Misty Hill GDR

La Revenge

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Charlie Meester
view post Posted on 15/12/2010, 21:32




Charlie lanciò una rapida occhiata al gruppo di persone che si stava formando attorno a loro. Ora erano in sette, ma di loro ne conosceva poche. Betsy, la prima persona che aveva incontrato a Misty Hill, quella che aveva rischiato la vita a causa sua. Lana, che sembrava diversa dall'ultimo incontro. Isabella, che era giunta fino alla scogliera con loro, e la giovane Francesina, Aryanne, della quale ancora non aveva capito i poteri. Fuardò in direzione della bionda che le lancià una frecciatina e le avrebbe anche risposto a tono se non fosse successo tutto così improvvisamente. Tutte, compresa lei, si voltarono in direzione del mare. E per un secondo le sentì di sentire il rumore del motore di una nave, ma pensò solamente di star impazzendo. Eppure, quella cosa che tutte erano in attesa di identificare, una vlta giunta a pochi metri di distanza da loro, si dimostrò essere per davvero un nave. Ma non una qualsiasi. Era la Revenge, la nave che si era schiantata decenni prima a Misty HIll portandovi il male. Aveva letto poco a riguardo nei libri che aveva trovato in biblioteca, ma ciò che sapeva era sufficiente per presagire il peggio. Il vento si alzò improvvisamente, costringendo la giovane cacciatrice a pararsi con una mano gli occhi per evitare che delle pietroline potessero volarle addosso e farle male. La nave era sempre più vicina, e se non si fosse fermata l'onda che avrebbe provocato lo schianto contro la scogliera sarebbe statal etale per tutte loro. Charlie sentì Betsy calpestarle un piede, ma in quel momento era troppo terrorizzata per percepire il dolore. Un'onda anomala staca per fare capolino su di loro. Perfetto, la fine è giunta. Afferrò la mano di qualcuno, proprio della ragazza bionda al suo fianco, aveva il disperato bisogno di sentire che qualcuno era con lei in quel momento. Charlie chiuse gli occhi ed urlò, facendo coro a Betsy.

Eppure era asciutta e soprattutto <b>viva<b> come era possibile? L'onda stava per travolgere tutte loro. La ragazza riaprì gli occhi e si guardò intorno. Non erano più sulla scogliera. Si guardò attorno cercando di capire dove si trovasse. Del legno bagnato, probabilmente fradicio, sotto i suoi piedi. Alle pareti una carta da pareti bianca, strapata e consumata penzolava. Oblò a destra e sinistra delle mura che la circondavano. Erano all'interno della nave.
-Come diavolo ci siamo finite qua dentro?
Guardò sconvolta le ragazze che erano ancora con lei e mollò la presa sulla mano della bionda, che ancora stringeva involontariamente.
-Ehi un momento... manca qualcuno...
Si guardò ancora una volta attorno, adesso erano in 4. Che fine avevano fatto le altre?
-Dove sono finite le..
Non ebbe il tempo di termiinare la frase che udì dei passi al di sopra delle loro teste, come se provenissero dal pontile della nave. Loro si trovavano certamente dentro la stiva, o qualcosa del genere. Perchè diavolo siamo qui? fu il suo unico pensiero.
 
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Ester Colt
view post Posted on 18/12/2010, 18:02




Era già stravolta dalla visione di quella nave enorme che si stava avvicinando velocemente in direzione degli scogli. E poi... Impossibile. Era uno scherzo?
"Sono i miei veri occhi".
Dunque Lana era una delle creature a cui Ester dava la caccia. Era una vampira. Quell'affermazione echeggiò nella sua mente martellandole le meningi e sconvolgendola ulteriormente.
Ma non ebbe il tempo materiale di entrare in paranoia per la rivelazione di Lana, la Revenge -sì la nave maledetta, era proprio lei- era ad un passo dall'infrangesi contro gli scogli. Se ciò fosse accaduto loro sarebbero state seriamente nella...
Merda, Merda, Merda!

- Merda! - fu quello che riuscì a gridare solamente, e anche se lo urlò con tutta la voce di cui era capace, non riuscì a percepire il suono della sua voce, perchè il boato della nave contro la scogliera fu più potente d'ogni altro suono.
Sentì qualcuno afferrarle la mano, era la ragazza che inizialmente l'aveva colpita per la sua bellezza e per quegli occhi chiari come l'acqua del mare. La strinse a sua volta, come se così facendo potesse esorcizzare la tremenda paura che si stava impossessando di lei.

