Misty Hill GDR

Dalla misty nebbia alla Misty Tavern, [continua da "l'arrivo di Aryanne"]

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Aryanne Eveline Coral
view post Posted on 17/11/2010, 16:57




Sentiva fin troppo chiaramente che qualcosa non quadrava.
Tutti gli spiriti presenti nel locale ora stavano guardando loro con aria incattivita.
E non erano in pochi. Benchè a parte il barista che sembrava un macellaio pazzo, quello più raccapricciante era senza dubbio alcuno la donna con la ferita al capo.

Si voltò a guardare Bet corrucciata.
-Non capisco ancora perchè dovrei fidarmi di te...- esclamò, sospirando rumorosa -...ma sono qui per cercare una persona scomparsa. -spiegò, inumidendosi le labbra per un attimo prima di specificare.
-Mia Nonna.

Fu il richiamo di Charlie a spingerla a guardare di colpo verso la porta chiusa.
Gli spiriti intanto si stavano chiudendo a cerchio intorno a loro, e questo non le sembrava affatto buono.
NOn ebbe molto tempo per pensarci.

-Prendi il bambino! Presto! Adesso usciamo di qui! - urlò a Bet, per poi rivolgersi a Charlie mnentre puntava la mano destra verso la porta.

-Togliti da lì! - le gridò.
Appena Charlie si fu spostata, concentrandosi per non lasciar sfogare la rabbia nel fuoco, come spesso le accadeva ultimamente, strappò letteralmente la porta dai cardini, con la telecinesi.

Non credo che dopo questa...la tua faccia sarà ancora benvenuta in questo posto Ary....

-Andiamo, andiamo via!
 
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Bet Grave
view post Posted on 17/11/2010, 17:57




Chiuse a chiave in quel bar? Ma come poteva essere accaduto? Ancora prima che Aryanne glielo gridasse aveva già preso Cahetel in braccio, e allungata una mano davanti a sé stava per formulare il rito di protezione. Ma Aryanne la precedette e ciò che la ragazza fece, la stupì ogni oltre misura. La porta venne scardinata come se una mano invisibile l'avesse spinta dall'esterno verso l'interno. Ma Betsy, sapeva che era stata Aryanne a farlo; aveva assistiti milioni di volte a fatti simili e lo stupore per questo motivo passò dopo qualche istante. La ragazza era una vera fonte di “magia”, ma no era certo quello il momento per farle delle domande. Quando poi Aryanne le disse di muoversi e scappare non se lo fece ripetere due volte. Strinse forte a sé Cal e gridò a Charlie di seguirla in strada.
Fuori la pioggia la sferzò come una frusta dal cielo. Cercò di coprire come meglio poteva suo figlio e si guardò attorno. Solo nebbia e pioggia....Poi puntò verso la sua macchina, ferma sul marciapiede. Se non altro sarebbero stati al riparo dal temporale. Ma qualcosa la bloccò. Vide tra la nebbia ancora la sagoma di quella donna intravista dentro il locale. Betsy si soffermò a guardarla e le parve che lo spettro le indicasse un'insegna. Betsy sollevò un poco gli occhi e lesse su un cartello poco sopra la testa della donna che si dissolse subito nella pioggia “Arcane Emporium a 30 m”. Dovevano forse dirigersi li? Ma per quale motivo? Corse verso la sua macchina e urlò alle sue amiche di fare lo stesso. Viaggiare con una ruota sgonfia per 30 metri sarebbe stato sempre meglio che andare a piedi sotto quel temporale.....
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 19/11/2010, 16:49




Erano solo 30 minuscoli metri, era vero, ma in 30 metri poteva accadere di tutto. La ruota a terra, era decisamente il minore dei mali per le donne che ora stavano salendo su quella macchina.

29 metri avanti a loro, zuppo di pioggia, in piedi in mezzo alla strada... c'era lui. Il signore del Sangue. Sobillatore di guerre, istigatore degli assassini, sussurro dei pazzi.

