La mano di Ester si era mossa come se fosse dotata di vita propria. Rovistò abilmente tra le carte e senza esitare afferrò una busta ingiallita sulla quale la calligrafia, oltre che essere stavolta comprensibile, le era dolorosamente familiare.
- Non è reale, non può essere vero... - balbettò con voce rotta dall'emozione.
Dove trovò il coraggio per aprire quella busta e mantenere quel briciolo di calma e sangue freddo nel leggere il suo contenuto, non l'avrebbe mai saputo.
"Misty Hill, 30 ottobre 1994
Cara Jackie,
come promesso eccomi qui a scriverti; lo sai, non sono bravo con carta e penna, non lo sono mai stato. Quindi non ti azzardare a prendermi per i fondelli assieme ad Ester, se mai dovessi trovare qualche orrore di ortografia. Anzi no, fammi un grandissimo piacere. Non far leggere alla biondina questa lettera, non voglio si preoccupi per me. Almeno lei... Come hai sempre detto tu, lasciamole vivere la sua vita. Finchè può. Lontana da questa merda.
Sono arrivato in questo schifo di posto ieri pomeriggio, o almeno credo fosse pomeriggio. La nebbia mi impediva di orientarmi, in tutti i sensi, ma dopo un paio di giri a vuoto per la città, sono riuscito a trovare quel dannatissimo hotel. E' enorme, credo di essere l'unico pezzo di stronzo qua dentro. Meglio così, potrò farmi i cazzi miei in santa pace. (Posso scriverle le parolacce, no?)
Quando terminerò di scriverti questa stupida lettera, uscirò ad imbucarla e passerò alla biblioteca. Dicono che la vecchia che sta là dentro sappia molte più cose di tutta la città messa assieme... Ne dubito, ma vale la pena tentare, no? Anche questo, me l'hai sempre detto tu.
Mi manchi Jacqueline. Tu e quella biondina, Dio solo sa -se esiste- quanto mi mancate.
Vorrei poter sentire le vostre voci, ma qua il cellulare non prende. E quei froci dell'hotel non mi fanno usare il fisso. Ho come l'impressione che se lo dovessi chiedere in giro, nessuno in città me lo farebbe usare. Sembra quasi vogliano tagliarsi fuori dal mondo di loro spontanea volontà.
Sono delle teste di cazzo, dovresti vedere come mi hanno squadrato dall'alto al basso quando mi hanno visto questi due vecchiacci dell'hotel. Ma non appena ho detto loro come mi chiamavo, ti giuro, le loro facce erano da immortalare! E lì mi sono detto: "Che tu sia dannato, Daniel Colt, sei nel posto giusto".
Cazzo, questa città mette i brividi persino a me. La nebbia qua ti entra nelle ossa, e sono sicuro che me la scrollerò di torno soltanto una volta che sarò lontano mille miglia da qui. E questo avverrà presto, spero. Ma non prima di aver avuto le informazioni che mi servono. Se è vero che le armi sono qui, non me ne andrò senza prima averle viste coi miei maledettissimi occhi.
Ti amo Jackie.
Vorrei pregarti di bruciare questo pezzo di carta, ma so che non lo faresti mai. Quindi per favore, almeno nascondila meglio che puoi a nostra figlia.
Daniel."
Lesse la lettera ad alta voce dall'inizio alla fine, soffermandosi ogni tanto per riprendere fiato e ricacciare indietro le lacrime. Una lettera che non era mai giunta a destinazione e per questo Jackie aveva passato la settimana più brutta della sua vita.
Suo padre era stato a Misty Hill... In quella stessa stanza. Suo padre sapeva.