E quando con estremo terrore vide l'onda alzarsi spaventosamente sopra le loro teste, Ester istintivamente chiuse gli occhi, pensando che oramai erano tutte fottute.
Tuttavia, quando socchiuse di nuovo le palpebre, si trovò perfettamente intatta. Ma le scappò un'imprecazione quando, guardandosi intorno, comprese quel che era accaduto.

- Ditemi che non è vero.. - sussurrò. Hope aveva inventato un'altro giochetto per divertirsi con loro. Era una mera illusione anche questa volta, o qualcosa di più complesso e pericoloso?

Era talmente scombussolata che non fece nemmeno caso alle parole della ragazza che fino a qualche istante prima le aveva stretto la mano. Ma i passi che udì sopra di loro, quelli sì che la fecero trasalire.

- Forse sono le altre. - già, forse. O forse no. Per questo afferrò il fucile a canne mozze che teneva dentro il borsone a tracolla, conscia del fatto che probabilmente non le sarebbe servito ad un bel niente.

- Ok, per prima cosa direi di fare un bel respiro profondo e dirci chiaramente come stanno le cose: siamo nei guai, grossi guai. Ho una vaga idea di chi sia stato a causarceli; anche tu Bet, vero? - lanciò un'occhiata complice alla sua amica. Sì, era stata Hope senza dubbio.

- Finchè non troviamo le altre, cerchiamo di stare unite e non farci prendere dal panico. - concluse infine, cercando di dare un contegno al suo tono di voce. In realtà era agitatissima e avrebbe voluto gridare come una scema. Di nuovo in trappola!
Come sarebbe andata a finire stavolta?

 
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Catherine_Jane_Scarlet
view post Posted on 20/12/2010, 10:17




CJ... o meglio Remiele, era rimasta a fissare quella nave che stava puntando dritto agli scogli. Non sembrava particolarmente infastidita, preoccupata o qualsiasi atra cose le altre provassero. Sembrava quasi che stesse per avere una sorta di *rivelazione*. Strinse con forza la mano di Aryanne e continuando a guardare avanti le sorrise
- Andrà tutto bene... - mormorò cercando di imprimere tranquillità anche in quella ragazza. Non sapeva perchè, ma c'era qualcosa in lei, che sentiva di dover proteggere. Quando il boato si fece largo espandendosi nell'aria, Remiele trattenne il fiato, osservò i primi schizzi d'acqua sollevarsi e poi socchiuse gli occhi. Un leggero sorriso le increspò le labbra, se fosse morta forse avrebbe rivisto suo Padre o avrebbe magari vissuto in Paradiso protetta da Michele e non braccata come un animale.

Fu quando sentì che la vita non la stava abbandonando che riaprì gli occhi. Non si era accorta che non esisteva un'onda per il semplice motivo che lei continuava a non avvertire assolutamente nulla. Si guardò attorno, stringeva ancora la mano di Aryanne e aggrottò la fronte
- Bloody hell... - imprecò con il suo profondo accento British. Si guardò attorno, c'era solo tanto silenzio ed era strano visto che si trovavano nella sala motori della nave. - Ci siamo tutte? - domandò guardandosi attorno e accorgendosi che con lei c'era Aryanne e quella strana tipa dagli occhi viola. - Dove sono le altre? BET! - gridò con forza, mentre con la mano libera andava a prendere la pistola che teneva nel fodero. Non sarebbe servita a niente al momento, ma era meglio che niente. - Dobbiamo uscire di qui! -
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 10/1/2011, 18:38




Un boato, poi schizzi di acqua sulla faccia: Lana sbarrò gli occhi terrorizzata mentre il suo primo e forse ultimo pensiero andò ad Endymion.
Ma la fine non era ancora arrivata, almeno non per loro.

Senza rendersene conto Lana si ritrovò dentro la nave..intrappolata con le altre ragazze ma se non altro erano vive.
La guardian si voltò cercando con lo sguardo Betsy ed Ester ma di loro nessuna traccia.

Invece si trovò ad incrociare ancora una volta quegli occhi cristallini che sembravano leggere l'anima delle persone.
Insieme a lei un'altra ragazza dall'aria misteriosa, anche lei aveva qualcosa di diverso, di speciale.

Lana non riusciva a sondare la mente di quest'ultima e sapeva benissimo che cosa volesse dire.
Già una volta infatti Endymion le disse che non era riuscito a leggere nella mente di Cahetel, il figlio di Betsy e Castiel, e di Castiel stesso poiché i due erano esseri angelici.