Un impermeabile nero lungo fino ai polpacci, chiuso sul davanti che lasciava in bella mostra solo i pantaloni gessati, le scarpe di vernice nera probabilmente italiane, il colletto di una camicia azzurra.

Gli occhi glaciali di Abalam fissavano un punto imprecisato davanti a lui, attirato lì da qualcosa che si era mosso nell'aria
- Ti sento ... - sussurrò nella pioggia, sapendo benissimo che Lei, lei che aveva smosso un'onda di mistero e magia, l'avrebbe sentito. Le braccia morbide lungo i fianchi, le gambe leggermente divaricate, nessun fastidio creato dalla pioggia. Nonostante fosse più un pulcino bagnato che un temibile demone, aveva sempre il suo fascino e non c'era altro da aggiungere.

Le labbra increspate in un ghigno.
 
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Charlie Meester
view post Posted on 21/11/2010, 19:45




Charlie restò meravigliata dalla capacità di Aryanne, e probabilmente in un momento diverso si sarebbe soffermata a chiederle come fosse stata in grado di una simile impresa. Ma quella situazione richiedeva ben altro, le parole non servivano, bisognava solamente corre, scapapre finchè si era in grado di farlo. Una volta fuori dal locale le ragazze si accorsero che pioveva. Fenomeno non raro a Misty Hill. Dopo un primo momento di incertezza Betsy indicò la sua macchina. In effetti era il riparo più sicuro da quelle parti. Restare al buio sotto un potenziale temporale in quella cittadina spettrale poteva definirsi un suicidio. Charlie aspettò che Betsy aprisse la sua auto e vi si fiondò all'interno sedendosi sul sedile posteriore. Passò le braccia sulle spalle per riscaldarsi e raccolse i capelli in una coda alta per evitare che ricadessero sulle sue spalle bagnandola ulteriormente.
-Cosa è successo là dentro?
Guardò prima Betsy e il piccolo Cal e successivamente Aryanne. Poi un rumore stridulo richiamò la sua attenzione. Proveniva da là vicino anche se le risultava difficile capire da dove. Si voltò verso il finestrino della macchina e le parve di intravedere una figura, ma poco dopo sembrò scomparire. Non è niente pensò cercando di rimuovere il pensiero che qualcosa potesse spiarle.
 
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Aryanne Eveline Coral
view post Posted on 22/11/2010, 15:06




Non era esattamente felice di aver dovuto attingere alle proprie energie in un modo così spudorato.
Ed era leggermente in affanno, poiché ogni prova di magia le costava fatica anche fisica, e la lasciava a volte spossata, proporzionalmente alla quantità di energia spesa.
Scardinare una porta come quella del bar non era esattamente come giocherellare con una matita sui banchi di scuola.
Si fiondò all'esterno insieme a Bet, al piccolo Cal e a Charlie, socchiudendo gli occhi per un attimo quando l'acqua impietosa le frustò il viso.
Sulle prime seguì Betsy sino all'auto, anche se ...

-Sei sicura che sia una buona idea? La ruota è a terra, rischiamo di essere più veloci a piedi! - diede voci ai propri dubbi nell'accostarsi al veicolo, mentre la pioggia le incollava i capelli al volto e gli abiti al corpo.

Si guardò intorno, incurante delle urla ed imprecazioni del proprietario della Taverna ora fermo sulla soglia mentre osservava attonito la porta divelta.
Guardò Charlie pronta a rispondere alla sua domanda, quando qualcosa la fece rabbrividire.
Inizialmente pensò fosse un altro di quegli spiriti e si voltò di scatto, combattiva, pronta a reagire.
Ma non vide nulla. Almeno in un primo momento.
L'acqua le rigava il viso con le lacrime del cielo, e con gli occhi stretti cercò di guardare oltre quella cortina di gocce, inghiottendo a vuoto quando udì quel sussurro.
Affondò gli incisivi nel labbro inferiore, aggrappandosi alla portiera aperta dell'auto di Bet. Aryanne era ancora in piedi , tra la portiera e l'auto, usando la prima quasi come scudo e per qualche oscuro motivo stava aspettando a salire a bordo.
Consentendo alla pioggia di raggiungere anche l'interno dell'abitacolo.

