Aryanne Eveline Coral |
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| Non era esattamente felice di aver dovuto attingere alle proprie energie in un modo così spudorato. Ed era leggermente in affanno, poiché ogni prova di magia le costava fatica anche fisica, e la lasciava a volte spossata, proporzionalmente alla quantità di energia spesa. Scardinare una porta come quella del bar non era esattamente come giocherellare con una matita sui banchi di scuola. Si fiondò all'esterno insieme a Bet, al piccolo Cal e a Charlie, socchiudendo gli occhi per un attimo quando l'acqua impietosa le frustò il viso. Sulle prime seguì Betsy sino all'auto, anche se ...
-Sei sicura che sia una buona idea? La ruota è a terra, rischiamo di essere più veloci a piedi! - diede voci ai propri dubbi nell'accostarsi al veicolo, mentre la pioggia le incollava i capelli al volto e gli abiti al corpo.
Si guardò intorno, incurante delle urla ed imprecazioni del proprietario della Taverna ora fermo sulla soglia mentre osservava attonito la porta divelta. Guardò Charlie pronta a rispondere alla sua domanda, quando qualcosa la fece rabbrividire. Inizialmente pensò fosse un altro di quegli spiriti e si voltò di scatto, combattiva, pronta a reagire. Ma non vide nulla. Almeno in un primo momento. L'acqua le rigava il viso con le lacrime del cielo, e con gli occhi stretti cercò di guardare oltre quella cortina di gocce, inghiottendo a vuoto quando udì quel sussurro. Affondò gli incisivi nel labbro inferiore, aggrappandosi alla portiera aperta dell'auto di Bet. Aryanne era ancora in piedi , tra la portiera e l'auto, usando la prima quasi come scudo e per qualche oscuro motivo stava aspettando a salire a bordo. Consentendo alla pioggia di raggiungere anche l'interno dell'abitacolo.
-Chi sei? Cosa vuoi da me? - chiese, incapace di distogliere l'attenzione dall'acqua sussurrante pur volendolo. Si sentì vittima di una sconosciuta malìa, e la paura le serpeggiò nell'animo prepotente.
Infine anche lei individuò quell'ombra nella pioggia. Troppo distante perchè potesse defiirne i contorni ma abbastanza vicina per capire che non si trattava di uno spirito.
Si scostò lentamente dalla portiera e fece per richiuderla.
-Voi fareste meglio ad andare...- suggerì a Bet e Charlie, cercando di allontanarle da lei e da quella figura inquietante.
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