Winchester Dean |
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| Dean guardò la scena esterrefatto, ripetendosi nella mente più volte di non muoversi dal suo nascondiglio per il bene di Betsy e Lana. Veder ammazzare in quel modo Persefone gli fece serrare la mascella dalla rabbia. Non pensava si arrivasse addirittura a quello, sapeva che la dea era invulnerabile ma non era lo stesso piacevole veder un corpo dilaniato in quel modo. Sentì Betsy irrigidirsi accanto a lui e pensò che la ragazza sarebbe svenuta. Invece lei deglutì e la sentì annuire alle parole di Lana. Anche se dubitava che Ade facesse tutto ciò solo per divertirsi nel vedere squartata sua moglie. O magari era così sadico da trovare quello spettacolo eccitante. Quando la voce del dio risuonò nell'aria strinse nella mano la sua pistola. Merda. Qualcun altro scese dal treno, proprio come Ade aveva preannunciato. - Ma che brutto stronzo...- imprecò mentre lo sentiva che attirava l'attenzione dei mostri proprio verso loro tre- Ragazze la pacchia è finita. Statemi vicine. Lo disse lo stesso anche se sapeva di non poter fronteggiare quei mostri e proteggere Lana e Betsy contemporaneamente. Allora lanciò un'occhiata al cielo. “Andiamo Cass, figlio di puttana, dove sei?”
Castiel sentì le parole che il dio gli aveva sussurrate e con un gesto della mano fece spegnere tutte le luci della stazione. Una mossa azzardata perché Betsy e gli altri sarebbero rimasti pressoché al buio, ma confidò nella sua rapidità e nel fatto che anche quei mostri sarebbero stati presi alla sprovvista da quella sua mossa. Lui era ancora invisibile e nel momento in cui il buio sopravvenne in quella zona della città, la lama del pugnale fu resa perfettamente utilizzabile. Non poteva fallire. Niente lotta. Doveva ammazzare quell'anima e rispedirla al mittente. Castiel ne aveva passate molte da quando era arrivato sulla terra, era diventato più forte grazie anche ai poteri conferitogli da Michele. E avrebbe dato prova di quella forza in quel preciso istante. Comparve alle spalle di Jack e lanciò un'occhiata disgustata al povero corpo di Persefone. L'anima infernale intuì la sua presenza ma non ebbe modo di voltarsi. Castiel l'afferrò per la nuca con una mano mentre con l'altra lo pugnalava al cuore con un affondo secco e deciso, senza battere ciglio, senza alcuna esitazione. Jack lo squartatore nemmeno s'accorse del fatto che stava per tornarsene negli inferi. Il coltello risucchiò la sua anima dannata e si dissolse come mai esistito. Castiel allora si voltò a vedere la lotta che intanto era appena scoppiata a pochi metri da lui. Con lo stesso gesto della mano fece tornare la luce dei lampioni e la scena che vide lo fece quasi sussultare. Dean Lana e Betsy combattevano contro quei mostri, e ciascuno di loro era impegnato a contrastare uno di quegli esseri. Dean aveva estratto il machete dal borsone delle armi di Betsy e cercava di eliminare l'essere che si era scagliato contro di lui. Betsy invece teneva a bada uno dei mostri coi suoi poteri mentali, ma stava cedendo; il sangue che le colava dal naso copioso era un segno evidente. Cass fece per intervenire ma Dean con un'abile mossa prima recise la testa del mostro col quale stava combattendo e poi ferì al braccio quello che minacciava Betsy. Anche il cacciatore sembrava stremato dalla lotta, sporco di sangue sul viso e sulle mani. - Bet usa questa! Dean le lanciò la sua pistola prima di accasciarsi a terra. Quel mostro l'aveva ferito al fianco e il taglio profondo iniziava a lanciargli delle fitte di dolore. Betsy afferrò al volo la pistola, e fu allora che Castiel decise di intervenire.
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