-Chi sei? Cosa vuoi da me? - chiese, incapace di distogliere l'attenzione dall'acqua sussurrante pur volendolo.
Si sentì vittima di una sconosciuta malìa, e la paura le serpeggiò nell'animo prepotente.

Infine anche lei individuò quell'ombra nella pioggia.
Troppo distante perchè potesse defiirne i contorni ma abbastanza vicina per capire che non si trattava di uno spirito.

Si scostò lentamente dalla portiera e fece per richiuderla.

-Voi fareste meglio ad andare...- suggerì a Bet e Charlie, cercando di allontanarle da lei e da quella figura inquietante.
 
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Bet Grave
view post Posted on 24/11/2010, 16:11




Betsy stava per mettere in moto e partire ma notò che Aryanne ancora non era a bordo e temporeggiava. Si votò a guardarla chiedendole che cosa stesse facendo; lei voleva solo portare al coperto e al sicuro suo figlio, tutto il resto poteva anche aspettare. Poi c'era stato quello spirito ad indicarle il negozio di magia...Perché voleva che si dirigessero lì? Non ebbe il tempo di trovare una risposta a quella domanda perché Aryanne disse loro di allontanarsi. Guardava davanti a sé, come se avesse visto qualcosa di spaventoso. Betsy allora tornò a voltarsi e anche a lei nella nebbia parve di scorgere una figura che la fece rabbrividire. Cal si agitò sul seggiolino iniziando a dire sillabe sconnesse.
- Cosa c'è amore...- fece per chiedere Betsy voltandosi verso il piccolo.
Ma quando voltò il capo ciò che vide fu uno scaffale pieno di libri e cianfrusaglie varie. Aggrottò la fronte assolutamente stupita, ma poco impiegò per capire che Cal l'aveva teletrasportata via dalla macchina. Il bambino la teneva per mano, mentre nell'altra stringeva quella di Charlie anche lei completamente spaesata dall'accaduto. Betsy si guardò attorno; tavolo ingombri di candele e collane, libri sule mensole, barattoli ripieni di elementi che era meglio non sapere: l'Arcane Emporium. Il piccolo, avvertendo la minaccia imminente, l'aveva trascinate via. Ma non era riuscito a portare con sé anche Aryanne poiché troppo lontana da lui quando era legato nel seggiolino della macchina.
- Dobbiamo tornare indietro a prendere Aryanne!- disse subito.
La ragazza doveva essere in pericolo.
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 24/11/2010, 16:38




Samuel sorrise della reazione di quel moccioso fastidioso, ma era un bene perchè aveva lasciato lì Aryanne. Lo sapeva che c'era qualcosa lì... di estremamente interessante
- L'uomo nero... - rispose nello stesso sussurro di prima verso Aryanne. Abbassò appena il viso guardandola di sbieco e assottigliando lo sguardo.

Un attimo dopo, l'ombra nella pioggia era svanita ed era apparsa alle spalle di Aryanne. In piedi, così vicino che la ragazza poteva sentire il suo calore attraverso i vestiti. Era molto più alto di lei e se si fosse girata avrebbe cozzato contro il petto di lui
- Non ti voltare... - le intimò mentre con la mano destra le accarezzava una spalla dall'incavo del collo giù lungo il braccio. Sorrideva serafico mentre annusava il profumo di quella graziosa ragazza. Era qualcosa di così famigliare. - Allora, chi te l'ha insegnato? - domandò con voce calda e suadente. Non sembrava intenzionato a farle del male, forse cercava solo risposte. Continuava a sfiorare il corpo di quella ragazza dal polso fino alla spalla e ritorno, con la punta delle dita, mentre con gli occhi chiarissimi fissava dritto avanti a se per vedere se per caso qualcuno avesse deciso di uscire alla pioggia e rovinargli quella gradevole conversazione.
 
