Una straniera a casa (parte II)

La mancanza di insistenza di Bet, un po' risollevò il morale dell'agente segreto. Avrebbe aggiunto di certo altro se non fosse stato per quella porta che incuriosiva anche lei. Si avvicinò rimanendo alle spalle di Bet e si schiarì la voce
-Sai dove porta?- che domanda idiota! Perchè rimanere lì a fissarla con curiosità se l'avesse saputo? Il vento sembrava trasformarsi in una leggera brezza che scompigliava un po' le punte dell'erbetta a terra. Stava seriamente valutando se rivelarsi o meno... poi scosse leggermente il capo. -Magari da qualche parte qui ci sono le planimetrie!- sentiva che con Betsy poteva esprimere un po' tutto il suo istinto di cacciatrice di risposte. -C'è un collegamento internet in questo posto?- domandò infine. Forse nei giusti archivi potevano anche trovare quello che serviva.

Betsy alzò le spalle alle sue domande. Ne sapeva quanto lei purtroppo, ma sentiva che qualcosa non quadrava in tutta quella storia. Se la vecchia bibliotecaria le aveva cacciate via (perchè in fondo era quello che aveva fatto) vuol dire che le due ragazze erano vicine a scoprire qualcosa. S'avvicinò ancora alla porta e sollevò una mano per posarla sulla maniglia a ci ripensò. In fondo non si sarebbe aperta lo sapeva, era sprangata dall'interno da quelle assi di ferro. Si voltò verso CJ.
- Ci sarà da qualche parte un'uscita di emergenza...proviamo a rientrare da lì?- domandò conoscendo tuttavia la risposta della ragazza, curiosa quanto lei se non di più.

Sul viso della britannica si aprì un sorrisetto più che eloquente
- Ci sto! - dichiarò infine annuendo. Si affiancò quindi a Betsy. Le si prospettava una camminata attorno all'edificio, così pensò che forse fare un po' di conoscenza, non sarebbe stata una cattiva idea. - Allora, che altro fai nella vita, oltre alla mamma e la moglie? - le sembrava la domanda più adatta per cominciare. Guardò la donna per alcuni attimi negli occhi prima di riportare l'attenzione sul muro. Si era intanto sistemato il borsone in modo che la tracolla l'aiutasse a portarlo e il grosso del peso fosse dietro la schiena. Si era compltemente dimenticata della sua sveglia che aveva suonato pochi minuti prima.

Bella domanda, pensò Betsy.
- La casalinga.- si affrettò a dire.
E in fondo era vero, era lei ad occuparsi della spesa e quanto altro c'era da fare in una casa. Camminarono sotto il portico; un tuonò in lontananza la fece sobbalzare e lanciare un'occhiata al cielo che minacciava pioggia. Le venne quasi voglia di chiamare Cass e farsi riportare a casa; forse suo figlio aveva bisogno di lei. Ma sentiva che era vicina a qualcosa....nella biblioteca di certo dovevano esserci libri su Misty Hill. E doveva saperne di più su Hope e sulla sua storia. Svoltarono un angolo e in fondo al corridoio che si presentava loro di fronte vide una porta. Semplice questa volta, non s'intravedevano spranghe di ferro.

-Forse ci siamo!- mormorò sorridente CJ. C'era qualcosa in quel posto, in ogni piccola scoperta, che la faceva sorridere, la faceva stare meglio. Si sentiva rassicurata dal fatto che lì ci fossero molti misteri; perchè significava che scavando a fondo, avrebbe avuto anche le sue risposte. L'agente dell'MI6 si guardò di nuovo attorno, tuoni e brutto tempo non le davano fastidio, anzi, al contrario, si era sempre sentita molto bene in quei momenti.

Fece qualche altro passo e poi allungò la mano ad afferrare la Glock che aveva nella borsetta di pelle. La estrasse e tolse la sicura, prima che Betsy desse di matto la guardò
- So che quello che sto per dirti potrebbe sembrarti ridicolo... ma fidati, sono abilitata a portare armi e tutti gli anni passo il test psicologico! - disse la sconosciuta armata di pistola alla casalinga di Misty Hill.