Che la giovane fosse anch'essa di natura angelica?
Tuttavia adesso non era il momento di pensare a questo, ora dovevano trovare un modo per ricongiungersi alle altre quattro ragazze.
Concentrandosi Lana poté avvertire dei passi sotto di loro.
- A quanto pare Hope non vuole tenerci unte ma vuole colpirci a piccoli gruppi. Dobbiamo trovare un modo per raggiungere le altre! - Sussurrò la giovane vampira cercando un modo per poter scendere e non le importava se doveva affrontare creature mostruose, a lei interessava soltanto tornare dalle sue amiche ed uscire da quella nave maledetta.

Finalmente grazie alla sua vista "notturna" trovò un corridoio alla fine del quale erano situate delle scale che dovevano condurre sotto coperta.
Ma la loro discesa alla ricerca delle altre sarebbe stata senza alcun pericolo oppure Hope aveva riservato loro qualche sorpresa?
A Lana questo non interessava, sorpresa o no lei si sarebbe ricongiunta con le altre.
Velocemente si diresse verso le scale per poi voltarsi nella direzione delle altre due accorgendosi tuttavia che queste erano scomparse.
- Maledizione! - Imprecò la vampira per poi voltarsi ed iniziare a scendere le scale.

Edited by Lana Drown McDonald - 23/1/2011, 18:38
 
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Bet Grave
view post Posted on 31/1/2011, 12:26




Betsy guardò le sue compagne e le mancò per qualche istante la parola. Non sapeva che cosa dire o cosa consigliare di fare. Si trovavano all'interno della Revenge. Ovvio che quella non fosse la “vera” nave, doveva essere solo miraggio, solo una terribile visione. O per definirla ancora meglio: il teatro dove Hope si sarebbe divertita a muoverle come burattini.
- Ok...
Betsy tirò un lungo respiro.
- Cerchiamo le altre e scendiamo da qui.
Sapeva tuttavia che quell'impresa non sarebbe stata facile. Non dipendeva da loro questa volta. Le regole di quel gioco erano già state scritte. Ma pedine o no, non potevano restare lì a farsi muovere come marionette.
Betsy prese a guardarsi attorno. Le sembrava di essere all'interno di un ventre d'acciaio. Ma il “mostro” non era visibile...ancora.
- Forse meglio risalire e spostarci da qua.- suggerì.
Una porta di ferro le separava dal resto della nave. Betsy provò ad aprirla ma fu costretta a chiedere aiuto alle altre per farlo. Quando ci riuscirono la ragazza si fece coraggio e uscì in corridoio. Non si avvertiva alcun rumore, ma sospettava che non fossero sole a bordo.
E proprio a confermare quel suo pensiero si udì un grido che le fece venire la pelle d'oca. A quel grido ne seguirono altri, urla disperate di persone che stavano perdendo la vita. Il naufragio e prima ancora le morti sospette avvenute a bordo...quelle voci dovevano appartenere alle anime in pena e forse dannate dell'equipaggio della Revenge.
Betsy si tappò le orecchie o quelle voci l'avrebbero fatta impazzire. Poi le urla cessarono così come erano cominciate e nella nave tornò il silenzio.
Si udì solo un'ultima terribile risata inconfondibile: Hope.

La bambina fantasma che aveva trovato su quella nave la sua eterna maledizione....
 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 31/1/2011, 14:46




Isabella fissò di nuovo Bet e poi la ragazza bionda, Ester doveva chiamarsi. Ho una vaga idea di chi sia stato a causarceli; aveva detto.
Isabella indietreggiò appena, con la voce che le si era ingroppata in gola, le braccia incrociate al petto, come se quel gesto avesse potuta proteggerla nel caso. Per un attimo credette di nuovo di impazzire, o magari folle lo era già! Si guardò attorno in quella che sembrava un vecchio involucro di lamiere e metallo, scosse la testa come a volersi levare di dosso il torpore, e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.

-Potrei sapere che diavolo sta succedendo?!- Urlò infuriata, scioccata, non aveva idea del perché fosse lì, né del perché sua madre fosse morta in quel modo, né del perché la sua vita sembrava essere piombata in un universo parallelo dove accedevano cose inspiegabili, da far raggelare il sangue nelle vene.