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Aryanne Eveline Coral
view post Posted on 24/11/2010, 17:15




Non le piacque la prima risposta di quell'ombra.
Le venen in mente una filastrocca del film Nightmare...e dovette ammettere ancora una volta a se stessa che Freddy Krueger non le piaceva granchè.

Rabbrividì, quando l'"uomo nero" scomparve. E sobbalzò atterrita nel momento in cui lo avvertì alle proprie spalle. La pioggia le aveva appiccicato i capelli alla testa e al viso. Gli indumenti fradici ed appesantiti dall'acqua aderivano al suo corpo esile e dalle forme ancora adolescenziali. Bagnata come un pulcino ed idealmente altrettanto smarrita, fece per volgersi di scatto quando la voce dello sconosciuto la fermò.
Dentro dì lei, insieme alla paura, iniziò a serpeggiare qualcos'altro.
La rabbia, dovuta alla sensazione di impotenza che improvvisamente l'aveva colta. E anche al fastidio per quella malìa che ancora sentiva, come se lo sconosciuto avesse castato su di lei un incanto.
Deglutì a vuoto.
-Chi...chi sei?...Co...cosa vuoi da me? - chiese balbettando, incapace di controllare l'ondata emotiva che si stava impossessando del suo animo.
Fu il suo tocco ad accenderla. Nel senso letterale del termine.
Appena quello sconosciuto la sfiorò, lei sentì il calore del fuoco divampare al proprio interno, con una intensità tutta nuova.
Un fuoco che non era rabbia, questa volta. Ma riecheggiava più come una risposta.

-Chi..chi mi ha insegnato cosa? -riuscì a chiedere agitandfosi sempre di più. Gli occhi blu spalancati dalla confusione e dalla paura.

-Cosa mi stai facendo?! Smettila! - esclamò poi, l'attimo prima che fiammelle si sprigionassero da ogni poro della sua pelle, avvolgendola completamente.
Un appassionato Marvel l'avrebbe riconosciuta come la copia femminile de La Torcia Umana, probabilmente.
O uno spirito elementale del Fuoco...o una donna che brucia ma non urla di dolore.
Nulla poteva la pioggia contro quelle fiamme vive che sprigionavano dalla giovane strega.
Si voltò di scatto cercando di allontanare Samuel da sè . La mano a palmo aperto, incandescente, rivolta verso il petto di lui.
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 24/11/2010, 17:31




- Te l'ho detto! Sono l'uomo nero! - insistette di nuovo Abalam. Tra l'altro, non era nemmeno poi tanto lontano dalla realtà, no? Era effettivamente l'uomo nero in molte favole. La sentiva quell'ondata di calore che cresceva e si espandeva dentro alla giovane strega e la cosa lo attirava, come se fosse la sua stessa essenza a farlo. In un certo senso, gli sembrava... odore di casa. - Voglio solo che tu risponda a qualcuna delle mie domande... - si leccò le labbra e poi fece schioccare la lingua contro il palato quando lei prese letteralmente fuoco. Sorrise e lasciò che si voltasse e lo toccasse, la fissò dritto negli occhi blu, oltre le fiamme.

Inspirò a fondo e poi fece un passo indietro
- Dacci un taglio - sibilò sistemandosi il cappotto che non aveva subito danni - O finirai per rovinarmi l'impermeabile! - aggiunse vanitoso. Non gli piaceva che gli rovinassero i vestiti, era ovvio - Quelle non ti servono a nulla, contro di me... quindi fammi la cortesia e parliamo, per ora, non ho intenzione di farti del male! - disse in tono mellifluo infilandosi le mani in tasca.

