Misty Hill GDR

L'inferno nell'Eden

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Ester Colt
view post Posted on 4/1/2012, 09:46




La mano di Ester si era mossa come se fosse dotata di vita propria. Rovistò abilmente tra le carte e senza esitare afferrò una busta ingiallita sulla quale la calligrafia, oltre che essere stavolta comprensibile, le era dolorosamente familiare.
- Non è reale, non può essere vero... - balbettò con voce rotta dall'emozione.
Dove trovò il coraggio per aprire quella busta e mantenere quel briciolo di calma e sangue freddo nel leggere il suo contenuto, non l'avrebbe mai saputo.

"Misty Hill, 30 ottobre 1994

Cara Jackie,
come promesso eccomi qui a scriverti; lo sai, non sono bravo con carta e penna, non lo sono mai stato. Quindi non ti azzardare a prendermi per i fondelli assieme ad Ester, se mai dovessi trovare qualche orrore di ortografia. Anzi no, fammi un grandissimo piacere. Non far leggere alla biondina questa lettera, non voglio si preoccupi per me. Almeno lei... Come hai sempre detto tu, lasciamole vivere la sua vita. Finchè può. Lontana da questa merda.
Sono arrivato in questo schifo di posto ieri pomeriggio, o almeno credo fosse pomeriggio. La nebbia mi impediva di orientarmi, in tutti i sensi, ma dopo un paio di giri a vuoto per la città, sono riuscito a trovare quel dannatissimo hotel. E' enorme, credo di essere l'unico pezzo di stronzo qua dentro. Meglio così, potrò farmi i cazzi miei in santa pace. (Posso scriverle le parolacce, no?)
Quando terminerò di scriverti questa stupida lettera, uscirò ad imbucarla e passerò alla biblioteca. Dicono che la vecchia che sta là dentro sappia molte più cose di tutta la città messa assieme... Ne dubito, ma vale la pena tentare, no? Anche questo, me l'hai sempre detto tu.
Mi manchi Jacqueline. Tu e quella biondina, Dio solo sa -se esiste- quanto mi mancate.
Vorrei poter sentire le vostre voci, ma qua il cellulare non prende. E quei froci dell'hotel non mi fanno usare il fisso. Ho come l'impressione che se lo dovessi chiedere in giro, nessuno in città me lo farebbe usare. Sembra quasi vogliano tagliarsi fuori dal mondo di loro spontanea volontà.
Sono delle teste di cazzo, dovresti vedere come mi hanno squadrato dall'alto al basso quando mi hanno visto questi due vecchiacci dell'hotel. Ma non appena ho detto loro come mi chiamavo, ti giuro, le loro facce erano da immortalare! E lì mi sono detto: "Che tu sia dannato, Daniel Colt, sei nel posto giusto".
Cazzo, questa città mette i brividi persino a me. La nebbia qua ti entra nelle ossa, e sono sicuro che me la scrollerò di torno soltanto una volta che sarò lontano mille miglia da qui. E questo avverrà presto, spero. Ma non prima di aver avuto le informazioni che mi servono. Se è vero che le armi sono qui, non me ne andrò senza prima averle viste coi miei maledettissimi occhi.
Ti amo Jackie.
Vorrei pregarti di bruciare questo pezzo di carta, ma so che non lo faresti mai. Quindi per favore, almeno nascondila meglio che puoi a nostra figlia.

Daniel."

Lesse la lettera ad alta voce dall'inizio alla fine, soffermandosi ogni tanto per riprendere fiato e ricacciare indietro le lacrime. Una lettera che non era mai giunta a destinazione e per questo Jackie aveva passato la settimana più brutta della sua vita.
Suo padre era stato a Misty Hill... In quella stessa stanza. Suo padre sapeva.

 
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Bet Grave
view post Posted on 16/1/2012, 18:37




Betsy non interruppe la lettura di Ester. L'espressione scioccata emozionata e confusa della sua amica rivelava che nemmeno lei era a conoscenza di quel “piccolo” particolare: suo padre era stato a Misty Hill molto tempo prima, forse ancora prima che loro scoprissero la storia della città maledetta. Ciò fu indubbiamente una sorpresa anche per lei; chissà quanti altri cacciatori erano passati da quelle parti, persone che conoscevano e che avevano perso di vista. Il destino esisteva, e quella ne era la prova tangibile. A distanza di anni Ester aveva ritrovato quella lettera, in quello stesso hotel che aveva deciso di prendere in gestione assieme a suo marito. Una coincidenza che non poteva essere ricondotta solo al caso. Daniel Colt era stato lì, in quella stanza, esattamente dove loro tenevano i piedi.
Betsy si riscosse dalla sorpresa e si sforzò di mettere a fuoco quelle informazioni.
- Dunque...tuo padre è stato qui.- iniziò cercando di non turbare ulteriormente la sua amica- E quella lettera era per tua madre, ma tuo padre non la spedì mai. O se l'ha fatto ne ha tenuta una copia ed è quella che hai tra le mani. E non voleva che tu...
Betsy si morse il labbro inferiore; si mosse per avvicinarsi a Ester e circondarle le spalle con una braccio. Sapeva quanto fosse difficile per lei rivangare i ricordi legati alla sua famiglia, e ritrovare quella lettera che doveva restarle nascosta non avrebbe facilitato la situazione. La rilesse con gli occhi ancora una volta poi indicò coll'indice il punto dove il signor Colt parlava di alcune armi.
“Se è vero che le armi sono qui, non me ne andrò senza prima averle viste coi miei maledettissimi occhi."
- Ester, hai una vaga idea di quello che intendeva dire?
Chissà forse Daniel Colt era giunto a conclusioni dalle quali loro erano ancora lontane. E una domanda le sorse nella mente, che badò bene a non dire a voce alta: anche lui si era imbattuto in Hope?

 
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16 replies since 19/8/2011, 11:05   86 views
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