Non appena CJ estrasse la pistola dalla borsa sgranò gli occhi per la sorpresa. Avrebbe dovuto immaginarlo, era anche lei una cacciatrice. E stava quasi per dirglielo quando le disse che aveva il porto d'armi e faceva test psicologici. Che razza di cacciatrice era quella? No, si stava sbagliando, forse quella ragazza lavorava nella polizia e non sapeva neppure che con cosa aveva a che fare in quel posto. Le posò una mano sul braccio e la guardò negli occhi.
- Anch'io ho di quelle cose a casa...-disse indicando con gli occhi la pistola- Anche se non le so maneggiare molto.
Avrebbe aggiunto “me la cavo meglio con gli esorcismi” ma preferì tacere. Un po' alla volta si stavano scoprendo...forse alla fine di quella giornata avrebbe trovata una nuova amica.

CJ guardò Betsy e le sorrise di nuovo. Il fatto che in fin dei conti non fosse scappata, era una cosa decisamente positiva
- Bene, allora vuol dire che questa la terrò sempre io! - disse ammiccando e agganciando il colpo in canna. CJ aveva decisamente un addestramento militare visto come teneva l'arma lungo il fianco con il braccio dritto pronto a scattare. Inspirò a fondo e osservò di sottecchi Betsy prima di avvinarsi alla porta - Tu la apri ed entro prima io, non vorrei mai mettere in pericolo una mamma! - di nuovo ammiccò avvicinandosi alla porta dalla parte della maniglia. Sembrava quasi la scena di un telefilm.

Si, da come maneggiava quell'arma Betsy si convinse sempre di più che quella ragazza o lavorava nella polizia o era stata addestrata da un ottimo cacciatore. Annuì alle sue parole e si pose davanti all'entrata. Poteva essere chiusa, anzi di sicuro lo era. Come aprirla allora? Posò la mano sulla maniglia e invece, contrariamente a quanto aveva pensato fino ad allora, la serratura scattò e la porta s'aprì. Assurdo. E sospettoso.
- Forse qualcuno c'ha precedute...bisbigliò a CJ facendosi di lato per lasciare che la ragazza entrasse per prima.
Cacciò anche lei qualcosa dalla borsa: la bottiglietta d'acqua santa e un coltello.

CJ aveva osservato la mano di Betsy mentre apriva la porta. Trattenne il fiato e aggrottò la fronte al bisbiglio dell'altra... ma ormai erano in ballo e non rimaneva altro che ballare. Ammettiamolo, CJ era nata per l'azione non si sarebbe tirata indietro nemmeno se le si fosse parato davanti un troll puzzolente e verde o un gatto dagli occhioni dolci.

Pochi istanti dopo, CJ era dentro e puntava la pistola dritto davanti a se. In quel posto non c'era molta luce, se poi consideriamo il fatto che il sole era solo un ricordo di tempi lontani... allungò la mano sinistra nella tasca posteriore dei jeans e afferrò una piccola torcia che accese e che mise sotto il calcio della pistola. Si mosse lentamente a destra e sinistra per assicurarsi che non ci fosse pericolo
- Vieni! - dichiarò infine facendo qualche altro passo avanti per lasciare spazio a Betsy.

Aspettò che la ragazza le dicesse di entrare e le andò dietro. Certo, i suoi modi erano davvero strani. Mentre lei avanzava come se dovesse da lì a poco partecipare alla cattura di un pericoloso evaso, Betsy camminò al suo fianco disinvolta, e curiosa si guardò attorno. Era una specie d'archivio quello dove erano finite. C'erano ritagli di giornali sotto teche di vetro e vecchi quotidiani messi in ordine sugli scaffali.
- Ci siamo...- disse avvicinandosi a una delle teche.
Si ritrovò davanti a un articolo di giornale datato 1987. L'anno infausto che catapultò Misty Hill nell'inferno nel quale si trovava ancora ora. L'articolo parlava di alcune morti sospettose, di follia collettiva. Stava quasi per richiamare l'attenzione di CJ quando qualcuno la scaraventò dall'altra parte della stanza. Finì addosso a uno scaffale e una pila di quotidiani le cadde addosso senza farle male per fortuna. Guardò l'uomo che le si era parato davanti: occhi scuri come la pece. Un demone.
- CJ scappa!- gridò alla ragazza.