Sorrise compiaciuto guardandola ancora completamente avvolta dalle fiamme, fiamme che lui stesso controllava a sua volta, tirò fuori la mano destra dalla tasca, palmo rivolto verso l'alto e sibilò una formula in una lingua che quasi nessuno aveva mai sentito, figurarsi studiata
- Eğer ana itaat - sussurrò autoritario mentre richiamava al suo palmo il fuoco che avvolgeva Aryanne, il suo intento era spegnerla comandando al fuoco di obbedirgli, ma senza farle del male.
 
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Aryanne Eveline Coral
view post Posted on 24/11/2010, 17:55




Restò invischiata da quello sguardo chiaro, come fosse caduta in sabbie mobili color ghiaccio.
Fu faticoso riuscire a chiudere gli occhi, interrompere quel contatto per cercar4e dentro di sè la concentrazione necessaria a reprimere le fiamme, spegnere quell'energia che le si era accesa dentro non appena lo sconosciuto l'aveva toccata.

-Non ti brucia...perchè non ti brucia? - chiese ancora ad occhi chiusi.
Di tutte le domande idiote questa è probabilmente la prima...Ary...

Fece poi un passo indietro, litigando ferocemente con quel fuoco che per la prima volta le sebrava assolutamente fuori controllo. Strinse forte i pugni, e si irrigidì. Ma fu peggio e dal capo si levò una fiamma alta a sfidare la pioggia.
Espirò lentamente allora, cercando di condizionare il proprio respiro e muoversi verso uno stato di calma, almeno superficiale.

Se fu quello, oppure le parole dell'uomo, non avrebbe saputo dirlo.
Lentamente le fiamme iniziarono a ritrarsi, sino a spegnersi.
Gli abiti griffati divorati dal fuoco lasciavano scoperte le spalle ora, e molti lembi di pelle, che cozzava intatta e candida con i bordi bruciati dei tessuti.

Riaprì gli occhi sullo sconosciuto.

-Parlare? Di cosa vorresti parlare...uomo nero? - solo allora si rese conto che la macchina di Betsy era ancora lì, ma non c'era più nessuno al suo interno.

-Dove sono andate? Che ne hai fatto delle mie amiche? -lo accusò, non potendo certo sapere che fosse stato il bambino a trasportare via la mamma e Charlie.
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 24/11/2010, 18:04




Sfregò le dita contro il palmo della mano quando le fiamme si estinsero e la guardò. Si soffermò sulle sue spalle e su ogni lembo di pelle così candida che emergeva fra gli abiti bruciacchiati. Cominciò a sbottonarsi il cappotto e se lo tolse
- Non mi brucia perché anch'io lo so controllare, come fai tu... - disse protendendo poi l'abito verso di lei, le avrebbe fatto da vestito, ma almeno l'avrebbe coperta.

Voleva guadagnarsi la sua fiducia.

- Voglio parlare dei tuoi poteri... da chi li hai ereditati? Chi ti ha insegnato a controllarli? - chiese inspirando a fondo quel forte odore acre di bruciato che si espandeva sotto la pioggia. Poi assottigliò lo sguardo e guardò dentro la macchina, alzò la spalla in un gesto di pura innocenza, per quanto innocente potesse essere un demone - Non lo so, ma sono sparite all'improvviso lasciandoti indietro... io non le chiamerei proprio... amiche! - disse cercando di instillare in quella ragazzina il dubbio. Meno legami trovava e stringeva con la gente del posto e più facile sarebbe stato per lui entrare nelle grazie di quella ragazza.

Teneva ancora il cappotto sollevato e proteso verso di lei
- Lo vuoi o no? Perchè altrimenti me lo rimetto più che volentieri - disse cominciando a stizzirsi.
 
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Aryanne Eveline Coral
view post Posted on 26/11/2010, 22:51




Sentiva che qualcosa in quell'uomo era profondamente sbagliato.
Lo sentiva nell'aria, lo sentiva nell'animo, nelle viscere. Eppure una parte di lei ne era quasi...attratta. E realizzarlo la gettò nel panico. Fece un passo indietro, mentre lui si toglieva il cappotto, fissandolo con l'aria di una preda che abbia paura dell'assalto finale del predatore, e non riesca comunque a decidersi a fuggire.

