tempo... eccola vacillare. Si schiarì la voce e cercò di riprendersi. -Titolo... titolo interessante!- disse con un sorriso stiracchiato. Ora era evidente che qualcosa la stesse mettendo in agitazione. Si guardò attorno prima di allungare una mano verso il libro, quando il suo orologio digitale cominciò a bippare. La ragazza ritirò la mano e si prodigò per spegnere quell'affare sibilando un -dannazione!- a denti stretti.

Edited by Catherine_Jane_Scarlet - 13/10/2010, 23:18

Impossibile questa volta non notare il cambiamento in CJ. Betsy osservò prima la copertina del libro, poi la ragazza quindi ancora la copertina. Il libro doveva parlare di magia o simili ed era singolare che quell'argomento la facesse vacillare così. Per quale motivo? Betsy stava per farle qualche domanda quando l'affare che portava al polso CJ iniziò a emettere un suono che riecheggiò per tutto l'edificio silenzioso. Betsy si aspettò quasi che la vecchia bibliotecaria arrivasse con fare minaccioso per sgridarle, ma questo non avvenne. Guardò CJ con aria interrogativa.
- Cos'è? Una sveglia?- domandò, ma sapeva che non poteva trattarsi di una sveglia.

CJ si guardò attorno con circospezione, temeva che qualcuno venisse a cacciarla per aver distrbato la quiete del luogo. Si voltò versoBetsy solo quando le rivolse quella domanda
-sì, è una sveglia...- si morse il labbroinferiore -Ho bisogno di un bagno...- affermò con voce tremula. La maledizione di cui era vittima, la metteva sempre a disagio.

La guardò con aria interrogativa ma non indagò oltre.
- Chiedi alla signora. T'aspetto qua....
quella ragazza era a dir poco bizzarra. Un mistero tra tutti quei misteri e nascondeva forse molto di più di quello che lasciava intendere. Tutto il suo fare sicuro era svanito all'improvviso, le sue difese stavano crollando. Tra non molto forse si sarebbe svelata. E ciò significava che anche lei avrebbe dovuto farlo....Tornò a sfogliare il libro e attese che la ragazza andasse alla ricerca del bagno.

-Ci metterò un attimo!- disse timidamente lasciando a terra, vicino a Betsy, il proprio borsone.

CJ si diresse di nuovo verso il bancone della reception dove prima c'era la vecchina
-Ehm...- tentennò -Mi scusi...- continuò guardandosi attorno senza trovare l'anziana. C'era qualcosa di spettrale e strano, dove era finita quella gentile vecchietta?

Abbassò gli occhi a guardare il borsone che CJ aveva lasciato lì. Non si fa, non si sbircia nelle borse altrui...lo sapeva bene. Eppure la ragazza doveva nascondere qualcosa in quella borsa, come del resto lei nascondeva qualcosa nella sua. Acqua santa, croci il suo paletto spuntato. Tornò a guardare il libro ma un rumore accanto a lei le fece rialzare lo sguardo. L'anziana bibliotecaria le stava di fronte con una strana espressione sulla faccia. Betsy richiuse il libro e si morse il labbro inferiore.
- Ehm....posso fare qualcosa per lei?- domandò stupidamente alla donna.
La bibliotecaria annuì con la testa.
- Si. Andatevene subito da questa città.- sibilò.
Betsy sobbalzò a quelle parole e sperò che CJ tornasse presto. E quella era la seconda volta che veniva invitata ad andare via...

CJ fece un giro su se stessa, niente, la vecchina era sparita, non poteva far altro che tornare sui suoi passi. Si morse il labbro inferiore e decise di tornare verso Betsy, ma un libro attirò la sua attenzione. Non era nelle sue abitudini, ma prese il piccolo libro e se lo nascose sotto la maglietta infilandolo nella cintura dei jeans, si assicurò di essere ben coperta e tornò da Betsy.

Sì fermò qualche metro dietro alla vecchina, notò lo sguardo di Bet e allungò la mano dentro la borsa dove teneva la Glock
-Andiamo!- sembrava quasi un ordine.

La voce di CJ la fece sobbalzare. Betsy s'affrettò a rimettere a posto il libro che teneva ancora tra le mani e preferì dar retta alla ragazza che riempire di domande l'anziana bibliotecaria. Ma quella storia non le piaceva; era stanca di sentirsi dire che doveva andare via da quella gente poco cortese e superstiziosa. Seguì CJ fuori nel cortile della biblioteca ma si fermò.
- Nessuno viene a Misty Hill senza una ragione precisa.- disse con i nervi oramai logori.- E per favore non rifilarmi di nuovo la scusa della storia che vuoi approfondire!
Non era sua abitudine rivolgersi così a una persona conosciuta da poco. Ma tutta quella situazione era a dir poco snervante.

CJ aveva recuperato il borsone e aveva accompagnato fuori Betsy
-Sono tutti così quelli del posto?- sbuffò dando un calcetto ad un sasso. Betsy non la spaventò e, l'aveva presa in un brutto momento. CJ si era innervosita e stava perdendo il controllo, Betsy se ne sarebbe accorta perché il vento stava crescendo solo attorno alla Britannica. -Sono qui per avere risposte...- mormorò sibillina.

Annuì alle sue parole. Non avrebbe saputo nulla, ovvio. E non le sembrava neppure il caso di forzare la mano. Restò in silenzio a guardarsi attorno e notò una porta sprangata in fondo al cortile, seminascosta dall'ombra del portico. Senza conoscerne la ragione, prese ad andare in quella direzione.
- Le persone qui sono poco ospitali, te ne accorgerai presto.- disse- Ma solo perché nascondo un segreto...
Era a qualche metro dalla porta sulla cui sommità c'erano delle sbarre di ferro. Oltre la porta doveva esserci una seconda anta completamente rivestita di ferro, impossibile da forzare. Ciò non faceva altro che aumentare il mistero attorno a quel luogo.