| Non le ci volle molto per comprendere che dietro l'apparente impassibilità della ragazza Bionda, si celava un certo nervosismo. Comprese, con la chiarezza della sensitiva , che era giunta in un momento inopportuno e che aveva anche guastato i piani, di qualsiasi cosa trattassero, dell'Agente Light. Così Evans aveva apostrofato la donna, pochi istanti prima. La stretta di mano di quell'uomo fu quasi feroce. Testimonianza di quanto anche lui probabilmente non amasse la presenza nel suo ufficio di nessuna delle due.
E non era il solo, a giudicare dallo sguardo terribile a lei rivolto da un vecchio spirito in divisa da sceriffo e coi capelli ingialliti, che la fissava dal davanzale accanto alla finestra, su cui pareva appoggiato con i lombi.
Non si lasciò intimidire, da uno o dall'altro. Puntò i grandi occhi chiari sul volto di Evans, ricambiando la sua stretta con una decisione singolare, per una figura così delicata. Aveva sempre odiato la mollezza di presentazione di certe ragazze e non voleva far parte di quel partito.
-merci- mormorò, a bassa voce. Una voce morbida e gentile, pregna dell'accento bretone. -La ringrazio molto di avermi ricevuta subito e per tutto l'aiuto che mi potrà dare...- e con un sorriso appena accennato si mosse per accomodarsi sulla poltrona indicata. In quel momento percepì lo sguardo dell'Agente Light addosso con la vividezza di un martello pneumatico puntato alla testa. La sbirciò di sottecchi. E non le sfuggì il vivace sfrigolare della collera nel viso della ragazza. Come non le sfuggì il modo in cui Evans si liberò di lei, guadagnandosi un odio pareccio profondo a giudicare dalle energie che riusciva a percepire. Restò a guardarla mentre usciva dalla stanza come una furia.
Devo ricominciare gli esercizi per la lettura delll'Aura. In questo posto ne avrò bisogno...a quanto vedo. Chissà perchè si è tanto arrabbiata quella ragazza...
Fu Evans a strapparla dai suoi stessi pensieri. Si voltò di scatto, come punta da un'ape. -Pardon?- Il Commissario la guardò, perplesso. Sospirò per un momento, facendosi avanti con il busto e incrociando le mani sul bordo del tavolo. -Allora mi dica, Signorina Coral. Chi è scomparso...quando...dove?
Eccoci qui. Spero solo non mi prenda per pazza...
-Bien, Signor Commissario. Si tratta di mia nonna. Coraline Balieu. - esordì, stropicciandosi le dita imbarazzata. Deglutì a vuoto, abassando per un attimo gli occhi, prima di tornare a cercare lo sguardo diretto di Evans.
-E' scomparsa circa due mesi fa, dall'isola di Ouessant, dove abitava insieme a me. - fece una piccola pausa, cercando di valutare l'espressione dipintasi sul viso di Evans, interpretabile più o meno come un "e che diavolo centro io". -La polizia Francese è convinta che sia morta annegata, io invece ritengo che in qualche modo la sua scomparsa sia legata a questo luogo. O quanto meno che lei avesse legami qui, che io non conoscevo e che potrebbero aiutarmi a ritrovarla...o a capire cosa le sia successo.
Tutto si sarebbe aspettato, tranne che l'uomo di fronte a lei, dopo una lunga pausa di riflessione, scoppiasse in una sonora risata. -Ma, dico, mi sta prendendo in giro?- tuonò Evans, dopo aver interrotto di colpo la risata, guardandola con una certa diffidenza.
|