Ade Dio degli Inferi |
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| L'ingresso della dea mandò per un istante su di giri i sensi di Ade, che tuttavia riacquistò quasi subito il controllo di se. Aveva tempo per dedicarsi alla moglie, più tardi. - Naturalmente signorina Gravestone - rispose il dio voltando le spalle ale due e dirigendosi verso una teca di vetro posta su di un mobile di fronte ad una delle colonne presenti nella grande stanza ovale. Ade la aprì, senza esitazione, e vi afferrò qualcosa. Poi, girandosi verso la cacciatrice, mostrò cosa stringeva la sua possente mano. Un normale pugnale dalla lama ondulata, all'apparenza. - Questa è l'arma in dotazione ai mietitori di anime, i miei serventi che si occupano di portare nell'Oltretomba le anime di coloro che si rifiutano di lasciar scivolare via le loro esistenze terrene. E' leggero e maneggevole, lo conficchi nel cuore di una qualunque creatura vivente o morta, ed esso asorbe completamente la sua anima - e così dicendo lanciò l'arma tra le mani di Betsy - quelle anime possono essere indebolite con le vostre armi celesti e gli incantesimi, ma l'unica maniera di rimuoverle dal mondo una volta per tutte risiede in quel pugnale - lo indicò con il dito - Ma attenzione, dovete essere disposti ad utilizzarlo anche nel peggiore dei casi. Anche qualora si trattasse di pugnalare al cuore un neonato in cui si è incarnato uno di quegli spiriti. Ah, un altra cosa. Funziona solo al buio - concluse spalancando le tende di una delle finestre della stanza, e non appena uno spiraglio di luce penetrò attraverso le vetrate, la lama del pugnale divenne invisibile lasciando solamente l'impugnatura dorata. Si trattava di una lama spettro, ma Ade era sicuro che i cacciatori avrebbero trovato il modo di utilizzarla in ogni caso. - Altre domande, o siete pronte a cominciare il gioco? - domandò il dio voltandosi verso le due e sorridendo, pronto a dare loro la prima coordinata.
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