Serrò le labbra e spinse contro l'enorme porta di ferro, spingendo assieme alle ragazze.
"Potere alle donne" pensò, premendo con forza fino a quando la porta non scattò in avanti facendola barcollare per l'improvviso vuoto.

Stava per urlare di nuovo di rabbia, inveire contro il destino o contro qualunque maledizione le stesse rovinando la vita. Delle urla straziati da far congelare il sangue che pulsava nelle vene la precedettero, Isabella fissò Bet con gli occhi sbarrati. Si precipitò contro la ragazza che se ne stava con le braccia serrate sulla testa, Isabella le afferrò i polsi cercando di calmarla.

-Ma che diavolo sta succedendo?!- Si voltò verso Ester ringhiando quasi.
Il silenzio invase quella trappola di terrore e metallo, Isabella dimenticò quasi di respirare. . .

Una risatina leggera, cristallina... a Isa ricordò quella di una fanciulla in età tenera che giocava con le sue bambole preferite; un brivido le corse lungo la schiena. No. . .

Isabella corresse i suoi pensieri; "O quella di una fanciulla in tenera età che gioca a far a pezzi le sue bambole preferite, dopo avergli mozzato la testa"
 
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Charlie Meester
view post Posted on 31/1/2011, 16:06




Il male a Misty Hill non si prendeva mai un giorno di ferie, ormai era ben chiaro.
Hope quel giorno aveva trovato un buovo fantasioso modo per torturarle. Erano tutte in preda al panico, e anche se provavano a mantenere una facciata calma era chiaro che il terrore stava prendendo il sopravvento all'interno del gruppo delle quattro ragazze. Fu ancora pià chiaro quando Isabella sbottò. Charlie non capì se era per paura o per rabbia, ma sapeva che anche lei stava provando gli stessi identici sentimenti. Era confusa e spaventata, ma sapeva di dover tenere dure se voleva uscire viva da quel posto raccapricciante.

Dopo aver tentato di rasserenare la giovane ragazza standole accanto, raggiunse Betsy ed Ester con lei, e tutte assieme aprirono la porta. Non fu un'impresa facile. Anche se quella dove si trovavano loro non era la vera REvenge lo sembrava. Era tutto troppo realistico. I dettagli, la ruggine attorno alla porta di metallo, il freddo, l'odore di paura. Sembrava tutto incredibilmente e raccapricciantemente vero.

Poi, tutt'un tratto, dalla calma si passò al frastuono. Urla di dolore rivestirono interamente il corridoio della nave che stavano percorrendo. Le ragazze non poterono che tapparsi le orecchie, o la loro testa sarebbe esplosa. La vave s iriempì del mesto odore di sangue, che diede la nausea a Charlie. Le gambe sembrarono cederle, si sentiva debole, come se qualcno stesse portando via la vita dal suo corpo. Poi, improvvisamente, tutto cesso. Le urla, l'odore, il dolore. Era tutto finito. L'ultimo rumore percettibile fu quello della terribile risata di Hope che echeggiava dappertutto. Un brivido percorse tutto il corpo di Charlie, facendola raggelare, ma cercò di non curarsene.

-Dobbiamo trovare le altre...
Disse poi con poca voce affianandosi alle altre. Stavano perdendo di vista il loro obbiettivo principale. Trovare le ragazze mancanti e scappare il prima possibile da quell incubo.

Ma stavano per scorpire qualcoas che non si aspettavano. La Revenge non le aveva semplicemente rinchiuse in trappola, stava navigando verso una meta sconosciuta.
 
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Ester Colt
view post Posted on 2/2/2011, 16:23




Dannati spiriti inquieti, avrebbe voluto dar loro una bella passata di sale oppure... Oppure bruciare i loro corpi.
Ma non c'avevano già pensato gli abitanti di Misty Hill? I suoi ricordi erano piuttosto confusi, quello che stava accadendo le stava facendo perdere il senno, ed era l'ultima cosa che doveva succedere!
La parola d'ordine era: mantenere la lucidità, tutte, se volevano andarsene da lì.

- Lana... - sussurrò. Sì, dovevano trovarla! Il suo primo pensiero andò a lei, piuttosto che alle altre due ragazze e non si sentì in colpa nemmeno un pò. Tra lei e Lana c'era già un profondo legame di amicizia, intesa e rispetto dovuto anche al loro schifoso lavoro.