CJ aveva abbassato l'arma, ma non l'aveva riposta. Si era limitata a guardarsi attorno cercando di capire in che razza di posto finite. Aveva dato un'occhiata agli scaffali polverosi e non si era accorta di niente, fino a quando non aveva sentito quel tonfo di giornali vecchi e il grido di Betsy. Il demone le dava le spalle, non aveva idea di come Bet fosse finita lì, ma figurarsi se aveva intenzione di scappare!

L'agente segreto alzò la pistola, come aveva fatto a non vedere quell'uomo?
- Metti le mani bene in vista! - gli ordinò puntando la pistola verso la testa di quello sconosciuto - Sono armata! - non distolse lo sguardo dallo sconosciuto mentre domandava - Sei tutta intera? - alla cacciatrice. Non aveva la più pallida idea di chi quell'uomo fosse... o meglio, di cosa!

Ora ne aveva la certezza: CJ non era una cacciatrice e non sapeva neppure come si affrontava un demone. Del resto anche lei ogni volta rischiava la vita in simili situazioni. Il demone fece per girarsi verso la ragazza e Betsy ne approfittò per stappare velocemente la bottiglietta e gettargli dell'acqua santa sul collo. Il demone gridò e quello che sembrò del vapore fuoriuscì dalla pelle colpita. Senza indugiare oltre gli lanciò addosso la bottiglietta di vetro che gli si infranse sulla fronte. Quindi scappò e accalappiando CJ per un braccio uscì dall'archivio correndo come più veloce che poteva.
- Andiamo via, non possiamo nulla contro di lui!- gridò mentre correva.

Tutto si era svolto così in fretta, che CJ non aveva capito niente di quello che stava succedendo. Si era solo trovata a correre, correre come il vento e a fare un sacco di domande
- Che cosa gli hai tirato? - cominciò - Chi era quell'uomo? Come ha fatto ad entare senza che ce ne accorgessimo? - continuò con le domande. Guardava di tanto in tanto dietro di loro per essere sicura che non le stesse seguendo. - Rallenta Betsy, credo che l'abbiamo seminato! - per lei era solo un uomo e se non lo vedeva, non c'era.

- No! Continua a correre!- urlò senza averne tuttavia il fiato.
Si fermò solo quando arrivò alla fine del viale in salita. La biblioteca era ormai lontana e sperava che quel demone non l'avesse seguite. S'appoggiò a un albero per riprendere fiato gettandosi delle occhiate preoccupate attorno. Guardò quindi CJ. Come spiegarle ora tutto quanto? L'avrebbe presa per pazza...Cercò di regolarizzare il respiro mentre il cuore le martellava contro le costole come se fosse impazzito.
- Torniamo alla tua macchina. Ti spiego non appena saremo lontane da qui.
Tornò a camminare, con passo veloce e sostenuto. Che ci faceva un demone nell'archivio della biblioteca di Misty Hill? Che stesse cercando qualcosa?

CJ aveva corso a perdifiato seguendo Betsy, anche se non sembrava averne risentito poi molto. Aveva i capelli scompigliati e il respiro era poco più rapido del solito. Insomma era una che si teneva in allenamento evidentemente.
- No! - si impuntò l'agente segreto. - Se vuoi dirmi chi era quello e cosa gli hai tirato, lo facciamo qui, adesso! - aveva qualche dubbio che una volta portata al sicuro, Betsy potesse raccontarle una delle solite storielle per nascondere altro. Si fermò, infilò la pistola nei pantaloni davanti al ventre e incrociò le braccia. Aveva tutta l'aria di una che non voleva andare da nessuna parte.