-Gli ho detto io di andarsene...ma non pensavo scomparissero senza l'auto...- mormorò riferita alle ragazze e al piccolo scomparsi.

Poi l'acquasulla pelle nuda la fece rabbrividire, e dopo aver osservato il gesto di lui con diffidenza, tese la mano destra, ancora titubante, per prendere il cappotto e indossarlo, per coprirsi.

-Merci...- mugugnò poco convinta, stringendo le braccia sotto il seno minuto, in posizione di chiusura e difesa.
Quello che lo sconosciuto disse subito dopo le fece alzare le sopracciglia, ed ancora di più confondere le idee.

-Perchè ti interessa? -chiese di rimando, a labbra strette e con gli incisivi ad affondare nel labbro inferiore.
Inspirò a fondo, riempendosi le narici degli odori dell'aria, come una piccola lupacchiotta.

-Tu chi...cosa sei?
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 27/11/2010, 13:23




Gli occhi glaciali della bestia fissarono Aryanne intensamente, si stava spazientendo oltre modo
- Ragazzina! - sibilò - Le domande qui le faccio io, chiaro? - doveva prima capire chi aveva davanti prima di elargire risposte. Camminava sulla terra in cerca di qualcosa di particolare e annusava il buon profumo che l'aura di quella ragazza seminava ad ogni respiro.

La mano destra era infilata in tasca, con la sinistra giocherellava con le gocce di pioggia che cadevano dal cielo
- Li vedi? - le chiese sapendo benissimo che lei avrebbe capito, sapeva che lei vedeva gli spiriti, perchè la sua natura era rivelatrice - Li hai sempre visti... o è una cosa recente? - doveva capire quanto giovane fosse il suo spirito. Abalam sapeva forse più di quello che dava a vedere.
 
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Aryanne Eveline Coral
view post Posted on 1/12/2010, 15:08




Fece un passo indietro, incassando d'istinto la testolina tra le spalle minute sullo sbotto di quello sconosciuto.

-Non stai esattamente ispirando la mia voglia di risponderti...urlandomi in faccia senza nemmeno dirmi chi diavolo sei e cosa diavolo vuoi. - brontolò cupa, per nulla portata a collaborare con l'altro, nonostante la paura sembrasse aver preso possesso di ogni singola fibra del suo corpo.

Sull'ultima domanda di lui aggrottò le sopracciglia, inghiottendo a vuoto. Comprese, sì, a cosa si stesse riferendo quell'uomo. Si strinfse maggiormente il cappotto al petto, annuendo una volta sola.

-Sì. Più o meno da quando sono nata. -specificò, sbuffando dalle narici mentre la pioggia continuava a cadere infradiciandola sempre di più.

-Perchè lo chiedi?..Mi conosci?...li vedi anche tu? -e quest'ultima forse più che una domanda era una sorta di affermazione in cerca di conferma.
 
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Samuel Oryan
view post Posted on 1/12/2010, 16:21




Samuel o meglio Abalam sorrise, stava ricevendo più conferme di quello che si aspettava
- Li vedo, se voglio, altrimenti... se ne guardano bene dall'avvicinarsi, loro lo sanno, potrei fargli molto più male di quello che potrebbero sopportare! - inspirò a fondo e la guardò mentre rabbrividiva. Le sorrise, beh, le ghignò più che altro - Il mio nome è Abalam, e il tuo? - le chiese infine. Forse cominciava a sbottonarsi a sua volta.

Prima di presentarsi, voleva solo essere sicuro di parlare con la persona giusta, la sua magia l'aveva attirato lì, perchè era decisamente diversa dalla magia di qualsiasi strega di quart'ordine lì attorno. Viva, morta o vivamente morta che fosse. Sapeva che in Aryanne c'era molto più di quello che lei pensava o pensava di sapere.
 
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35 replies since 8/11/2010, 16:30   259 views
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