La porta che avevano appena varcato, le aveva portate all'interno di una stanza semibuia, molto simile a quella in cui si trovavano poco prima, con la sola differenza che, oltre alle tubature, alla vecchia carta da parati, agli oblò oscurati e alla muffa consolidata, a ridosso del muro di fronte a loro c'era una scaletta in ferro battuto. Ester sollevò lo sguardo: portava ad una botola in metallo.
Se era vero che in quel momento si trovavano nella stiva della nave, allora l'unica cosa che potevano fare era risalire. Punto.

- Speriamo si apra... Deve aprirsi! - senza indugiare oltre, Ester sistemò la doppia canna della lupara nella cinta dei pantaloni e s'attaccò con forza alla scala. Sembrava poter sostenere il suo peso. Restava da vedere se quella dannata botola voleva o meno aprirsi.
Ecco, appunto. La solita sfiga di Ester: quella stronza era serrata con tanto di lucchetto.
Un lucchetto. Il male minore in quel momento, in effetti...

- Ok, state indietro. - sbottò scocciata Ester, mentre scendeva di un paio di scalini. Sfilò la magnum dalla tasca del giacchino e mirò il lucchetto.
Saltò via con un solo colpo.
- L'avevo detto che doveva aprirsi. - dichiarò serissima, mentre poggiava il palmo della mano contro la botola. Cazzo se era pesante.
Spinse, ma non si spostò di un millimetro. Ci provò una volta, due... Tre. Ci sarebbe voluto un calcio secco, ma Ester sebbene fosse agile, non era una contorsionista.

- Ehm... Mi date una mano? - sussurrò vergognosa, voltando lentamente la testa verso le ragazze che la stavano a guardare: al diavolo l'orgoglio da spaccona, dovevano uscire da lì cazzo!

 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 8/2/2011, 15:51




Mentre Lana continuava a scendere lentamente le scale, un rumore attirò la sua attenzione, no, non un rumore, delle urla, urla di umani, quegli stessi umani che persero la vita nel lontano 1987 a causa di Hope.
- Che diavolo sta succedendo qui? - Sussurrò guardandosi attorno.
Se fosse stata ancora umana, probabilmente quelle grida strazianti le avrebbero fatto accapponare la pelle, ma non ora, ora doveva essere più forte del previsto, la paura non si confaceva più alla sua natura.

La vampira sobbalzò in avanti accorgendosi che la Revenge si stava muovendo verso lidi sconosciuti.
Ma adesso non c'era tempo da perdere, doveva muoversi a cercare le altre alle quali era legata da un profondo legame di amicizia, in special modo con Betsy ed Ester.
Delle due sconosciute che erano da poco scomparse dalla sua vista importava si, ma molto meno rispetto alle altre quattro.

- Devo raggiungerle prima che sia troppo tardi - Disse ritrovandosi in un altro corridoio silenzioso: le grida strazianti erano finite.
Lana sussultò leggermente sentendo un rumore provenire da una porta sulla sua sinistra.
Era come se qualcuno stesse cercando di forzarla: le voci che provenivano dal suo interno erano familiari.

Senza pensarci due volte si avvicinò al portellone afferrando la maniglia e senza nemmeno sforzarsi l'aprì trovandosi davanti Ester, Betsy, Charlie e Isabella.
- Ragazze!! - Urlò gettandosi tra le braccia delle sue amiche, incurante del pericolo, incurante delle macchinazioni di Hope, incurante dei suoi occhi del colore dell'ametista: adesso era felice per averle ritrovate, tuttavia non poteva tacere.

- Ok so che questo non è il momento giusto ma... - Proprio mentre stava per rivelare tutto, qualcuno, o qualcosa la scagliò contro la parete opposta alla porta metallica. Era qualcosa simile ad uno zombie che stava per attaccare le sue amiche.
- No!!! - I canini di Lana si allungarono ed i suoi occhi viola rilucerono nell'oscurità.
- Tu le mie amiche non le tocchi! - Urlò afferrandolo per la spalla lanciandolo in fondo al corridoio come se fosse pesante quanto un fazzoletto di carta.

- Ecco, proprio questo vi volevo dire...io sono...sono come Endymion...una vampira sangue puro - Disse voltandosi verso di loro guardandole negli occhi.
 
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Bet Grave
view post Posted on 14/2/2011, 18:15




Non servì a molto aiutare Ester ad aprire la botola poiché qualcun altro lo fece, ma dall'altra parte. E quando questo accadde Betsy s'aspettò di ritrovarsi davanti qualche abominio sputato fuori dalla terra, o quella stessa maledetta bambina che molto spesso l'aveva già torturata in passato. Si tenne pronta al peggio, ma quando Lana le comparve davanti agli occhi quasi pianse di gioia. L'accolse tra le braccia, felice di rivederla, e si guardò attorno.
- E le altre...
Mancavano Aryanne e CJ ancora. Anche se qualcosa in quel preciso istante le suggerì che forse non le avrebbe più riviste. Lana stava per dire loro qualcosa, quando venne gettata dall'altra parte della stanza. Betsy per poco non trovò la stessa fine; riuscì ad aggrapparsi a un tubo di ferro che fuoriusciva dalla parete della cabina. Sentì le grida delle altre, che furono dapprincipio di stupore per poi tramutarsi in orrore quando s'accorsero di quello che l'aveva appena attaccate. Uno zombi.
Uno zombi? Che ci faceva uno mostro simile a bordo della Revenge? Ma non era certo quello il momento di fare domande. Stava per urlare alle altre di stare attente quando Lana si sbarazzò di quel mostro prima che lei potesse anche escogitare un semplice piano di difesa. Lo zombi non solo venne ammazzato ma svanì così come era comparso. Frutto di qualche diavoleria che era in atto in quella nave...
La rivelazione che poi seguì la lasciò di stucco, ma lei era già al corrente di quel piccolo “particolare”. Guardò Charlie Isabella ed Ester e sospirò.
- Metabolizzerete la notizia più tardi, ora usciamo di qui!
Betsy voleva solo rimettere piede a terra. Il rollio della nave si fece sempre più veloce; c'era mare mosso il che significava che forse s'avvicinava una tempesta. Ci mancava solo quella...Betsy stava per dire che bisognava risalire in coperta quando qualcosa si mosse al suo fianco e lei rabbrividì. Fu come se l'avesse sfiorata un'onda fatta di gelo e inconsistenza.
Tra di loro comparve all'improvviso una ragazza. Ma non era “umana” poiché come un fotogramma impazzito si distorceva e appariva e svaniva alla velocità della luce. Non fece loro alcun male, disse solo:
- Aiutateci...
Poi svanì per non ricomparire più. Betsy, per nulla spaventata da quell'apparizione, guardò le altre e lesse sui loro visi il suo stesso pensiero. Era una delle anime uccise sulla Revenge.

E loro stavano rivivendo il naufragio.

Betsy fissò una ad una il volto delle sue compagne. Erano terrorizzate quanto lei. Poi voltò la testa verso la botola dalla quale era entrata Lana. Quasi si aspettava di veder sopraggiungere anche Aryanne e CJ. Ma sentiva, sapeva, che sarebbe stato impossibile.....

Edited by Bet Grave - 14/2/2011, 18:23
 
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† Hope †
view post Posted on 14/2/2011, 18:17




Questi esseri patetici, in fondo, li trovo divertenti. Da quando sono in città, ho trovato i giocattoli adatti per passare il tempo.
E' spassoso notare come si impegnino con tutte le loro forze, a scappare dalla mia trappola. Non lo sanno ancora, che sono io a dettare le regole del gioco?


Ma la mia Revenge quel giorno era troppo affollata. Qualcuno sarebbe dovuto uscire dal gioco... Ed io sapevo già chi. Le due ragazze, la sensitiva e l'angelo alla ricerca della propria grazia. Quelle no, non erano tanto divertenti quanto le altre.
Cj e Ary le avevo fatte orbitare lontane da occhi indiscreti per portare a compimento la mia volontà, indisturbata. Quando mi videro apparire di fronte a loro, forse non compresero che sarei stata l'ultima cosa che i loro occhi avrebbero visto. Fu poco divertente, come previsto. Morirono senza lanciare un grido, od un lamento. Tenendosi per mano.

La grazia di Amitiele è al sicuro tra le mie mani. La nonna di Ary... Anche.

 
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Isabella Milton Winchester
view post Posted on 23/2/2011, 20:35




Isabella rimase immobile, con le spalle contro le lamiere d'acciaio della vecchia nave. Avrebbe dovuto aiutare le ragazze ad aprire quella maledetta botola, unica via di fuga a quanto pareva.

"Non riesco a muovermi" Pensò, mentre sentiva le ossa che s'intorpidivano, come se il gelo la stesse invadendo di colpo, penetrando nelle membra fino ad immobilizzarla.

Quando la ragazza con gli occhi viola, (Isabella notò di nuovo quel particolare, le sue irridi ricordavano l'ametista) Isa scosse la testa e ricordò improvvisamente dov'era, ma non "da quanto". Si rese conto di aver perso la cognizione del tempo. Per quanto ne sapeva, in quel posto che sapeva di "parallelo", potevano essere passate ore, o giorni.. Rabbrividì al pensiero.

Stava per imprecare di nuovo contro qualcosa, quando un tonfo assordate seguito da grida, la interruppe bruscamente. Vide troppe contemporaneamente, ma fu come se il suo cervello le stesse scansionando una ad una.. quasi l'adrenalina le avesse perfezionato i riflessi.

La ragazza con gli occhi del colore dell'ametista, Lana ricordò Isa, nel frangente in cui la vide balzare dall'altro lato della sala.
Isabella si staccò di colpo dalla parete, ma non ebbe tempo di pensare alla prossima mossa, che la "cosa" che aveva aggredito Lana svanì sotto i suoi occhi, come un illusione ottica fatta male..

Lana lo aveva morso.. Sì, morso. Con dei canini appuntiti! Isabella scosse la testa, quell'incubo la stava facendo impazzire.
Lana disse qualcosa, ma non l'ascoltò nemmeno, era troppo impegnata ad ascoltare il frastuono del mare. Con il fiato corto poggiò quasi la testa alle vecchie lamiere, le sembrò di poter sfiorare con le dita l'aria al di fuori di lì.

-Dobbiamo uscire!- Sbraitò di colpo, ma l'attenzione delle ragazze era bloccata su qualcos'altro. Isabella seguì con orrore la traiettoria dello sguardo di Betsy. L'orrore la paralizzò.

Isa portò le mani al petto, mentre l'urlo le si arrestò in gola fissò i contorni sfocati della figura sinistra e dannata apparsa di fronte ai loro occhi; un ologramma instabile, dalle fattezze di un fanciulla disperata.
Isabella fissò quell'immagine deviata con gli occhi sbarrati..

-"Aiutateci.. "- mormorò prima di svanire del tutto, come risucchiata dall'oscurità e dall'odore di morte che come una nebbia aleggiava in quella maledetta nave.

Si volto verso le ragazze, incrociando per ultimo lo sguardo di Ester..

Isabella non aveva idea, di come diavolo fosse finita in quel gioco mortale, ne era certa però, dovevano uscire di lì.
 
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Charlie Meester
view post Posted on 25/2/2011, 12:15




Una volta riuscite finalmente ad aprire la botola sulla loro testa videro spuntare davanti i loro occhi Lana. Era viva grazie al cielo. In quel momento non le sembra nemmeno reale che le fosse lì e che fosse salva.
-Lana...
Sussurrò gettandosi assieme alle altre su di lei per accertarsi che stesse davvero bene e e che non fosse un altro scherzetto di Hope. Poi tutto accadde troppo velocemente. Uno zombie. Uno zombie? Che diamine ci faceva un maledetto zombie sulla Revenge? Poi sembrò che Lana... lo azzannasse
-Cosa?
La ragazza sgranò gli occhi ricevendo la notizia della giovane. Vampiro Sangue Puro? Si sentiva in un film; e sperò che lo fosse, ma disgraziatamente era tutto vero.

Giunte sul ponte una figura si materializzò davanti i loro occhi. Una figuara apparentemente innocua, che non chiedeva altro se non il loro aiuto. Ma aiuto per cosa?

La nave cominciò a sballottare le ragazza da un punto all'altro del ponte. Il mare cominciava ad agitarsi e le nuvole si addensavano in cielo. Nel secondi successivi cominciò a piovere, rendendo l'aria ancora più fitta e facendo cadere le ragazza, spingendole da un punto all'altro della nave.
-Cosa facciamo?
Urlò Charlie cercando le altre con lo sguardo.
 
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Ester Colt
view post Posted on 6/3/2011, 12:00




Ester cercò disperatamente un appiglio, ma non trovandolo, finì per scivolare a terra contro Betsy.
A peggiorare la situazione ci si era messa pure quella tempesta improvvisa.
Cazzo!

Ormai fradicia a causa della pioggia e degli schizzi delle onde che s'infrangevano violentemente contro la prua, Ester cercò di aguzzare la vista. Non era mai stata su una nave, non aveva la più pallida idea di come fosse fatta. Quindi cercò di rivangare i pochi ricordi che aveva di quello stupido film dove lui alla fine moriva congelato solo perchè lei aveva il culo che occupava troppo spazio sulla zattera.

In quel momento si trovavano a pochi passi dal boccaporto, dal quale erano uscite, scappando dalla stiva. La prua stava alle spalle di Ester, mentre il ponte di comando si trovava esattamentemente di fronte a lei, a qualche centinaio di metri. Ed era lì che voleva andare.
La biondina afferrò Betsy per mano aiutandola ad alzarsi e sfidando il vento e la tempesta iniziò a gridare scuotendo in aria un braccio, per far avvicinare anche le altre.

- Con tutto il rispetto per la povera anima di poc'anzi, ma io in primis vorrei salvare il culo a noi! Seguitemi! - urlò alle ragazze.
Quindi la ragazza, coprendosi con un braccio il viso, si diresse non senza fatica verso le scalinate che portavano al ponte di comando.
I due fumaioli che stavano sopra le loro teste fischiarono, producendo un rumore a dir poco spaventoso, ma Ester non si lasciò prendere dal panico e fortunatamente fu un gioco da ragazzi per lei scardinare la serratura della cabina.
Una volta che le ragazze furono tutte sotto coperta, la cacciatrice richiuse la porta, lasciando fuori la furia della natura.

- Allora. Temo che non tutte voi sappiate la storia della Revenge... - Ester disse guardando direttamente Isabella, la quale era sembrata, tra tutte, la più spaventata. - Anni fa una nave, la Revenge appunto, si infranse contro la scogliera sulla quale stavamo prima. Quindi fate un pò due più due e capirete al volo dove ci troviamo adesso.

Ester si avvicinò a quegli aggeggi di cui non conosceva nemmeno il nome. Avrebbe voluto mettersi a piangere dalla disperazione.



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- Questo posto è maledetto... - sussurrò posando la mano sinistra su una leva che sembrava indicare la velocità o potenza del motore. - Ci scommetto la vita che tra non molto andremo ad infrangerci anche noi contro la scogliera. Se solo sapessimo usare queste robe e cambiare la rotta!

Buttarsi in mare nel bel mezzo di una tempesta? Aveva scartato quell'opzione: significava suicidarsi. La cacciatrice diede un calcio contro la colonna in ottone sputando un paio di imprecazioni.

- Quello è un telegrafo di ordine del motore, signorina. - una voce fuoricampo indusse Ester e le altre a voltarsi sbigottite verso l'angolo di cabina occupata da un uomo in uniforme bianca. Anche lui, come la ragazza di prima, era una sagoma distorta e trasparente.
- O se preferisce, può chiamarlo semplicemente E.O.T.



Edited by Ester Colt - 6/3/2011, 12:28
 
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Lana Drown McDonald
view post Posted on 6/3/2011, 21:50




Lo sguardo di Betsy fece capire a Lana che era al corrente già da prima della sua vera natura e la cosa non poté far altro che tranquillizzarla.
Tuttavia l'apprensione fu nei confronti di Ester e Charlie che Lana aveva conosciuto precedentemente, quando era ancora umana, durante la vacanza di fidanzamento fatta con Endymion.

Tuttavia era conscia del fatto che non c'era tempo per questi "convenevoli", dovevano uscire di lì e anche in fretta.
Quando la vampira sentì una voce ultraterrena provenire da lì vicino, subito scatto in avanti pronta all'attacco..salvo poi notare che si trattava di uno spettro.
Ma come potevano salvare quelle anime in pena quando anche loro non avevano la minima idea di come salvare se stesse?

Anche Ester sembrò avere lo stesso suo pensiero, così tutte insieme si diressero verso il ponte di comando.
Lana non aveva mai visto tutti quei marchingegni e non sapeva da che parte iniziare.
La voce di un uomo la fece sobbalzare: anche questo era solo un fantasma, una delle anime rimaste vittima della Revenge nel lontano 1986.

- Con tutto il rispetto non penso che anche questo possa esserci di aiuto...qualcuno deve andare nella sala motori anche perché il timone è bloccato - Disse cercando con tutte le sue forze, e quelle di una vampira sangue puro erano notevoli, di smuoverlo ma niente.
- Maledizione!!!!!!! - Sbottò Lana mentre i suoi occhi violacei brillarono di collera.

"Ci serve aiuto e anche subito!" Pensò la vampira.
Proprio mentre pensava questo un bagliore di una fiamma comparve improvvisamente davanti a loro.
 
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35 replies since 20/11/2010, 17:33   464 views
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